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                                        Tour Croazia 2008

                                             (di Marisa Uberti)                   

Tra panorami mozzafiato, simboli a noi 'cari' e qualche traccia dei Templari (che fa anche rima), 20 itinerari da sogno possibili...

Senj, nella regione croata del Quarnero (contea Ličko-Senjsca, ovvero Lika-Senj), una delle più antiche città dalmate, che sorge sul mare alle pendici del monte Velebit. Il  tramonto sul mare sfuma in infiniti orizzonti lontani... e ci avvicina alla Dalmazia.

Senj. 1. La rocca Nehai (XVI secolo), una delle più monumentali dell'intero Quarnero; 2.La cattedrale; 3. La lanterna sotto l'arco delle antiche mura; 4. I banchi della cattedrale con i caratteri glagolitici (alfabeto usato dagli evangelizzatori cristiani per trascrivere lo slavo ecclesiastico e convertire i locali alla nuova religione).  Dal 1100 questo particolare tipo di alfabeto esisteva solo nelle terre croate e si era sviluppato soprattutto in questa città tanto che il vescovo di Senj ricevette nel 1248 uno speciale permesso da Innocenzo IV per poterlo usare nella liturgia, insieme alla lingua canonica. In tal modo esso si consolidò molto tra 1300 e 1400. 5. La Madonna con Bambino venerati nel duomo;6. Il bastione est delle antiche mura; 7. Un moderno monumento commemorativo; 8. Lo stemma ecclesiastico sopra l'arco delle mura d'ingresso alla città. La città divenne sede episcopale nel 1169 e importante porto per il trasporto del legname. A partire dal 1184 fu assegnata ai Cavalieri Templari, che la tennero fino al 1270 circa (periodo in cui pensiamo avessero imparato a usare correntemente l'alfabeto glagolitico). Dopodichè passò ai Frankopan, la potente e nobile famiglia feudale croata che grande parte ebbe nel periodo compreso tra XII e XVII secolo, per le mediazioni politiche, culturali, militari, economiche, giuridiche. religiose e sociali che seppero imbastire.. Imparentati con le più importanti casate reali d'Europa, ebbero sicuramente contatti con l'Ordine del Tempio per tutto il periodo di vita contemporanea nel territorio croato. L' origine della loro casata è ancora un mistero.
 

Senj. Veduta del moderno borgo arroccato sul declivio della montagna, che si adagia sul mare. Andando verso l'interno, si incontrano due magnifiche e bucoliche regioni(contee):il Gorski Kotar e la Lika. Nei dintorni del capoluogo di quest'ultima (Gospić) nacque lo scienziato Nikola Tesla (1856-1943), nel paesino di Smiljan, dove nella sua casa natale è stato realizzato un museo che raccoglie le testimonianze della sua vita e delle sue geniali invenzioni nel campo della fisica e dell'ingegneria elettronica, e davanti al quale campeggia una sua statua. Un giusto tributo a questo illustre cittadino, che la scienza ha troppo bistrattato. Proseguendo, serviti da un'ottima segnaletica, si raggiunge il Parco nazionale dei laghi di Plitvice (in croato Nacionalni park Plitvička jezera), bene naturale iscritto nel patrimonio mondiale dell'UNESCO.

Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice, regione del Quarnero, contea Ličko-Senjsca, ovvero Lika-Senj. Gli abbiamo dedicato un'apposita sezione.

Sveti Rok. Una cima del Velebit (nei pressi della galleria Sveti Rok, cioè San Rocco) ha attratto la nostra attenzione per la  forma maestosa, per la posizione emergente sul resto e per il senso di riverenza che incute. Il Velebit è una sorta di montagna sacra (presente in tutte le culture) per i Croati. E ha ben ragione di esserlo! La sua forma selvaggia, a tratti spaventosa, dovuta ai fenomeni carsici che lo rendono pieno di anfratti e grotte (tra cui Lukina jama o di Luca, una delle più profonde del mondo, scoperta nel 1999), la presenza di sorgenti, di una grande varietà di fauna e flora, esercitano da sempre un fascino arcano in chi lo avvicina. Nell'area sono istituiti due Parchi: quello naturale del Velebit e quello nazionale di Paklenica, soprattutto per gli amanti del trekking e dell'alpinismo.

