Strade 'anomale'...
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La strada in discesa che 'va in salita'

di M.Uberti
Pochi mesi fa, ho avuto l'occasione di recarmi in quel tratto di strada che i Romani conoscono molto bene e che è sempre al centro delle attenzioni di curiosi, studiosi, scettici, perchè presenta un' insolita anomalìa: la discesa si comporta come una salita e viceversa.Premetto che, non essendo di Roma, non potevo certo essere influenzata dalla questione, che sentivo per la prima volta. Il tratto di strada in questione è breve, circa cento metri, e si raggiunge percorrendo la cosidetta 'Via dei Laghi' (sulla strada per i Colli Romani). Dalla Strada Statale 218 Appia si devia per Velletri, si segue la via dei laghi e si giunge a un quadrivio,che porta in direzioni diverse.Prendendo la strada a destra, per 'Ariccia', all'inizio troveremo una discesa, dopodichè inizia una 'salita', appunto questo il punto dove si manifesta l'anomalìa. Ma di cosa si tratta?

In questo tratto di strada, qualsiasi oggetto tende in mondo curioso a risalire la pendenza o,se messo dalla parte inversa (in discesa), appare frenato e perfino torna indietro.

Perchè?

Le opinioni sono discordanti.

 Gli Scettici, con il C.I.C.A.P.a rappresentarli, lo ritengono un fenomeno ottico(vedi nota 1).

In poche parole, la ''discesa'' non sarebbe in realtà una 'discesa', quindi ci troveremmo di fronte ad un'illusione ottica. Dagli anni '70 sono state condotte innumerevoli indagini.E' emerso che tale curioso fenomeno non è però circoscritto alla sola strada di 'Ariccia',ma sono stati portati resoconti in merito anche ad altri tratti di strada in Italia (e penso anche all'estero) che si comporterebbero in maniera analoga, anche se mi risulta che l'argomento sia stato praticamente 'archiviato'. Sono stati usati svariati strumenti di misurazione (forse anche a sproposito!) : bolla a cannocchiale, magnetometro, contatore geiger, bussole, teodoliti, e vengono proposte varie spiegazioni: anomalie gravitazionali, fenomeni ufologici, energie telluriche, perfino grossi  meteoriti ferrosi sepolti  sottoterra,che agirebbero come giganteschi magneti, ma tale ipotesi appare insufficiente, perché il magnetismo agirebbe solo su oggetti ferrosi, mentre gli effetti anomali riguardano corpi di qualsiasi natura, organica e inorganica. Non si conoscono materiali in grado di produrre forze gravitazionali negative o campi orientati in modo così inconsueto

Dal momento che però ho potuto constatare che la 'discesa' è una discesa e non è possibile scambiarla per un fenomeno psicologico, una proiezione mentale, mi sembra interessante approfondire la questione. Non certo con la pretesa di risolvere l'enigma, ma di acquisire il maggior numero di elementi utili ad una valutazione corretta e sicuramente non mancherà l'occasione di recarsi prossimamente nuovamente in loco per effettuare una misurazione che forse non è mai stata eseguita, di cui si relazionerà a tempo debito. 

Sebbene non avessi con me alcuna strumentazione utile, quando mi sono recata in loco, solo una sfera di quarzo, essa-lasciata scorrere in discesa- non scendeva, ma tentava di deviare verso il lato destro della strada e tentava di ritornare indietro. Non significa nulla, d'accordo, anche perchè la strada non ha il manto liscio ma è piuttosto dissestato. Ma una cosa posso dirla: non ci troviamo in un tratto rettilineo, non è un semplice fenomeno ottico.

Vari articoli( 2) si sono occupati, nel tempo, di questo insolito fenomeno,sia in chiave scettica che probabilistica di una 'causa', seppure a tutt'oggi ancora sconosciuta. Anche la trasmissione "Superquark",il primo marzo 1996 mandò in onda un reportage in merito, concludendo che di arcano vi era ben poco: illusione ottica.La prova effettuata con la livella a bolla, infatti, confermò che non si trattava di un dislivello stradale (3).

