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Abbiamo scelto un'immagine di sicuro effetto scenografico e paesaggistico per introdurre questa pagina dedicata alla città di Penne, l'antica Pinna Vestinorum che era il centro principale del territorio abitato dai Vestini(1), che si estendeva dall'area cismontana dell'Aquilano fino all' area trasmontana del Pescarese, separate dal Gran Sasso.

La foto è stata scattata nella Riserva Naturale Lago di Penne che, eccezionalmente, era in 'secca', permettendo ai visitatori di godere di una rara istantanea di come doveva essere il luogo prima che venisse sommerso dall'acqua del lago,creato in maniera artificiale per lo sbarramento del fiume Tavo Si possono vedere i 'ruderi' dell'antico mulino ma, forse, anche di edifici più antichi.Nella parete che fa da cornice si possono notare ingressi (cunicoli o gallerie) un tempo in superficie?

La Riserva Naturale Regionale Controllata Lago di Penne, porta di accesso al Gran Sasso, copre 1.300 ettari di territorio, compresa la fascia di protezione esterna (150 da sola) ed è sede di interessanti progetti di ricerca, tra cui campi sperimentali di agricoltura biologica.Situata in provincia di Pescara, è attraversata dal corso di due fiumi, il Tavo e il Gallero e si pregia di una serie di iniziative, sostenute in collaborazione con il WWF(2). Da Penne parte il Progetto regionale di censimento e conservazione dei nostri anfibi, delle testuggini terrestri, dei rettili, rari uccelli rapaci ed anatre mediterranee.Vi si trovano anche le aree faunistiche sulla lontra (questo centro lontra fa parte di un programma internazionale di riproduzione) di cui sotto si vede un esemplare molto simpatico e...curioso!

Oltre a costituire un ambiente naturale di grande bellezza e impatto visivo, ed essere un bellissimo percorso immerso a contatto con la natura, adatto a tutte le età (si costeggia a piedi tutto lo specchio d'acqua, equipaggiandosi di una buona lena, comunque), questo ambiente racchiude importanti testimonianze archeologiche e storiche lasciate dall'uomo fin da tempi protostorici.Si consiglia di raggiungere il Centro - Visite (vicino alla diga) per munirsi di biglietto e informazioni sui percorsi e l'itinerario migliore da compiersi.

La Masseria che ospita il Centro di Educazione Ambientale "Antonio Bellini" della Riserva (collina di Collalto) sorge su una precedente Villa di epoca romana, che rimase abitata fino al VI-VII secolo d.C. Ma -a sua volta- il sito era stato sede di una sepoltura monumentale attribuita ad un gruppo di ricchi liberti della famiglia locale degli Aponii (di cui è stata ritrovata l'epigrafe funeraria che ne ha permesso l'identificazione). In direzione nord occidentale, all'interno del bosco, sono invece ancora conservati e parzialmente visibili i resti di un importante insediamento altomedievale, il 'castrum' di Collalto, che viene citato nei documenti a partire dal IX sec.d.C.; a quel tempo vi aveva diversi possedimenti l'abbazia di Montecassino.

Ma la città di Penne è da vedere anche per altri motivi:un crogiolo di storia, arte, paesaggio, natura, cultura. Il suo attuale centro storico è alquanto singolare, poichè posizionato su due Colli: Castello(o S.Croce) e Sacro, entrambi a meno di 500 m di altitudine e facilmente raggiungibili da comode carrozzabili (e con adeguati cartelli indicatori).Indispensabile lasciare l'autovettura in uno dei parcheggi situati all'ingresso del paese, e salire a piedi, godendosi anche il paesaggio.

In quest'area compresa tra i 'due centri storici' ebbe luogo sostanzialmente tutta la storia di Penne, dall'epoca arcaica (prima dei Vestini, ante età del Ferro) all'insediamento Vestino, poi Romano, longobardo (era sede di Gastaldato, dunque importante centro del potere civile e principale stanziamento longobardo dell'area Pescara -Vomano), medievale, rinascimentale, barocco, risorgimentale e...moderno.

