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Note sul MAUSOLEO GAMBARINI - CAGNOLA – ABBIATI, edificato in Verdello (BG) (di Riccardo Scotti)

  Le prime e più significative informazioni, a proposito dell’edificio, si trovano su Notizie Patrie (1844,1845), alle quali vanno aggiunte alcune note tecniche, esposte in Il cimitero di Verdello. 1800-2000 (Locatelli M., 2002.  Biblioteca Comunale “Mons. L. Chiodi” di Verdello). Oltre a quelle notizie, in questa nota sottintendo anche il commento agli elementi più importanti della decorazione esterna, che ho descritto nel capitolo La Cappella Gambarini, Cagnola, Abbiati, in Il Parco Arboreo Secolare di Verdello e altre importanti realtà arboree locali (Scotti R., 2003, Mamatèra. Verdello - Bergamo).

Le notizie in mio possesso sulla famiglia Gambarini di Verdello sono piuttosto scarse, e a quelle che ho esposto sul libro appena citato posso aggiungere ben poco. Carlo Maria Gambarini, capostipite di questo nucleo verdellese, nacque a Bergamo nel 1754 da una famiglia di commercianti, passò una giovinezza errabonda con saltuarie esperienze nell’ambito del commercio e, quindi, entrò nello studio del notaio Domenico Maria Gavazzeni. Con i proventi di quest’attività, tra il 1791 e il 1792, incominciò ad acquistare appezzamenti di terreni in Verdello e poi, intraprese un’attività d’ingaggi “in servizio di economiche gerenze” lautamente remunerati. In questa mansione dovette segnalarsi in modo tale da divenire, all’epoca della dominazione francese, prima “fornitore associato” e poi “fornitore proprietario” dei trasporti militari. Nel periodo in cui svolse quest’incarico, assai redditizio, avvenne l’edificazione della Villa, ora sede del Municipio, e l’espansione dei suoi possedimenti in Verdello, fino a raggiungere l’estensione di circa 3000 pertiche. Con il ritorno degli austriaci in Lombardia, si dedicò esclusivamente all’economia rurale, reinvestendo i proventi per estendere le sue proprietà. Nel 1844, scomparso Carlo Maria Gambarini dopo i figli Beatrice e Giovanni Giuseppe, le proprietà passarono al figlio di quest’ultimo, Carlo Gerolamo, e alla morte di questi, nel 1850, all’allora minorenne Rosa Gambarini, pronipote in linea diretta del capostipite (Angelini P. & S. Angelini, 1980. La Villa Comunale di Verdello. Grafica Gutemberg, Gorle – Bergamo).

Di seguito aggiungo alcune altre informazioni.

Lo stupendo Mausoleo della famiglia Gambarini, sottoposto a vincolo stabilito con Decreto Ministeriale già dal 1933, è a pianta quadrata e si compone di due piani, uno rialzato comprendente la Cappella a base ottagonale e con l’accesso da Est, e l’altro seminterrato, con le sepolture in loculi e sepolcri ed accesso da Ovest. La Cappella è sormontata da un tiburio che racchiude all’interno la cupola circolare e semisferica, protetta da un tetto ricoperto di rame. L’edificio ha un’altezza totale di m 10,80 ed è dotato da due avancorpi a stele situati ai lati dell’ampio arco d’accesso, sormontato da un timpano. La facciata principale è decorata con varie sculture e bassorilievi, descritti nei testi sopra citati, e nell’insieme esprime un’armonia equilibrata e fuori del comune.

Sui due avancorpi a stele sono incise delle scritte in latino, con alcune parti mancanti a causa del deterioramento della pietra arenaria su cui sono scolpite. Fortunatamente, alcuni anni fa, durante un raro lavoro di “pulizia” delle facciate (probabilmente l’unico che finora è stato fatto), decisi di salire sulle impalcature e di trascrivere quanto leggibile e, poi, venuto a conoscenza di alcune fotografie risalenti al 1973 (purtroppo incomplete e non sempre leggibili), riprese da Romano Mossali di Verdello e messe gentilmente a disposizione, riuscii a ricostruire quasi completamente le scritte.

Nelle trascrizioni che propongo qui sotto, le parentesi quadre indicano mancanze che non sono riuscito a ricostruire neppure attraverso le fotografie, i punti tra parentesi indicano solo approssimativamente il numero delle lettere mancanti, mentre le lettere inclinate indicano dei dubbi, essendo difficilmente leggibili allo stato attuale e sulle fotografie, oppure non presenti in esse. Naturalmente, poi, ci possono essere anche alcune lettere interpretate in modo errato o trascritte male.