L'isola di Pag all'alba, da varie angolazioni. Questa e il gruppo di isole circostanti costituiscono il 'confine superiore' dalmata. Il capoluogo, Pago, e la parte sud-est dell'isola sono state assegnate recentemente al territorio della contea di Zara. Il mare sembra latte e le nuvole sono dei batuffoli rosa pronti ad intingersi in esso, per regalare allo stralunato osservatore che emerge da una notte di viaggio, un lindo paesaggio da sogno. Siamo già in Dalmazia e sostiamo a Karlobag, del quale è impossibile non innamorarsi.

Vir, isola situata a nord di Zara (circa 25 chilometri) e collegata alla terraferma grazie ad un sistema di ponti. La Fortezza delle foto è collocata direttamente sull'acqua, e' accessibile a piedi, via terra, tramite un tortuoso e accidentato percorso lungo la riva sassosa e ghiaiosa, ma ne vale la pena. Il leone di Venezia e tre stemmi di famiglie veneziane attestano l'appartenenza della fortezza al tempo della dominazione della Serenissima.

Nin (Nona), località Prahulja: la chiesa fortificata di San Nicola (crkva Sv. Nikole), XII sec., nella spettacolare cornice del tramonto. Il singolare edificio sorge su un tumulo liburnico illirico (IX sec.a.C.). Secondo la leggenda, sette re furono incoronati a Nin; dopo la loro consacrazione, ogni re cavalcava fino a questa chiesa per presentarsi al popolo come difensore della patria. Misterioso il 'tumulo': chissà se sono stati fatti degli scavi per vedere cosa c'è sotto... Il fenomeno luminoso che si osserva facilmente al tramonto e che sembra 'incoronare' l'edificio potrebbe avere a che fare con la leggenda dei sette re ma è probabile che vi siano anche delle correlazioni astronomiche importanti che ne hanno determinato l'orientazione (geometria sacra). Se non la vedi, non ci credi; se la vedi, non credi ai tuoi occhi!

Nin, la spettacolare scenografia della chiesa di San Nicola e alcuni dettagli che la riguardano. 1. Interno; 2.la torre superiore; 3.la porta d'ingresso sovrastata da una lunetta con mensoline laterali; 4.la chiesa vista da ovest; 5.e 6.l'edificio visto da nord; 7.la scrivente tra le mura del meraviglioso gioiello di pietra di San Nicola. Nin venne scelta per essere la prima residenza dei re croati fino al IX secolo, poichè non ne avevano una stabile. Divenne anche sede vescovile nel primo medioevo. Sul pannello di benvenuto al borgo fortificato si legge che essa è definita dai poeti la Betlemme croata...Non è assolutamente da perdere!

Nin, scorci del centro storico. La cittadina è situata su un'isoletta in una laguna, ed è collegata alla terraferma da un ponte transitabile solo dai pedoni. Non vi sono macchine nel centro storico di Nin. 1. Elementi scolpiti sull'arco dell'antica porta d'ingresso al borgo; 2.Stemmi (veneziani) con due braccia che fuoriescono a unirsi assumendo però l'aspetto di due serpenti con le fauci aperte; 3. e 6.Facciata della chiesa parrocchiale (ex cattedrale di Sant'Anselmo). 4. Parte superiore della Porta d'ingresso al borgo; 5.Elementi scolpiti sulla Porta; 7.Resti di antiche mura romane; 8.La chiesa della Santa Croce, ritenuta la cattedrale più piccola del mondo; 9.Elementi a intreccio, di reimpiego,  incassati nell'attuale muratura del centro storico;10. statua di Gregorio di Nin (Grgur Ninski), il più importante vescovo della Croazia, opera di uno dei più famosi scultori croati, Ivan Meštrović; 11. due santi presenti sulla facciata laterale della chiesa di Sant'Anselmo.

