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Diario di viaggio nel sud dell'Inghilterra alla ricerca dell'insolito

                                           ( di Giulio Coluzzi)

Mer. 8/8/07

Il primo giorno è stato completamente occupato dal viaggio, anche perché il volo da Roma partiva dall’aeroporto alle 17 del pomeriggio. La base per i primi cinque giorni è stata la città di Bristol, nel sud-est dell’Inghilterra. Il mio albergo si trovava proprio di fronte alle rovine della chiesa templare, la Temple Church, la cui originaria corte è oggi trasformata in giardino pubblico (“Temple Gardens”), con le singolari tombe che s’innalzano qua e là, e su cui la gente si siede, si sdraia, gioca a carte, ecc… Poi dicono che di notte sia stato talvolta avvistato il fantasma di un Cavaliere Templare arrabbiato: dico io, sarebbe stato pure giusto, visto come trattano l’antico cimitero del Tempio! Io comunque, nelle mie visite serali alla città vi sono passato accanto tante volte, sempre così buio, e solitario, e spettrale nella nebbiolina arancione per i lampioni ai vapori di sodio. Ma tornando al mio viaggio d’andata, mentre eravamo sul sentiero di discesa, scrutando le campagne che scorrevano sotto l’aereo, ho avvistato ben due crop-circles… Ho visto solo quelli in realtà, ma non ero lì per loro. Bristol aveva anche altre attrattive, ma per il momento non ne sapevo ancora nulla.

Gio. 9/8/07

Cercando di incastrare orari e giorni di apertura di ogni sito che avevo pianificato, era venuta fuori una scaletta che non potevo cambiare. E nel primo giorno effettivo di vacanza, questa scaletta prevedeva una visita alla mistica città di Glastonbury, l’antica Avalon delle leggende.

Che la visita mi sarebbe piaciuta l’ho capito subito appena sceso dall’autobus: nella strada principale del paese numerose botteghe di articoli magici e librerie esoteriche. Abiti da cerimonia druidica, sfere di cristallo, incensi, bacchette da rabdomante, pendolini, tarocchi e quant’altro riempivano le vetrine di tutti quei negozi uno dopo l’altro, e non era certo paccottiglia per turisti, visti i materiali spesso preziosi con cui erano realizzati. Volevo comprarmi un pendolino ma appena ho visto i prezzi ho deciso che avrei potuto spendere molto meglio le mie sterline.

Per prima cosa mi sono trovato davanti la Chiesa di San Giovanni, che sono entrato a visitare. In questa chiesa Giuseppe d’Arimatea la fa da padrone, è quella in cui si trova quella splendida vetrata con la sua figura, l’unica conosciuta a quanto pare (che a suo tempo misi nel mio sito nella pagina dedicata al Santo Graal, ma non era mia…)

Ora ero veramente in quei luoghi, e la cosa mi elettrizzava non poco. Secondo la tradizione, Giuseppe era lo zio di Maria e da viaggiatore e commerciante che era, aveva spesso viaggiato in quella parte d’Inghilterra, una volta portandoci anche il giovane Gesù. Dopo la crocifissione, raccolse il sangue di Gesù nella coppa che aveva utilizzato nell’Ultima Cena, è portò la preziosa reliquia con sé qui, a Glastonbury. Le leggende sono tutte là, palpabili quasi materialmente: sedutosi a riposare su un colle, piantò il bastone a terra e cadde addormentato. Al suo risveglio, il bastone aveva messo radici e ne era nato un albero di “Spina Santa”, che si può ancora vedere nei pressi dell’Abbazia di Glastonbury. L’albero poi è stato ripiantato in altri punti-chiave della città. Uno è il giardino della Chiesa di S. Giovanni. Quest’albero è particolare, è chiamato Spina Santa perché fiorisce due volte all’anno, sotto Pasqua e sotto Natale, perciò associato a Gesù. Ogni anno a Natale l’abate di Glastonbury raccoglie un mazzo di fiori di Spina Santa da questo albero per inviarlo alla Regina.

Foto 1 - L'Abbazia di Glastonbury

Logico che, subito dopo, mi recassi nell’Abbazia di Glastonbury, le cui rovine oggi spiccano icongraficamente in qualunque sito si parli di Re Artù. Qui, tra l’altro, venne ritrovato dai monaci il sepolcro originario del Re, con un cartiglio che attestava che quella era l’antica terra di Avalon. Il posto è incantevole, le rovine quasi mistiche. Ho passato lungo tempo tra quelle pietre, cercando di avvertirne le sottili vibrazioni che certamente emanavano: in fondo, mi trovavo in uno dei più antichi siti cristiani bretoni, che a sua volta chissà quanti altri culti aveva precedentemente ospitato.

