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                                                                                 (di Marisa Uberti)

 

Inevitabilmente la storia della cittadina di Blois si sovrappone a quella dei conti e dei re francesi che ne hanno condizionato la vita, l'architettura, la cultura. La cronaca di Padre Metais (1) ci informa che i potenti conti di Blois avevano assunto i Cavalieri Templari sotto la loro protezione. L'Ordine del Tempio possedeva diverse proprietà in città. In particolare, sappiamo che essi ricevevano un vitalizio di 8 libbre e mezza dal conte Hugues de Châtillon e da sua moglie Matilde, contessa di  Blois e di Saint-Paul, sui ricavi del macello. I maestri salumieri ricevevano la loro quota ogni anno nella festività di Tuttisanti e a San Giovanni.

Nel 1236, i Templari hanno fatto uno scambio con i canonici di Saint-Sauveur, vale a dire un censo di 20 denari sulla casa di Laurent Larcher e due imprese che si trovavano nei pressi dei magazzini del sale; per un censo di 6 denari sulla casa di Guiard de Rucay, situata sulla via principale della Porta Chartraine, più 20 denari di rendita sulle fiere di Blois.

BLOIS-09.jpg (76863 byte) "Le greniere à sel", la casa dove il sale veniva immagazzinato e venduto (attualmente situata all'angolo di Rue du Granier à Sel). Sulla soglia è ancora scritto il nome:

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Era anche l'abitazione del responsabile del funzionamento e delle dispute che sorgevano in merito alla tassa da pagare sul sale, chiamata "gabella", il cui monopolio era detenuto dai sovrani. Tuttavia, nel XV secolo, il re Carlo VI concesse agli abitanti di Blois il diritto di vendita del sale e con le somme ricavate, pagare la cifra per manutenere i ponti e le fortificazioni che sorgevano sul ponte stesso.

                                                                        Il ponte Jacques Gabriel

Un'altra zona dove gli storici localizzano una casa dei Templari è nei pressi del ponte, dove esisteva Rue du Pont; questo è abbastanza logico, se si considera la loro funzione di difesa e controllo dei transiti di persone e di merci. Come abbiamo visto a Lione, dove essi controllavano il transito sul fiume Saona, qui controllavano il passaggio sulla Loira. Il ponte di allora era quello medievale, che nel 1716 crollò e il reggente Filippo d'Orleans autorizzò la costruzione di un nuovo ponte, disegnato dall'ingegnere Jacques V Gabriel; i lavori proseguirono fino al 1724. Essi inclusero la costruzione del ponte, demolizione delle fortificazioni e il ricavo dei Quai (lungofiume). La forma conclusiva è quella attuale a "dorso d'asino" (raro per quell'epoca, più frequente nei periodi precedenti) e dalla piramide, opera dello scultore Guillame Coustou.

 

                                       

                                                              Scorcio delle arcate del ponte: al centro la "piramide"

In Rue du Pont svettava la Tour d'Argent, che prendeva il nome dalla presenza di una Zecca dei conti di Blois, soppressa nel 1315. Sicuramente i Templari erano chiamati a gestire il denaro anche a Blois...Si ritiene che la Torre fosse comunque molto più antica.

A poca distanza dal ponte, all'angolo tra Rue du Pont e Rue du Change, c'è un magazzino di stoffe che -secondo la tradizione- fu un edificio appartenuto all'Ordine del Tempio. 

