Templari in Spagna
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   La 'resa'dei Templari nel regno di Aragona. La loro sopravvivenza in Spagna.

In Francia, i Templari furono arrestati in blocco per un'ardita, organizzata e penosa azione del re Filippo il Bello, nell'ottobre 1307 e anche se parecchi probabilmente fuggirono,in tantissimi vennero rinchiusi in carcere,torturati per estorcere confessioni o arsi al rogo.Il Papa in carica,Clemente V,non si oppose a questa deplorevole azione di massa.Ma come andarono le cose nel regno d'Aragona,in Spagna? Scopriamo alcuni interessanti retroscena...

Mese di ottobre 1307. Filippo il Bello invia una lettera al re di Aragona affinché facesse la stessa cosa nel suo territorio.
Questi inizialmente si oppose, però dovette cedere davanti ad un nuovo potere che avanzava:l’Inquisizione.
1/12/1307: Jaime II (Giacomo II) re di Aragona, era a Valencia e inviò l’ordine ai suoi ufficiali affinché i Templari venissero messi a disposizione dell’inquisitore, Joan de Llotger, che iniziò a far pressioni su questo re perché prendesse provvedimenti contro i Templari. Il re ebbe sempre a decidere dietro i suoi consigli. Il Commendatore Provinciale dei Templari, Ximen de Lenda si trovava a Valencia. Si misero in moto dei meccanismi che dovevano portare al 'fermo' di Ximen.
I Templari Catalani (allora la Catalogna era sotto il regno Aragonese) stavano riuniti in Capitolo al Castello di MIRAVET fino alla fine di Ottobre; il luogotenente dei Templari Catalani e Precettore di MASDEU, frà Ramon de Saguardia, fu colui che assunse la difficile missione di dirigere e guidare l’ordine in quel momento molto critico.
Miravet diventò un Centro nevralgico delle operazioni.Il COMMENDATORE PROVINCIALE della Corona di Aragona aveva fissato la sua residenza ufficiale nel castello di Miravet fino alla fine del sec. XIII. Il tesoro e gli archivi provinciali erano custoditi qui. La sua posizione strategica sopra il fiume Ebro, importante via di comunicazione, favoriva la sua inespugnabilità.


Frà Ramon de Saguardia si rivolse in due lettere ancora conservate al re Jaime II e a Bianca d’Angiò, chiedendo di riconsiderare l’ordine di detenzione e di liberare Ximen.

Il re rispose il 13/12/1307, giustificando l’operazione religiosa. 
Nel 1308 ( gennaio) il re cominciò una campagna di diffamazione contro l’ordine, con la quale sperava di dirigere l’attenzione verso i vescovi e prelati Catalani affinché dessero consenso alla sua azione.
IL CONCILIO di TARRAGONA poteva essere stato una sconfitta, visto che non tutti credevano a a quello che si diceva sui templari. Però la pubblicità della Bolla Papale del 22/12/1307, fecero si che il re venisse appoggiato.
Il 20/01/1308 ordinò a Bernat Cespujades e a Guiellem de Ceret che comunicassero ai Templari Ramon de Saguardia e a Berenguer de Saint Marçal  (responsabili  di Miravet e Ascò ) gli ordini del re e le citazioni dell’Inquisitore Generale, cosa che non fecero.
Il 26/01/1308 Ramon de Saguardia tornò a scrivere al re difendendo l’ordine e respingendo le accuse.
Il 13/02/1308 il re ordinò agli emissari l’assedio di Miravet.
A Marzo, vedendo che non aveva avuto fortuna,inviò Pere de Vila-Rosa, dottore in Legge e Giudice, per convincere i Templari che se si fossero arresi, ne avrebbero tratto benefici, ma il negoziato non ebbe successo.
La capacità di negoziatore di Ramon de Saguardia lo portò a proporre a Bernat Cespujades  una serie di punti per uscire dalla crisi, come ad esempio quella di concedere un’importante somma di denaro e inviare persona di fiducia che informasse il Papa della falsità delle accuse.
Il 24/04/1308 nuova lettera a Jaime II viene confermata la decisione dei Templari di resistere nel castello.
29/04/1308 .Il re autorizzò Guillem d’Anglesola ad andare a convincere Ramon de Saguardia ad arrendersi. Guillen de Anglesola aveva un fratello che risiedeva nel Castello. Il tentativo fu vano.
Maggio 1308. Jaime II inviò Pere de Queralt a Miravet per incontrarsi con il luogotenente dei templari Catalani.

