Valencia magica
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VALENCIA MAGICA

Questo articolo  è una libera traduzione che prende spunto da uno scritto di Josè Manuel Alaban (tradotto da Alessio Marchetti per www.duepassinelmistero.com .Le foto, salvo ove specificato, sono nostre e seguono le Avvertenze/Disclaimer)

Antiche Tradizioni popolari   Storie e leggende Riferimenti 'stellari'....
Valencia magica ha 'valenza'come Angelo Custode, che tutela la gente: “ANGELO CUSTODE DI DIO INFINITO GUERDI LA CITTA’ DI GIORNO E DI NOTTE PERCHE’ NON ENTRI LO SPIRITO MALIGNO”.
Ebbe tale radice la devozione e fiducia che il popolo aveva in esso che durante la peste del 1475, la Magistratura Suprema ordinò che si dipingessero, sopra 4 grandi tavole, le immagini del Santo Angelo Custode e con gran pompa magna si collocarono nelle 4 porte principali della citta, per allontanare le cause della malattia e le conseguenze di essa.

Le feste tradizionali raccolgono anche questo profumo di magie, che è rimasto ai giorni nostri. Da un lato il CARNAVAL, detto anche CARNE STOLTES che si celebra 40 giorni prima della Settimana Santa.

Nel secolo d'oro si parlava di CARNES TOLENDAS, riferendosi al momento in cui si andava a sopprimere la carne. In Italia, nel XVIII sec. comincia a farsi comune il termine di CARNEVALE (fine della carne) alludendo alla sua prossima proibizione (quaresima successiva ).
Queste feste già le troviamo a Roma, in Mesopotamia e altri luoghi dell’antichità e simboleggiano il ritorno al caos; i fuochi santi (o sacri) si spegnevano in attesa del fuoco nuovo.
Tale confusione si rappresentava mediante l’inversione dei valori. I proprietari servivano i loro schiavi e si annunciava il nuovo re. In Spagna era chiamato il “ PELELE “ ( il re delle fabas(fave): diventava re colui che indovinava dov’era nascosta la fava).Questa è l’origine della ciambella dei re.
Un altro costume era colpire i bambolotti (fantocci) simili a quelli che si confezionavano a Roma per scacciare spiriti maligni o si usava inseguire cani e gatti fino a farli uscire dalla città (erano capri espiatori, simbolicamente o meno ritenuti infestati dagli spiriti).
La morte del Carnevale è la sconfitta del caos. Il Fuoco Nuovo segnava l’inizio di un nuovo anno, con la Primavera a metà Marzo e che Valencia celebra con tradizionali feste, 2 giorni prima dell’inizio della primavera e simboleggiano la distruzione del fuoco vecchio, dei vizi, le debolezze...Devono trarne forza le energie primaverili. Tutte le cose assumono un nuovo significato quando le vediamo alla luce della Filosofia e della Tradizione. L’uomo di oggi si afferra come può a una parte del suo presente. 

          ~
Dal 15 al 19 marzo si svolgono le feste in onore di San Josè (Giuseppe),dette Fallas,in cui si costruiscono 700 fallas,piccole e grandi (tipo i nostri carri carnevaleschi)con maschere e mortaretti,quasi sempre a tema satirico verso personaggi politici (in crtone,gesso,cera,legno e altri materiali ignei). Tutte verranno bruciate sulle piazze della città nella Nit de foc,la notte del fuoco,il 18.

Durante le Fallas spicca anche l'Offrenda a la Virgen,l'offerta alla Vergine,fatta alla Madonna de los Desemparados che per l'occasione viene omaggiata di fiori deposti sotto la statua nella chiesa omonima.

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Plaza de la Virgen,con la cattedrale e, a sinistra, la Real Basilica de Nuestra Señora de los Desamparados, la patrona della città.


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Sotto:l'immancabile 'paella' valenciana, a base di riso e che ammette diverse varianti.


Valencia,paella.jpg (9763 byte)

Dallo steso vocabolo latino, il suo nome,'Valentia' datole dai Romani nel 138 a.C.(anche se era stata,prima, dei Greci e poi  dei Cartaginesi) significa sia forza/fortezza che buon augurio.Nel nome, un destino?

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Alla base di un mito c'è (quasi) sempre un episodio storico che rimane impresso nella memoria popolare e che,arricchito di enfasi,percorre i secoli perdendo forse il suo valore documentale ma ammantandosi di quello leggendario,immortale. Valencia è costellata di tanti episodi che nell'immaginario popolare contribuiscono a renderla 'magica'.

Così per Valencia rimangono un 'cult' le gesta del suo eroe, Rodrigo Diaz de Vivar, cavaliere di Burgos, conosciuto come CID Campeador, che nel 1094 riconquistata la città, caduta in mano ai Mori. Rimane poco sotto il dominio cristiano, però.In una cruenta battaglia, il CID ha la parte peggiore. Qui si dirama una leggenda, ossia che, per le ferite riportate, muore il CID. Lo mettono sopra il suo cavallo (o cavalla, di nome Babieca), lo fanno uscire dalla città; la sua presenza basta a spaventare i Mori, che fuggono, e  vince cosi la sua ultima battaglia da morto.