Forse loro controllavano, per un certo periodo, anche il forno comunale (come abbiamo visto accadeva anche nella Commanderia di Arville)

Da Rue du Porte Bastille, si sale per la cattedrale di St. Louis, la cui mole è già visibile dal ponte perchè sorge su una collina. Ci troviamo infatti nella Città Alta.

blois-08.jpg (65241 byte) La salita alla cattedrale è un percorso pedonale fantastico, stretto tra alte mura di pietra. Ad ogni angolo pare di sentire l'eco lontano della grande epopea medievale

                                

                                                    La cattedrale di Saint- Louis a Blois

L'attuale edificio è il quinto che si succede sulla stessa area. Probabilmente, come sempre accade, vi sorgeva un tempio in epoca pagana, ma sappiamo con certezza che nel VI sec. vi sorgeva una cappella dedicata a san Pietro, in mezzo ad un cimitero, fuori dalle mura della città. Nella seconda metà del X secolo, vi furono traslate le reliquie di San Solenne, cosicchè la dedicazione cambiò e divenne una chiesa Collegiata. Da allora prese avvio il pellegrinaggio a quell'edificio, di cui oggi resta la cripta, ambiente davvero magico e misterioso. La cripta di Saint-Solenne venne allargata per i numerosi pellegrini che vi affluivano e divenne una delle più grandi cripte dell' XI secolo. Oggi vi si accede da una scala a destra del coro e rimane la parte più venerata della cattedrale. 

Nel 1132 la chiesa venne ricostruita in stile romanico da parte dei monaci dell'abbazia di Bourgmoyen, che non esiste più, attualmente; a quel tempo Blois faceva parte della diocesi di Chartres, non era quindi cattedrale. La costruzione terminò probabilmente entro il 1150. Scavi recenti hanno dimostrato il livello del pavimento della chiesa romanica a più di due metri da quello attuale! Hanno trovato inoltre un oratorio alla base del campanile. 

Sotto Francesco I la chiesa venne rifatta una prima volta agli inizi del XVI sec. in stile rinascimentale. Il livello del pavimento di questa costruzione è stato individuato ad un metro da quello attuale. Il portico fu realizzato nel 15° secolo ma venne restaurato nel 1800.  Della chiesa seicentesca rimangono le absidi, la parte orientale e la parte bassa del campanile; la lanterna è del 1609. 

Nel 1678 un uragano distrusse la chiesa rinascimentale. Le grandi vetrate vennero distrutte dall'uragano; la chiesa era in rovina e venne rifatta grazie all'intervento di Colbert, la cui moglie era nata a Blois e aveva ricevuto il battesimo a St. Solenne. La ricostruzione richiese un esborso non indifferente, che arrivò dal re Luigi XIV°. Terminò verso il 1702  ad opera dell'architetto reale Poictevin in stile gotico solido. Il re donò anche i grandi organi, opera di Cliquot. 

Nel 1697 Blois divenne sede vescovile e la chiesa di Saint -Solenne venne trasformata in cattedrale dedicata a San Luigi (il re Luigi IX, detto il Santo), che divenne anche patrono della diocesi.

Nel 1867 venne realizzato il deambulatorio, con le vetrate. 

  • Sulle 33 vetrate moderne, del 2000, bisognerebbe soffermarsi a lungo, cosa che non possiamo fare. Possiamo dire che si tratta di una serie di vetrate commissionate nel 1993 all'artista olandese Jan Dibbets dal Ministero della Cultura. Quell'artista ha condotto delle ricerche, insieme al vescovo di Blois, Mons. Jean Cuminal e al parroco di allora, Dominique Dupont. Il loro lavoro doveva tendere alla creazione di un'opera assai singolare, sia per la scelta dei colori che per la loro armonizzazione, tenendo presente che esistevano già delle vetrate in situ, nel deambulatorio, con temi che spaziano dalla vita di san Luigi (il re di Francia Luigi IX) a scene del Nuovo Testamento. 

Dibbets, Dupont e Cuminal hanno chiamato anche un maestro di vetrate, Jean Mauret e i loro obiettivi sono stati principalmente due: rispettare la luce della valle che la Loria, molto vicina, riflette e offrire l'insegnamento cristiano della storia della salvezza. Le finestre danno discrete colorazioni luminose alle pietre della navata e ritmano il tempo del mattino. Queste vetrate rappresentano quindi degli strumenti veri e propri di incorporazione delle Leggi divine.