Riflessione:come si evince da questo resoconto,a quanto pare il re d' Aragona,che si vuole far credere il primo ad ottenere la resa dei Templari,in realtà sta attuando una diplomazia encomiabile:usa mezzi,persone,atti per giungere ad una sorta di 'compromesso' o sta cercando di trovare una risoluzione indolore per  ambo le parti? I Templari gli erano cari, gli servivano come forza guerriera e non poteva dimenticare che erano stati determinanti nelle Crociate e nella Reconquista della Spagna,contro i Mori...Sta forse meditando come poter ufficialmente accontentare il papa,diretta Autorità dei templari,ma al contempo non disfare per nulla l'Ordine,non fare del male agli uomini che lo compongono.Ma come fare? Le accuse contro il Tempio sono gravi.La situazione è tutt'altro che semplice.Bisogna prendere tempo.

Il luogotenente dei templari Catalani, con frà Berenguer de Santjust, Commendatore di Miravet, frà Jaime d'Oluja, Commendatore di Grangena, frà Ramon d’Oliver, Commendatore di Saragozza, comunicarono che avrebbero obbedito solo se lo diceva il Papa, però se li accusavano di eresia, si sarebbero difesi fino alla morte, se necessario.
Il 17/05/1308 il re venne a conoscenza della decisione.
Giugno 1308. Ramon de Canet,nobile del Rossiglione, e nipote di Ramon de Saguardia, visitò suo zio a Miravet e scrisse al re che i Templari non erano contro di lui ma contro le false accuse. 
Il re accettò un incontro con un delegato dei Templari (Jaume de Garrigans) di Miravet e dopo aver ascoltato i suoi consiglieri, non volle negoziare con loro.
Jaume de Garrigans fu accusato dai Templari di essere un traditore e di non saper negoziare, poi cadde in disgrazia e fuggì da Miravet una notte, mentre era di guardia, con importanti documenti dell’archivio per darli al re (per ingraziarselo ). Ma il re non si fidò di lui e lo imprigionò a Tortosa e le sue tracce si perdono nel 1309.

Riflessione:ma quei documenti finirono nelle mani del re?E qual'era il loro contenuto?