Nin, la chiesa di Santa Croce (in croato Crkva svetog križa), del IX secolo, poi rimaneggiata nel XII.  Sorge su un sito molto più antico, come documentano scavi attorno all'area. All'interno la chiesa è vuota e sulle pareti si possono notare labili lacerti di affreschi; la sua esigua pianta a quadrifoglio è caratteristica ed è considerata la più piccola cattedrale del mondo. E' un peccato che sia stata interamente ricoperta di calce bianca, che ha alterato il suo primitivo aspetto. Tuttavia è grazie ad interventi recenti se possiamo ammirare oggi questo antichissimo borgo, che decadde durante la dominazione veneziana per mai più riprendersi. Fino ad epoche assai recenti, in cui sono stati intrapresi notevoli lavori di recupero, anche per incentivare il turismo. L'incantevole borgo è situato ad appena 15 chilometri a nord- est di Zara.

Nin, le rovine del l tempio romano (al centro), considerato il più grande dell'epoca in Dalmazia. L'Augusteum era dedicato alla persona dell'imperatore Ottaviano Augusto, che curiosamente sostituiva la classica triade capitolina romana. A quel tempo la cittadina si chiamava Aenona. Nelle altre immagini: 1.Porta orientale sede di scavi attualmente; 2.Scavi in corso hanno riportato alla luce un ponte romano; 3.Il campanile della chiesa di Sant'Anselmo; 4.Ruderi di epoca romana; 5.La facciata della chiesa romanica di Sant'Ambrogio (crkva Sv. Ambroza), nei pressi della parte orientale del borgo.

Zara. Nella foto, il ponte moderno sul mare, che la unisce alla terraferma. Alla città abbiamo dedicato un'apposita sezione.

Dugi Otok, il parco naturale Telašćica e il lago salato di Mir. Una vacanza in Dalmazia, anche se di breve durata, non può privarsi di un'escursione ad almeno una del migliaio di isole che compongono l'arcipelago zaratino, agevolmente raggiungibile da tutte le località costiere giornalmente. Non disponendo di una imbarcazione nostra, abbiamo dovuto 'accontentarci' (ma si fa per dire!) di un tour via mare che ha compreso una traversata di circa tre ore per raggiungere l'Isola Lunga (in croato Dugi Otok), tanto fantasticata prima della partenza e finalmente vista davvero, con le sue scogliere a picco e la sua biodiversità, e approdare nella riparata baia di Telašćica dove si incontrano tutte le imbarcazioni dei tour. Qui il mare è blu cobalto e la lussureggiante vegetazione ha un verde cangiante (è riconosciuto tra gli undici Parchi Naturali della Croazia, compreso dal 1988 nel Parco nazionale delle isole Kornati). Questa meravigliosa catenella di isolotti che si protende nel mare davanti a Zara fino a Sebenico, è il 'residuo' di una catena montuosa che si inabissò 20.000 anni fa e che un tempo correva parallela alla costa. Mentre navigavamo, uno stormo di gabbiani ci ha accostato per un breve tratto, prendendo il cibo direttamente dalle mani dei passeggeri: è stata un'esperienza toccante, una sensazione di completa libertà.

