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INDAGINE E RAPPORTO SU UN AVVISTAMENTO U.F.O. AVVENUTO LUNGO LA S.S. 256 TRA I COMUNI DI MATELICA E CERRETO D’ESI NEL GENNAIO/FEBBRAIO 1980 (A cura di Danilo Baldini)

DATI SUL TESTIMONE –

Il testimone è una donna che all’epoca del fatto aveva circa 27 anni e risiedeva a Matelica (MC).

Oggi è sposata ed abita con la propria famiglia in Abruzzo, ma avendo i fratelli residenti  a Matelica torna periodicamente a trovarli; in una di queste occasioni è stata intervistata. Il sottoscritto è venuto a conoscenza del fatto tramite il fratello della testimone, che in confidenza gli ha raccontato l’accaduto. La donna desidera comunque mantenere l’anonimato.

 

COORDINATE DELL’AVVISTAMENTO –

DATA : La testimone non ricorda esattamente il giorno, che comunque dovrebbe essere a cavallo tra il Gennaio ed il Febbraio 1980.

ORA :  5.00 – 5.30 del mattino.

LUOGO :  Strada statale n. 256 tra i comuni di Matelica e Cerreto d’Esi.

 

DESCRIZIONE DEL FENOMENO –

FORMA :  A metà strada tra l’ovoloide ed il lenticolare

COLORE :  Giallo – arancione.

MOVIMENTI :  La “luce” ha dapprima seguito l’auto della testimone, quindi l’ha affiancata per qualche chilometro, mantenendosi alla stessa velocità, poi con una accelerazione improvvisa, ha virato verso Nord – Est in direzione del Monte San Vicino, uscendo dal campo visivo della testimone.

ALTEZZA DA TERRA – DISTANZA DALLA “LUCE” –

La testimone non è sicura di questi dati, anche perché l’avvistamento è avvenuto di notte. Tuttavia, il sottoscritto, di giorno, ripercorrendo lo stesso tragitto, ha constatato che in quel tratto la strada costeggia a sinistra delle colline poste ad una altitudine di circa 400 metri s.l.m., mentre la strada in quel punto è ad una altitudine di circa 300 metri s.l.m. Ne deriva che il dislivello visivo dal punto di osservazione sia di 100 metri circa, per cui la “luce” per essere vista dal finestrino di un’automobile doveva necessariamente sfiorare la cima delle colline, sorvolandole a non più di 10 metri dal suolo.

Oppure la “luce” doveva trovarsi in realtà molto più vicina alla macchina, approssimativamente tra la strada e l’inizio del pendio delle colline ( come del resto affermato anche dalla testimone nel corso della intervista registrata ) e comunque sempre ad una altezza di pochi metri dal suolo.

Nel primo caso, la distanza dal punto di osservazione doveva essere tra i 500 ed i 1000 metri; nel secondo caso, invece, la “luce” si è affiancata all’auto molto più da vicino, ad una distanza compresa tra i 50 ed i 250 metri circa. Personalmente propendo per quest’ultima ipotesi, anche perché se la “luce” fosse stata molto distante la testimone forse non l’avrebbe neanche notata e comunque non si sarebbe spaventata più di tanto.

DIMENSIONI APPARENTI DELLA “LUCE” –

La testimone ha avuto l’impressione che la “luce” fosse molto più grande della propria auto, una Autobianchi A 112,  Ad occhio nudo, ella ha potuto verificare che la “luce” risultava essere di dimensioni molto maggiori della Luna piena.

DURATA DELL’OSSERVAZIONE –

Dai 3 ai 4 minuti circa.

DESCRIZIONE METEOROLOGICA –

Era una notte limpidissima e molto fredda ( la strada era gelata ). La Luna doveva essere in prossimità del plenilunio, poiché la testimone afferma che si poteva guidare l’auto anche a fari spenti.

 

TRASCRIZIONE DELL’INTERVISTA –

 

La testimone aveva da poco accompagnato con la propria auto il fratello alla stazione di Albacina di Fabriano, per prendere il treno che lo avrebbe riportato alla propria caserma militare, dopo un periodo di licenza. Durante il tragitto di ritorno in direzione di Matelica, procedendo a bassa velocità a causa del fondo stradale ghiacciato, poco dopo aver oltrepassato l’abitato di Cerreto d’Esi, la testimone, che era da sola in auto, si è accorta di essere seguita da una  fonte luminosa, che le si era avvicinata appena dietro di lei, sulla propria sinistra. Pensando fosse un automezzo che volesse sorpassarla, ella ha istintivamente guardato nello specchio retrovisore, rendendosi subito conto, però, che quella luce non era generata dai fari di un autoveicolo, bensì da “qualcosa” che volava e che le si era affiancato, viaggiando alla stessa velocità della propria auto.

A questo punto la testimone ha visto nitidamente dal finestrino la “luce” affiancarsi alla propria sinistra, e si è resa conto di trovarsi a tu per tu con un fenomeno mai visto e che non assomigliava a niente di sua conoscenza.

E’ stata presa da un comprensibile panico, ha tentato istintivamente di accelerare, ma l’accelerazione della macchina non c’è stata. La testimone ha avuto la netta sensazione che la propria auto non rispondesse più ai comandi; tuttavia aggiunge che, data la grande paura e la strada gelata, è anche possibile che si sia suggestionata. La macchina, comunque, non ha subìto alcun black-out di tipo elettrico, ed ha proseguito alla stessa velocità.

Giunta in prossimità di un passaggio a livello ferroviario, che attraversa la statale, la “luce” ha improvvisamente virato, innalzandosi, e si è allontanata verso Nord-Est, in direzione del Monte San Vicino. La testimone, ormai in preda al panico, non si è certo fermata ad osservare oltre le evoluzioni della strana luce, ed ha proseguito speditamente verso la propria abitazione.

Il giorno dopo, ella ha raccontato la sua singolare esperienza ai familiari, evitando però accuratamente di parlarne con degli estranei, per paura di essere considerata una visionaria. Ne è riprova il fatto che dell’episodio il sottoscritto ne sia venuto a conoscenza solo dopo quasi 20 anni, ed in virtù di una personale amicizia con il fratello della testimone.

In conclusione, posso garantire sulla attendibilità della donna, da sempre conosciuta come persona equilibrata e seria, che probabilmente, senza l’intercessione del fratello, non avrebbe mai rivelato ad estranei la sua esperienza.

  Si pubblica su gentile concessione dell'Autore, Danilo Baldini, che 

al tempo della stesura di questo lavoro era collaboratore del C.I.S.U.  per le Marche

 

 Avvistamento caso II

Avvistamento caso III

 

Sezioni correlate in questo sito:

Fenomeni insoliti

 

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                                                                              aprile 2007