Foto 2 - Veduta del Glastonbury Tor

Foto 3 - La Torre sul Tor

Dieci minuti di viaggio in corriera, e sono stato abbandonato ai piedi della magica collinetta conosciuta come Glastonbury Tor, il vero pezzo forte della giornata, quello che attendevo maggiormente. Fin dai tempi più antichi il Tor era un luogo sacro, si diceva fosse la dimora di Gwin Ap Nudd, il Re delle Fate e del Mondo Sotterraneo. Poi divenne luogo di culto dei Celti, e dei Druidi, che vi eressero una torre sulla cima. La collina si erge solitaria in una zona per lo più pianeggiante, e già questa è un’anomalia. Si trova nel punto d’incrocio di due principali ley lines, una maschile, detta di “San Michele”, ed una femminile, detta di “Santa Maria”. Questi nomi derivano dall’osservazione che fin dal medioevo, la maggior parte delle chiese ed edifici religiosi che sorgono su queste linee erano intitolate alle figure menzionate; quella di S. Michele, in particolare, finiva al mare nella penisola di Cornovaglia, raggiungendo St. Michael’s Mount, isolotto accessibile solo durante la bassa marea attraverso una stretta lingua di sabbia, che fa coppia con quello analogo che si trova in Francia, Mount St. Michel. 

Un antico sentiero avvolge il Tor che così appare come terrazzato. Visto dall’alto, la forma del sentiero ricorda quella del famoso labirinto che è stato ritrovato in tutto il mondo legato a culture ed epoche differenti. Percorrerlo tutto richiede circa 4 ore, ma oggi non è neanche consigliato, anche perché i processi di erosione lo stanno pian piano livellando. È stato invece realizzato un passaggio in cemento che, piano piano, permette di arrivare alla cima. I primi Cristiani che arrivarono sul Tor distrussero l’antica torre simbolo di credenze pagane, sostituendola con una chiesa. Ben presto questa crollò, e nel XIII sec. ne eressero una più grande, un’abbazia dedicata a S. Michele Arcangelo. Anche questa, però, ben presto inspiegabilmente crollò, e ne rimase solo il campanile, oggi torre solitaria, che svetta sulla cima. 

Si dice che il Tor stesso abbia fatto di tutto per mantenere il suo stato originale, cioè un colle con una torre sopra. Giunto sulla cima, forse anche per la suggestione, mi sentivo una favola. Per niente stanco nonostante la faticosa arrampicata, niente fame, niente sete, spariti anche i fastidi allo stomaco che avevo prima di salire. Un venticello armonioso, una pace irreale. Alcune persone vestite in modo eccentrico danzavano nel vento con le cuffiette nelle orecchie facendo roteare strani aquiloni o girandole. Era il loro modo di comunicare con la Natura. Il mio è stato sedermi sul prato, a contatto con la terra, immerso nel vento che non mi dava freddo, con la mente libera ed il pensiero rivolto solo al Tor ed alla sua magia. Si dice che alcune persone abbiano incontrato le fate, lassù, o fantasmi dal passato. Si narra di persone che sono tornate da visite solitarie al Tor in stato confusionale, oppure sono state viste tornare dopo decine di anni, quando per loro erano passati appena dieci minuti. Non mi dilungo poi sulle leggende attorno alle apparizioni di UFO ed ai rapimenti alieni su quel colle: internet è pieno di letteratura sui misteri del Tor, quindi non ne parlo! Io non ho visto niente di tutto ciò, ma sono stato benissimo.

