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La chiesa ottagonale di S. Sepolcro dei templari a Pisa-XII sec.

SanSepolcro_Pisa.jpg (15236 byte) Si noti la 'somiglianza'architettonica di questa chiesa con quella di Segovia, eretta dai Templari.

La chiesa fu costruita nel XII secolo dall'architetto Diotallevi pare su commissione dei Monaci-Cavalieri di Cristo. Di pianta ottagonale con alta cupola piramidale, tre portali e massiccio campanile incompiuto,era circondata da un porticato (coevo?) che fu tolto nell'opera di restauro Ottocentesca. Internamente presenta otto pilastri equidistanti l'uno dall'altro che sorreggono altrettanti archi che terminano al vertice con una cupola a forma di piramide. Il nome della chiesa deriverebbe dal fatto che i Pisani,nel 1112, dopo aver partecipato alla prima crociata,in accordo con il vescovo Darberto, vollero un complesso che fosse Chiesa, Convento, Albergo, Ospedale, su modello della costruzione della Terra Santa.Per altre  bellissime immagini vedasi http://www.stilepisano.it/immagini/Pisa_Chiesa_di_San_Sepolcro.htm

Chiesa di S.Ercolano (Perugia)XIII-XIV sec.La chiesa fu costruita fra il 1297 e il 1326 in forme gotiche.Attraverso le famose Scalette di S. Ercolano,si giunge a questa  Chiesa, omonima, eretta nel punto in cui fu decapitato S. Ercolano, Vescovo della città che si oppose strenuamente all'invasione dei Goti. La chiesa, a pianta ottagonale, si appoggia all'antica cinta muraria ed è sostenuta da una serie di arcate cieche che si aprono sulle pareti; una doppia scala del 1607 conduce fino al portale a tutto sesto. Il piano superiore della chiesa fu demolito nell'ambito della costruzione della Rocca Paolina per assicurarsi una buona vista dalla fortezza verso la valle. L'interno rivestito in stile barocco è caratterizzato da un altare maggiore costituito da un sarcofago tardo romano(III-IV secolo d.C.) buccellato con le spoglie del santo. (foto tratta da  grifovunque.com/pg/umbria04.html)

 

scarzuola.jpg (37742 byte)Chiesa della Scarsuola (Montegabbione-Terni)XIII sec.

Secondo la tradizione, nel 1218, S. Francesco d'Assisi si sarebbe fermato per un prolungato soggiorno in una tenuta del Castello di Montegiove in contrada detta Pornellese. Il Poverello vi avrebbe costruito una capanna con fili di scarsa. La tradizione ci ha tramandato anche di una sorgente d'acqua fatta da lui scaturire miracolosamente. Sul posto della capanna Nerio di Bulgaruccio dei Conti di Montegiove fece erigere nel 1282 una chiesa con oratorio, di modeste dimensioni, a forma ottagonale. La chiesa fu denominata della Scarsuola e venne affidata ai Frati Minori che l'ampliarono dedicandola alla Ss. Annunziata e annesso alla chiesa eressero un convento. Sotto questa chiesa furono sepolti: il Conte Nerio (m. nel 1290), molti dei suoi discendenti, ed anche la figlia minore, Todeschina (m. nel 1428), del Capitano di Ventura Erasmo da Narni detto il Gattamelata, sposa d'Antonio di Ranuccio dei conti di Marsciano. La chiesa fu restaurata dapprima da quest'ultimo e successivamente dal conte Ludovico Marescotti (m. nel 1691). Sul finire del 1700 la proprietà passò ai Marchesi Misciattelli di Orvieto, avendo i Frati Minori lasciato il Convento. Esso fu ceduto, recentemente, all'arch. Tommaso Buzzi (m. nel 1981).
(notizie http://www.comune.montegabbione.tr.it; foto www.cappannare.it/ en/pagine/dintorni.htm scarzuola)

 

tempio-S.Giovanni-al-S.Sepo.jpg (37086 byte)Chiesa di S. Giovanni al S.Sepolcro, Brindisi (cortese segnalazione di Maria Vittoria Sardella e Ignazio Drudi), XI-XIII sec., Chiesa Templare? 

