Abbazia di Le Thoronet
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ABBAZIA di LE THORONET

         di Marisa Uberti

th-93.jpg (64348 byte)

E' una delle perle che si trovano nel cuore della verde regione della Provenza, dipartimento del Var, nel sud della Francia a 43° 27' 36" e 6° 15' 50". Come tantissime altre abbazie cistercensi, ha una data di 'nascita' (1136) e una di 'morte'(1791), sebbene con due elementi da tenere presenti:dopo una grandezza iniziale, due secoli dopo era già in declino e nel 1600 cadeva a pezzi; attualmente la troviamo integra nella sua architettura e visitabile. Dunque cos'è accaduto, qual'è la sua storia? 

Sicuramente si intreccia con quella dell'Ordine Templare, che aveva una Commenda nei pressi, a Lorgues(2) e che documentatamente prestava personale nei terreni dell'abbazia cistercense di Le Thoronet. E' possibile che sia stata scambiata anche manodopera edile per la costruzione. Un dato di fatto che emerge, con l'accumularsi del materiale che progressivamente raccogliamo durante le nostre ricerche, consiste nell'osservare come le abbazie dell'Ordine Cistercense conoscano la loro massima ascesa e prestigio nei due secoli circa in cui anche l'Ordine Templare era all'apice poi, declinando e venendo soppresso il secondo, paradossalmente sono 'decadute' (con eccezioni) anche moltissime abbazie cistercensi (lo abbiamo visto per l'Italia ma vale anche per il resto d'Europa).Qualche legame, non solo di tipo diplomatico/religioso (ricordiamo che San Bernardo, uno dei fondatori storici dell'Ordine Cistercense, propugnò anche la causa dei Poveri Cavalieri di Cristo, redigendo la loro Regola e facendola approvare, con la sua influenza, dal papa), magari economico, o strategico, avrebbe potuto accomunarli. Il lavoro nelle grange, ad esempio,che erano vere e proprie aziende produttrici import-export  di prodotti alimentari, tessili, artigianali etc., cui avrebbero potuto partecipare vicendevolmente, contrarre affari commerciali, fare investimenti, concedere o ricevere  prestiti. Se uno dei maggiori referenti va in 'fallimento', è chiaro che ne risente tutto il 'sistema' ( e i Cistercensi avevano davvero creato una 'rivoluzione' in molti campi nell'Europa di allora), compreso quello dell'edificazione e mantenimento delle abbazie. Tuttavia, sappiamo che ogni abbazia cistercense aveva la propria autonomia spirituale, giuridica ed economica in base alla Carta Charitatis che aveva redatto Stefano Harding ai tempi della fondazione dell'Ordine. Uno scossone è arrivato, se moltissimi monasteri hanno iniziato un graduale e inesorabile declino.Talvolta le loro sorti si sono risollevate, e lo dimostra il fatto che alcune abbazie godono ancora oggi di splendore e ricchezza; tal altra sono intervenuti fattori come le guerre, le carestie, la carenza vocazionale, la chiusura coatta (vedi periodo Napoleonico), a dare il colpo di grazia a questi complessi conventuali, in genere meravigliosi.Che a volte sono riusciti a ricominciare, dopo tante vicissitudini.Per la gioia non solo dei monaci titolari ma anche per chi ama l'arte, la cultura, l'architettura cistercense; per chi si emoziona abbeverandosi alle forme essenziali, alla penombra dei chiostri, alla scoperta dei simbolismi che possono fare capolino da un momento all'altro tra i capitelli. Per la nostra gioia!

La 'linea' genealogica dell'abbazia di Thoronet  è quella di Citeaux; tramite il sistema delle filiazioni, si sa che Thoronet aveva per 'madre' l'abbazia di Mazan,  (nell' Ardèche, Rhône-Alpes)
e altre tre 'sorelle' - Sylvanès(Silavacane,1136-1768) - Sénanque (1148-1641) - Bonneval (1161-1791). Anch'esse nascono, quasi in contemporanea, sono fiorenti per un periodo, poi 'decadono e infine chiudono (per poi conoscere magari altri momenti di rinvigorimento:sono infatti tutte aperte attualmente,e bellissime).