 

Foto 4 - Il Chalice Well

 

Trascorso lassù un tempo adeguato, sono tornato giù per la parte opposta, raggiungendo in breve l’ultima tappa del mio itinerario, i “Chalice Gardens”, dove si trova il famoso “Chalice Well”, il pozzo in cui, si dice, sgorga la sorgente nata dopo che Giuseppe d’Arimatea vi aveva nascosto il Graal. L’acqua sorgiva ha un colore rossastro (associato al sangue di Cristo) per l’alto contenuto di minerali ferrosi, ed in certi periodi dell’anno il rumore del fiotto che sgorga ricorda quello di un cuore che batte. Ne ho bevuta, come tutti, e vediamo se ora mi darà davvero l’eterna giovinezza! I Giardini sono un posto di assoluta meditazione. Ai visitatori è richiesto di mantenere il più stretto silenzio, ed anche questo è stato meraviglioso. Quante volte avevo visto il pozzo, ed il suo coperchio di quercia su cui spicca vistosa la “viscica piscis”, in televisione? Ma dal vivo, a pochi centimetri di distanza, è davvero emozionante…

C’era un’altra chiesa interessante da visitare a Glastonbury, ma essendo ancora relativamente presto, ho deciso di riprendere subito l’autobus del ritorno e di fermarmi a metà strada a Wells, per visitarne la famosa Cattedrale. Le cattedrali medievali inglesi hanno tutte più o meno lo stesso stile, romanico-gotico, con ampie vetrate colorate, e ricche decorazioni all’interno, con il coro ligneo al centro della navata principale. Sono belle, ma se le fanno pagare bene (dalle 5 alle 10 sterline, ovvero 8-15 euro) e raramente si ha il permesso di fotografare. Qui, a Wells, il permesso era concesso a patto di acquistare i diritti fotografici (3 £). L’ho fatto, ed ho foto molto belle, ma nessun simbolismo di spicco, se non una scacchiera sui sedili in pietra della sala capitolare ed una serie di sigilli di Salomone graffiti lungo tutto un lato del muretto del chiostro (autentici?).

Ero solo al primo giorno di visite, e già mi ritenevo soddisfatto.

  Ven. 10/8/07

 

Foto 5 - Gloucester Cathedral

Il giorno dopo, secondo la scaletta, mi dovevo trovare a Gloucester, per una visita alla sua Cattedrale, dove sapevo si doveva trovare, da qualche parte, una Triplice Cinta. Ho trovato molto più di quanto sperassi. Il chiostro di Gloucester (che gli inglesi pronunciano solo “Gloster”, e per questo mi sono trovato in difficoltà col bigliettaio e con gli altoparlanti dei treni…) è uno dei più belli d’Inghilterra, tutto invetriato. I pochi altri turisti del giorno mi avranno preso per pazzo: appena messo piede nel chiostro, infatti, non mi sono messo subito ad ammirare le vetrate come tutti, ma mi hanno visto a testa bassa scrutare i sedili che corrono tutto attorno. Ero un po’ avvilito, però, perché di T.C. non ne avevo avvistate. Eppure nei miei appunti ce l’avevo! Mi sono seduto, ho controllato il fascicolo che avevo stampato. Sì, non c’erano dubbi, doveva trovarsi lì. Mi sono alzato, mi sono girato per riprendere lo zaino… e la TC era lì, proprio sotto al sedere… Mi ci ero seduto sopra! Insieme a tanti altri schemi di gioco (simboli del Centro Sacro ed altri derivati). Sì, qui sembravano proprio messi lì per giocare, ma se avessero avuto anche una duplice valenza?

 

Foto 6 – Una delle TC nel chiostro

 

Foto 7 - Nodo di Salomone tra le vetrate

Finalmente anch’io, al terzo o quarto giro del chiostro, mi sono messo a scrutare le vetrate (sì perché due giri sono per i sedili ed i muretti, uno per le chiavi di volta e le colonnine, poi ce n’è uno per le vetrate ed un ultimo per i frammenti e le lapidi appese alle pareti interne…). Molto interessanti, con soggetti simbolici e simboli stessi, come due splendidi Nodi di Salomone finemente istoriati in vetro colorato. Ne ho fotografati molti. Nell’ultimo giro, guardando le pareti, mi salta all’occhio una lapide che mai avrei immaginato di trovare là. Una commemorazione ai caduti della Prima Guerra Mondiale, ma tutti esponenti della Massoneria. Con tanto di squadra, compasso ed altri simboli correlati. Ah, però! Caso strano, a breve distanza dalla TC! Mi giro, e vado a vedere le vetrate che si trovavano proprio di fronte a quella lapide (tra l’altro curiosamente le vetrate istoriate, così come le T.C. e gli altri schemi di gioco, si trovano solo in quel lato del chiostro). e scopro  che le vetrate riportano 'emblemi simbolici' (firme dei costruttori?) uguali a quelle che l'amica Marisa Uberti (webmaster di questo sito, n.d.r.) ha trovato alla Sainte-Baume nel sud della Francia.