Il metodo di numerazione è quello del "Corpus vitrearum" (inventario generale dei monumenti e delle ricchezze di Francia): 0 per la finestra assiale e, a partire da Est, numeri dispari al nord e numeri pari al sud. 100 per la finestra assiale del primo piano e, a partire da questa, 101, 103 ecc. a Nord, e 102,104, ecc a Sud.

Sono vetrate particolarissime, simboliche, caratterizzate da frasi scritte in latino, in greco, in ebraico, tutte con riferimenti cristiano-ermetici. La n.105 presenta un grosso numero 7 che invade gran parte della vetrata (il 7 è ben risaputo che riveste un valore fondamentale nella Bibbia) ed è sovrastato da occhi ritenuti lo sguardo di Dio sull'uomo e la conoscenza del Mondo.

                blois-17.jpg (82360 byte)                        blois-16.jpg (86811 byte)                                  blois-23.jpg (72248 byte)    

         Interno della Cattedrale               Cripta di St. Solenne                 Particolari dell'architettura esterna

                        

                  Facciata meridionale della cattedrale, a destra; a sinistra la mole dell'Hôtel de Ville

Oggi l'area ai piedi della cattedrale, soprattutto dalla parte dei Giardini del Vescovado, è il Bourg st. Jean, cioè di San Giovanni. E' quindi facile capire che nel Medioevo vi fossero i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme (oggi di Malta). Alla soppressione dei Templari, infatti, anche a Blois i loro possedimenti passarono ai Giovanniti, che sappiamo possedevano una casa con pozzo e frutteto nei pressi del cimitero di San Valeriano e  un ospedale. 

blois-22.jpg (71209 byte)Intorno all'area della Cattedrale, dove è situato anche il Municipio, si trova un quartiere molto pittoresco, che nel Medioevo e nel Rinascimento fu abitato da molti cortigiani dei sovrani. Si possono incontrare ancora vecchie abitazioni a pains de bois, tra cui quella del XIII secolo appartenuta alla famiglia Morvilliers, che si stabilì a Blois dal XV°sec. e che fornì numerosi servizi regali ufficiali. Uno dei membri fu Jean, vescovo di Orleans e ambasciatore a Venezia, che nacque qui nel 1507.  La casa fu rimaneggiata nel periodo rinascimentale, ma si possono ancora vedere gli stili medievali. Particolare la casa (XV° sec.) appartenuta alla famiglia de Villebresme, proprietaria del castello de Fougères-sur- Bièvre; l'abitazione si distingue per la sua pianta, costituita da due edifici collegati tra loro da una "passerella" coperta in pains de bois. Inoltre, sugli elementi lignei, si possono individuare alcuni personaggi: acrobati sulla consolle della passerella, e "mostri", tipici del gotico, che sembrano divorare la trave.

                                              

                                                                                       La casa Villebresme

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Dettaglio della figura mostruosa                       Simbolo che si trova su un muro nei pressi della cattedrale

blois-24.jpg (85726 byte) Altra casa particolare e sicuramente tra le più celebri di Blois è quella "degli Acrobati", così chiamata per le figure che presenta sulla facciata, a pains de bois. Analisi dendrocrinologiche eseguite sul legno hanno confermato una datazione intorno al 1470, al tempo del re Luigi XI. Ma una parte è anteriore. La si incontra scendendo dalla cattedrale, verso Rue des Trois Clef (Via delle Tre Chiavi, interessante anche questa, evoca un mondo magico e quasi fiabesco, anche se oggi è piuttosto commerciale). 

Infatti questa strada si interseca con Rue du Commerce percorrendo la quale, verso nord, si può arrivare a Rue Porte Chartraine (che conduceva a Chartres), dove i Templari riscuotevano un censo di 6 denari sulla casa di Guiard de Rucay,  La Via è la più antica di Blois e conserva diverse vetuste case; al n. 2 è situata la casa natale di Robert Houdin (1805-1871), celebre prestigiatore, e davanti a questa  Auguste Poulain ha cominciato la sua attività di produttore di cioccolato. 
A Robert Houdin è intitolata la Casa della Magia, che sta proprio dinnanzi al Castello, dove campeggia una statua del celebre personaggio, che ha anche una via a lui dedicata, proprio dietro la chiesa di St. Nicolas (tra Rue des Jacobins e Rue St. Laumer). 