Il tempio di S.Giovanni al Sepolcro (chiesa del Santo Sepolcro) è una costruzione a forma circolare edificata, sul finire dell'XI secolo, per volontà di Boemondo, il grande normanno cantato dal Tasso.
Nei documenti del XII-XIII secolo non mancano riferimenti al complesso, pertinenza dell'ordine canonicale del Santo Sepolcro di Nostro Signore Gesù Cristo: nel 1122, Arnono priore del Santo Sepolcro di Brindisi è fra i giudici chiamati a dirimere la controversia fra le benedettine di Santa Maria Veterana e l'arcivescovo Bailardo. I canonici regolari del Santo Sepolcro mantennero il possesso della struttura, verosimilmente, sino alla soppressione del 1489 e conseguente trasferimento dei beni all'Ordine di Malta che ebbero concreta realizzazione, in Italia, solo circa il 1560. Nel XII secolo si aprì a settentrione una nuova porta ricamata nel bianco degli stipiti e dell'architrave di marmo da artisti che si muovevano lungo una via che collegava Brindisi a Bari, ad Ancona, a Benevento e a Modena ove gli stessi motivi plastici si ritrovano firmati da Wiligelmo. È possibile si tratti di reimpiego di materiali già destinati alla basilica cattedrale di Brindisi.
Di notevole interesse artistico il portale principale, con un architrave marmoreo sormontato da un protiro cuspidato, sorretto da due colonne poggianti su leoni stilofori*. L'interno, a pianta a staffa di cavallo, è sostenuto da otto colonne con pregevoli capitelli, il tetto originale a volta è stato sostituito da quello attuale in legno

                                                                                            tempio3.jpg (20230 byte)

Incerte sono le origini di questo tempio: alcuni studiosi avanzano l'ipotesi che sia stato costruito in periodo paleocristiano; altri, invece, che sia stato un tempio pagano, stanti i suoi caratteri strutturali, trasformato in cristiano nel sec. XII. Fino a quando non fu distrutto dai Longobardi non poteva essere se non a perfetta base circolare. Modificato nella ricostruzione, in periodo Normanno (sec. XI e XII), assunse forma di staffa di cavallo quale è oggi.

Il portale principale è munito di protiro poggiante su leoni stilofori; gli stipiti marmorei presentano figure varie del Bestiarum, Quello secondario in asse con l'abside ha gli stipiti con decorazione più lineare.

Trasformato, come si è detto, in tempio cristiano, fu detto di S. Giovanni dei Cavalieri Templari e poi di S. Giovanni dei Cavalieri Gerosolimitani o del Santo Sepolcro da cui esso trae il nome (da opuscolo: “Brindisi tra storia e arte” – Az. Aut. Soggiorno e Turismo).

Sulle pareti affreschi risalenti al XIII-XV secolo, tra questi la "Deposizione", databile ai primi del '300

E' stato adibito a museo dalla civica amministrazione dal 1850 al 1955 e fu sede di incontri culturali alle quali parteciparono illustre personalità, come il Mahatma Gandhi e il poeta indiano R. Tagore.Oggi è...chiuso.

pianta-tempio-sg---.jpg (40165 byte)(cliccare)


Fonte e immagini gentilmente concessi da Giovanni Membola http://www.brindisiweb.com/monumenti/sgiovanni.htm
. Secondo qualche studioso locale, i Templari ebbero sede presso la chiesa di San Giovanni al Sepolcro, collegata da una strada ancor oggi chiamata via dei Templari.  

Sembra da ricusarsi invece l'attribuzione del Portico dei Cavalieri Templari all'Ordine Monastico-Cavalleresco omonimo, appunto. Si tratterebbe del portico dei De Cateniano (XIV sec.); costituiva il piano terra del palazzo che appartenne alla nobile famiglia, citata in alcuni documenti in Brindisi fin dal XIII secolo.il complesso poi appartenne all'ordine Ospedaliero dei cavalieri Gerosolimitani.