 

Foto 8 - Lapide massonica nel chiostro

 

Foto 9 - Un esempio di firme massoniche su vetrate (lato inferiore dx e sx)

 

Molte maestranze massoniche, ho scoperto poi, hanno lavorato alla cattedrale, specialmente negli ultimi tempi. Un recente lavoro di copertura di un angolo esterno del chiostro, con archetti e pinnacoli, è stato affidato a maestri massoni, con libertà di scelta dei temi. Ed ecco perché quei pinnacoli mi erano sembrati tanto strani, e già prima di sapere che erano simboli massonici, li avevo fotografati uno ad uno tanto erano strani. C’era ancora una cosa da vedere nella Cattedrale di Gloucester, e che ancora non avevo trovato. Una pletora di Green Men nascosti nei punti più strani, e piccole firme segrete in forma di figure strane nascoste tra le decorazioni. Ma dove si trovavano? Impossibile vederle, secondo me, senza una guida adeguata. Per questo, recatomi nel negozio interno della cattedrale ho comprato prima un volumetto sul Green Man come simbolo, molto interessante. Poi una mappa delle stranezze della cattedrale, con la quale ho ripercorso daccapo tutto il tragitto fatto nella mattinata, e non solo il chiostro. Ne ho trovati e fotografati tutti quelli che potevo (nel frattempo era cominciata la messa ed alcune aree erano state chiuse alle visite). Prima di andare via, definitivamente, dal chiostro, sono andato al confine della zona chiusa (un lato del chiostro era interdetto ai visitatori perché riservato agli artisti del “Three Choir Festival”, che quest’anno era ospitato a Gloucester) per vedere se avvistavo qualcosa dalla ringhiera. E proprio là, sulla divisione, ho scoperto un’altra T.C. … Naturalmente questo è solo un 'riassuntino' di quanto ho potuto ammirare nella suddetta cattedrale.

 

Foto 10 - Sepolcro in St. Mary Redcliffe

Essendo ancora presto, sono tornato a Bristol, andando a visitare una delle due più importanti chiese medievali, St. Mary Redcliffe, la più vicina alla stazione. Tanti simboli anche qui, da altri Geen Man fino ad uno strano sepolcro di un abate sul cui fianco apparivano degli strani “quatre-de-chiffre” che poco avevano di religioso… 

  Sab. 11/8/07

Foto 11 – St. Mary’s Church in Templecombe

 

Foto 12 – Il dipinto templare

Templecombe è una di quelle mete che ho pianificato ed aggiunto l’ultimo giorno, prima di partire, quando ormai era sicuro che sarei andato da solo. Perché non è una cosa da turisti, ma una chicca per soli appassionati di misteri templari. È un paese piccolino, di quelli di provincia, con quattro case, una chiesa e già è tanto che disponga di una fermata della ferrovia. La piccola Chiesa di S. Maria (St. Mary’s Church) fu costruita dai Templari, ed oggi è ancora chiesa parrocchiale del paese. Non è però normalmente aperta al pubblico, ma una chiave è disponibile nel negozietto poco distante. E questo è stato proprio il bello: ottenuta la chiave, una vecchia ed imponente chiave in ferro battuto come non se ne vedono più, sono entrato nel giardinetto-cimitero solitario (era mattina presto), ho sbloccato la serratura, aperto i pesanti battenti in legno, ed acceso le luci della chiesa. Ero solo, ed avevo una chiesa templare tutta per me…!

Alla fine del secolo scorso, in una delle case circostanti, precedentemente proprietà dell’abate del Tempio, una serva scoprì dietro un pannello segreto sotto la tettoia, un dipinto su legno raffigurante un volto di uomo (Gesù) molto rassomigliante a quello sulla Sacra Sindone. La datazione al radiocarbonio non ha dato dubbi: XIII sec., quindi Templare. I Templari hanno posseduto la Sindone? Questo già si sapeva, ma questo ritrovamento lo conferma. Era questa la famosa “testa” che essi professarono di adorare, il Baphomet? E, soprattutto, perché tenerla nascosta? Perché il Volto raffigurato nel dipinto non ha l’aureola, come doveva essere nei canoni rappresentativi dell’epoca?  Resta un alone di mistero:perchè nasconderla sotto le assi del tetto, invece che esporla tranquillamente? Il dipinto oggi è visibile nella chiesa, e l’ho studiato e fotografato per bene. Ci sono una serie di articoli disponibili pagando una piccola offerta, che spiegano a fondo la vicenda del dipinto e la storia della chiesa. Non mi dilungo perciò oltre, perchè inserirò la storia approfondita sul mio sito a tempo debito (il sito dell'Autore,citato a fondo pagina, n.d.r.)). Aggiungo solo che, prima di andare via, ho sollevato un tappeto per caso, scoprendo l’ingresso di una cripta sotterranea chiusa da una grata. La grata era bloccata e non ho potuto verificare ulteriori particolari.

