Monumentale Milano
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IL CIMITERO MONUMENTALE DI MILANO

Non diremo molto circa le notizie storiche o artistiche che riguardano questa grandiosa (propriamente monumentale) opera dell'architetto Carlo Maciachini.Per questo, possiamo agevolmente rimandare il lettore al sito ufficiale che è http://www.monumentale.net/

Qui cercheremo invece di mostrare una galleria di immagini che possano aiutare noi e voi a capire che ci troviamo non in una città passiva,cosa che implicitamente dovrebbe apparire ovvia,trattandosi di un cimitero, ma in un luogo particolare, in cui il linguaggio muto dei simboli parla a perenne ricordo di chi lo progettò, lo commissionò, di chi vi ha scelto di dimorare per l'eternità. Non ci soffermeremo, almeno non in questa sede(forse sarà oggetto di uno studio futuro), nemmeno sulla stragrande moltitudine di mausolei, tombe e sepolcri dalla foggia più svariata, che riproducono cattedrali in miniatura, templi egizi, greci o romani, perfino piramidi di una certa dimensione...! Quante riflessioni in merito alla concezione di chi -finanziariamente permettendoselo- ha creduto di favorire l'ascesa in un aldilà immanente facendosi erigere -anche da morto- veri e propri edifici, ostentando a volte in modo eccessivo o stucchevole il proprio 'status' (aristocratico). Ma il Monumentale è ricco di storia e rappresenta un pezzo non indifferente della stessa,per la città di Milano.

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Se non ci si reca a visitarlo, è quasi impossibile darne un'idea. Tant'è che in una sola visita, non è possibile esaurire l'intero percorso, se si volesse veramente effettuarlo adeguatamente.Insieme ad una città dei morti,una necropoli,luogo di rispetto e riverenza per antonomasia, troviamo un museo a cielo aperto, gallerie, colonnati,sterminata statuaria, vere e proprie opere artistiche di rilevanza notevole. E una smisurata collezione di simboli.

In maniera molto sintetica,si può riassumere il percorso attraverso tre punti principali:1)il Famedio; 2) l'Ossario; 3) il Crematorio, voluto e finanziato dalla Massoneria.

Il Famedio(facciata)

1)- E' la parte che prospetta alla vista di tutti coloro che passano,anche se non entrano. Doveva essere una chiesa,in effetti ne ha tutto l'aspetto e le proporzioni,ma poi subì una trasformazione d'uso e divenne il luogo per celebrare la 'fama' dei Milanesi illustri (da qui,il nome Famedio). Venne terminato nel 1887.

Prima di salire i gradini che portano al Famedio, si potranno visitare le gallerie inferiori, di ponente e di levante, con le loro tombe parietali, tra cui c'è anche quella dell'architetto Maciachini (galleria AB di ponente). Il cancello della cappella è decorato con un fregio continuo di cerchi annodati, croci e anche le lapidi sono caratterizzate da un disegno geometrico particolare(due quadrati sovrapposti, creanti una stella a sei punte?), mentre i capitelli delle colonnine richiamano molto l'arte romanica 'lombarda' (comacina!). I nomi delle famiglie sono inscritti in una stella a sei punte.

Calcolate un buon lasso di tempo per questa visita delle gallerie, e regolatevi se volete proseguire nel giro.Anche perchè il rischio è di disperdersi in altri percorsi, attratti come ci si sentirà dai viali che si aprono davanti a ciascun visitatore. Saliamo dunque la maestosa scalinata e ammiriamo il grande rosone che sovrasta il portale centrale:esso reca dei simboli che sono presenti anche su altre opere del Maciachini. Ai lati del portale, vi sono delle colonne che subito ci ricordano lo stile 'comacino': lisce, ritorte, scanalate, tutte bianche eccetto quella centrale, che è scura (e forse questo avrà una sua ragione d'essere).I capitelli sono invasi completamente da sculture 'bizzare', caratterizzate da animali mostruosi che si intrecciano tra volute vegetali, esseri umani, volatili, mentre nella fascia superiore noteremo una carrellata di simbolismi tra cui spiccano nodi di Salomone, intrecci e annodamenti di vario genere.

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Come si noterà, alcuni capitelli risultano abrasi, consunti più di altri, facendo ipotizzare che potrebbero essere di 'reimpiego' ma è solo un'ipotesi che nasce spontanea.Vi si leggono alcune sigle ma imprecisate.