                                                          

                                           La statua dedicata a Robert Houdin, davanti alla Mason de la Magie

Da qui si può imboccare una ripida scalinata che è L'Escalier de Saint-Martin, che sfocia nella zona commerciale. Nell'area dell'attuale scalinata era localizzata la chiesa di Saint Martin au Choix, che si trovava ai piedi della muraglia del castello ed era una piccola chiesa parrocchiale circondata dal suo cimitero. Prendeva nome da un mercato di verdura e risaliva al 1258. Fu ricostruita nel 1576; di quella costruzione rimane oggi una parte dell'arcata e della lavorazione in stile rinascimentale. Tutto il resto è scomparso completamente; al suo posto venne realizzata una scalinata (1807) che ha permesso di accedere al castello dal centro della città. Nel 1860 è stata comunque ridimensionata nelle misure che vediamo oggi (è molto interessante).

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                                 I particolari delle vestigia della ex chiesa di Saint Martin e la scalinata omonima

E' un altro pezzo di medioevo che i Templari sicuramente vedevano ogni giorno, spostandosi in città, e che non c'è più. Come non esiste più la fonte che i conti di Blois, certamente con la collaborazione dei Templiers, avevano fatto realizzare nel corso del 1200 e che era collegata all'Arsis, cioè al magazzino del grano. Sotto Luigi XII (XV sec.), venne chiamato un costruttore professionista di fontane, Pierre de Valence, affinchè realizzasse una nuova fontana e dotasse la città di una nuova rete di canalizzazioni. Così, la vecchia fonte venne rimpiazzata con quella attuale, che mostra ornamentazione simbolica in stile gotico e i blasoni della città. 

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La fontana in piazza Luigi XII

Lasciata la piazza, eccoci piombare nuovamente nel medioevo, in Rue de St. Lubin e... portiamoci nel vecchio quartiere del Tempio, che era situato nei pressi della splendida chiesa di St. Laumer, nota come St. Nicolas Nel 1264 l'abate Garin di Saint Laumer fece un contratto con i Templari per diversi censi su proprietà situate sia a Blois che fuori città (2). Ci pare di vederli ancora, in qualche locale del convento, o davanti al notaio che magari abitava lungo la via...Grandi affari, si facevano con i Templari! Erano considerati ottimi amministratori di denaro e delle proprietà che gestivano.

La Rue de St.- Lubin è attestata dal 1278 ed è una delle più antiche vie di Blois, situata ai piedi del castello. Il suo nome deriva da una chiesa oggi scomparsa, dedicata a Lubin, vescovo di Chartres nel VI sec. L'incantevole strada medievale conserva delle abitazioni  à pains de bois, cioè con i classici elementi in legno della fine del XV sec., costruite sotto Charles de Orlèans e Luigi XII, quando la popolazione ebbe il permesso di tagliare la foresta della contea di Blois. Sulla via vi sono anche case in pietra del XVI secolo. Chissà quante volte i Templari hanno percorso questa strada, ma sicuramente non era come oggi...

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                                                                         L'antica via di Saint-Lubin

      

                                                                   La chiesa di St. Nicolas/St. Laumer

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Gli storici sembrano concordare sul fatto che i Templari avessero una casa, forse con hospitale, lungo Rue des Trois Marchands (Via dei tre Mercanti), che si chiamava Via del Tempio.  Sotto il re Francesco I l'area divenne il mercato del pesce.