Altri links su questo argomento:

http://www.storiamedievale2.net/Medioevotemplare/presenza04.htm#bri

http://www.brindisiweb.com/storia/strade2.htm#templari

http://archivi.beniculturali.it/ASBR/mappa.htm(cartina topografica di Brindisi con i principali monumenti)

*questo stile è inconfondibilmente Comacino.

 
rotonda-San Lorenzo-Mantova.jpg (47743 byte)La Rotonda di San Lorenzo a Mantova-XI-XII sec.

È uno dei monumenti più antichi della città. La costruzione viene fatta risalire dai più alla fine dell'XI° secolo, mentre altri sostengono che è costruita sopra un preesistente tempio dedicato a Diana già nell'anno  312. I primi documenti 'ufficiali'portano la data del 1151,ma le sue origini furono volute da Matilde di Canossa,attorno al 1083. L'edificio fu 'riscoperto' durante lavori di demolizione di strutture che vi erano sorte a ridosso e fu ricostruito nella sua porzione temrinale prendendo come riferimento l'architettura della Rotonda di S.Tomè ad Almenno San Bartolomeo(vedi sotto). Edificio a pianta circolare che si sviluppa attorno ad un asse centrale con due tamburi cilindrici sovrapposti,privi di lanterna. Ha eleganti archetti sottogronda.Il primo edificio (analogamente al menzionato San Tomè) è costituito da due gallerie sovrapposte;il secondo inviluppa la volta di copertura del bacino centrale. Al posto del presbiterio,ha una propaggine semicircolare che risulta in asse con il  portalino d'ingresso principale. Dieci colonne robuste sono disposte sia nella prima che nella seconda galleria,con volte a crociera, e sono dieci le campate trapezoidali.Come nel San Tomè (quante analogie,un caso?),anche qui troviamo un sistema di scale interno,che portavano al matroneo o galleria superiore, dove si trovano curiose nicchie vuote illuminate in alto da esigue aperture.L'edificio era Parrocchia fino al 1579,anno della soppressione.. Nelle pareti  si conservano spezzoni di affreschi, ancora leggibili in stile romanico lombardo (XI-XII sec.).

S.Tomè.jpg (23309 byte)La Rotonda di Tomè ad Almenno San Bartolomeo(BG)- attribuita all'arte romanica (X- XII sec.) Vedere la scheda a parte

 

BERGAMO-(87).jpg (49109 byte)Tempietto di S. Croce- Bergamo- XI sec.

Sorge nei pressi della Basilica di Santa Maria Maggiore, sulla volta di una struttura sotterranea.Era stato ricoperto da edifici di epoca posteriore e venne liberato da lavori effettuati tra il 1938-'39.La costruzione è datata all'XI secolo, costituita da due corpi sovrapposti,di cui il primo a pianta quadrilobata(diametro massimo otto metri) e il secondo,di dimensioni minori,ottagonale. Anch'esso ha eleganti archetti sottogronda

Pianta-S.Croce-BG.jpg (10061 byte)La singolare pianta di questo Tempietto. Attualmente sono in corso lavori di scavo alla sua base...

 

Chiesa di San Paolo a Casteseprio (VA)-XI sec.:demolita nel 1810. Vedre il nostro report del complesso archeologico 

Si è pensato di inserire ugualmente questo edificio,seppure non più esistente,per la sua singolare forma, esagonale, che è stata ricostruita in questa immagine, dove si possono notare, più in scuro, le parti che sono rimaste come ruderi(rimane l'abside forata da tre finestrelle a doppia strombatura e parti più o meno alte della muratura periferica). Il materiale servì per altre costruzioni. Aveva l'ingresso posto a ovest e l'abside a est, come le chiese cristiane. La pianta era spartita in circolo all'interno,da un numero di colonne pari ai lati (sei),che reggevano uno stretto ma particolare deambulatorio superiore. La costruzione è stata datata all'XI secolo ed è molto ben descritta da documenti del 1500-1600,i quali attestano che essa avesse, nel suo centro, una sorgente d'acqua e una piccola cisterna; per cui non è escluso possa essere stata un 'qualcosa' di precedente e connesso a tale peculiarità.(fonte: "I Longobardi nel Seprio-Itinerari storici e turistici tra Lario,Verbano e Canton Ticino", Guide Macchione).