Dalla baia si sbarca e si raggiunge a piedi un luogo 'fuori dal mondo': il singolare lago salato di Mir, situato in una conca carsica inondata e la cui salinità è dell'80% (praticamente non vai mai a fondo!). Questa foto mostra esattamente l'ubicazione del lago rispetto alle isole circostanti. Siamo finiti anche lì con i nostri 'due passi', è incredibile! Quando arrivi, pensi che il mondo potrebbe anche finire lì, non essendo proprio....malaccio! La splendida isola Lunga (Dugi Otok, leggi Dughi) ha una lunghezza di 45 Km ed è larga 4 (la più grande dell'arcipelago zaratino), e nella sua parte terminale presenta un ampio golfo, la baia di Telašćica, con coste rocciose basse nella parte interna ed imponenti, ripide e spettacolari in quella esterna (raggiungono i 200 m s.l.m. a strapiombo, mentre si inabissano di altri 90 metri). Il Parco Nazionale omonimo occupa 70,5 Kmq, con una lunghezza di circa dieci Km, in cui vi sono una serie di insenature più piccole, 13 isolette e scogli (per una linea costiera di circa settanta chilometri). Oltre ad essere un paradiso per i turisti di... superficie, come noi, sono uno scrigno di bellezza per i sub, poichè racchiudono una fauna e una flora invidiabili nelle profondità marine.

Tra il golfo e le falesie, in una depressione carsica larga due Km e lunga dieci, si trova appunto il gioiello che non ti aspetti: il pittoresco lago salato di Mir, dotato di una fitta pineta circostante in cui abbiamo incontrato anche dei simpatici asini liberi di girovagare e non temono la presenza umana. La gente prende bagni di sole e di mare, perchè quest'acqua è marina e il livello del lago varia a seconda delle maree.

In questo contesto abbiamo rinvenuto dei perimetri costituiti da muretti bassi a secco, pensando sulle prime si trattasse di una delle tante testimonianze del passato remoto (gli scavi sulle varie isole hanno attestato una presenza umana risalente al Paleolitico), ma questa tecnica è invece diffusa ancora oggi tra i locali, che usano delimitare le loro 'proprietà' in questo modo.  Dugi Otok fu abitata dagli Illiri (loro sono i massi sepolcrali e i ruderi di fortificazioni sulle colline al nord dell'isola), era ben nota ai romani (resti di una domus a Mala Proversa) e ai bizantini, che vi eressero una fortezza, mantenuta dai Veneziani; in epoca medievale conobbe la diffusione del cristianesimo (sono state ritrovate iscrizioni in alfabeto glagolitico). Vi sorsero numerosi monasteri e ville esclusive per la nobiltà, rimanendo fuori dall'urbanizzazione per secoli, fino al 1500, quando l'invasione turca sulla terraferma spinse molti a cercare rifugio proprio qui, che era dominio della Serenissima Repubblica di Venezia. Nella parte nord dell'Isola Lunga aveva sede un avamposto militare, dotato di gallerie sotterranee e perfino di un rifugio antiaereo (quanti misteri ci sarebbero da sondare...); oggi che è stato smantellato è stato trasformato in una rimessa per le navi che, essendo scavata nella roccia, fa sì che le stesse compaiano d'improvviso sul mare dal.. nulla!

Bibinje, scorci panoramici sul mare. Il paese costiero è stato il nostro punto di soggiorno da cui partire alla scoperta delle diverse località di nostro interesse e che vedete in questa 'galleria di viaggio'. Di recente istituzione è l'imponente 'Marina Dalmacija'(foto 1), la più grande dell'Adriatico a sentire i locali (70.000 mq), con un grandissimo porto e strutture attrezzate con ogni servizio utile, dal rifornimento di carburante al supermercato. Si può tranquillamente visitarla senza essere diportisti, sia a piedi che in auto (la prima ora di sosta nel complesso è gratuita). 2.Spiaggia e mare trasparente in località Punta. 3. Piccoli porticcioli sul lungomare (obala, in croato); 4. l'isola di Uglian davanti al paesello; 5. Il caratteristico chiosco del bar in località 'Punta'.