 

 

Foto 13 – Salisbury Cathedral

 

Foto 14 – La TC nel chiostro

Nel pomeriggio, invece, sono stato a Salisbury, per visitare la Cattedrale, la più grande d’Inghilterra, che vanta numerosi altri primati. Molto bella, ma a me ha interessato soprattutto per il chiostro, dove sapevo esserci altre T.C. Un’attenta ricerca, e ne ho trovate ben tre, con altri schemi di gioco tra cui uno mai visto, di forma rombica. Scrutando tra le lapidi alle pareti, ecco anche qui spuntarne una molto strana con dei simboli più esoterici che religiosi. Era dedicata ad un maestro definito “mason of the cathedral”. “Mason”, in inglese, significa muratore, ma anche massone. Massoneria anche qui? Non c’erano altri segni, squadre, compassi come a Gloucester. Ma ho notato una curiosa anomalia. Tutti gli archetti del chiostro culminavano in un piccolo rosone la cui forma centrale era un esagono, tranne uno, quello sopra la suddetta lapide, che era pentagonale. Un caso?

Prima di andare via sono andato ad interpellare una delle guide per chiederle dove potessi trovare dei Green Men, e me ne ha indicato qualcuno, insieme ad altre strane faccette nascoste alla base di un gruppo di colonne, e solo quelle, delle centinaia presenti nella chiesa. In tutte le mie visite ho cercato sempre di vedere se qualcuna delle colonne fosse annodata, ma non ne ho viste (l'Autore conosce la passione del webmaster di questo sito per le colonne ofitiche e sa del suo censimento in atto da anni, n.d.r.) . Eppure sono convinto che se vi fossero state non le avrei viste, perché ho imparato ed ho scoperto che probabilmente ognuno trova quello che cerca di più…

Dom. 12/8/07

 

Foto 15 - Il circolo di pietre di Stonehenge

  L’ultimo giorno nel sud l’ho dedicato ad una meta classica ma non meno importante: Stonehenge. Non vi dico che impresa raggiungerla, perché la domenica viaggiare sui mezzi pubblici in Inghilterra, soprattutto sui treni, è un’impresa. E poi non vi dico in che condizioni e quanto tempo ci ho messo per giungere là...Ma comunque sono riuscito nel mio intento.

Bellissimo, credo che non ci sia neanche bisogno di descriverlo. Però c’era tanta gente, ed il posto è molto turistico. Niente a che vedere con la magia di Glastonbury. Audioguide, le foto classiche, impossibilità di raggiungere l’interno delle pietre (anche giusto, visto i precedenti atti di vandalismo). E negozietti con magliette, tazze, portapenne e quant’altro. La maglietta, però, era molto bella, e non ho resistito…

Tornato a Salisbury, avevo del tempo per finire di girare il paese e per tornare alla Cattedrale, dove mi sono deciso a comprare un esemplare di Green Man in pietra da appendere al muro, per mia madre che, grazie a me, comincia ad apprezzare questi simbolismi e vorrebbe un SATOR da appendere al muro del balcone… Glielo prenderò, ma il Green Man è di sicuro molto più bello e quanto a misteri, come ho letto nel libello che ho comprato, ne ha da vendere…

  Lun. 13/8/07

 

Foto 16 - Interno della Temple Church di Bristol

  Rinunciando alla Cattedrale di Bristol per salvare tempo per la visita di Londra, dopo un ultimo sguardo e foto dalle finestre della “Temple Church”, che ho trovato sempre chiusa, sono ripartito per Londra, dove avrei trascorso gli ultimi quattro giorni di vacanza.

