Toledo, città 'magica'
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Il diavolo e l'acquasanta TOLEDO, CITTA' MAGICA ( diMarisa Uberti)

Curiosità

Le immagini
Accanto alla straordinaria cattedrale di Toledo,e a molte altre chiese,vi sono leggende che narrano di oscuri 'riti' nella città delle lame e dei coltelli!

valencia-25.jpg (183191 byte) Varietà di spade in un negozio specializzato.Le tecniche di produzione provenivano dalla Persia,importate dagli Arabi,da cui gli spagnoli le mutuarono.

La città dei 'cabalisti' per antomasia,è accompagnata da una caterva di leggende,di storie di passaggi sotterranei,di scienza e alchimia,di magia e occultismo,di tesori spirituali e non, nascosti per timore che finissero in mani sbagliate...

Non ci è potuto sfuggire infatti il nome di una Via, Callejon del Diablo,  cioè traversa del Diavolo, nel cuore della città.

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Ma esiste anche un'Vicolo dell'Inferno', e un tempo pare vi fosse la Torre dei Diavoli,oggi scomparsa, che secondo alcuni era situata sulla collina del Bù.

Nei registri del catasto comparirebbe anche una Locanda del Diavolo, del 1751 e numerose sono le leggende messe in relazione ai toledani e al demonio, nei secoli passati.

Forse per la marcata presenza di eretici e i fuochi dell'Inquisizione? L'eresia era infatti 'marchiata'come opera del Diavolo dagli ultracattolici. Però sembra che al tempo del massimo sviluppo delle pratiche negromantiche, al tempo delle 'streghe' e dei maghi, vi fossero più religiosi che abitanti a Toledo!

Ricercando  notizie su questa singolare traversa del Diablo, che avevamo visto e immortalato, abbiamo scoperto che potrebbe essere una reminiscenza, comunque, dei roghi dell'Inquisizione.Infatti nel libro 'Toledo insolita', di R.Bausà, si racconta che era ('macabra' ) usanza esporre gli abiti dei condannati al rogo nella parrocchia del defunto, per ulteriore oltraggio e umiliazione della sua famiglia,mentre nel caso in cui non si sapesse la provenienza del reo, i vestiti venivano stesi alle finestre della casa in cui viveva.Questi indumenti all'epoca si chiamavano 'saubenitos' e potevano recare immagini di diavoli o fiamme.

A quanto è dato sapere, gli Inquisitori avevano un bel daffare a Toledo, poichè la città era letteralmente 'infestata' da quelli che venivano ritenuti stregoni, negromanti, falsi veggenti,spiriti 'maligni' e non si sa se i frequenti simboli presenti in molti angoli delle strade siano stati messi per spaventare i visitatori oppure per indicare una sapienza che dietro i 'bestiari medievali' nascondeva ben altro significato.

Nel secolo XII, sotto il re Alfonso VIII, il centro culturale più importante e la famosa scuola di traduttori si trovavano a Toledo, che era il maggior polo per tradurre i testi arabi e apprenderne l'Arte. E',guarda caso, il periodo Templare in cui l'Ordine viene a contatto con il mondo islamico attraverso le Crociate.

A Toledo c'era una corte di astrologi, astronomi, matematici, filosofi,letterati, botanici esperti nella conoscenza delle erbe e nella loro preparazione, al pari di altre città spagnole, come Saragozza e Valencia,per citare alcune di quelle toccate dal nostro viaggio.

La città conosce in questo periodo il suo massimo splendore, che comincerà a decrescere dal 1561, quando Filippo II sposterà la capitale a Madrid.Dobbiamo ancora capire perchè lo ha fatto, questa decisione non ci è ancora chiara (ma indagheremo e prima o poi lo scopriremo...)

 

 

Siti interessanti (in lingua spagnola):

Vergini Nere e Templari

Almunia de San Miguel (un locale dove mangiare,nel Barrio de Los Templarios,il quartiere che fu dei Templari)

Entorno Toledo (tour di 2 ore con guida,in luoghi insoliti)

La scienza Hispano-araba

Toledo, nella regione di Castiglia la Mancia, è una magnifica città, dove ogni pietra è un frammento di storia (carpetana, romana, visigota, araba, ebrea, castigliana...).Ha la magia della città che ha conosciuto la gloria di essere capitale,scalzata poi dal suo scranno (quasi inspiegabilmente da Madrid)  ma che ha saputo conservare integralmente un fascino impressionante che prorompe delle sue stradine,dalle case arroccate sulle salite impervie del centro medievale, dalle sue mura ancora in gran parte intatte,dalle sue innumerevoli porte e splendide chiese, dal suo fiume, il Tago, che la circonda e la abbraccia come un innamorato cinge la propria amata. E, in cima a ogni cosa, la fortezza araba o alcazar, divenuto reggia con Carlo V imperatore e distrutta più volte da molte calamità.

Toledo, crogiolo di diverse culture e religioni.