Bibinje. Il nome Bibanum si menziona già a partire dal IX sec., e risalgono al medioevo alcune chiesette che abbiamo avuto cura di andare a 'scovare'. 1. e 4. Chiesa di San Giovanni (facciata e abside), dotata di un campanilino a vela (XII secolo), si trova in località Punta, vicino al mare; 2. Chiesa di San Rocco (XVI secolo, ma restaurata di recente), dotata di una doppia cella campanaria 'a vela', conserva alcuni reperti di arte sacra; 3.Statua di Grande Madre di fattura moderna; 5.Chiesa di San Giovanni Battista (XV secolo), con campanilino a vela anch'essa e limitrofa a quella di S. Rocco. Nei pressi si trova una lapide con un'iscrizione in alfabeto glagolitico; 7. e 8. Esterno ed interno di una piccola chiesa medievale situata in periferia, nella zona industriale. E' circondata da sterpaglie ma deve essere stata recuperata e mantenuta perchè il tetto e le murature sono solide. Ha una piccola absidiola posteriore di buona fattura e all'interno ha una specie di altare "artigianale"; sulla parete di fondo dell'abside-dipinta in azzurro- c'è un crocifisso altrettanto "artigianale". E' chiaro che qui non si celebra alcuna funzione ufficiale, la chiesa non ha nemmeno un nome indicativo, l'ingresso non esiste ed è come 'dimenticata', ma qualcuno, per scopi imprecisati, la deve frequentare ancora oggi. 9. Edicoletta mariana sul mare. Una quinta chiesa cattolica, dedicata a Santa Maria Maggiore, si trova in paese; è nuova e capiente e vi si celebrano le S. Messe ogni giorno. Una presenza così numerosa di edifici religiosi in un raggio di soli quattro chilometri di costa, depone per una sentita vocazione spirituale di questo borgo, da sempre terra di agricoltori, allevatori e pescatori.

Bibinje. 1.Scorcio suggestivo di una viuzza del centro storico che porta al mare; 2.Iscrizione latina sulla facciata della chiesa di San Giovanni (località Punta); 3.Statua  nella Trg Franje Tudmana (piazza F.Tudmana), fulcro della vita cittadina. Situato a soli sei chilometri a sud -est di Zara, Bibinje offre tranquillità e al contempo vivacità serale, specialmente il giorno di ferragosto, con lo spettacolo pirotecnico e il 16, festa di San Rocco, patrono del paese. in cui gruppi vocali cantano fino all'alba. Non esistono alberghi ma solo strutture ricettive in alloggi di privati, dotati di ogni confort. Piccoli ma numerosissimi market, una farmacia, un museo etnologico, una efficiente agenzia di informazioni turistiche, la posta con servizio di cambiavalute, numerosi bar e qualche ristorante, rendono Bibinje una meta turistica emergente.

Tramonto sul mare nei pressi di Sv. Filip i Jakov (San Filippo e Giacomo), poco a meridione di Bibinje. Sublime relax!

Pakostane e le isole antistanti, una vivace località balneare situata poco a sud di Zara, tra quest'ultima e Biograd, cioè Zara vecchia. Da qui è facile raggiungere (doverosamente!) il più grande lago croato, quello di Vrana.

Lago di Vrana (in croato Vransko jezero), il più vasto della nazione. Nella zona nord-occidentale è stata istituita dal 1983 una Riserva ornitologica tra le più importanti d'Europa per le specie di uccelli acquatici che annovera e l'intero territorio (57 Kmq) è oggi compreso nel Parco naturale del Vransko jezero (lago di Vrana, appunto), di cui il lago occupa 30 Kmq. La sua singolarità biologica consiste nel fatto che ha acque nè dolci nè salate ed è privo di immissari ed emissari. Come si è formato e come si mantiene, dunque? Situato a 68 metri s.l.m, ha un perimetro di 30 chilometri e una profondità media tra i due e i cinque m. Ma in realtà i fondali in alcuni punti raggiungerebbero i 16 m. La sua origine carsica ha fatto supporre che abbia delle fenditure sotterranee che lo mettono in collegamento con il mare, infatti durante l'alta marea può succedere che la sua acqua diventi salmastra, ma la teoria non è ancora stata confermata: secondo nuovi studi il lago sarebbe la conseguenza della penetrazione dell'acqua piovana dei dintorni, che qui si convoglierebbe (una sorta di bacino di raccolta). Interessante è anche il fatto che vi vivono sia pesci d'acqua dolce che quelli di acqua salata. Grazie ad una agevole strada che si inoltra fino alle rive del lago, lungo la quale (tra la pineta che lo attornia) sono dispiegati dei campeggi, abbiamo potuto ammirarne le trasparenti e tranquille acque,  delizia per i pescatori e per gli amanti del birdwatching.