Devastato da discordie interne, il mondo musulmano Valenciano termina alla fine del XII secolo. Aveva apportato grandi conoscenze in campo matematico, astrologico astronomico, alchemico e i segreti che conferiscono alla ceramica locale i riflessi metallici (dorati),segreti che si sono persi, sebbene recentemente pare che qualcuno abbia trovato la 'formula' giusta per replicarli.

(n.d.t.:In Italia ricorderemo il famoso Mastro Giorgio Andreoli,che se ne andò nella tomba senza mai rivelare i segreti della sua tecnica del lustro).

Compare Jaime (Giacomo) I d’Aragona; suo padre era morto in Aquitania francese lottando contro il crudele Simon de Monfort. Jaime I a nove anni fugge di casa e trova rifugio nel castello templare di Monzón, venendo  educato dal Gran Maestro del Mistico e Poderoso Ordine dei Templari. In piena campagna di conquista, nonostante l’opposizione di alcuni dei nobili, che non vedevano di buon occhio il potere del re, la Valencia “Mora” dichiara la resa e il 9 ottobre 1238 Jaime I entra nella città. Molti mussulmani la abbandonano, portando via gli oggetti più preziosi. Come ricordo di questi fatti, ogni anno si celebra la “MACADORA”: regalare alla compagna voluta un panno grande di cose dolci.
Questo re,Giacomo I, fu un gran legislatore: diede a Valencia una Costituzione esemplare per il suo tempo, che venne chiamata ELSFURS oppure FUEROS. Alcune parti della città vennero distribuite ai distinti Ordini Cavallereschi che avevano aiutato alla sua riconquista. Cosi diede le torri più alte della città ai
Templari e a quello di Calatrava una parte importante.Ancor oggi sono rimasti i nomi antichi di alcune vie, dove erano situati i loro quartieri, come Caballeros, Calatrava, Catalans e altro. Nell'attuale Plaza del Temple si trovava il convento dell'Ordine Templare,oggi neoclassico e occupato dal Governo Civile.

Nel 1319 uno dei successori di Giacomo I, Jaime II il Giusto, ordina la costruzione del castello che ospiterà i Cavalieri dell’Ordine di Nostra Signora di Montesa, che accoglierà i Templari superstiti che ingiustamente erano stati deportati in altri luoghi (vedi qui).
Si dice che in questo castello ci fossero gli archivi del Templari che consultò Colombo prima di andare in America.


A pochi Km da li c’era qualcosa di misterioso e degno di ricordare. Il Conte di Cervellò a quei tempi era proprietario del luogo di Ana.
In un' occasione, seguendo un cinghiale che era ferito, il conte e colui che lo seguiva, scoprirono l’entrata di una caverna che non conoscevano, vi entrarono e vi trovarono una sorgente che era stata accuratamente incanalata in modo che le sue acque si distribuissero convenientemente calibrando la portata a seconda dell’esigenza.
Una strana opera di ingegneria realizzata da gente sconosciuta in tempi incerti. Il Conte pensò che fosse la causa della ricchezza immensa delle fonti li intorno che ne venivano alimentate.
Alla vista di quell’opera, egli si chiese se era il caso di renderla pubblica o no. I contadini avrebbero approfittato, di questa scoperta,abusandone forse, quindi mandò il suo attendente a chiudere l’entrata della caverna e nessuno ne seppe più niente.

(Ma evidentemente qualcuno,se la storia la si racconta, lo tramandò... N.D.T.)







Valencia è sempre stata collegata ai culti femminili derivanti dalla sua vicinanza al mare, alle acque e alle fonti presenti. Per questo lo  scudo più antico della città la rappresenta sopra le acque, fatto per il quale i Greci la chiamavano HYDROPOLIS.
A metà del XV sec., Maria di Castiglia regalò a Valencia la
Sacra Coppa o Graal che ancora si conserva nella Cattedrale.


 Sembrava che Valencia possedesse la saggezza del Graal perché subito iniziarono ad arrivare menti illustri come Jaime Roig, gran satirico; Ruiz de Corella, fervente vate mistico e Ausias March, emulo di Petrarca.


I Maestri Costruttori lasciarono la loro impronta nella Valencia Magica come vediamo nelle torri di Serrano Gotico-militari, la Lonja, uno dei pochi esempi di gotico civile o il campanile della Cattedrale, denominato MICALET o MIGUELETE ( Michelino), nella cui fattura troviamo fino a 29 segni distinti di maestri scalpellini.

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Il Miguelete


Questi lasciarono a Valencia la replica in terra del cielo,con l'erezione di nove monumenti che replicano la costellazione dell’
Orsa Maggiore; nove monumenti che sono:
-
Torres di Serrano
-Generalitat
-San Nicolàs
-Torres de Quart
-Lonja
-Catedral
-Palatio de Almirante  (dell'Ammiraglio )
-Sam Juan de l’Hospital
-Santo Domingo

Torres de Serranos


Torres de Quart

Splendido interno de la Lonja(la Borsa del Commercio)

 

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La cattedrale,ingresso medievale:si noti il rosone contenente una Stella di Davide o Sigillo di Salomone


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(fonte: img:web)

La Costellazione dell'Orsa Maggiore:come si nota ha ben più di nove 'stelle'. Probabilmente l'autore dell'articolo da cui abbiamo preso spunto, si riferisce alle nove stelle che costituiscono 'il grande carro' (meritevole di ulteriori studi e comparazioni su mappa topografica)

 

 

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