San Michele -abbazia di Novacella Bressanone.jpg (37808 byte)San Michele in Novacella (Bressanone -BZ)-XIII sec. (vedere nostro report)

La Cappella a pianta rotonda di S.Michele risale all'anno 1200. In tedesco questa cappella -per una certa somiglianza con il romano Castel S. Angelo - è chiamata "Engelsburg" ovvero "Castello dell'Angelo". Si presume inoltre che la costruzione a pianta centrale voglia ricordare la Chiesa del S. Sepolcro a Gerusalemme.

 

Montesiepi_eremo.jpg (44247 byte) montesiepi2.jpg (193347 byte) La Rotonda di Montesiepi (SI) secolo XII  - Costituisce il complesso monastico cistercense di San Galgano, formato dall' Abbazia di San Galgano e l'eremo di Montesiepi. Essi sorgono nella valle del fiume Merse, tra i paesi di Chiusdino e Monticiano, in provincia di Siena: per raggiungerli è necessario percorrere l'autostrada del Sole (A1) fino all'uscita Certosa, quindi la superstrada Firenze-Siena fino all'uscita di Colle Val d'Elsa nord e quindi seguire le indicazioni per Follonica. Vedere la nostra scheda a parte.

 

san teodoro.jpg (35435 byte) Chiesa di San Teodoro- Roma- XV sec.La chiesa si trova nell'area corrispondente all'antico Foro Boario, cioè al mercato della carne della Roma Antica.

Piccola chiesa che si trova, seminfossata, alle pendici del Palatino lungo la via di S. Teodoro. E' di antichissima origine, probabilmente esistente già nel VI secolo, e il santo orientale cui è dedicata fa pensare sia in relazione con lo stabilirsi dell’autorità bizantina sul Palatino alla metà del VI secolo. Notizie molto scarse se ne hanno successivamente, mentre sotto Niccolò V, in occasione del Giubileo del 1450 e pochi anni dopo, venne effettuato un generale rifacimento, a cui si deve l’aspetto attuale della chiesa, con la realizzazione, tra l’altro, della prima cupola di tipo rinascimentale eseguita in Roma: questi lavori sono stati attribuiti dal Vasari a Bernardo Rossellino. Ulteriori sistemazioni furono eseguite da Carlo Fontana nel 1705, con il sagrato e la scala a tenaglia che collega il livello inferiore, antico, con quello moderno della strada.La chiesa fu fino a tempi recenti sede dell’Arciconfraternita del Sacro Cuore di Gesù, detta dei «Sacconi Bianchi», che aveva sede nel piccolo edificio settecentesco sulla destra del sagrato. Si scende per la già citata scala che immette nel sagrato rettangolare a emicicli e si entra nella chiesa, malamente restaurata nell’Ottocento; nell’abside, unico resto della chiesa del VI secolo, il Redentore tra i SS. Pietro, Paolo, Teodoro e altro santo, mosaico peraltro molto restaurato nell’Ottocento(da http://www.viavenetoroma.it/it/chiese/DettaChiese.asp?id=41).Si ringrazia per la segnalazione e la foto Giulio Coluzzi.