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Il portale è strombato e sopra vi è un lunettone con un mosaico raffigurante una Musa, probabilmente, intenta a redigere sul proprio libro aperto una Historia. Anche nella lunetta,prosegue la costolonatura formata da archetti tutti bianchi eccetto uno,che è scuro,come le colonne laterali,di cui sono il proseguimento.

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Superato il portale, si accede al nucleo centrale del Famedio, il tempio della fama, dove si celebrano -con lapidi e iscrizioni parietali -molti personaggi che per le loro qualità e prestigio hanno reso onore alla città di Milano nei secoli ( partire dal IV secolo d.C.).Il soffitto è trapunto di stelle dorate su sfondo azzurro e,sotto di esso, è posto il sarcofago del poeta e scrittore Alessandro Manzoni.

 

La cupola di copertura è ottagonale e ai lati vi sono simbologie diverse, tra cui l'onnipresente(1) Stella di Davide (o Sigillo di Salomone,anche se il termine è improprio).

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A questo punto,la scelta è duplice:o si prende la galleria superiore di ponente oppure quella di levante. In qualsiasi caso, si tenga conto che ci si impiegherà del tempo per espletare una visita abbastanza accurata delle tombe monumentali che sono disposte lungo entrambi i lati delle lunghissime gallerie coperte.

Un 'Hermes' o Mercurio, con le ali ai piedi e il 'Caduceo' tra le mani, suo attributo, situato su una delle sepolture che si incontrano lungo il percorso.

Man mano che procederemo nella visita,potremo ammirare da diverse angolazioni il monumentale apparato edilizio, con i corsi di pietra bicroma che gli conferiscono eleganza. Nel sito ufficiale del Monumentale troviamo una descrizione interessante: "Al trattamento decorativo venivano assegnati più numerosi modelli stilistici: dal romanico-pisano al comacino per le fasce alterne di marmo bianco e pietra Simona rossa che, nel Famedio, divengono più fitte e sottili; dal gotico-lombardo per le cuspidi di coronamento al gotico fiorito dei motivi a traforo; dal ravennate per le decorazioni a mosaico al bizantino e/o al barbarico per i capitelli a inviluppo e le formelle. Si tratta quindi di una composizione di elementi eterogenei in cui, tuttavia, il Maciachini (come del resto i migliori architetti eclettici dell'Ottocento) ottiene un effetto unitario, sfumando nell'armonia complessiva anche le particolarità dei singoli stili".((il corsivo è nostro,n.d.r.) 

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Incontreremo simboli a ogni passo,che non mancheranno di catturare l'attenzione dell'occhio attento e interessato.Inseriamo solo alcuni esempi:

 

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 Uroboros (serpente che si morde la coda) e clessidra alata:

Altri simboli incentrati sulla stella di Davide e le sue 'varianti' stilistiche rintracciate al Monumentale, si possono trovare anche in questo articolo.

3)- Arriviamo al Crematorio,risparmiando al lettore ulteriori tappe del nostro percorso,perchè ci preme far notare alcuni particolari.Esso, il primo in Italia per il tempo in cui venne realizzato, rappresentava una 'novità' per diverse ragioni:

la religione cattolica vietava l'uso della cremazione per il dogma della 'resurrezione della carne'. La scienza,d'altro canto,si andava evolvendo e questa pratica era stata studiata presso l'Università di Padova, sostenuta dall'interessamento del locale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e finanziata da Alberto Keller, attivo nel commercio e nell'industria della seta. Probabilmente era un Massone, poichè in altra fonte abbiamo trovato che il Tempio Crematorio fu voluto e finanziato da quest'ultima,anche se in loco si trova citata la Società milanese di Cremazione (oggi il crematorio non viene più usato). Alberto Keller ( 1800-1874) fu il primo personaggio che volle essere qui incenerito (oggi le spoglie di famiglia riposano nel Monumentale,area Acattolici, campo 1, sp. 1),e la cosa fu resa possibile nel 1876,a due anni dalla sua dipartita,con grande risonanza sui mass media dell'epoca. La presenza di un luogo per la cremazione rendeva attuabile il pluralismo ideologico dell'uomo Ottocentesco (in un periodo in cui si moltiplicavano aneliti di libertà,uguaglianza,fraternità) che nel  Monumentale dava spazio a vari credo religiosi (vi si trovano infatti anche l'area per gli Acattolici e il cimitero Ebraico).