Sulla rivista 'ARCANI" , del 1979, in una rubrica a cura dell'archeologo R.Volterri chiamata "Psicotronica", si leggeva quanto segue:

" Ho infatti,svariatissime volte, constatato personalmente come una vettura 'in folle' e non frenata, lasciata su tale tratto di strada,non tenda affatto a scivolare verso il basso (o almeno quello che appare il basso!) ma tenda, anche se in maniera quasi impercettibile, a muoversi verso l'alto.

Invece,applicando al mezzo una piccolissima forza diretta verso la sommità della salita (appoggiandosi,ad esempio,alla vettura),questo tende indiscutibilmente a spostarsi verso la sommità stessa e continua autonomamente la corsa per svariati metri (dai sei ai quindici a seconda dell'entità della forza applicata).Viceversa,eseguendo la medesima manovra verso la discesa, la vettura-presentando inoltre una fortissima inerzia e richiedendo quindi una forza notevolmente maggiore-si sposta appena di un metro circa, per poi fermarsi".

Un camioncino carico di ben 15 persone è spostato senza sforzo verso la sommità della salita(foto tratta dall'articolo del dr.Volterri, su gentile concessione).

" Il fenomeno contrasta, comunque, pienamente con le leggi che governano il moto di un corpo lungo un piano inclinato (nel nostro caso, l'angolo compreso tra un piano orizzontale e il piano della salita è di circa 18 gradi...)".

Nell'articolo,veramente interessante, veniva poi affrontata la questione con considerazioni d'ordine trigonometrico,utilizzando i dati disponibili relativi al caso studiato(vedi rif.alla nota 2).

Immagine tratta dall'articolo del '79, a cura del dr.Volterri, che ritrae la visuale del tratto di strada ' anomalo' (su gentile concessione dell'autore).

Altri se ne sono occupati.Pare che la prima persona che evidenziò l'anomalia fu lo studente Stefano Cipolletti, di Nemi; in uno dei sopralluoghi era presente anche il sensitivo Umberto Di Grazia, appassionato di prospezioni archeologiche, il quale individuò nel terrapieno presso la strada, seminascosto dalla vegetazione, l' imbocco di un lungo cunicolo con diramazioni sotterranee.Ovviamente la zona, essendo stata abitata in epoche precedenti, nasconde sicuramente rovine al di sotto del piano stradale.Questa è la spiegazione più plausibile.

Oltre alla strada di 'Ariccia', in Italia si ha notizia di altri tratti 'anomali' , come vedremo, che hanno in 'comune' almeno un paio di altre cose: si trovano in aree vulcaniche e nei dintorni sono stati costruiti Santuari,  meta di pellegrinaggi. Zone che, fin dall'antichità,sono state considerate 'sacre' proprio per la loro energia tellurica, e dedicate alle divinità, cui furono costruiti appositi Templi.

La zona vulcanica di Ariccia

Nel Quaternario medio si verificarono mutamenti geologici determinanti per la regione laziale, dovuti a fenomeni vulcanici massivi e la conseguente costituzione di quattro apparati vulcanici principali,che corrispondono oggi ai Monti Volsini, Cimini, Sabatini, e ai Colli Albani, dove si trova Ariccia. Queste 'esplosioni vulcaniche' violente, hanno prodotto e fatto  ricadere lapilli e cenere che, per trasporto fluviale, hanno dato luogo alla tipica roccia vulcanica laziale, il tufo. I vulcani si spensero circa 25.000 anni fa, tuttavia davano ancora qualche segnale ai tempi di Roma, e quelle che oggi possiamo definire le sorgenti termominerali sono uno dei fenomeni di vulcanismo secondario della zona. L'apparato vulcanico si denomina 'vulcano laziale' e forma una sorta di 'recinto' (che aveva ampie propaggini, raggiungendo anche l'Urbe), all'interno del quale si sono formati laghi e laghetti di suggestiva bellezza (Bolsena e Bracciano i principali; poi Vico, nei Cimini; Albano e Nemi, nei Colli Albani; Mezzano, nei Volsini, Monterosi e Martignano, nei Sabatini...).