Poeti, archeologi, filosofi, storici e teologi hanno scritto su di lei e ognuno cercando di decifrarne gli svariati aspetti, senza mai però riuscire completamente nell'intento, perchè altrimenti Toledo non sarebbe Toledo! Il suo fascino è restare avvolta dal mistero nascosto nel labirinto dei suoi vicoli, delle sue fonti d'acqua, del suo sottosuolo ricco di passaggi, della storia sepolta e che forse solo pochi conoscono. Non certo i poveri visitatori come noi, che in un giorno da turisti ci illudiamo di arrivare almeno a poter dire qualcosa.

Ma cosa?

D

La città ci è rimasta nel cuore, dal primo momento che l'abbiamo vista, con le sue porte che sanno di antico, le sue mura merlate,i ponti...

Toledo ha ben nove porte,di cui citeremo la:

Porta di Bisagra vecchia (Bab-Sagra=porta bionda) che è stata chiamata così per distinguerla da un'altra e presenta dettagli visigoti e certamente arabi; quella di Bisagra Nuova (ma quale delle due è la più antica?Gli storici non sono concordi!) di cui si sa che esisteva nel 1085; la Puerta del Sol (Bab-al-Mardum=Porta del Cristo della Luce) del 1375-99; la Porta del Cambron  ( Bab al - Yahud= porta degli Ebrei, esistente già nel XII sec.).

A Toledo vi sono vestigia della presenza Templare, ma la maggior parte delle notizie non è scritta. Storicamente si sa che un tempo abitarono il quartiere di San Michele.Nella zona medievale c'è la Chiesa templare di S. Michele l'Alto, con la torre Mudejar (oggi San Tomè); vicino si trovava la casa templare trasformata nel bar "El Temple"; c'è anche l'Almuina de San Miguel, un ristorante che è ubicato nello stesso luogo che fu dei Templari.Inoltre possedevano il castello di San Servando, in posizione elevata.

Si dice che a Toledo vi siano ben cinque Vergini Nere, di cui abbiamo potuto vederne una nella chiesa di S. Tomè, forse proveniente dal monastero di Monte Sion.

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La Cattedrale

Il mistero comincia dal suo architetto.Fu il (supposto) francese Martin o Petrus Petri? Un documento menziona nel 1227 il primo mentre una lapide dichiara che il secondo era 'Magister ecclesia...qui presens templum construxit".Di nessuno dei due si conoscono gli antecedenti.Venuti dal nulla? Si pensa che Martin avesse influenze francesi perchè la cattedrale mostra la tecnica impiegata in quella terra, specie a Le Mans. Petrus Petris forse Pedro Perez, si ritiene legato alla terra toledana, per il marcato accento mudejar della galleria del triforio.

La costruzione è in stile gotico ed è la seconda della Spagna dopo quella di Siviglia in questo stile. La prima pietra fu posta dal re di Castiglia e Leon, Fernando III, nel 1226 e i lavori durarono fino al 1493. Ha una superficie di 6500 mq.( includendo gli annessi e il chiostro la sup. supera i 10000 mq:), suddivisa in cinque navate. E' lunga 120 m. ed ha una larghezza massima di 60 m.; l'altezza va da 12 a 32 m.La guglia della torre arriva a 92 metri.

Entrando dalla simbolica porta laterale, l'unica aperta di primo pomeriggio, si resta incantati dalla grandiosità dell'edificio; la prospettiva è interrotta dal recinto del coro, situato al centro della navata centrale, che interrompe la visione dell'altare,come succede nella maggior parte delle cattedrali spagnole.

E' impossibile descrivere questo complesso: non è solo una chiesa ma museo, importante pinacoteca con 18  tele di El Greco, Zurbaran, Bellini, Raffaello, Rubens, Velasquez; è necropoli reale di quasi tutti i sovrani della dinastia di Castilla e Leon; conserva i sepolcri anche di insigni funzionari e nobili; ha un interessante tesoro cattedralizio, tra cui la Bibbia di San Luigi del XIII secolo. E statue ovunque, decorazioni barocche, cappelle, 88 colonne a sorreggere le volte a crociera, 750 vetrate che riuscirono a essere salvate dalle distruzioni, ognuna preziosa testimonianza storica e religiosa, oltre che politica, perchè nella parte superiore recano lo stemma del prelato che era a capo della diocesi in quel dato periodo; vi sono inoltre le figure di spicco di ogni epoca di lavorazione (cavalieri, dame, sovrani, monaci e vescovi, appunto).

Vi è anche l'eccesso, che risulta stucchevole, per chi scrive.

Per queste ragioni non ci è possibile descriverla in modo adeguato; ci limiteremo a fornire alcune curiosità che reputiamo stimolanti.