Le Thoronet (Toronetum in latino) inizia a farsi strada come progetto ancora nel 1136 (ha numero di fondazione 97) quando un gruppo di monaci lascia l'abbazia-madre di Mazan e fonda un monastero sulle terre di Tourtour e lì vi si insedia per quindici anni, in modo provvisorio, perchè in seguito abbandonano quelle terre per trasferirsi vicino a Lorgues, in una zona boschiva e vicina ad una sorgente e all'ansa di un fiume. Chissà cosa fece decidere quello stanziamento temporaneo, e lo spostamento in un'altra zona, più vicina -lo ripetiamo- alla Casa dei Templari.

Solo nel 1160 si intrapresero i lavori di edificazione dell'Abbazia, che durarono una quindicina d'anni; tuttavia si sa che i lavori erano considerati finiti solo nel 1190.Venti monaci e dieci conversi erano presenti all'inizio del 1200.I primi tempi i monaci vivevano in autarchia, rifiutando cioè l'autorità dei signori feudali; per i monaci era proibito avere schiavi, percepire decime, accumulare beni, ma in fretta ci si sganciò da queste regole e in pochi anni le aziende cistercensi divennero gigantesche. Le Thoronet sfruttava poderi che sconfinavano in diverse direzioni: arrivavano fino a Castellane (Verdon),a Sainte Maxime, a Marsiglia e Miramas! I monaci praticavano una politica fondiaria vera e propria, avevano competenze nell'idraulica, nell' acquacoltura, nello scarico delle acque e dei rifiuti, nei sistemi di canalizzazione, ottenendo grandissimi successi e risultati in campo agricolo e tecnologico. Purtroppo ci manca tutta una serie di informazioni, che non abbiamo potuto reperire (solo le notizie che pubblichiamo qui), che potrebbero dirci cosa accadde in seguito.Alla fine del XIV secolo, l'abbazia infatti è in declino.Nel 1600 il priore richiede interventi urgenti perchè versa in uno stato pietoso e nel 1699 i muri avevano crepe, i tetti crollavano, le porte e le finestre erano divelte.Dopo un secolo, nel complesso erano rimasti sette monaci.Nel 1791 fu chiusa perchè pericolante. Venne però scoperta e segnalata da Prosper Merimée (l'anima della Commissione dei Monumenti Storici di Francia)nel XIX secolo, affinchè rientrasse in un'opera di restauro, di cui venne incaricato l'architetto Revoil che cominciò i lavori nel 1873; proseguiti poi dal suo successore, Formigé. Restauri che non sembrano conoscere ancora sosta.Attualmente si può visitare l'intero complesso, con l'eccezione di alcune parti che sono interdette al pubblico, secondo l'orario di apertura e pagando un biglietto d'ingresso (al momento della nostra visita, 6,50 euro cad.).Vedasi il link ufficiale. 

Pensiamo che per i nostri lettori sia più interessante 'visitare' l'abbazia attraverso una nutrita galleria fotografica, che commenteremo con brevi didascalie(le immagini 'parlano'da sole).Quando sarete in Provenza, nel Var, non dimenticatevi quindi di questo luogo così isolato, enigmatico, suadente nella sua ascetica architettura.Non poteva che essere così: questa è una  chiesa dedicata a Nostra Signora, vicina all'acqua, alla natura, al mistero del tempo che, insieme ai restauri, non è riuscito a togliere alle pietre la loro carica evocatrice. 

"Credimi:troverai più insegnamenti in un bosco che in un libro. Gli alberi e le rocce ti insegneranno ciò che non puoi apprendere da alcun maestro"(San Bernardo di Clairvaux in una lettera all'abate Vauclair (Henri Murdoch).

83340 Le Thoronet (Var)
Provence-Alpes-Côte-d'Azur
(Francia) .Telefono:0033-04  94604390 -fax: 0033 04 94604399


 

                                                                    Entrata dell'Abbazia

Veduta del lato sud della chiesa:scavato nel muro, si noti un arcosolio(1), raro esemplare in Provenza

Facciata principale (lato ovest)

Facciata nord-ovest dell'Abbazia

Abside e campanile(lato est).La tradizione cistercense proibiva l'erezione delle torri campanarie,non c'era da richiamare fedeli alla Messa.Ma alla morte di S.Bernardo molte cose cambiarono e furono tollerate delle aggiunte.

 

Particolare del rosone dell'abside

Lato est chiesa

Dietro l'abside,a est,c'era il cimitero dei monaci.Essi venivano sepolti nella nuda terra ricoperti da un lenzuolo,senza bara nè pietra tombale.

Oggi è stata apposta una lapide che li ricorda tutti.

Un perimetro murario indica dove si trovava la necropoli dei monaci.