wpe1D.jpg (34869 byte)Chiesa di S. Faustino in riposo -fine XII secolo-Brescia Via dei Musei. La chiesa è minuscola, denominata anche S.Rita e risale al XII secolo,seppure gli interni siano stati rifatti nel XVIII -XIX secolo. Un luogo di culto più antico, una cappella dell'VIII-IX sec. d. C., sorgeva qui. Una leggenda narra che all'epoca delle lotte Comunali con il Barbarossa,in questo punto avrebbe sostato la processione per la traslazione delle reliquie di S. Faustino e Giovita dalla chiesa di S. Faustino ad Sanguinem (oggi S. Angela Merici) a S. Faustino Maggio. La si vede immersa, quasi, tra le costruzioni che nel tempo le sono sorte attorno, accerchiandola. Dall'esterno, per poter vedere la sua geometria tanto singolare, bisogna recarsi in una piazzetta sul lato destra di Porta Bruciata, mentre l'ingresso è sotto la volta che poi sfocerà in Via Musei. La caratteristica di questa chiesa è il tamburo cilindrico a conci di pietra regolare che sostiene un tronco di cono a grossi dentelli semicircolari in cotto su cui, separata da una modanatura in pietra, si appoggia una celletta campanaria cilindrica a formelle tonde, pure in cotto e disposte a dentellato. Secondo alcuni, rispecchierebbe influenze architettoniche orientali e nordiche (alpine). Mi si permetta un commento: la chiesina è assai deliziosa e sgorga echi dal passato; mi ha regalato qualche momento di godibile armonia, sarà per via della sua forma...?

san pietro in Consavia.jpg (15465 byte)Rotonda del Santo Sepolcro (ora San Pietro in Consavia) -Asti -XII secolo (ristrutturata e modificata nei successivi) Il Santo Sepolcro di Asti, eretto verosimilmente nel primo trentennio del XII sec. viene nominato unicamente in una carta del 1169, quando Anselmo, vescovo di Asti, lo cedette ai Cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme, presenti in città almeno dal 1113. Le indagini archeologiche iniziate nel 1997 e terminate nel 1999, con periodi più o meno lunghi di intervallo, hanno riportato alla luce i segreti di questo importante complesso astigiano, articolato proprio in un edificio a pianta centrale intitolato al S. Sepolcro, che è la costruzione più antica di tutto il complesso
Il cantiere venne avviato su un’area libera priva di strutture preesistenti. L’edificio ha le fondazioni costituite da due anelli concentrici, costruiti con una muratura in ciottoli fluviali e malta, dal diametro rispettivamente di m 13,5 e m 4,40. L’anello più piccolo si presenta irregolare, di forma grossolanamente ottagonale, con lesene di rinforzo agli angoli. Lo scavo ha evidenziato il negativo di una catena lignea messa a rinforzare la muratura, nel nucleo della muratura dell’anello minore, secondo una diffusa pratica di cantiere. L’alzato della Rotonda è in muratura di laterizi, con andamento circolare all’interno ed ottagonale all’esterno. Internamente presenta addossate alla muratura 8 semicolonne su plinti, poste in relazione ad altrettante 8 colonne su basi quadrate e ottagonali dell’anello interno. Le colonne sostengono il sistema voltato di copertura dell’ambulacro. Lo scavo ha identificato il basamento dell’altare, collocato sull’asse centrale dell’edificio, canonicamente posto ad est. Si accedeva all’interno da tre diversi ingressi, quelli sui lati nord e sud, sormontati da architravi scolpiti, e quello principale ad ovest, oggi sostituito dal più recente atrio. Non c’è dubbio che l’edificio con la sua conformazione circolare, le otto colonne dell’anello interno, l’altare disposto al centro, richiama la struttura dell’Anastasis di Gerusalemme nella sua fase medievale, relativa ai restauri di Costantino IX Monomaco (metà XI secolo). Esempi simili vennero innalzati in tutta l’Italia a partire dall’XI secolo: a Milano, a Mantova, a Piacenza, a Pisa, a Bergamo e presso la Sacra di S.Michele.

 

Si noti la somiglianza con l'interno della Rotonda di S. Tomè (N.d.A., Almenno San Salvatore-BG, riportata poco sopra).

