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2012: 10 anni con "Due passi nel mistero"

                                                         I° Evento: Crema di DPNM

 

Il 22 gennaio un bel gruppetto di ricercatori e simpatizzanti del nostro sito si è ritrovato per il primo degli appuntamenti che celebrano il decennale di DPNM. La meta è stata la cittadina di Crema (CR), che sorge in prossimità della confluenza del fiume Serio con l'Adda e anticamente era un'isola, chiamata Fulkerij (o Fulcheria) ma anche Mosa, un rialzo emergente dal cosiddetto "lago Gerundo", una depressione alluvionale padana in cui dilagavano le acque dell'Adda, dell'Oglio e delle risorgive, formando ampie paludi. Gli aspetti topo-idrografici sono stati determinanti per la costruzione del territorio urbano e rurale. Crema è percorsa da una rete fittissima di canali e rogge; i monaci nel medioevo hanno contribuito alla bonifica delle zone paludose.

I nostri "due passi", guidati dallo studioso e corrispondente locale Dino Zanini, hanno preso avvio da piazza Garibaldi, la più vasta del centro storico, per dirigerci verso il nucleo storico -monumentale imperniato su un quadrilatero nel quale- forse- si impiantò in antico un castrum bizantino; è questa la zona più elevata della città (anche se non ce ne si accorge), costituita dal Duomo (XIII-XIV sec.), attualmente chiuso per restauro (vi abbiamo dedicato una pagina da precedente visita), dal Palazzo Comunale (1525), da quello Vescovile, dall'area di piazza Istria, Dalmazia (un tempo "delle Erbe") che, con l'attigua piazza Trento e Trieste (la vecchia piazza "del Pesce") e la ex- chiesa di San Domenico, formano un interessante complesso urbanistico risalente al XIV secolo.

Abbiamo potuto ammirare anche le chiese di Sant'Antonio Abate e quella di San Bernardino, definita come una pinacoteca per l'importanza dei dipinti presenti. Ne citeremo uno, assai curioso, situato nella prima cappella a sinistra dell'altare, in cui i restauri hanno messo in evidenza un precedente dipinto: l'effetto è che oggi, guardando il volto della grande figura angelica sullo sfondo, se ne vede un secondo (probabilmente maschile), le braccia dell'angelo appaiono poi chiaramente sproporzionate (v. foto sotto). Che dipinto si nasconde, sotto quello attuale, chi lo eseguì e perchè venne coperto?

         

Dietro l'altare, si cela una singolare grata che potrebbe dare l'accesso ad un antico pozzo...

In piazza Duomo, passando sotto il fornice del Torrazzo (coevo al Palazzo Comunale), ci siamo portati davanti alla chiesa della SS. Trinità, a due facciate,  capolavoro del barocco a Crema, costruita da Andrea Nono nel 1739; stupisce di primo acchito per i colori rosa della facciata e, nel timpano, per un gigantesco occhio trinitario (che è simile a quello massonico: un occhio-quello onniveggente di Dio- al centro di un triangolo, dai cui lati escono raggi, che simboleggia la potenza divina irradiata ovunque), v. foto:

      

 

Abbiamo trovato questo simbolo sparso per tutto il centro storico, sia all'interno che all'esterno degli edifici religiosi.

Di fronte alla chiesa, il gruppo ha imboccato via A. Fino, che ha mantenuto la caratteristica  medievale del tracciato curvilineo, per raggiungere l'antica chiesa delle Cappuccine (1608), oggi dedicata alla Madonna di Lourdes, in cui si officia il rito ortodosso. L'esterno è molto semplice e all'interno stupisce per i suoi tenui colori e la presenza della grotta miracolosa a fare da abside. I dipinti ritraggono le più importanti figure femminili del Vecchio Testamento (Rachele,  Giuditta, Esther, Ruth). Addossato alla contro facciata, è un portale ligneo (proveniente da una chiesa scomparsa) che per noi, attenti a certi particolari, è parso davvero interessante: oltre all' "occhio trinitario" riporta per esteso la famosa frase biblica       

                                        QUAM TERRIBILIS EST LOCUS ISTE

                                                        NON EST HIC ALIUD

                                           NISI DOMUS DEI ET PORTA COELI

  

Altra sorpresa, la Madonna Nera dell'Oratorio di Santa Maria Stella: una statua molto particolare, una Madonna con Bambino, con volto nerissimo e corpo adornato di collari, dettaglio che nelle altre Vergini Nere che abbiamo visto altrove è assente. I collari su questo gruppo statuario sono stati scolpiti insieme al manufatto e riproducono gemme, croci e perfino il "vello d'oro", la pelle di montone appannaggio dell'Ordine del Toson d'Oro. Il motivo di questa presenza è per il momento ancora da chiarire.