Fine estate 1308. Mentre in Francia i Templari sono già sotto torchio da tempo, in terra Iberica non c'è ancora niente di simile.I Templari resistono (perchè hanno avuto il tempo di organizzarsi).
Il re decide di potenziare l’assedio ai castelli templari, come quello di Cantavella, Castellot o Villel, però senza successo.
Il re sapeva che alla fine avrebbe ottenuto la vittoria e pazientava.
Concentrò i suoi sforzi su una fortezza fino a quando cadeva e poi passava ad un’altra.
Erano rimasti solo Miravet e Xalamera all’Ovest.
Bernat de Llivia, buon stratega e buon negoziatore, fu incaricato dei preparativi all’assedio di Miravet.
I Templari erano malati, senza acqua e approvvigionamenti. Si formò una Commissione per i negoziati diretta da Ramon d’Oliver e Jaime D’Oluja, i quali accompagnati da Bernat de Llivia, si incontrarono con il re Jaime II a CALATAYUD, dove presentarono un documento redatto da Ramon de Saguardia, che elencava alcuni punti.
 Il re non accettò il contenuto però lasciò intravedere un cambio di direzione.
Il re chiese al Papa che i Templari venissero trattati con misericordia al processo intentato contro di loro e accettò che gli fosse assegnata una pensione in base al rango rivestito nell’Ordine e mentre aspettavano il giudizio, potevano vivere dove volevano.
Questo cambio radicale fu dovuto al fatto che sapeva che non potevano resistere molto tempo e che prima o poi avrebbero capitolato e non era necessario irritare una parte della Chiesa se le condizioni si inasprivano.
A fine Novembre 1308, Berengere de Santjust,Ramon de Oliver e Jaume d’Oluja pensavano già di arrendersi, però Ramon de Saguardia aveva ancora speranze e si diresse alla Santa Sede per informare che il re voleva conquistare i castelli Templari e gli disse che i templari dovevano rivolgersi al Papa e non al re.
Inizio Dicembre 1308. La sorte dei templari era già delineata, il re aveva accettato alcuni punti della richiesta e loro erano malconci.
Ramon de Saguardia invia un'altra  lettera al re, dove chiedeva per lo meno di rispettare il loro onore
Il re rispose il 7 Dicembre con una lettera da CALATAYUD in cui accettava la resa e assicurava che avrebbe seguito le disposizioni papali e che li avrebbe trattati bene.
Il 12 Dicembre Ramon de Saguardia pose fine alla resistenza templare a Miravet e cedette il castello a Bernott de Llibia. Erano rimasti 22 templari, che si arresero e vennero incarcerati a TORTOSA nel castello della SUDA. Rimasero 6 templari a Miravet, che non si arresero.
Quando i soldati entrarono nel castello, si diressero alla Torre del Tesoro, dove c’era l’archivio e i documenti dell’ordine, anche denaro e oggetti di valore storico come la lancia di Ramon Berenguer IV. Fecero un adeguato inventario al fine di trovare le prove della loro colpevolezza. Che, come si vedrà, non verrà mai evidenziata.
14/12/1308. Bernot de Llibia mise fine alla resistenza dei 6 templari rimasti al castello, ordinò di mettere una scala davanti al primo piano e i soldati entrarono senza resistenza. Trovarono Berenguere de Santjust e i suoi 2 nipoti ,Ramon e Guillelm, e furono tutti arrestati.
Dentro la chiesa romanica posta sullo stesso piano, davanti al sobrio e austero altare in pietra, si trovava Ramon de Saguardia, accompagnato da 2 suoi fedeli aiutanti, Milà e Siocar. L’arresto di questi segnò la fine dell’assedio.
Dopo poco,caddero anche le roccaforti di Ascò,Chalamera e Monzòn,che fu l'ultimo,nel maggio 1309.
Che fine fece Ramon de Saguardia? E che fine ebbero i Templari nel regno d'Aragona? 
L
Il nostro protagonista,Ramon de Saguardia,ormai ex -capo della sede centrale della Precettoria dei Templari Catalani,sotto la Corona  Aragonese,
Comparso insieme ai suoi compagni Templari davanti all'Inquisizione spagnola, nel Concilio di Tarragona(4 novembre 1312), si dichiarò Cavaliere, Precettore della mansione di Mas-Deu(Masdeu), dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio,nella diocesi dell'Elne. Negò tutte le imputazioni che venivano mosse a lui e ai suoi compagni(come sappiamo l'Ordine era stato accusato falsamente di eresia,di sodomia,di rinnegare Cristo,di adoperare mezzi sadici e irriverenti con i neofiti nei confronti delle religione cristiana) e fece una difesa a spada tratta del loro operato.
Il vescovo di Tarragona lo ritenne innocente e lo assolse da tutte le imputazioni che pendevano su di lui e così pure furono assolti tutti i Templari Catalani,quindi liberati da ogni colpa.Furono indennizzati con una pensione vitalizia ben remunerativa,tra 1400 e 1800 soldi correnti all'anno, e fu permesso loro di vivere nella casa della Commenda,anche se era divenuta proprietà degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, in base alle disposizioni della Bolla Papale Ad Providam (emanata nel giugno 1312) che prevedeva il passaggio dei beni e delle proprietà dei Templari a questi ultimi.