Vrana, il castello dei Templari. E' tutto quello che resta dell'antica città di Vrana, che sorge a nord del lago. Ma per chi come noi ama andare alla scoperta, trasformandosi in novelli Indiana Jones, questo è il posto giusto. Nessun divieto alle visite ma abbandono pressochè totale (eccettuato un bel pannello didascalico informativo antistante le rovine), si è liberi di perlustrarlo a patto di proteggersi dai rovi molto pungenti. Ancora qualche traccia interessante nella decadenza di queste vestigia l'abbiamo trovata...Vrana fu rilevante in epoca romana perchè vi sorgeva l'acquedotto che portava l'acqua a Zara, proveniente dal torrente Biba. Nell'XI secolo il re Dmitar Zvonimir fece dono di un monastero femminile ai Benedettini, in occasione della sua incoronazione, disponendo che il legato papale Gebisone ne facesse la sua personale residenza. Più tardi passò al governo dei Cavalieri Templari che, con i famosi priori di Vrana, ebbero un ruolo fondamentale nella gestione dello stato medievale croato. Presso i templari di Vrana era custodito il tesoro reale. Inoltre da qui si controllava il transito delle merci (soprattutto il sale) e dei pellegrini per la Terrasanta, che poteva essere raggiunta sia via terra che attraverso i numerosi porti d'imbarco. Quando l'Ordine templare venne soppresso nel 1312, la fortezza con i suoi beni passò ai Giovanniti, ma essi vennero scacciati dai Veneziani i quali, successivamente, furono sovrastati e vinti dai Turchi, che hanno lasciato poco distante un caravanserraglio, raro esempio di architettura islamica in Europa.

Vrana, la Maškovića han. Queste costruzioni sono note come caravanserragli o locande turche per il riposo delle carovane e se sono frequentissime nel mondo islamico, in Europa sono praticamente introvabili; per questo l'esemplare di Vrana è annoverato dagli studiosi come uno dei maggiori esempi di architettura turca risalente alla dominazione ottomana in Europa. Questo edificio, in cui sono state impiegate anche delle pietre provenienti dal castello templare, venne costruito nel 1644 per conto di Jusuf Pasha Mašković, nato a Vrana, comandante militare della flotta turca e favorito del Sultano. Dopo essersi ritirato dalle imprese militari, prese residenza in questo edifico (ma morì in quello stesso anno a Istanbul). Ad accoglierci c'è incredibilmente qualcuno: il caravanserraglio ha un inquilino! E' il signor Petar Pelicarić, un eclettico inventore, un 'artista' che nei due grandi cortili dell' han ha allestito "di tutto, di più"! Così dei calzini stesi ad asciugare vengono ritratti nelle foto-ricordo con ferramenta, disegni su enormi cartelloni, un tavolo con sopra un manichino, le belle decorazioni orientaleggianti delle superstiti finestre, Ma lui ci sta bene in quel disordine, ti accoglie con disponibilità e un sorriso, spiegandoti di buon grado diverse cose. E lo fa per passione, non per lucro. Alla fine quel disordine finisce in secondo piano.

Biograd na Moru (Zara vecchia). Il tramonto sul mare e due scorci dell'elegante centro turistico attuale. La cittadina sorge su una penisola di fronte all'isola di Pašman, da cui è separata tramite un canale; è situata a 27 chilometri a sud di Zara e lungo la costa che porta a Sibenik.