Che l’atmosfera, nella capitale, fosse tutt’altra l’ho capito subito, e non solo per le nuvole grigie che minacciavano pioggia dal primo momento in cui sono arrivato. Una volta sistemato il bagaglio in albergo, invece di tuffarmi nella Londra classica, sono partito subito per il cuore della City, ex Quartiere del Tempio, ed oggi centro occulto di potere, della finanza, della Giustizia e dell’esoterismo. Le cose principali si trovano tutte qui, compresa la Freemason’s Hall. Simbolismo occulto ovunque nella città, nei fregi dei palazzi, sulle porte, come aveva fatto notare David Icke in un lungo ed interessante filmato che si può trovare in rete doppiato in italiano, sui vari Video Google o You Tube. Appena uscito dalla metropolitana, su un lampione, un piccolo adesivo con l’Occhio-che-tutto-vede, simbolo degli Illuminati, e la scritta “OBEY”, cioè “Obbedisci”. Si tratta di persuasione subliminale occulta, quella della peggiore razza.

Foto 17 – Ingresso della Temple Church

 

Foto 18 – La statua dei Cavalieri Templari

Io sono sceso nella zona detta Blackfriars, dove nel medioevo imperavano i frati domenicani dalla tetra casacca nera (donde il nome). Immortalato il famoso ponte ferroviario, legato agli intrighi mai scoperti del caso Calvi, mi sono diretto a piedi verso la Temple Church, dove spicca su una colonna la statua dei due cavalieri su un solo cavallo, rappresentazione tridimensionale del sigillo. A causa di lavori di restauro, in agosto la chiesa sarebbe stata sempre chiusa, a parte tre domeniche, ma non era il mio caso. Ho dovuto rinunciare, a malincuore, alla visita dell’interno, dove i famosi nove sepolcri sarebbero stati molto interessanti, e limitarmi a qualche blando simbolismo sul portale d’ingresso.

 

 

Foto 19 – Westminster Abbey

 

Foto 20 – Il Cleopatra’s Needle

La meta successiva è stata Westminster Abbey, che però mi ha deluso, per vari motivi: 1) l’altissimo prezzo del biglietto d’ingresso (10 £ = 15 €); 2) la visita rapida, caotica, intasata di gente e a percorso forzato degli interni, con divieto assoluto di scattare fotografie; 3) l’assenza della T.C., che pure in più punti, su Internet, avevo letto esserci. Ma ho fatto e rifatto il giro del chiostro decine di volte, chiesto a preti, baristi ed a tutte le guide possibili che ho incontrato. Niente da fare. Però, un lato del chiostro era inaccessibile per non so quale motivo. Un altro era occupato dal bar, e c’era tanta gente seduta sui sedili in pietra che non potevo far alzare. Passando e ripassando tante volte ho cercato di approfittare per vedere ogni angolino che si liberava. Un sacerdote mi aveva detto che forse ne aveva visto uno in un lato preciso, ma l’ho scrutato col lanternino senza trovarlo. Solo in un punto c’erano dei cartelli esplicativi incollati sul sedile, che non sono riuscito a scollare (ed avrei rischiato pure una bella ramanzina!). Si vedeva qualcosa sotto, ma chissà se era la mia T.C.! Pazienza, cosa potevo fare? Ho trovato solo tanto simbolismo occulto all’interno,che poco aveva a che fare con la chiesa, ma qui, nella City, si sa, è così. Poi la Chiesa è protestante, ed il Capo è la Regina, quindi che cosa mi potevo aspettare di trovare? L’architetto, quel tale Wren, doveva essere sicuramente un massone. Uno dei suoi famosi monumenti londinesi, chiamato, appunto, “The Monument”, che ho visto il penultimo giorno, ricordava il Grande Incendio del 1666. Ebbene, non era altro che una lunga colonna con una fiamma sopra, uno dei tanti simboli tipici dei Massoni e degli Illuminati.

Da camminatore instancabile (a Londra camminavo per circa 12 ore al giorno, senza mai riposare, pranzando a panini, per avere il tempo di vedere più cose possibili), nello stesso giorno ho visto anche l’obelisco egizio (il Cleopatra’s Needle), Piccadilly Circus, Trafalgar Square, il Trocadero, Chinatown, l’elegante quartiere di Soho e, per concludere, i famosi Magazzini Harrods, soprattutto per vedere il mausoleo di Dodi e Diana nella Egyptian Hall del piano interrato, di cui mi ero occupato nel mio vecchio sito di teorie di complotto, dove spicca la piramide nera dalla punta illuminata (altro simbolo degli Illuminati?). Cena in un tipico pub inglese a Covent Garden.