Dal lato est si può accedere alla Sala del Capitolo,al Parlatorio e all'Armarium o Biblioteca.Al secondo piano c'è il dormitorio dei monaci.

Questi locali affacciano sia sul giardino esterno che sul chiostro, che eccezionalmente, in questa abbazia, si trova sul lato Nord.

Ancora vedute del lato est...

Particolare di una monofora

Capanna della decima(sotto, l'ingresso): l'interno non è accessibile. Attorno c'è la vigna.

Sistema di canalizzazione dell'acqua.Poco distante è situata la sorgente.

Particolare di un'altra monofora

Particolare del soffitto di uno dei locali del lato est

Bellissima veduta sul chiostro,collocato dalla parte opposta a dove ci trovavamo.Sembra che la luce,percorso il corridoio di passaggio,trabocchi in tutta la sua potenza.

Scorci mirabili...

Il pavimento del chiostro, nei pressi della Sala capitolare

Sbirciando (nella sala capitolare)

Pilastri nella sala del Capitolo.

In questo locale veniva eletto l'abate del monastero.

Era l'unico luogo del convento non dedicato alla preghiera ,perciò 'evade' un po' dall'austerità dell'architettura cistercense classica.

Si nota un gusto gotico,con volte a ogiva,poggianti su colonne i cui capitelli recano scolpiti alcuni simboli(vedi lato sinistro della pagina).

 

Veduta generale di un lato del chiostro.

La sua forma è trapezoidale e,come detto, è orientato a nord, cosa eccezionale nei complessi abbaziali cistercensi.

Ciò è dovuto alla configurazione del terreno su cui sorge l'Abbazia(forte dislivello)

Padiglione esagonale nel chiostro:al suo interno c'è la fontana per le abluzioni o lavabo dei monaci.Non abbiamo mai visto prima d'ora una simile costruzione claustrale.Essa si trova di fronte al refettorio

La vasca ha sedici lobi da cui scorre l'acqua in un bacino inferiore, di diametro maggiore.

La cupola del padiglione ha dei costoloni che sono dissimulati da sei rami d'ogiva quadrati.La chiave di volta è una pietra esagonale.

E' questo un luogo 'magico':avvolti dal silenzio e dalla quiete,i monaci potevano godere di attimi di rara intensità,esaltata dai raggi solari (e se avessero potuto,anche lunari!) che rimbalzano sull'acqua,la fanno luccicare prima di rifrangersi in essa.Qui tutto è un inno alla Natura:gli spazi aperti,i giardini,il cielo,l'acqua,la terra,e il fuoco di cui sono impregnate le pietre.

Veduta dalla terrazza del dormitorio dei monaci

Il dormitorio all'interno:qui si trovava la stanza dell'abate e sotto ogni vetrata dormiva un monaco. Una piastrellatura delimitava lo spazio del suo pagliericcio.

Le arcate del chiostro sono a tutto sesto.Il timpano di ciascun capitello presenta un oculo ed è l'unica 'sobrietà' che si è preso l'architetto, poichè nessun capitello presenta sculture.L'attenzione è tutta concentrata verso la luce e i giochi che essa proietta nel chiostro .Fuori,  solo cielo.Solo nelle gallerie nord e ovest si rinvengono alcuni motivi simbolici.

Antico edificio dei conversi (parizlalmente restaurato).Essi e i monaci erano due corpi separati e distinti all'interno del monastero;dal 1978 l'edificio è a disposizione delle Suore di Betlemme.

Interno:veduta dall'abside.L'acustica della chiesa è perfetta:il suono resta vivo alcuni secondi prima di svanire e permette al canto gregoriano di emanare tutta la sua forza purissima. A seguire:alcuni scorci e particolari dell'interno, che è molto sobrio, ferreamente in linea con la primitiva Regola di San Bernardo...

Il lato nord della chiesa non ha aperture.Sia il lato ovest che est hanno due oculi,da cui entra la luce del mattino(laudi)e del tramonto (vespri)

Accesso alla Cantina,dove si producevano olio e vino,prodotti cardine per l'economia del monastero.

Note:

1)Arcosolio=nicchia funeraria ricavata nello spessore delle pareti,sormontata da un'architrave arcuato.

2)-Per una trattazione della presenza Templare in Provenza vedasi http://www.ricerchetemplari.it/l'organizzazione.htm

Sezioni correlate in questo sito:

Le abbazie Cistercensi
Sulle orme di Maddalena...
I miei viaggi(estero)

 

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                                                                      giugno 2007