Biograd na Moru. 1.Chiesa di San Giovanni Battista; 2. Absidiola della chiesetta di Sant'Antonio, situata ad un livello inferiore rispetto alla carreggiata, in una sorta di 'fossato'; 3.scavi dell'antica chiesa di San Giovanni Battista, di cui si vedono solo i perimetri delle absidi e della navata. 4.La chiesa parrocchiale in cui si tengono concerti serali d'estate; 5.Moderno obelisco dedicatorio; 6.Facciata della chiesetta di Sant'Antonio; 7. mura dell'antica chiesa di S. Giovanni Battista.  Dominio romano, Biograd divenne sede episcopale nel XI secolo, per volere del re Peter Krešimir IV (1058-1074), il quale fece erigere un monastero benedettino con chiesa annessa. La città venne distrutta dai Veneziani nel 1125 e molti dei suoi abitanti fuggirono a Sebenico (Šibenik).

Šibenik (Sebenico). E' il capoluogo della contea di Sebenico e Tenin (Knin),in croatoŠibensko-kninska županija e sorge sulla foce sommersa del fiume Cherca (in croato Krka). Si parcheggia lungo il mare, nei pressi del porto, e si imbocca la Porta d'accesso. Trovandosi la città tra il mare e il monte Subićevac - su cui si abbarbica- l'itinerario risulta un inerpicarsi tra strette viuzze tutte da scoprire, l'unico problema è quale scegliere per prima! Arrivare nella piazza della Repubblica di Croazia (trg Republika Hrvatska, in croato) prima del tramonto è fantastico: i più bei monumenti storici, sacri e laici, sono qui. Niente auto, naturalmente, una pavimentazione elegante fatta di lucide lastre, la facciata laterale della sublime cattedrale di San Giacomo (Sv Jakov, cui abbiamo dedicato una pagina a parte), ripulita e bianchissima, cui si contrappone la maestosa Loggia civica  (o Gradska vijećnica), cioè il Municipio, realizzato dal Sanmicheli tra il 1533 e il 1542; limitrofa la Piccola Loggia  (o Gradska loža), sulla cui colonna centrale si esponevano all'umiliazione pubblica i condannati. Nella piazza prospetta la statua di Giorgio Orsini (Jurai Dalmatinac), il maggiore architetto croato che tanto lavorò alla cattedrale, eseguita da Ivan Meštrović, Nei pressi, da notare, il palazzo vescovile (o biskupija), del XV secolo e il palazzo del Conte (Knežev dvor) Niccolò Marcello (veneziano), del XVII sec. Imboccando la ripida scalinata accanto alla Loggia, si incontrano interessanti edifici e si gode di un altro magnifico punto di osservazione della cattedrale. La salita conduce alla fortezza S.Anna (trŏava Sv.Ana), che è nota fin dal Mille ma si presenta nelle forme conferitele nel XVI-XVII sec. Le visite al castello sono possibili, d'estate, fino alle ore 21. Inutile dire che da qui si gode di un paesaggio impareggiabile.