                                                                    

        

                                           Scorcio di Rue des Trois Marchands, a lungo chiamata Rue du Temple

La via è attualmente posizionata strategicamente in quanto costeggia la chiesa di St. Laumer (St. Nicolas), conduce al castello attraverso una salita (attuale Rue des fossés du Château) ed è contigua a Rue Saint-Lubin. La strada, che conserva ancora un'impronta medievale, è inoltre vicinissima al convento dei Domenicani (attuale Rue des Jacobins), che non esiste più perchè parzialmente distrutto durante la Rivoluzione, ma che risaliva al XIII secolo. Questo Ordine, sostenuto dai conti di Blois, aveva impiantato un convento prospiciente la Loira e a pochi metri dalla chiesa di Saint Laumer (St. Nicolas). Si componeva della chiesa, del chiostro e degli edifici monastici Solo una porzione è rimasta, in quanto dopo la Rivoluzione vennero create due nuove vie: rue des Jacobins e rue Anne-de.Bretagne. Oggi vi ha sede il Museo di Storia Naturale. 

La chiesa di Saint Nicolas è in realtà dedicata a Saint Laumer, ed era la chiesa abbaziale di un monastero di benedettini. Questi, fuggendo dai Normanni portando con sè le reliquie del loro fondatore san Laumer, trovarono rifugio a Blois e decisero di costruirvi un convento. Dal 1138 al 1186 costruirono diverse parti della chiesa (coro, transetto, prima campata). Durante le guerre di religione i protestanti distrussero l'abbazia e mutilarono la chiesa che tra il XVII e il XVIII sec. venne ricostruita. Divenuta un ospedale durante la Rivoluzione francese, oggi la possiamo ammirare in tutta la sua originaria bellezza; infatti stupisce per la sua mole maestosa, per la purezza dello stile, per il coro e gli archi eleganti, i piloni dell'incrocio tra navata e transetto, le sculture allegoriche lungo tutto l'edificio. Sono sue le guglie che si vedono dalla terrazza del castello, suoi i poderosi archi rampanti a sostenere le pareti smaterializzate, sostituite dalle vetrate, le cuspidi coperte di ardesia,  la cupola e la lanterna che ha richiamato la curiosità già dal XVII secolo quando veniva presa a modello come un "piccolo miracolo del mondo".

"Per cogliere tutta la bellezza dell'edificio bisogna andare sull'argine del fiume Loira, girando attorno all'ospedale. Attraverso i giardini, la chiesa abbaziale si profila con il suo abside dalle masse armoniosamente sovrapposte, il suo transetto, la sua navata dai contrafforti potenti ma eleganti, e tutta una serie di torri e di lanterne, che hanno un effetto decorativo accentuato dalla illuminazione notturna, L'insieme, inserto negli edifici dell'ospedale, che sono per lo più sale conventuali restaurate, dominato dalla massa imponente del castello, dà un'impressione di armonia e di grandezza, tipica della regione della Valle della Loira"(3). E, vogliamo aggiungere noi,  di un'epopea che sembra trasudare il fascino del mistero da ogni angolo in questo antico quartiere Templare. 

Note:

1)-Charles Metais "Cavalieri Templari in Eure-et-Loir - Storia e cartulario", Archivi della Diocesi di Chartres - VII - 1902, Chartres

2)- "Garin, abbé de Saint-Laumer, fit aussi échange avec les Templiers de plusieurs cens assis à Blois sur la Bretonnerie, sur le faubourg Chartrain, sur le quartier de Blois, sur les maisons d'Eudes le Cordonnier, d'Eudes de la Ferté, de Jean de Villebresme, de Hervé de Soyn, d'Eudes de l'Eau et sur la maison de la Croix dans le grand faubourg. (Archives Nationales S. 5002 B, nº 25) ; de même Jeanne, comtesse d'Alençon et de Blois, leur amortit la maison de  '"feu Ode li Cor doannier" . (Archives Nationales S. 5002 B, nº 17). Fonte: http://www.templiers.net/departements/index.php?page=41 

3)- Dalla descrizione della scheda ufficiale della chiesa, "St. Nicolas chiesa abbaziale di San Laumer", Blois, NDT impremeur

  • Le notizie sono state tratte dalla visita in loco dei vari monumenti

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                                                                                           Giugno 2012