L'Ordine Templare era stato frattanto soppresso il 22 marzo 1312,con Bolla Pontificia Vox in Excelso.Tutto sotto il pontificato di Clemente V, primo papa della cattività avignonese.
A Ramon de Saguardia
La casa-madre del Tempio fu chiusa e nessuno tornò più ad abitarla.
I Templari vennero assolti anche nei Concili di Salamanca e di Lisbona in Portogallo.
Ma le cose fermentavano all'interno della Corona d'Aragona,che con la dissoluzione dell'Ordine del Tempio, perdeva una fondamentale barriera difensiva specie al Sud, nel regno di Valencia,dove era più sentito il pericolo di un'invasione araba(sempre ipotizzabile).
I Templari erano stati assolti,dunque si doveva cercare una 'deroga' alla loro soppressione.Il patrimonio da loro posseduto a chi spettava? E inoltre,chi avrebbe fronteggiato i Mori? Non erano problemi che la chiesa di Roma poteva eludere.
Ecco che ritroviamo il re Jaime II, l'altro protagonista della nostra storia, il quale prima sembrava essersi dato tanto da fare per stanare i Templari dai loro castelli e consegnarli al giudizio dell'Inquisitore spagnolo, e ora vorrebbe entrare in possesso dei loro beni, temendo che vadano in mano agli Ospitalieri. Vedendosi negare questa possibilità di 'ereditare' il patrimonio dei Templari,  riuscì ugualmente a persuadere il Papa a raccogliere i beni del Tempio che possedevano a Valencia e in Aragona.
Questa mossa era finalizzata alla creazione di un nuovo Ordine,con sede a Montesa,che denominò Santa Maria di Montesa e che venne sancito il 22 luglio 1319,dopo aver superato alcune reticenze contenute nella Bolla di Fondazione emanata dal papa Giovanni XXII il 10 luglio 1317. Questi papi:sciolgono un Ordine per approvarne un altro che...raccoglieva assai probabilmente i superstiti del precedente!
Infatti,il successore di Clemente V,operò alcuni 'cambi di indirizzo' e si dimostrò più indulgente:ad esempio,nel 1317 permise ai Templari tedeschi di transitare negli Ospitalieri in modo indenne (ma dov'erano stati in questo periodo?);nel 1318 comandò ai Francescani e ai Domenicani del Regno di Napoli di mantenere i Templari sopravvissuti.
In Spagna però il numero di Monaci-Cavalieri era immenso e impossibile da far riversare in altri Ordini, approvò dunque due nuovi Ordini:quello di Cristo, nel 1318, che raccoglieva i Cavalieri Templari per continuare la lotta contro i Mori, e appunto quello di Montesa,ponendolo sotto la giurisdizione spirituale Cistercense.
Così era.Lo scopo del re era effettivamente di rimpiazzare il glorioso Ordine del Tempio,posto sotto la Beata Vergine,per la riconquista del regno Granata. Creò così 10 Cavalieri,ufficialmente provenienti dall'Ordine di Calatrava (che era stato costituito nel 1158) e li riunì sotto il neonato Ordine di Santa Maria di Montesa.Ben presto si ampliò nel numero (del resto, i Templari non cominciarono in nove?) e disponeva di un patrimonio che era politicamente rilevante anche se inferiore a quello degli altri Ordini Castigliani (Calatrava,Santiago della Spada(fondato nel 1170), Alcantara (fond.1176).
Montesa aveva il suo nucleo nella zona situata al limite nord dell'antico regno di Valencia e contava su altre Signorie,sparse per il regno. 
Il re donò all'Ordine il già esistente Castello,e venne eretto il Convento che costituì il punto di riferimento dei cavalieri Montesani fino al violento terremoto del 1748,che lo distrusse.
L'Ordine ebbe fama di eroismo e di coraggio dei suoi Cavalieri e nel 1400 fu unito all'Ordine di San Giorgio d'Alfamo (fond.nel 1201),ma quando morì il 14° Gran Maestro, Luigi Galcerando Borga, nel 1587,il re di Spagna Filippo II lo pose sotto la sua amministrazione, trasformandolo in tal modo in Ordine puramente Nobiliare, tutt'oggi esistente e sotto l'egida della Corona Spagnola.Il suo attuale Gran Maestro, Amministratore Perpetuo per Autorità Apostolica è  S.M. Juan Carlos, Re di Spagna.

                                       

Nota:

La mappa è tratta dal sito http://www.ebreguia.com/rutadeltemple/paginas_orden/aragon.htm
 

Per approfondimenti sull'Ordine del Tempio in Spagna:

www.rutadeltemple.com

http://www.mediterranees.net/moyen_age/templiers/index.html

  http://www.templiers.net/espagne/

http://161.111.141.93/oomm/MONTESA.htm

http://sirauras.iespana.es/sirauras/templespana.htm

http://www.chivalricorders.org/orders/spanish/montesa.htm

http://www.iagi.info/2001listalinkhomeOrdsemiind.htm

 

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