Šibenik (Sebenico). 1. Rilievo trovato nel cortile dell'antico monastero benedettino; 2.Porta d'ingresso alla città dal lungomare; 3.Rilievo con San Michele; 4.chiesa sconsacrata; 5.Chiesa di Santa Barbara; 6. Altra chiesina sconsacrata lungo la salita al forte S. Anna (anticamente di san Michele); 7. Campanile della chiesa di san Lorenzo (oggi nel chiostro vi ha sede un bar). La città aveva mura e bastioni di difesa e sulle colline circostanti erano sistemati diversi castelli fortificati. Pur se la regione ha rilasciato tantissime testimonianze storiche appartenute a divere culture antiche, come quella Illirica e Romana), di Šibenik -molto stranamente- si ha documentazione scritta solo a partire dal 1066, in cui si capisce che era un 'castrum'reale (sotto il re Croato Petar Krešmir), ma è il suo nome a destare il primo mistero. Si è proposto che fosse un abitato 'nascosto' tra i cespugli (derivante dal croato siblje), ma questa ipotesi è decaduta in quanto anche altri luoghi erano denominati così. Di certo si sa che sulla collina dove oggi sorge la fortezza S. Anna vi era un castelliere pre-romano. Nel 1105 il re Colomanno vi abitò e nel 1116 le truppe Veneziane, sentendola come una minaccia, la distrussero e  quando nel 1125 anche Biograd cadde, i suoi abitanti vennero qui, contribuendo a rivitalizzarla. Ancora oggi la zona dove abitavano, il Dolac, è la più vecchia di Sibenik.

Il Forte san Nicola (XVI secolo) situato su un'isoletta nel Canale navigabile di Sant'Antonio (Kanal sv.Ante), di fronte alla città di Sebenico. Troppo bello per non ammirarlo almeno da lontano. L'edificio fu progettato dall'italiano Michele Sanmicheli e guidato da suo nipote Gian Girolamo. La sua forma è senz'altro singolare e altamente scenografica; attualmente è usata per trattenimenti culturali. L'arcipelago sebenicense conta numerose e belle isole, e due Parchi nazionali:quello di Krka e quello delle Kornati.

Il Parco nazionale delle Kornati (Nacionalni Park Kornati) è stato istituito nel 1980 e il 33 % della sua superficie totale (70 Kmq) appartiene alla sua isola più importante, Kornat. Il nome Kornati, cioè Incoronate, deriva dal fatto che le isole sono disposte a formare una 'corona' tra Dugi Otok a nord-ovest e l'isola di Žirje (di fronte a Sibenik) a sud, un gioiello impressionante di bellezza e natura ancora non scoperto dalla massa, sebbene in estate siano numerosissime le escursioni che da tutta la costa si effettuano verso queste che sono chiamate le Maldive dell'Adriatico. Le isole Kornati sono raggiungibili esclusivamente via mare; un proverbio popolare dice che il loro numero è uguale a quello dei giorni dell'anno, ma ufficialmente se ne contano 140, sufficiente comunque per far perdere nel loro labirinto i diportisti non troppo 'navigati'! Tradizionalmente sono gli abitanti dell'isola di Murter a detenere la proprietà su queste terre e il tutto è compreso nella contea di Šibenska che, oltre a Sibenik, annovera anche Knin, antica città reale che sorge alla fonte del fiume Krka, all'opposto di Sibenik.

 

Le Triplici Cinte di Šibenik. Segnaliamo che lungo la via Stjepana Radica (intitolata ad un personaggio politico croato del passato), su un paio di lastre di copertura del parapetto che delimita anche l'area di una chiesa, abbiamo trovato due begli esemplari di Triplice Cinta, che vanno ad arricchire il nostro censimento. Sono due 'filetti' che presentano i segmenti perpendicolari che uniscono il quadrato più esterno a quello più interno, non ci sono segmenti diagonali nè foro centrale. Quando sono stati tracciati? Da chi e perchè? Le due TC in posizione orizzontale sul muretto potrebbero permettere a due persone di stare sedute e contrapposte, facendo ipotizzare una funzione ludica di questi due elementi. Tuttavia appaiono molto consunti, in special modo il secondo che abbiamo inserito. Ma ora spostiamoci a Spalato, dove ci attendono altre sorprese.

Split (Spalato). Nella foto, uno scorcio del Palazzo di Diocleziano e, nel riquadro, un leone stiloforo all'esterno della cattedrale. Vi abbiamo dedicato un'apposita sezione

 

                                                                          Bibliografia

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Sezioni correlate in questo sito:

Dalmazia 2009
Tour Croazia 2009

 

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                                                                 settembre '08