La zona del 'vulcano laziale' è una delle più anomale d'Italia dal punto di vista magnetico, rispetto all'andamento medio del magnetismo terrestre naturale.

Sacralità tellurica

La montagna che sovrasta il massiccio vulcanico dei Colli Albani, è detta MONTE CAVO (949 m di altitudine), che un tempo era sacro al dio Jupiter Latialis (GIOVE Laziale),a cui era stato innalzato un tempio,dal popolo Italico, di cui restano pochissime vestigia.  Scavi effettuati nel 1929 hanno riportato alla luce solo pochi blocchi di tufo; pare che gli ultimi residui dell'antico tempio vennero distrutti nel 1783, con la costruzione di un Convento, che in seguito divenne un osservatorio e,oggi, un albergo.

Mi incuriosisce  il nome: perchè 'CAVO'

Anticamente chiamato 'mons albanus' fu centro religioso e politico e qui vi si riunivano i rappresentanti delle 47 città della Confederazione Latina, che celebravano  annualmente le feriae Latinae . Giungeva al Monte, partendo da Ariccia e seguendo la sponda est del Lago Albano, toccando Palazzuolo, l'antichissima 'via Triumphalis'o 'via Sacra', che era perfettamente selciata con lastroni di basolato e manteneva per tutto il suo percorso una larghezza superiore ai due metri e mezzo; inoltre era fiancheggiata da marciapiedi in peperino(la strada era all'incirca dove oggi corre la S.S.218, della quale rimangono alcuni tratti lastricati). La parte meglio visibile dell'antica strada, la si può osservare nel bosco(4). La zona qui è privata, ma con un piccolo pedaggio vi si può accedere.

L'area era quindi considerata tutta sacra; oggi -al contrario- il Monte è coperto da una selva di antenne e ripetitori televisivi, e da altre installazioni elettroniche civili e militari. Non va dimenticato che a Monte Cavo c'è il Comando Operativo dello Stato Maggiore Aeronautica (C.O.S.M.A.),anzi a quanto pare la Base non è più operativa e si chiama semplicemente 'Distaccamento Aeronautico di Monte Cavo.

A tal proposito, la gente del luogo, cui anch'io ho posto varie domande narra di strane luci e 'missili' che ogni tanto si vedono uscire dai crepacci di Monte Cavo, o perfino di rifugi sotterranei. Leggende metropolitane, suggestioni o logorio per vivere costantemente sotto una 'cappa nociva' di radiazioni elettromagnetiche? Non avendo elementi, non posso ragionevolmente rispondere, ma c'è un fatto quantomeno interessante, riportato dal sito http://www.sfairos.it/portaerei.htm ; vi si legge un articolo del prof. Corrado Malanga (docente all'Università di Pisa) intitolato 'Portarei Italia', che ha utilizzato dati ufficiali, di fonte governativa, che così riporta, relativamente alle basi militari laziali:

"Lazio. Il porto di Gaeta (LT), sede di un importante comando della NATO, è anche la sede dell’Ammiraglia della VI Flotta. Roma ospita il comando per il Mediterraneo centrale della NATO e il centro di coordinamento logistico interforze USA, oltre ad una stazione NATO. Stazioni di telecomunicazioni NATO si trovano anche a Rocca di Papa (RM), in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di Monte Cavo. A Casale delle Palme (LT) la NATO ha una scuola di telecomunicazioni, mentre a Monte Romano (VT) c’è un poligono addestrativo utilizzato dall’US Army. L’USAF utilizza normalmente l’aeroporto di Roma Ciampino".