  Mar. 14/8/07

Foto 21 – Pentacolo nero in St. Paul’s Cathedral

 

Foto 22 – Nodo di Salomone nella cripta

  Un’altra lunga giornata di giri: dapprima la Cattedrale di St. Paul, la cui immensa cupola è seconda solo a quella di S. Pietro a Roma. Anche qui un prezzo esorbitante per l’ingresso (però scontato con un buono sconto arraffato tra i volantini dell’albergo) e divieto assoluto di fotografie. Mi sono deciso a farmi i 454 scalini fino al punto più alto della cupola, dove si godeva la panoramica di tutta Londra. Sceso giù, ho trasgredito due volte, di nascosto, al divieto di fare foto. Una volta per il pavimento dell’abside, dove il ricordo delle vittime americane ed inglesi della Grande Guerra era immortalato da due sinistri pentacoli neri rovesciati, suggestivi in quell’ambiente (solo) apparentemente religioso (opera di Wren anche qui). La seconda volta nella cripta, nella stanza del sepolcro dell’ammiraglio Nelson, sulla cui decorazione pavimentale figuravano dei bei Nodi di Salomone a mosaico (XIX sec.).

 

Foto 23 – St. Augustine’s Tower

 

Foto 24 – La Freemason’s Hall

  La tappa successiva, difficile da raggiungere, è un’altra di quelle cose per soli “addetti ai lavori”, la St. Augustine’s Tower, appartenente ad una precedente chiesa templare di cui oggi rimangono solo le fondamenta. Chiusa alle visite, purtroppo, come ogni maledetta cosa templare in questa città!

Tappa successiva, la chiesa normanna di S. Bartolomeo il Grande, molto più bella delle grandi cattedrali viste prima, dai costi d’ingresso contenuti e libertà di foto. A seguire, la chicca della vacanza, la Freemason’s Hall, con le decoratissime sale interne, traboccanti di simbolismo esoterico, e la Grande Sala del Tempio, con pavimento a scacchi bianchi e neri, che non dimenticherò più. Che strano effetto entrare nel più grande ed importante tempio massonico d’Inghilterra, fino a poco tempo fa gelosamente chiuso ed accessibile solo agli adepti! Ci sono 5 visite guidate al giorno, dal lunedì al venerdì, accompagnati da un “fratello muratore” che illustra i simbolismi principali. Per entrare occorre una registrazione meticolosa dei propri dati. Noi eravamo un gruppetto di 5-6 persone di tutte le età, uomini e donne. Nessuno ha chiesto di poter fare foto, e così nemmeno io. D’altronde nel museo era proibito, e probabilmente anche nel Tempio.

 

Foto 25 - Sherlock Holmes' Museum

Ho concluso la giornata con un salto a Baker Street, e la visita al Museo di Sherlock Holmes, nel famoso appartamento al numero 221/b. Non potevo mancare, da appassionato ed autore di racconti apocrifi sul grande detective. Dopo un’ultima salutare passeggiata sotto la pioggerella in Hyde Park, sono andato a cenare in un altro tipico ristorante inglese a Covent Garden e poi sono tornato in albergo. Nella giornata odierna ha piovuto spesso, ma sono partito premunito di largo ombrello e K-Way.

Mer. 15/8/07

 

Foto 26 - Il Tower Bridge

  Ferragosto solo in Italia, ma giorno feriale come tutti gli altri in Inghilterra, dove l’Assunzione di Maria non si festeggia. Terzo ed ultimo giorno intero a Londra, è stato dedicato in mattinata alla visita del Tower Bridge. Questa visita, ancora devo capirne il perché, mi ha affascinato in modo particolare. Forse le torri vittoriane, il modo in cui è stato costruito, o il periodo; forse le grandi caldaie che alimentavano i motori a vapore che permettevano il sollevamento del ponte, tecnologie all’avanguardia per l’epoca (1894)… Fatto sta che là dentro, mentre visitavo, mi è venuta una grande idea per completare alla grande un romanzo su Sherlock Holmes che sto scrivendo da tempo, e che forse cercherò di pubblicare, se mi verrà una cosa decente… Sì, questo viaggio a Londra mi ha fatto decisamente bene, perché avendo osservato di persona tanti posti, posso scrivere con cognizione di causa e non solo usando la fantasia ed i ricordi dei racconti originali…

Nella stessa mattinata ho visitato la Cattedrale di Southwark, ma dopo aver riscontrato le stesse identiche caratteristiche di altre cattedrali inglesi, mi sono ripromesso che sarebbe stata l’ultima.

