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                 Comune di Sedini, Anglona (SS)                    di Marisa Uberti

La Domus de Janas detta de Sa Rocca si para davanti alla vista del 'casuale' visitatore come un qualcosa di 'fuori posto', di irreale, frutto forse di un'improvvisa allucinazione...! Sarà che siamo in pieno centro storico e trovarla qui, tra costruzioni moderne, con una parabola satellitare quasi addosso,è davvero paradossale! La sua forma  ricorda troppo le casette degli gnomi o dei puffi viste su tanti libri di favole, casette finte di marzapane dove c'è la strega di turno che tiene prigionieri malcapitati bambini disubbidienti,o ancora sede di fatine buone che prodigano consigli a chi bussa alla loro porta.

Ma quando ci siamo avvicinati chiedendoci cosa fosse quella stramba costruzione e abbiamo visto un essere umano in carne ed ossa, abbiamo capito che si doveva trattare dell'ennesimo sito archeologico di questa 'magica' isola, normalissimo per chi lo conosce ma un po' meno per chi lo vede per la primissima volta. Siamo giunti a Sedini quasi ' per caso', anche se gli eventi successivi ci confermeranno che il caso non esiste quasi mai. Infatti è stato grazie alla cortese persona incontrata qui alla Domus de Janas di Sedini,che ci ha fatto da guida spiegandoci un po' di cosa si trattava, se abbiamo potuto successivamente organizzare le nostre escursioni mirandole verso mete di nostro precipuo interesse.Qui abbiamo saputo della mostra sui Templari che era in corso a Tempio Pausania, da essa abbiamo ricavato informazioni utili per seguire un 'percorso' del romanico/templare che ci ha consentito -terminata la vacanza sarda-di poter avere un quadro interessante e stimolante su questioni che ignoravamo assolutamente. Ringraziamo Domenico Sanna, quindi, per averci fatto 'innamorare' del territorio dell'Anglona, che siamo stati spinti a conoscere meglio, addentrandoci in remotissimi e spesso sperduti luoghi. Un territorio che sposa arte millenaria, dal Paleolitico a quel puro romanico che amiamo tanto (ma la storia non si è fermata lì chiaramente).

Un'altra avventura, altri due passi nel mistero che per noi sono pane quotidiano(più o meno!).

La Domus de janas (casa delle fate, eh, ci pare ovvio ormai!) è un enorme ammasso calcareo, scavato nel Neolitico recente (si fa per dire recente, ma è un termine 'ufficialmente riconosciuto' dagli studiosi che lo collocano tra  il 3.500 e il 2700 a.C.) da uomini che vivevano nel vicino villaggio preistorico, per ricavarne una necropoli. La tradizione popolare narra che al suo interno vi abitassero le janas o fate, raffigurate come bellissime fanciulle dai poteri magici (dunque la nostra prima impressione è adeguata al sentire comune!).

La parte dunque scavata in quei remoti tempi è composta da sei celle di circa 2,4 x 1,5 metri,disposte su piani diversi e comunicanti tra di loro. All'interno vi sono oggi, come apparato scenografico, vari utensili. I locali al piano inferiore (ipogei) sono rimasti quelli di un tempo, restaurati, mentre al primo piano le celle vennero abitate fino all' Ottocento; si trattava di case povere, ovviamente. Al secondo piano pure vennero abitate fino a tempi ancor più recenti.Si può notare un focolare, un letto, suppellettili di una vita contadina che prima della rivalorizzazione del sito archeologico doveva svolgersi tranquilla e senza scosse; in maniera naturale, vivere in una necropoli. Particolare!

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I romani chiamavano questo villaggio Septim (sette) probabilmente,perchè distava sette miglia romane da un'importante città costiera.Nel XII secolo compare il nome Setin, citandolo relativamente ad alcuni importanti monasteri dislocati nel suo territorio.Si presume che l'attuale nome, Sedini, derivi appunto da quel toponimo.

              

Ancora oggi molte case sono ricavate nella roccia di cui è ricca la zona.

All'interno della Domus de Sa Rocca è stato allestito un museo etnografico della civiltà contadina anglonese; una collezione di fossili locali, una mostra fotografica sulle chiese e i monasteri di Sedini, oltre alla tomba neolitica.

                                                             

A Sedini abbiamo visitato anche le enigmatiche chiese di San Pancrazio, in posizione dominante e solitaria, e le rovine di S.Nicola di Silanis.

 

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                                                                      settembre 2007