Testo e immagine tratti dal link molto accurato  http://www.comune.asti.it/cultura/san-pietro-consavia/spc/mostre15.htm e http://www.comune.asti.it/cultura/san-pietro-consavia/spc/mostre5.htm Al seguente,sempre nello stesso portale,è possibile seguire la ricostruzione grafica tridimensionale e l'evoluzione secolare dell'edificio(ottimo sito) http://www.comune.asti.it/cultura/san-pietro-consavia/spc/fasi.htm

sepolcro San Michele.jpg (27901 byte) Sepolcro dei Monaci presso la Sacra di San Michele - S.Ambrogio di Torino(TO) .Vedi la nostra scheda nel sito. Si tratta dei resti d'un antico tempietto, chiamato Sepolcro dei Monaci perché ritenuto una cappella cimiteriale, ma appare più realistica oggi l'ipotesi che vede in questa cappella, a forma ottagonale, la riproduzione del Santo Sepolcro, quasi un anticipo ai pellegrini del Sepolcro di Gerusalemme; un luogo quindi di forte evocazione della morte e resurrezione di Cristo, ma anche un richiamo alla Gerusalemme celeste più ancora che a quella terrestre. Lo stesso Monastero, che si erge oltre il Sepolcro, diventa simbolo e anticipazione di una civiltà nuova o terra promessa. Vedere anche il nostro video (2012).

 

rotonda a Vignola.jpg (38389 byte)Chiesa di Santa Maria in Tortiliano detta "La Rotonda"- IX sec., riedificata nel XV - Vignola (MO). Oggi è di proprietà privata. Ubicata sul Poggio Ericino, la Chiesa di Santa Maria in Tortiliano così citata in un documento dell'826, fu riedificata completamente nel 1491 per volere del nobile vignolese Bartolomeo Moreni, secondo i modelli architettonici rinascimentali diffusi in area lombarda. Il tempietto ha rigorosa pianta circolare ed appare formato da due cilindri sovrapposti. L'interno, circolare, si articola in modo armonico su otto nicchioni scavati nella muratura del primo ordine del tamburo coperto da una cupola emisferica. http://www.comune.vignola.mo.it/guida_di_vignola/storia/

 

cappella_esterno3_dopo.jpg (24519 byte)Chiesa di Santa Maria della Rotonda-Lucca
La chiesa di Santa Maria della Rotonda si trova nella parte nord occidentale del Palazzo Ducale. Menzionata per la prima volta in un documento del 1131, fu inclusa nel 1322 nella Fortezza Augusta costruita per volere di Castruccio Castracani, Signore di Lucca. Nel 1428 venne aggregata alla vicina chiesa di Sant’Alessandro Maggiore. Ospitò la Compagnia dei Sarti prima e della Misericordia dopo. 
L'edificio attuale è frutto di una ristrutturazione avvenuta tra il XVII e il XVIII secolo. A questo periodo si ascrive la costruzione della volta interna a vele affrescata da Ippolito Marraccicon, finte architetture e l'Assunzione della Vergine.Dall’anno 2000 la cappella, restaurata in occasione dei lavori per il Giubileo, ospita il museo permanente dell’Archivio Paolo Cresci sulla storia dell’emigrazione. Prima del restauro era così:

                                                                                                  cappella_esterno3_prima.jpg (25729 byte)

Notizie e immagini tratte da http://www.palazzoducale.lucca.it/visite.php?idvisita=2&idparte=14

 

Abbazia di San Giovanni, Vigolo Marchese (Piacenza) (Cliccare sull'immagine per la sua fonte originale e il testo)
Il monastero di Vigolo Marchese venne fondato sulle falde dell’Appennino piacentino per iniziativa di Otberto II, un esponente della dinastia degli Obertenghi, all’inizio dell’XI secolo. Sebbene non rimangano documenti dell’epoca che attestino la committenza marchionale, la notizia è tramandata in modo concorde dagli storici locali. Il complesso monastico era formato da una chiesa tre navate, d’impianto basilicale, e da un piccolo edificio a pianta centrale posto a lato. Le strutture sono realizzate interamente in mattoni, con una tecnica costruttiva ancora rozza e priva di apparati decorativi scultorei. La rotonda presenta un ambulacro interno di sei piloni cilindrici, e la pianta è movimentata dall’inserzione di tre absidi semicircolari. La mancanza di tracce di una vasca battesimale e l’analogia con altre cappelle a pianta centrale costruite nel romanico lombardo, portano a ritenere che non si tratti di un battistero, ma di un oratorio commemorativo del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Rappresentano possibili richiami all’immagine dell’Anastasis le tre absidi fuoriuscenti dal perimetro, secondo uno schema altrimenti inusuale. Esistono inoltre possibili richiami numerici al modello di Gerusalemme, come la presenza di una ripartizione di pilastri circolari e semicolonne, addossate alla parete esterna, secondo il ritmo di 6 + 12, una coppia di cifre carica di riferimenti simbolici, riscontrabile nell’ambulacro del monumento costantiniano. SI RINGRAZIA MOLTO STEFANO GUGLIELMI PER LA SEGNALAZIONE