 

Foto 27 - Il Teschio di Cristallo

 

Foto 28 - Moai dell'Isola di Pasqua

Infatti il pomeriggio intero l’ho dedicato ai musei. Il British Museum, in primis, dove ho concentrato in due ore di visita le cose principali, che ho immortalato in foto: il famoso teschio di cristallo azteco, il Moai dell’Isola di Pasqua, i reperti Maya, l’antico Egitto con le mummie, le statue, gli obelischi, i sarcofagi e la Stele di Rosetta. Un po’ più di fretta la sala dei reperti greci e romani, ma ho visto dal vivo la statua di Mithra la cui foto presa da Internet avevo inserito nel mio articolo sulla Chiesa di San Clemente e l’annesso mitreo a Roma. Adesso ci metterò la mia… Infine una rapida visita alla sala delle religioni per vedere gli specchi magici di John Dee e le sue tavole magiche per l’evocazione degli spiriti.

 

Foto 29 – Gli specchi magici di John Dee

 

Foto 30 – Pietre per le evocazioni angeliche

 

Dopo, un’approfondita visita anche al Museo di Storia Naturale, dove nelle sale è esposta ogni sorta di fauna animale: la spettacolare sala dei dinosauri, giganti ricostruiti con le ossa fossili. Rapidamente ho visto anche le altre sale: rettili, pesci, crostacei, insetti, mammiferi, uomini primitivi (tra cui lo scheletro di “Lucy) e perfino una sala enorme dedicata ai minerali, con tutti i tipi conosciuti in esposizione, ed ai meteoriti. Poi sono arrivato all’ora di chiusura, e sono scappato per vedere se riuscivo a beccare l’ultimo ingresso anche al museo vicino, quello delle Scienze, ma invano.

 

Foto 31 – Fossili di Ittiosauri

 

Foto 32 – Fossili di dinosauri

  Dopo un’infruttuosa visita ai Kensington Gardens, sono andato via, perché si era messo a piovere insistentemente Degna conclusione di serata (e di vacanza) con una cena allo “Sherlock Holmes’ Pub” di Charing Cross, ripieno di memorabilia legati al detective ed alle sue storie, con manifesti e foto originali dal set dei films dedicati al detective, e la ricostruzione fedele del suo studio in un’ala del ristorante. Menu strettamente a tema, e neanche costoso, per giunta. Lauta cena e poi ritorno in albergo sotto la pioggia più torrenziale che avessi mai incontrato.

 

 

Foto 33 - La White Tower interna alla Torre di Londra

  Avevo ancora mezza giornata libera, perciò ho speso le ultime 16 sterline che mi rimanevano in tasca per l’ingresso alla Torre di Londra, dove ho ammirato i gioielli della Corona, armi ed armature medievali, cannoni e mortai, il palazzo medievale e le torri in cui vennero rinchiusi molti prigionieri, alcuni illustri, che hanno lasciato molti graffiti a testimonianza. Uno di questi -un vescovo o un nobile accusato di stregoneria -aveva tracciato una complessa ruota magica, 

 

Foto 34 - Ruota magica graffita nella Torre di Londra

  Nelle sale interattive ho indossato i guanti placcati in ferro dell’epoca e provato a maneggiare le pesanti spade medievali; beh, a dispetto di molti, l’ho fatto con molta agevolezza, quasi fossi stato abituato… ma era la prima volta, almeno in questa vita, ehm…

Tornato in albergo ho ripreso la pesante valigia e sono andato via. Tutto il pomeriggio è trascorso nel viaggio verso l’aeroporto e la lunga attesa del volo del ritorno, sempre alle 17:00.

  Conclusioni

In otto giorni ho concentrato, penso, più di chiunque altro abbia potuto fare in una vacanza simile. Sono ancora stanco di quelle galoppate furiose, ma ampiamente soddisfatto. Questo lungo resoconto, che spero non abbia annoiato troppo, auspico possa stimolare coloro che vogliono fare un tour nell' Inghilterra 'insolita' (io l'ho organizzato da solo e l' ho...realizzato!) a provare. A me questi 'appunti di viaggio' servono come punto di partenza per stendere articoli più approfonditi che pubblicherò nel mio sito web. Perché qui, naturalmente, ho detto solo le cose principali…

(Giulio Coluzzi, 21 agosto 2007)

 

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                                                                     ottobre 2007