Mausoleo-Gambarini.jpg (109386 byte) cliccare sull'immagine per ingrandirla

  Stele Nord (situata a destra dell’entrata), lato Est (sulla facciata principale):

 

KAROLVS . MARIA

JOSEPHI . F . GAMBARINI

SEPVLTVRAE . LOCUM

ITA . VTI . EST . CAMERATVM

PARIETIBVS . PILIS . ET . SCALARIO

COMPREHENSIS

LONG . PED . XXI

LAT . PED . XVIII

IVXTA . COMMVNE . PAGI

COEMETERIVM

VIVENS . FECIT . SIBI . ET

SVIS . POSTERISQVE . EORVM

ANNO MDCCCXXIII

 

Stele Nord, lato Nord:

 

TIBI . QVISQVIS

H[..]ANC . MORTALITATIS . DOMVM

INGREDERIS

VOX . HAEREAT . SALTEM

ET . ADMONEAT

QVOTIDIE . PARS . VITAE . DEMITVR

NEVE . EST . CVR . QVAERARE

INATVRA . REPETIT . QVVMVVLT

QVOD . EA . LEGE . TIBI . DEDIT

 

Stele Sud, lato Est:

 

NIMIVM . NE

GESTIAS

SI . VIRIBVS . ANNISQVE

FLORESCIS

NOS . QVOQVE . FLORVIMVS

ESIT . QVVM . MORS

NOS . INTERCEPERIT

TIBI . QVID . EXPECTANDVM

[…..]NTO

 

Stele Sud, lato Sud:

 

D . O . M

AE[..]EM . ET . ALTARE

KAROLVS . MARIA . GAMBARINI

DICAVIT

VT . PRO[...]ST 

CVM . MANSVM . HVC . VENERIT

ET . PRO . SVIS . POSSIT

SACRIFICARI

SVCCEDITE . PIETASQVE . VESTRA

[..]T . VOBIS . PROSIT

 

All’interno della Cappella, sulla sinistra, vi è un sepolcro sormontato dalla scultura di un uomo dormiente ed un cippo decorato con un festone e una corona d’alloro con al centro un’ape. L’epitaffio recita:

 

QUI ASPETTA VITA NOVELLA

CARLO MARIA GAMBARINI

FU SPERTISSIMO NEGLI ECONOMICI AFFARI

AL PIGRO E AL NEGHITTOSO

PORGENDO ESEMPIO DI SAGACE INDUSTRIA

CHIAMÒ IL POVERELLO A PARTE DELLE ACQUISITE SUSTANZE

E MEMORE DELLO ESTREMO FATO DI QUAGGIÙ

CON RELIGIOSA MUNIFICENZA

QUESTO MONUMENTO

A SE ED AI SUOI

PREPARAVA

VISSE ANNI 89. M. 4 G. 3

 

Sulla destra c’è un secondo sepolcro, sormontato dalla scultura di una donna dormiente ed un cippo decorato come il precedente. Questo è dedicato a Teresa Lucchini, moglie di Carlo Maria Gambarini per 55 anni.

A sinistra dell’altare è collocato un cippo con busto femminile, il cui testo inciso è dedicato a Giuseppe Gambarini (10 Agosto 1786 – 3 Giugno 1820), decorato con un Ouroboros al centro del quale vi è un’ape. Il testo recita:

 

PENA E GIOIA CHE VALSE O MORTA GENTE

SE POCA POLVERE OR SEI CHE NULLA SENTE

 

A destra dell’altare c’è un altro cippo con busto femminile, dedicato a Beatrice Gambarini Ganna (morta il 18 Giugno 1823), decorato con tre fiaccole incrociate e capovolte.

A destra dell’uscita c’è un busto maschile con testo dedicato a Carlo Gerolamo Gambarini, decorato da una stella a sei punte con viso al centro.

A sinistra dell’uscita è collocato un busto di ragazzo, senza testo e decorato con una clessidra alata sormontata da una fiamma.

Inoltre vi sono due tronchi di colonna sormontati da busti maschili, un bassorilievo sopra l’uscita con profilo maschile e, ai lati dell’altare, due bassorilievi con profili femminili.

Sulle lapidi e i cippi, vi sono incisi vari motti ed epitaffi.

Sotto la cupola della Cappella, al centro, c’è un triangolo con grande raggiera.

 

Nel sotterraneo del Mausoleo ci sono varie lapidi dedicate a :

 

Carlo Maria Gambarini (1754 – 1844)

Teresa Lucchini in Gambarini (1753 – 1839)

Giuseppe Gambarini (1786 – 1820)

Anna Tasca in Gambarini (1793 – 1846)

Isabella Gambarini (1760 – 1833)

Beatrice Gambarini Ganna (1814 – 1850)

Luigi Gambarini (1817 – 1875)

 

Oltre a queste, vi sono le lapidi di:

 

Rosa Cagnola

G. B. Cagnola

Costanzo Cagnola (1868 – 1925)

Elena Cagnola

 

Infine, quelle della famiglia Abbiati:

 

Cav. Emilio Abbiati (31/1/1863 – 17/10/1943)

Luigina Abbiati Brolis (22/2/1868 – 5/12/1960)

Arturo Abbiati (26/6/1887 – 30/11/1963)

Lina Abbiati Riva (21/6/1889 – 16/1/1977)

Comm. Carlo Abbiati (12/12/1893 – 9/6/1978)

Maestro Franco Abbiati (14/9/1898 – 22/1/1981)

Carla Nicolini Ved. Mario Abbiati (22/10/1903 – 5/6/1999)

 

Si pubblica per gentile concessione dell'Autore,arch. Riccardo Scotti

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                                   dicembre 2006

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