Il progetto originario(1875) fu di Carlo Maciachini coadiuvato dall'ing.Cleste Clericetti e subì alcuni ampliamenti e adeguamenti successivi Il corpo centrale è a base quadrata ed è preceduto da un vestibolo colonnato a doppio emiciclo;l'insieme prese il nome di "tempio" e adottò uno stile dorico-greco per riallacciarsi alle tradizioni della classicità e recuperare la dignità degli antichi rituali di purificazione

Nel lato destro del tempio centrale,quello quadrato di cui abbiamo detto,si trova il  monumento a Fedele Sala caratterizzato da un'esplicita simbologia massonica.

La statua si trova su un basamento,al centro di quello che appare in tutto come un Tempio di Loggia, di stile greco dorico,con le due colonne J e B ai lati, annodate a mezza altezza da un intreccio, che vedremo nel dettaglio tra poco.

Sul timpano si trova l'occhio massonico all'interno del 'delta luminoso'(triangolo con vertice rivolto in alto) in uno scenario 'celestiale'.

Sotto l'architrave e sopra l'arco c'è il consueto simbolismo massonico del compasso aperto,con una punta che interseca una squadra (e l'altra sotto di essa),che qui appare spezzata alle estremità.

Sulla colonna di sinistra (a destra della statua),a mezza altezza,dove termina la scanalatura della colonna,che da qui in poi diviene liscia,c'è una composizione floreale,di bronzo(pare),che si intreccia al centro,da cui emerge un Caduceo.

Nella stessa posizione,ma sulla colonna di destra,c'è un'altra composizione vegetale che, al centro, ha una ruota o un timone.

 

Quest'ultima ipotesi, il timone, bene si accorda con un altro simbolo marinaresco, l'ancora,situata ai piedi della statua, su cui è scritta la parola 'ROSARIO' (allusione al Rosario Philosophorum?);a terra, una corda con un nodo marinaro.

La statua di Fedele Sala,molto suggestiva, tiene la mano destra sul petto e  nella sinistra un foglio, trattenuto dal pollice, che lo scultore ha badato bene di mettere in chiara evidenza, ben curato.Sul foglio sono incise delle parole ma -ammesso che possano avere un senso e non siano solo uno specchietto per le allodole per i più curiosi (come noi) - non ci è riuscito di leggerle perchè situate in una posizione più elevata della nostra; inoltre la digitale non ha potuto cogliere altro di ciò che si vede in questa immagine.

La statua,tutta bianca,poggia su una basamento,che potrebbe alludere alla pietra cubica del Tempio di Loggia Massonico.Su esso sono scritte le seguenti parole dedicatorie,che ci fanno intuire la levatura morale del personaggio scolpito:

                             FEDELE SALA
                 ONESTO ARDITO LAVORATORE
                 CON GENEROSA DONAZIONE
                 ACCREBBE FORZA ED EFFICACIA
                              DI APOSTOLATO 
                                      ALLA
                 SOCIETA' MILANESE DI CREMAZIONE
                     M. 1 MARZO MDCCCLXXXIII

Se potevamo avere qualche dubbio sulla matrice massonica di tale Società,dovrebbe essere sfumato,ostentando in questo monumento simboli eloquenti della Massoneria.

Legami. Tanti legami. Tra Costruttori, Scienza, Fede, Vita, Morte, consegnati alla posterità affinchè il loro nome,il loro Pensiero,le loro Opere,non vengano dimenticati.Abbiamo visto come,alla stregua di un piccolo labirinto,questa succinta indagine sia partita da una curiosità,quella di Simone,che è diventata in un certo senso nostra,portandoci a conoscere meglio un personaggio interessante come l'architetto Maciachini, e questa sua Monumentale Opera, che rimane comunque ancora da approfondire, perchè chi può eguagliare un Artista nello svelare la sua reale intenzione simbolica, può dire di aver capito il 'tutto' indipendentemente dalla somma delle sue singole parti.

                            

 

 

Note:

1)- La locuzione viene qui usata per via del riscontro frequente, durante le ricerche, di questo simbolo (e delle sue 'varianti') nelle opere realizzate dall'architetto Carlo Maciachini.

Pagine correlate in questo sito:
Mistero della Stella di Davide (Simone Beghella Bartoli)
Carlo Maciachini,architetto comacino del XIX secolo?
Itinerari,simbolismi e misteri italiani
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                                             dicembre 2006

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