Una storia che si snoda attraverso percorsi di magiche atmosfere, fatti di stradine ripide e ammattonate, i muri a cortina, i fregi e i marcapiani che evidenziano una sapiente arte muraria che fino a pochi anni fa si trasmetteva nell'Istituto Statale d'Arte. Notevoli i palazzi nobiliari,e gli edifici sacri e civili, come il Duomo e il Museo attiguo.Questo edificio sorge su un antica necropoli,scavata tra il 1995-'96.In età romana qui si trovavano un santuario e un complesso termale,su cui si innestò in epoca paleocristiana l'originario complesso del Duomo.La città romana aveva un Foro e gli edifici pubblici erano dislocati tra le attuali piazze Luca da Penne e S.Domenico. Per poter meglio assaporare il luogo in cui ci troviamo, consigliamo di recarsi per prima cosa al Museo Archeologico(aperto nel 2001), situato all'interno del Palazzo Vescovile, adiacente il Duomo, perchè in poco tempo si potrà 'ripercorrere' la storia millenaria della città.E' un'occasione "unica" di apprezzare il lavoro di un uomo, appassionato dell'antichità della propria città, che spese la propria vita dedicandosi a recuperare, catalogare e studiare i vari reperti che rinveniva nelle sue 'campagne di scavo' in area vestina. Il suo nome era Giovan Battista Leopardi, titolo nobiliare barone, e a lui è intitolato il Museo.Il percorso espositivo ricostruisce le varie fasi della presenza umana nella zona, dalla preistoria ai villaggi paleolitici e neolitici,romani e romano-imperiali, fino a giungere alla trasformazione dall'antica Pinna nell'altomedievale Pinne, centro nevralgico longobardo e sede di un Gastaldato, come già accennato.

Il Duomo (sommità del Colle Sacro)  è dedicato a San Massimo ed è la più antica chiesa della città, tuttavia fu ricostruita in stile romanico dopo la seconda Guerra Mondiale, perchè aveva subito micidiali bombardamenti nel 1944.

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Ma se interessa approfondirne la storia, sarà bene aggirarlo verso destra e scoprire così un ingresso laterale contornato da un' architrave medievale superstite, con motivi simbolici (Comacini?).Nell' 868 il vescovo Grimaldo fece qui traslare da Casauria le reliquie dei SS.Massimo, Venanzio, Luciano, Comizio, Donato.

Inoltre, proseguendo nella piazzetta, si potrà accedere alla visita della cripta, dove sono conservati numerosi elementi architettonici relativi alle sue fasi dall' VIII al XIII secolo. L'ambiente visitabile rivela una sorprendente varietà di affreschi parietali, dai colori straordinariamente vivaci; colonne e pilastri con capitelli semplici, archi a sesto acuto, soffitti a volta e una particolare scultura lignea di Madonna con Bambino, collocata nel punto in cui anticamente doveva trovarsi l'altare.

penne10.jpg (139753 byte) Frammenti esposti nella cripta del Duomo:si notino i motivi a intreccio e i nodi 'longobardi' (vedasi la sezione dedicata al Nodo di Salomone).

In epoca medievale l'area del Duomo era denominata Civitas Vetula (Civitavecchia).Non dimentichiamo che ci troviamo sulla cima di un Colle denominato Sacro...

Oltre alla cripta, è possibile visitare -con lo stesso biglietto -anche il Museo Civico -Diocesano(inaugurato nel 1983), che prosegue la storia di Penne (iniziata nel Museo Archeologico), addentrandosi nelle epoche meno remote(conserva arredi sacri,argenti,sculture,quadri,affreschi).In una sala dedicata ai Cavalieri di Malta, abbiamo trovato dei dipinti relativi a personaggi maschili e femminili dell'Ordine di San Giovanni.La presenza di queste ultime ci ha incuriosito(non avendo mai visto iconografie di questo genere, cioè donne affiliate a tal Ordine).

L'Ordine dei Cavalieri di Malta aveva (e probabilmente ancora ha) una chiesa in città, quella di S.Giovanni Battista, che è in fase di restauro, da quanto abbiamo visto (gennaio 2007);la facciata è settecentesca ed è a pianta centrale. Nell'ex attiguo convento vi ebbero sede le Dame di Malta, in effetti uniche in Abruzzo.E sono loro ad essere ritratte nei sopracitati dipinti.Ecco svelato un piccolo mistero, che poi inviterebbe ad approfondire ulteriormente...

