Misteriose gallerie ipogee di Cattolica
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Immagini ed ipotesi 'alternative'
La fonte ufficiale:
il"Museo della Regina" di Cattolica(RN)

 


Un'altra città si snoda sotto la nota località balneare della riviera adriatica,al confine tra Emilia Romagna e Marche:è la Cattolica sotterranea!
I complessi ipogei si snodano lungo l'antica via FLAMINIA, oggi localizzabile tra le moderne vie Cattaneo e XX Settembre.

 

La foto mostra i complessi ipogei rinvenuti a Cattolica e la relativa struttura(cliccare per ingrandire):la galleria San Pio V; la galleria Ubalducci;galleria Verni;la galleria Talacchi;la galleria Cerri;la galleria Marchini; la galleria Cecchi

Gallerie-ipogee-Cattolica3.jpg (28178 byte)

A parte, nelle foto sotto, è mostrata la straordinaria galleria Paparoni, unica nel suo genere e che fa sorgere seri dubbi su un utilizzo come semplice 'magazzino'.

Ma in effetti, osservando queste immagini, sorge spontaneo il quesito del perchè furono costruite, queste strutture, sotto case di civile abitazione.Forse i proprietari le trovarono già in situ e le riutilizzarono come deposito, come cantine o quant'altro facesse loro più comodo? Il mio modesto parere è che non nacquero per questo motivo.Forse costituivano una più antica via di fuga in caso di pericolo (in questo caso l'ipotesi di un collegamento tra le stesse andrebbe ulteriormente indagato e avvalorato o, forse, alcune -come viene riconosciuto ufficialmente- erano collegate altre no, e questo è anche spiegabile perchè vicoli ciechi servivano a sviare gli intrusi).C'è anche chi ipotizza che,collegate o meno, anche singolarmente esse potessero assolvere ad una funzione 'esoterica'e  che qui si tenessero riti sacri, al riparo da occhi indiscreti.
La presenza di una croce in mattoni incastonata nella prima volta a vela, riferita da alcuni studiosi che si sono occupati del complesso ipogeo, e l'iniziale forma a TAU della galleria,supporterebbero tali ipotesi interpretative(vedasi i lavori di  Maurizio Castelvetro "Il fenomeno ipogeo a Cattolica", in Catalogo della mostra "Gallerie Sotterranee a Cattolica", Quaderni dell'Antiquarium IV- Cattolica, 14 dicembre 1996 - 2 marzo 1997 )

 

Si noti l'imponenza e la lavorazione del pilastro e delle volte:per una cantina è possibile tutto questo lavoro architettonico?Gallerie-Ipogee-Cattolica2.jpg (38026 byte)

 

Galleria-Paparoni-Cattolica.jpg (21331 byte)La conformazione del complesso ipogeo della galleria Paparoni,con il suo articolato e 'simbolico' percorso.

 

 

 

(ricerca e immagini raccolte nel Museo della Regina di Cattolica(RN) nel giugno 2005- da Marisa Uberti).Le gallerie sono interdette al pubblico,essendo situate sotto case di proprietà privata.Nemmeno la nostra guida-archeologa locale riferisce di averle mai potute visitare.

Io dico mai dire mai, no? Speriamo.

 

Cattolica partecipa  ad un fenomeno assai diffuso in gran parte della Romagna sud-orientale e delle Marche,che è quello delle gallerie ipogee che, in taluni centri, si estendono al punto di costituire un'altra città sotterranea; a questo proposito esempi sono a Osimo e a Santarcangelo.
Le più antiche grotte di Cattolica risalgono probabilmente alla prima metà del '500 ma si affermano specialmente nel 1700 ed oltre; tutte scavate nell'argilla ed erano interamente foderate con una cortina di laterizio e dotate di pilastri e di volte che ne garantivano stabilità e tenuta. Una certa  omogeneità nella tecnica costruttiva e nel tipo di laterizi e di malta impiegati,sembrerebbe collocare la costruzione di gran parte delle strutture entro un arco di tempo abbastanza ristretto; la modestia inoltre degli interventi di ristrutturazione e ammodernamento dovrebbero attestare una sostanziale immutabilità nella funzione e nell'uso.
La struttura di base si fonda su uno schema a corridoio allungato su cui si affacciano, a pettine o a croce, nicchie laterali; all'interno di questo modulo, comune alle grotte di quasi tutte le città, si assiste ad una varietà di interventi che conferiscono a ciascuna una unicità strutturale e architettonica in parte condizionata dallo spazio fruibile, dal rapporto con l'edificio soprastante, dalla disponibilità economica del committente,dalla capienza necessaria all'uso: la galleria Paparoni rappresenta in assoluto e non solo rispetto a Cattolica, uno dei più alti risultati raggiunti di questo genere di architettura sotterranea.
Ciascuna galleria era pertinente ad un'unica proprietà immobiliare: da ciò deriva che non doveva esistere un sistema di rete unica e comunicante, anche se in taluni casi poteva forse stabilirsi un passaggio diretto tra gallerie limitrofe di appartenenti ad un' unica famiglia.
Le loro caratteristiche architettoniche, l'esiguità degli spazi utilizzabili, la scarsa funzionalità dell'articolazione interna hanno alimentato le più svariate ipotesi circa la loro destinazione: anche se permangono talune perplessità, è tuttavia probabile che servissero come cantine, prevalentemente destinate al deposito e alla conservazione del vino; la stessa diffusione quasi esclusiva in quelle regioni e in quelle aree in cui è alta la produzione  vitivinicola, sembra confermare questa tesi.

 

 

 

 

LA GALLERIA PAPARONI
E' la più importante struttura ipogea di Cattolica ed una delle più significative di tutta la zona. Ubicata in via Cattaneo, ricade sotto un'immobile, forse da identificare con l'edificio di cui faceva parte l'osteria "San Marco", di cui si ha notizia a partire dal 1557.
Attraverso un lungo e stretto corridoio in discesa che corre parallelo a via Cattaneo e che si innesta in un altro corridoio a quello ortogonale, su cui si affacciano sei bracci con terminazione semicircolare, si giunge attraverso uno stretto passaggio che piega a gomito, ad una sala ottagona con un pilastro centrale, su cui si aprono sette bracci. La copertura con volte a vela e a crociera, le caratteristiche architettoniche complessive, la singolarità della planimetria,l'uso di termini semicircolari per i bracci laterali, fanno di questa galleria un esempio di grande architettura, che sembra mal addirsi ad un uso  di semplice cantina: lo sforzo architettonico, del resto, sembra sproporzionato agli spazi disponibili per l'immagazzinamento.
Va tuttavia sottolineato che la sala ottagona,che rappresenta l'elemento distintivo e più complesso, e anche quello che meno si rapporterebbe al carico di un edificio soprastante, ricade sotto un'area cortilizia: ciò ha consentito certamente al costruttore un maggiore ardimento nella tessitura degli spazi e dell'equilibrio tra pieni e vuoti.
 

 

 

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                                                       giugno 2005