19.jpgComplesso di Santo Stefano-Bologna (vedere nostro articolo a parte di questo interessantissimo complesso)

 

Basilica del Santo Sepolcro -Acquapendente (VT). Si veda la nostra SCHEDA e galleria fotografica.
 

 

Santa Maria delle Grazie (Fornò), presso Forlì, chiesa del XV secolo, di circa 34 metri di diametro (segnalata dal prof. Marcello Landi). Appena entrati lo sguardo è rapito dalla vastità e solennità del luogo, 34 m. di larghezza, 15 di altezza nella rotonda esterna e 20 in quella interna. Terminato il giro esterno, attraverso l'arco dirimpetto al portone d'ingresso si può accedere alla rotonda interna dove è custodita sull'altar maggiore, in una preziosa ancona lignea, l'icona della madonna di Fornò, di stile orientale, che sorregge una mandorla, simbolo dell'eternità, entro cui è raffigurato Gesù adulto.Conserva una reliquia preziosa:laspina della croce di Cristo. Per ulteriori informazioni http://www.santuariodiforno.it

 

Santa Maria Assunta di Gorga (RM) ellittica, a pianta ellittica, ricostruita ampiamente in forme neoclassiche alla fine del XIX sec. -Segnalazione del dr.Paolo Galiano

 

Santa Sabina di Silanus (Nuoro)  (Segnalazione del dr.Paolo Galiano) XI sec.

 

                                           

In lingua locale Santa Sarbana, è formata da un edificio circolare con piccola abside e portico con due aule rettangolari innestate ai suoi lati, absidate anch’esse. La chiesa è costruita nella parte inferiore di grossi conci in basalto scuro ed in quella superiore di calcare chiaro, che nel punto di transizione formano alcune parziali fasce alternate, più chiaramente evidenti nell’abside, che ricordano alla lontana il paramento bicolore della Rotonda di Montesiepi. All’interno correva lungo tutto il perimetro un sedile in muratura (simile a quello della chiesa di Sacerno nel bolognese) che è stato di recente demolito. Nelle immediate vicinanze della chiesa si trovano un nuraghe ed un pozzo sacro a tholos, che testimoniano l’antica sacralità del luogo.

 

Rotonda della Madonna (S. Maria) del Monte a Villa Aldini a Bologna (Via dell.Osservanza), XII sec. Resti dell'antichissima chiesa rotonda dei S. Maria del Monte, romanica, che all’interno della villa doveva servire per sala da musica o da pranzo. La pianta è un cerchio perfetto, quasi orientato secondo i punti cardinali, e la leggenda racconta che questa forma sia stata “suggerita” a Picciola Galluzzi (che la stava costruendo nel 1116) dall’apparizione di una colomba che con il becco trasportò tante pagliuzze e pezzetti di legno fino a formare un grande cerchio. Nel seicento molte delle pitture dalla chiesa, guaste dal tempo, furono sostituite da un ciclo di affreschi di G. B. Cremonini (anch'esso cancellato per la costruzione di Villa Aldini). Oggi si possono ammirare l'immagine della Madonna e gli affreschi degli Apostoli, esempio prezioso e raro di arte romanica bolognese (nella scia delle più famose miniature), che insieme ad altri elementi della decorazione architettonica o artistica permettono di datare questa costruzione al XII secolo (link:http://www.touringclub.it/club/pg/pages/view/4223/). Si ringrazia il sig. Fulvio per la segnalazione.

 

 

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