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                                                             (di Marisa Uberti)
 

L'abbazia cistercense di Hautecombe (Savoia,Rhône-Alps, Francia) si raggiunge sia dal lago che in auto. Il lago è quello di Bourget, che ci accompagna lungo tutto l'itinerario che effettuiamo in automobile provenendo da Chambery (27 chilometri circa). Dal lago probabilmente, l'atmosfera sarebbe ancor più magica ma anche così non è male...

Immersa in una natura rigogliosa e abbondante di acqua, con cascatelle che tintinnano scendendo dal monte, i prati, il lago e gli uccellini che cantano ad ogni ora, è il posto giusto per ritrovare la pace interiore. I Savoia, dal 1300, ne avevano fatto il loro mausoleo, non certo a caso. 

Completo di grangia, il complesso abbaziale di Hautecombe ha vissuto una storia intensa e perigliosa. Era passato da poco il 1100 quando dei monaci benedettini scelsero il vallone alto (=alta comba, haute combe) della montagna di Cessens, posto a nord-est del lago di Bourget, come luogo eremitico. Forse interessato da impaludamenti, il luogo fu notato da Bernardo di Chiaravalle che mandò i monaci cistercensi attorno al 1137, sul terreno che era stato donato dalla famiglia Savoia ad Amedeo di Clermont d'Hauterives, loro secondo abate. 

I membri di casa Savoia scelsero di essere inumati qui fin dal XII secolo. Tra i sepolcri più antichi troviamo quelli del conte Umberto III, suo nipote Bonifacio (che fu arcivescovo di Canterbury (1245-1270), le tombe di Luigi di Savoia e della moglie Giovanna di Monfort (XIII sec.). Tempo fa avevamo visitato la Basilica di Superga (TO), nella cui cripta si trovano circa 60 membri della dinastia; quel luogo infatti divenne il mausoleo dei Savoia a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, preferendolo ad Hautecombe (del resto la capitale del regno sabaudo non era più a Chambery dal 1563, essendo stata trasferita a Torino), che doveva essere nel tempo decaduta sotto molti punti di vista.

Dopo un periodo fiorente, in cui si distinse come centro di irraggiamento spirituale e culturale, l'abbazia già nel XV° secolo sfiorì e venne trasformata in Commenda, cosa che comportò a poco a poco la sua rovina. Il colpo di grazia avvenne con la Rivoluzione francese, quando fu dichiarata bene nazionale e saccheggiata. Le tombe dei Savoia vennero depredate per cercare oggetti preziosi e il complesso diventò una fabbrica di maioliche! Abbandonata per 17 anni, venne notata dal re di Piemonte e Sardegna Carlo Felice (ivi sepolto) e recuperata, affidando i lavori all'architetto piemontese Ernesto Melano. Insieme decisero di dare alla chiesa un gusto contrario alle tendenze del loro tempo, che negava il valore dello stile gotico, e di conferire ad essa, invece, proprio un gusto "trobadorico", un gotico romantico. 

B.jpg (69856 byte) La chiesa abbaziale nel 1843, alla celebrazione del completamento dei lavori di restauro; tratta dall'album di Luigi Cribario "Storia e descrizione della R.Badia d'Altacomba antico sepolcro dei reali di Savoia...", incisione di F. Critterio su disegno di A. Sidoli, verso il 1844 (Consiglio Generale della Savoia, Collezione dipartimentale di Chambery)

Il re decretò che fosse riconosciuta come Mausoleo degli antenati della famiglia Savoia e nel 1826 richiamò i monaci Cistercensi affinchè se ne prendessero cura. Dunque decise di non farsi seppellire a Superga, divenuta mausoleo ufficiale nel frattempo, ma qui ad Hautecombe.

Tutti i pilastri vennero trasformati in monumenti, ognuno dei quali presenta una statua, un bassorilievo ed un’iscrizione alla memoria. L'interno conserva molte sepolture di membri della famiglia Savoia, di cui una quarantina di principi; si possono ammirare i capolavori plastici dello scultore Benedetto Cacciatori, autore di quasi tutti i sepolcri; si osservino le volte, i dipinti e gli affreschi in Trompe d'Oeil, oltre alle 120 statuette chiamate "piangenti", molto simboliche e diverse una dall'altra.

B-01.jpg (63480 byte) Vista interiore della chiesa abbaziale di Hautecombe, rinnovata dal re Carlo Felice, acquarello su carta, F. Gonin (1832), segnata e datata in basso a destra (Consiglio Generale della Savoia, Collezione dipartimentale di Chambery)

Grandiosa è la Cappella dei Principi; su una delle vetrate, spicca un "occhio trinitario" ma diversi simbolismi occhieggiano qui e là, in attesa di essere colti dall'occhio attento. Interessante una "Lattazione della Santa Vergine a San Bernardo"di Gian-Martino Spanzotti. 

La chiesa è lunga 71 m e larga circa 30; all'ingresso, prima di entrare nella chiesa vera e propria, si trovano: a sinistra le tombe del re Carlo Felice e della moglie Maria Cristina di Borbone (le cui statue magnifiche si trovano all'interno della chiesa, appena varcato l'ingresso, lei a sinistra e lui a destra), a destra il sepolcro del re di maggio, Umberto II, morto nel 1983 (è sepolta anche la regina Maria Josè, morta nel 2001).

Non sappiamo come mai, ad un certo punto, i Cistercensi se ne siano andati, ma nel 1922 sopraggiunsero i Benedettini dell'abbazia di Santa Maddalena di Marsiglia, della congregazione di Saint-Pierre di Solesmes fino a quando anch'essi, nel 1992, si sono trasferiti nel priorato di Ganagobie, lasciando la gestione alla comunità del Chemin Neuf, chiamata dall'Arcivescovo di Chambery. 

 

 

 

 

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                                                                                                  Maggio 2012