Naturalmente tutto questo non ha un plausibile legame con il fenomeno 'gravitazionale' del 'nostro' tratto di strada, ma quando non si hanno spiegazioni chiarificatrici, si è tentati di allargare la visione delle cose, incuriositi, e molte ne spuntano come si è visto! 

Ma proseguiamo con le vicende di Monte Cavo, che è stato oggetto anche di un fenomeno prodigioso( naturalmente basate su  tradizioni narrative), cui ha fatto seguito l'erezione di un Santuario, chiamato "Madonna del Tufo",che è scavato nella parete tufacea. La storia prende le mosse dal cammino di un viandante che percorreva le pendici del Monte Cavo,da cui improvvisamente si sarebbe staccato un costone roccioso, fermatosi miracolosamente -per intercessione Mariana - a pochi passi da lui, che restò illeso. Intorno al masso venne costruita una Cappella, che fu subito preda di devozione e pellegrinaggio e che portò, sul finire del 1500, all'unione della Cappella con la Chiesa di Rocca di Papa.Nel 1892 il Santuario passò ai Trinitari e nel 1932 fu inaugurata la nuova chiesa. Caratteristico il soffitto a cassettoni di legno e la Madonna scolpita nel blocco di tufo.

Non distante, sorge un'Abbazia, "Santa Maria di Palazzola", attualmente nota come "Convento di Palazzolo", che dipendeva dai Monaci Cistercensi di Casamari e che si erge su un'area in cui anticamente sorgeva un tempio 'pagano'di culto, per il Sole e per la Luna.

Torna, nuovamente, la considerazione 'sacra' che le antiche popolazioni nutrivano per questa zona.Anche  i Romani mantennero la venerazione che perdurava già da tempi precedenti. Sulla riva nord del lago di Nemi, tra il bosco di Ariccia,sorgeva un santuario dedicato a Diana Nemorensis,mentre alla ninfa Egeria era consacrata una sorgente naturale che,dalle rocce, scendeva a cascatelle nel lago; sorgente che è da sempre considerata terapeutica.

Ma la 'passeggiata' nel bosco riserva ulteriori sorprese.Ancora più giù, si giunge in una minuscola cappella ricavata da una grotta, usata come eremo dalle suore del convento. Vi si trovano testimonianze scritte delle loro sensazioni.  Seguendo invece il percorso a fianco,si giunge al luogo dov'è scolpita una grossa faccia demoniaca e dove spesso qualcuno celebra strani riti.

 

Inoltre, leggende narrano di piogge di 'sassi' nella zona di Ariccia e di Monte Cavo.Insomma, l'anomalìa stradale -dopotutto- non sarebbe un fenomeno tanto insolito, in questa località in cui si fondono da millenni il Sacro e il Profano, Forze della Natura e Artifici umani...

Altre località italiane oggetto dell'insolito fenomeno

Una cosa che mi ha colpito è che praticamente tutte queste località si trovano in aree vulcaniche. Questo è il denominatore comune che,per quanto probabilmente superfluo per collocare e spiegare il fenomeno, rimane una evidenza certa. Inoltre, le notizie su queste anomalìe prendono il via a partire dagli anni '70. Ma da quanto tempo esistono? Si hanno notizie di fenomeni simili nella letteratura antecedente? 

Baselga di Pinè, Montagnaga, in Trentino: geologicamnete questa zona è situata alle propaggini meridionali di una vasta area vulcanica di epoca molto antica (piattaforma porfirica atesina). Meta di pellegrinaggi per la presenza del Santuario della Madonna di Pinè, sorto in seguito a una serie di cinque apparizioni Mariane, avvenute nel 1729.

Filattiera, MS, Caprio (5)

Pietraroja, BN Geologicamente si può inserire la zona in un'area di antica propaggine e influenza vulcanica, quella che attualmente fa capo al Vesuvio. Superficialmente, lo strato è costituito da rocce sedimentarie.