Lasciata la zona del Duomo, si 'scende' tramite le colorite viuzze dell'immutato impianto urbano medievale e si giunge in piazza Luca da Penne, dove sarà interessante una visita alla chiesa di San Domenico, la cui facciata è molto ambigua per chi non conosce il posto,incastonata nel tessuto edilizio urbano;la facciata con portale sono del 1667,l'interno è barocco ma sorge su un edificio precedente.Sul pavimento,una croce patente racchiusa in un ottagono.Da vedere anche l'ex- chiostro (in cui ha sede attualmente il Comune), che espone numerose epigrafi romane e medievali(lapidario civico).Esso fu edificato nel 1330.Risalendo corso Vestini, si incrocerà via delle Rimesse, in cui si potrà visitare un Cortile Romanico, un edificio utilizzato come frantoio dalla famiglia Farnese.Ha due ordini di colonne con capitelli cubici.

Ritornando sui nostri passi e riprendendo corso dei Vestini,si giungerà,svoltando a destra,ad un luogo particolarmente suggestivo:Forte Manente, dove si conserva una delle fontane più importanti della città medievale, quella omonima appunto, nella cui struttura erano utilizzate due cisterne romane, una delle quali parzialmente in vista, testimonianze di un utilizzo continuativo della fonte fin dall'epoca romana.

Senza quasi accorgercene

La discesa può essere compiuta uscendo da Porta della Ringa (antica porta dell'Arengo, ma rifatta nel 1832), in cui poco distante è segnalato un Ninfeo di epoca romana (tardo I sec.d.C.),ma che -trovandosi in una proprietà privata- è visitabile solo su richiesta e permesso. Ci troviamo in un'area extramuraria, che attorno al II -I secolo a.C aveva molte domus signorili, con pavimenti a mosaico, giardini e ninfei, che sfruttavano vantaggiosamente la morfologia del territorio,il quale degrada dolcemente dalla collina al piano e fa godere di un panorama ineguagliabile sull'Appennino Abruzzese e i suoi Massicci Montuosi.Una zona che era tra l'altro ricca d'acqua, perchè -oltre alle fontane- è stato ritrovato avanzo di un pozzo che doveva probabilmente rifornire le abitazioni.

Non abbiamo potuto descrivere le chiese scomparse o quelle ancora attualmente in situ, le diverse Porte (bellissima e scenografica quella di S.Francesco), i palazzi e altri luoghi meritevoli, poichè anche la nostra visita è stata 'contenuta' entro gli ambiti che abbiamo sommariamente illustrato.Ci auguriamo di aver comunque invogliato a visitare Penne e i suoi dintorni!

Sezioni correlate in questo sito:

 

Note:

1) -I Vestini erano un popolo italico che, insieme a Sabini, Equi, Marsi, Peligni, Frentani, Pretuzi, Marrucini, Pentri, erano stanziati nel centro Italia prima della conquista romana(l'avvio dello sviluppo della civiltà Vestina si data alla prima età del Ferro e si matura fra V e IV secolo a.C.). Ci parlano di loro le fonti storiche (tra cui Strabone, Tolomeo, Plinio il Vecchio e Livio, che narra della guerra contro di loro e contro i Sanniti da parte dei Romani, dell'alleanza che ottennero  nel 302 a. C.da questi ultimi, da cui erano stati sconfitti, fino al 90 a.C., allo scoppio della guerra sociale).Il toponimo 'Pinna' significherebbe 'altura'.

wpe53.jpg (25660 byte) Il territorio abruzzese e i diversi stanziamenti dei popoli che lo abitavano in epoca pre-romana.

2)- Oltre alla Regione Abruzzo, al Comune di Penne, al Comitato di Gestione (Consorzio Bonifica Vestina), alla gestione cooperativa Cogecstre.

LINKS utili:

Le notizie tecniche sono state desunte dagli opuscoli informativi:"Pinna Vestinorum,oggi Penne"- Progetto Mirabilia (Ministero per i Beni e le Attività Culturali -Soprintendenza per i Beni Archeologici per l'Abruzzo, in collaborazione con Comune di Penne, Museo Archeologico di Penne, Museo Civico Diocesano di Arte Sacra di Penne, Riserva Naturale Regionale del Lago di Penne) e "Città di Penne", Guida ai beni monumentali e ambientali (Abruzzo Promozione Turismo -Cogecstre Edizioni)

 

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                                                aprile 2007