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Un polmone di verde lungo la statale n.42 (Bergamo-Treviglio).Chi proviene da Nord,all'altezza del comune di Verdello(BG),resterà incuriosito -guardando a destra -da alcuni 'ruderi' medievali (1) tra cui spicca una torretta merlata, che intercala una muraglia e una recinzione, delimitanti quello che ha tutta l'aria di essere una vastissima tenuta.Poco più avanti, noterà un edificio in stile neoclassico.Si domanderà -forse- se fosse forestiero(come è successo a noi), di cosa si possa trattare e, se la mancanza di tempo impedisse di fare un sopralluogo nell'immediato, forse accadrà che possa ritornarvi.Un giorno,forse, leggendo queste pagine ricorderà 'Ma non è quella Villa che abbiamo visto passando sulla statale...?' e,perchè no, sentirà il desiderio di tornarvi con calma e dedicare qualche ora (magari con la bella stagione) passeggiando per il suo Parco, non disegnando di dare un'occhiata ai particolari dell'edificio, che cercheremo di descrivere sinteticamente nelle pagine qui correlate.Per le 'coincidenze' che siamo abituati ad incrociare, a noi è successo- dopo qualche tempo che l'avevamo appunto 'scorta' passando in auto da quella strada ed esserci chiesti che proprietà fosse (ma senza fermarci per ulteriori approfondimenti) - di venire in contatto con uno studioso di storia locale(l'architetto Riccardo Scotti), il quale -guarda il caso!- non solo ha scritto un intero libro sulla Villa e il suo parco Arboreo secolare, valutandoli dal punto di vista storico, urbanistico, simbolico, botanico, ma lo ama visceralmente, avendolo frequentato fin da bambino e avendo seguito le sue 'vicissitudini' da vicino.Grazie a questo incontro, abbiamo avuto il piacere di visitare il Parco e la Villa diverse volte e acquisire informazioni importanti.Ovviamente non possiamo trasporre tutta la documentazione in una pagina web, sarebbe impensabile e fuori luogo, rimandando il lettore interessato ad approfondire l'argomento, al testo del dr.Scotti riportato nella nota 2.Daremo le informazioni salienti, per poi ripercorrere, con l'aiuto delle immagini, una visita 'virtuale' toccando alcuni 'punti' del Parco e della Villa,che oggi sono di proprietà Comunale. Ovviamente, come nostra consuetudine, abbiamo fatto i nostri 'due passi' alla ricerca di quei particolari simbolici che ci piace molto cogliere, che forse anche a chi frequenta abitualmente la zona sfuggono o non ha ancora avuto modo di apprezzare come meritano. Ma, come abbiamo detto poc'anzi, lo studio di questo ambiente può essere svolto da diversi punti di vista, secondo l'approccio disciplinare per cui una persona si sente portata, o per studio o per passione personale.Il lavoro del dr.Scotti va apprezzato in modo speciale, pertanto, perchè non limitato ad un singolo aspetto, cosa che solo chi ha profonda conoscenza e competenza del luogo può permettersi di fare, ausiliato e animato naturalmente dalla volontà di collocare al giusto posto i numerosi elementi presenti in esso.Non sempre è possibile dare una spiegazione a ogni cosa, poichè sono tante le alterazioni subite nel corso del tempo  dalla Villa e dal Parco soprattutto(per i cambi di proprietà, le occupazioni coatte, l'incuria umana, etc.). Tentare, inoltre, di penetrare l'intenzione simbolica di chi commissionò le opere originarie, è sempre piuttosto arduo, non essendo trascritte in nessun documento pervenutoci; quindi essenzialmente basandosi su raffronti, comparazioni, rimandi storici, mitici od esoterici. Noi, nel nostro piccolo, tenendo presente il prezioso libro-guida del dr. Scotti, abbiamo cercato di estrarre delle considerazioni personali, che-essendo tali- non avanzano alcuna pretesa di essere aderenti alla reale valenza simbolica dei soggetti presi in esame di volta in volta.

 

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Nota:

1)-I ruderi medievali sono finti:essi risalgono  al XIX secolo.

2)-Riccardo Scotti:"IL PARCO ARBOREO SECOLARE DI VERDELLO e altre importanti realtà arboree locali", Mamatèra, Verdello (Bergamo), Agosto 2003.

 

                                        dicembre2006

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