Cappella Mozaraba. Normalmente chiusa al pubblico o di difficile accesso è questo un luogo della cattedrale in cui si continua a celebrare quotidianamente l'Eucarestia in questo celebre rito di origine visigotica, Mozarabo, conosciuto anche come Isidoriano, gotico, cisneriano, rito conservato dalle comunità cristiano - cattoliche che furono tollerate in Spagna durante la dominazione musulmana e che soppravvissero dopo la Reconquista cristiana nonostante l'imposizione del nuovo rito latino.
Nella cappella maggiore della cattedrale, viene curiosamente reso omaggio ad una figura singolare per una chiesa cristiana, l'alfaquì (capo della comunità mussulmana) Abu Walid, vissito ai tempi del re Alfonso VI.
Il trasparente. Si tratta di "uno sfondamento del soffitto" della volta di una cappella, nel punto chiave della chiesa, rompendo l'equilibrio e correndo il rischio di un crollo delle volte stesse; il tutto realizzato per illuminare con la luce solare l'altare barocco(in un' ora precisa). L'opera è stata vituperata da alcuni e lodata da altri, si data dal 1721 al 1732 ed è attribuita a tre componenti della famiglia Tomè, insieme al canonico operaio Fernando Merino.
La morte di Adamo. Nella parete a destra del coro, insieme a storie della Bibbia dell'Antico Testamento, troviamo un tema che abbiamo già visto nella cattedrale di Barcellona (chiostro) e che è contenuto in testi apocrifi: una delle cinque versioni esistenti sulla morte di Adamo. Qui la rappresentazione è infatti diversa da quella di Barcellona ed è un caso unico in Europa, condiviso unicamente con una rappresentazione simile di una chiesa di una piccola località tedesca.La storia è inserita perfettamente tra altre che la precedono e la seguono.contenute nella Bibbia Canonica,segnale che a quel tempo,in quel contesto, si conosceva molto bene il contenuto deii Testi apocrifi.

Allontanandoci dalla città e lasciando la regione della Castiglia la Mancia, pensiamo ai tanti paesini che non possiamo visitare ma che sappiamo custodire tesori grandiosi, nel fantastico deserto che a tratti irrompe nel paesaggio.Ci tornano alla mente il matto cavaliere Don Chisciotte e il suo fido scudiero Sancho Panza le cui avventure Cervantes ambientò proprio qui, nella provincia Toledana."A Toledo ogni pietra è storia;ad ogni passo t'imbatti nella favola".

Arrivederci....

 

Porta di Bisagra (nuova)

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Puerta del Sol

 

Porta vecchia di Bisagra(o di Alfonso VI)

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Mura e torrioni

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Sotto:la stella di Davide(o sigillo di Salomone) che indica che siamo nel quartiere anticamente abitato dagli Ebrei. A Toledo sono convissute per secoli e pacificamente tre confessioni religiose:cristiana, ebrea, musulmana.Fino all'arrivo dei 'Re Cattolici'...

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Sopra:la 'Posada della Hermandad",con gli stemmi di Isabella di Castiglia e di Ferdinando d'Aragona,il cui matrimonio unificò ufficialmente la Spagna ma di fatto i due

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Un passaggio coperto e una croce appesa al muro,qui c'era il quartiere cristiano antico

Sotto, un bellissimo scorcio della guglia della cattedrale,da un vicoletto del centro storico

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La cattedrale:è considerata uno dei massimi templi della cristianità

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Sopra e sotto:il recinto del coro.Sul muro a destra un dipinto enorme di San Cristoforo

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Scorcio dei bei pilastri chiari e delle vetrate policrome(XIV-XVI sec.). Sotto, il 'trasparente'

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Sopra:ancora il trasparente. A sinistra si notino la ricchezza della decorazione e simbolismi come il 'caduceo', occultati fra tutto il resto.

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Magnifica Madonna detta 'Bianca':di scuola frncese,è realizzata in un solo pezzo di marmo bianco e dipinto.Madre e Figlio si sorridono teneramente ed enigmaticamente

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Il funerale del signore di Orgaz(Don Gonzalo Ruiz,che non fu mai conte), opera di El Greco,conservato nella cappella omonima,prima di entrare nella chiesa di San Tomè.Il nobile toledano è morto nel 1323.Il dipinto è famosissimo e riprende la tradizione secondo cui,all'atto della inumazione,scesero dal cielo Sant'Agostino e Santo Stefano per deporlo nel sepolcro,nel luogo in cui si troverebbe ancora oggi,ai piedi del quadro.Una curiosità:il ragazzino a sinistra che segnala la scena centrale era il figlio del pittore e sul fazzoletto c'è la sua firma,ma anche una data:1578.A cosa corrisponde? Non all'esecuzione del dipinto,che fu fatto nel 1586.Si pensa alla data di nascita di suo figlio Giorgio Manuele,quello ritratto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezioni correlate in questo sito:
Viaggio in Spagna,passando per...(il nostro tour)
Toledo,il Tajo ed El Greco (E.Pantalone)
 

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                                              agosto 2006