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                                                              (di Marisa Uberti)

Porto Cervo è la località più famosa della Costa Smeralda, nella parte nord- orientale della Sardegna. E' divenuta famosa soprattutto per il turismo ' di elite' che da alcuni decenni ne ha fatto quasi una 'capitale' dell'intera costa. Visitandola di persona abbiamo potuto constatare che effettivamente è un luogo incantevole, elegante e ordinato, colorato e caldo. Siamo giunti qui un po' perchè, con i nostri due passi, eravamo un po' curiosi di vedere come fosse e dopo tanti siti archeologici anche per noi era giunto il momento di un po' di 'relax'! Forse pochi sanno da cosa derivi il nome della località: al suo interno si presentano cinque ramificazioni che prendono la forma di 'corna di cervo'... Curioso, no?

Sembra strano che fino a poco tempo fa questo fosse un villaggio di pastori, ma è così.Poi a partire dagli anni '60 Karim Aga Khan IV (imam di musulmani ismaliliti che nel corso del tempo aveva acquistato una parte del territorio, colpito dalla sua bellezza) ottenne il permesso di ridargli una nuova connotazione, che prevedesse la costruzione di case e ville pittoresche, che non alterassero in maniera scriteriata l'ambiente. Una 'città 'ideale'  in cui l'individuo si doveva trovare in armonia con l'ambiente circostante. Il villaggio, costituito di abitazioni molto caratteristiche, ruota attorno a due porti principali:quello Vecchio, che fu il primo ad essere costruito nel 1963 (in cui è possibile vedere barche e bellissimi natanti) e il vasto Porto Turistico (o Porto Cervo Marina), realizzato nel 1973, sempre affollato di lussuose imbarcazioni. Dalla inflazionata 'Piazzetta', in cui si ritrova la sera il bel mondo internazionale, si può godere di uno stupendo panorama sul mare. Da essa dipartono viuzze in uno schema quasi 'labirintico', in cui imperano boutique e negozi all'ultima 'moda'. Ma non ci si spaventi oltre modo:per un gelato 'sul cono' il prezzo è accessibile (due euro e mezzo).

Il nostro obiettivo è raggiungere il luogo di culto della cittadina:la chiesa. Anche Porto Cervo ne ha una, ovviamente, che magari la folla di turisti nemmeno considera. Ma fanno male, perchè non è da perdere.Essa si trova nella parte 'vecchia' ed ha una posizione scenograficamente invidiabile.

Passeggiando lungo il versante meridionale del poggio, siamo infatti arrivati alla suggestiva chiesa post-conciliare Stella Maris, aperta verso il mare.Nella foto sotto si può vedere la sua architettura tipicamente 'mediterranea'.

Fiancata destra con cappelle laterali e ingresso:

Il campanile rotondeggiante è un tutt'uno con l'andamento sinuoso delle cappelle e della facciata:

La facciata principale:

Davanti presenta una serie di megaliti che delimitano un porticato. La loro presenza non stupisce se si pensa che la regione ne è strapiena, e richiamano un legame con il passato: un tempo i luoghi di culto si contrassegnavano con semplici 'menhir'...Certamente non è così scontato che si ritrovino in un contesto 'ortodosso', ma questo fa parte di quell'architettura 'particolare' che si è voluto conferire a Porto Cervo, rendendola certamente 'diversa' dalle altre cittadine costiere e dalla tradizione corrente.

 

Più volte abbiamo ribadito sulle pagine di questo sito che l'arte che amiamo di più è quella romanico-gotica, tuttavia i lettori ricorderanno che abbiamo dedicato un'ampia sezione anche alle chiese post-conciliari.Ne abbiamo inserito alcuni esempi, e onestamente dobbiamo dire che Stella Maris ci è piaciuta forse più di tutte, fermo restando che il suo 'genere' appartiene ad un'epoca 'moderna' i cui moduli stilistici sono discutibili. Eppure affascina, e molto! Anche all'interno si percepisce un senso di composta semplicità, un'atmosfera di equilibrati accostamenti di forme e di colori: il bianco delle pareti, il legno degli arredi, il bronzo delle sculture, i granitici dischi irregolari del pavimento... 

E poi l'abbiamo visto, sul fianco laterale di un banco per i fedeli, nelle ultime file:un Fiore della Vita!

Cosa fa qui un simbolismo che era molto usato nel Medioevo e che proviene dalla 'notte dei tempi'? Tra l'altro all'interno di un esagono, inscritto in un cerchio...E sopra vi sono altri due cerchi che riportano simboli solari, mentre ancora più su vi sono due altri simbolismi di difficile decifrazione. Osservando bene, diversi banchi presentano incisioni di questo e altro tipo. Forse il bisogno di conferire un legame con una tradizione passata o, più semplicemente, il gusto personale di un committente nostalgico?

Adesso che ci pensiamo bene, anche all'esterno ci pare di aver visto una moltitudine di stelle a sei punte, però si tratta di una chiesa dedicata alla Stella del Mare (uno degli appellativi della Vergine Maria), è normale.

Ecco, ci risiamo! Volevamo rilassarci in una amena località costiera e ci ritroviamo a  pensare ancora ai simboli! Peggio: a teorizzare sul perchè si trovino qui delle simbologie che consideriamo appannaggio di un' Arte lontana, che con il presente e la vita moderna non c'entrano niente.Evidentemente non è proprio così...Speriamo che qualcuno ci dia presto una spiegazione, così da 'sedare' la nostra irriverente curiosità.

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                                                                             ottobre 2007