                                                      399872_235910849821971_207609782652078_525430_2024234388_n.jpg (169569 byte)

La doverosa pausa pranzo ci ha consentito di scambiarci opinioni e fare il punto dei nostri rispettivi studi in corso. Erano presenti anche alcune persone che non avevano mai partecipato ai nostri eventi ed entrare subito in sintonia con ciascuna è stata la dimostrazione di quanto sia importante il collante della Ricerca. Il gruppo si è mantenuto molto attento e ricettivo anche nel pomeriggio, quando la nostra solerte guida ci ha accompagnato alla scoperta di angoli molto suggestivi, che hanno compreso i giardini pubblici estesi oltre Porta Serio, e che furono creati nel XIX sec. con la distruzione dell'antico castello, i canali, gli avanzi delle Mura Venete (nei pressi della chiesa della Madonna delle Grazie), alcune dimore signorili come palazzo Arrigoni Albergoni (XVIII sec.) in via Cavour, palazzo Crivelli (metà del XVII sec.), in via Matteotti e, in via Dante Alighieri, il fastoso ed enigmatico palazzo Bondenti, oggi Terni de Gregori, costruito su disegno dell'arch. Giuseppe Cozzi tra il 1698 e il 1737. L'edificio incorpora varie case dei secoli XIII-XV, tra cui una quattrocentesca casa Terni; ha mattoni a vista, cancellate in ferro battuto, fregi e statue distribuite su tutta la facciata. Particolare un'ala rimasta incompiuta, con le finestre che sembrano vuoti occhi: una leggenda narra che mentre era in costruzione, il figlio del proprietario cadde e morì sul colpo. Il padre non avrebbe fatto portare a termine i lavori, pazzo di dolore; il fantasma del fanciullo si aggirerebbe ancora tra le mura del palazzo...

402693_235911976488525_207609782652078_525455_1358010678_n.jpg (116509 byte) Ingresso del palazzo Terni de Gregori

Di fronte, sulla destra della piccola piazza, si trova l'ex convento di Sant'Agostino, iniziato nel 1439 dai monaci Agostiniani e oggi sede del Museo Civico, della Biblioteca Comunale e del Centro Culturale, che è stata la nostra meta conclusiva. Il gentilissimo Dino, godendo della disponibilità di chi lavora nel complesso (che ringraziamo vivamente anche noi), ci ha mostrato i due  meravigliosi chiostri dalle forme gotiche con inserti rinascimentali (interessanti i simboli scolpiti sui capitelli delle colonne in cotto), la  strabiliante Sala affrescata da Pietro da Cemmo tra il 1498 e il 1505, un tempo Refettorio dei monaci e i vari piani su cui sono dislocate le varie sezioni. Il Museo raccoglie una collezione archeologica, storica, musicale,  pittorica nonchè la recente sezione di Archeologia fluviale, molto suggestiva, che espone 4 delle 13 piroghe ritrovate sui greti dei fiumi Adda e Oglio, di probabile epoca alto-medievale.

Il gruppo, soddisfatto della giornata, si è così congedato da Crema, ringraziando di cuore la nostra impeccabile guida.

                                        

L'appuntamento è al secondo evento della serie. Non mancate!

  • Il video della giornata:

 

  • Si ringrazia Dino Zanini per averci guidato alla scoperta della sua cittadina
  • Si ringrazia Geographical Research Association nella persona di Michael Bolognini per la concessione delle foto.
  • Si ringraziano tutti i partecipanti all'evento!

 

 

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                                                                                             1 febbraio 2012