Statte,TA. Il luogo dell'anomalìa venne battezzato 'viottolo delle streghe'. Nonostante ci fossero studiosi propensi ad approfondire la questione, definendola 'reale e inspiegabile', fu archiviato come 'illusione ottica' dagli esperti del Cicap.

Francofonte, SR. Geologicamente,  la zona anomala corrisponde al margine di un affioramento di basalti  vulcanici, che interessa l'area di VIZZINI, mentre intorno a  Francofonte è costituito da depositi sedimentari (del PLEISTOCENE)."La vasta zona tra  Vizzini (Catania) e Francofonte (Siracusa)  sembra un paesaggio lunare o peggio arido, pieno di grosse pietre laviche, con pochissimi alberi, e neanche molto adeguato per la pastorizia",afferma Elio Ferraro, che palesò il fenomeno siciliano ad una rivista di settore nel 1995.

 NOTE:

1)-Barracano M. tesi di laurea, facoltà di Psicologia, Università degli Studi di Padova (2000); in rete all'indirizzo:http://www.luigigarlaschelli.it/Altrepubblicazioni/salite.htm e il lavoro del prof.Luigi Garlaschelli-C.I.C.A.P.-all'indirizzo web: http://www.cicap.org/enciclop/at100247.htm

2)-Se ne riportano solo alcuni. Cimagalli D."Newton si è fermato ad Ariccia",14-10-1978; Ferraro A."Newton ha ragione ad Ariccia"; Volterri R. "Gli Arcani" gennaio 1979; Volterri R.:" Mistero Gravitazionale", su "Gli arcani n.80 e 81,febbraio 1979; "Il Giornale dei Misteri", Cassoli P. "La via delle fate", n.99 -giugno 1979, pagg.27-28; "Il Messaggero" 11 e 13 novembre 1979; "La Repubblica", Roma, 8-11-1993; "Gli arcani",n. 85,giugno 1979 pagg.5-6; "Famiglia Cristiana", n.12 del 22-3-1989, p.12; "CICAP", anno III, n.1 ,p.19 e n.3 p.68; Castelli A. "Martin Mystere", "Almanacco del Mistero" 1995,Bonelli,Milano,1994,p.136; Umberto Di Grazia, "Identikit d'un sensitivo", il Golium, luglio-agosto 1985.Per ulteriori apporti vedasi "Guida ai luoghi misteriosi d'Italia",Cordier U. Piemmepoket,2002, p.524 delle 'Fonti Bibliografiche.

3)-La prova della livella è insufficiente,poichè essa non indica direttamente la pendenza come tale,  in senso topografico, ma reagisce unicamente alla forza di gravità (la bolla d'aria tende a portarsi nella direzione opposta alla risultante della gravità); in poche parole anche la livella si comporta come gli oggetti che rotolano in salita. L'affermazione scientificamente corretta è che una livella da sola, come anche un filo a piombo, non può distinguere in alcun modo una strada anomala da una normale. Il GRUPPO MERLINO di Roma, ha effettuato svariate prove, leggibili nel loro sito www.merlino.org

4)- Il Cordier ci informa che:" Per i latini il termine nemus significava bosco, in particolare bosco sacro, e per eccellenza proprio quello di Ariccia. Secondo la tradizione, il potente sapiente re Numa Pompilio si recava nel bosco sacro per interrogare la ninfa Egeria. I resti del tempio di Diana sono ancora visibili presso le rive del lago di Nemi,  nella spianata detta il giardino; il materiale archeologico ritrovatosi è  conservato nel museo di villa Giulia a Roma.

5)-Venne segnalato da alcuni membri della  S.U.F. di Firenze. Il sopralluogo fu organizzato da Andrea Quintini di Ancona, presidente del gruppo di ricerca privato "Bilancia". Pare sia stato classificato come 'illusione ottica' e archiviato.

(Marisa Uberti)

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                                           luglio 2004