Abbazia di Fontanella
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                  (a cura di Marisa Uberti- Avvertenze/Disclaimer)

              Priorato di Sant'Egidio, Fontanella al Monte (BG)

                    (facciata)

Ci risiamo.Non riusciamo a stare lontani dal mistero del passato e quando ci si ritrova al cospetto di un' edificio come questo,si prova tutto lo stupore che alberga nell' 'animo umano, ogni volta rinnovato intatto e tangibile.Ne abbiamo visti di luoghi e di monumenti, dalle maestose piramidi d'Egitto alle cattedrali francesi di Notre Dame, dai Palazzi reali come quello di Versailles o di Madrid, tanto per citarne alcuni, ma con lo stesso interesse e gli stessi occhi attenti ci beiamo della visita agli eremi isolati,alle pievi rurali che raccolgono tutta la devozione popolare,alle Abbazie monastiche che furono per secoli l'unico mezzo per salvare la Cultura in occidente.Non dovrà stupire il lettore, pertanto, l'enfasi che metteremo nella descrizione dell'Abbazia di Sant'Egidio, perchè l'anima ha ancora una volta travalicato il confine tra passato e presente, sprofondando nei misteri bui della storia intrisa nelle pietre, che mai verranno probabilmente svelati, e noi li rispettiamo. 

La chiesa del priorato sorge su un pianoro, nel centro di una conca ad anfiteatro aperta a meridione, dal quale si gode una bella vista del paesaggio circostante.Fu eretta tra il 1080 e il 1130,ma va tenuto conto che subì rimaneggiamenti posteriori. Si trova sull'asse est-ovest (abside a est).Altre strutture(connesse alla struttura) sono situate in posizione declive, degradante rispetto alla chiesa.Tutto ha un motivo simbolico,qui.Nulla fu lasciato al caso e lo vedremo se sapremo prestare cura ai particolari,tentando di 'leggere'la costruzione come facevano gli antichi,che usavano esprimersi attraverso il numero,il segno e il disegno,i colori (e in primis la funzione della luce),i materiali,i simboli, indivisibili dal contesto naturale in cui si inseriva l'edificio.

LATO OCCIDENTALE (OVEST)

Il primo incontro è con questo lato,quello della facciata, costituita da blocchi di arenaria azzurra di Mapello ed è costituita da tre larghe lesene piane,corrispondenti ad altrettante navate interne. Noteremo un portale centrale e uno laterale, a destra.Due monofore scentrate ai lati della lunetta, situata sopra il portale principale, che presto analizzeremo, e un piccolo 'occhio' o rosoncino al di sopra di quest'ultimo.Uno slanciato campanile sembra nascere dalle pietre e spuntare dal corpo centrale della chiesa, infatti non ha una base ma origina da quattro pilastri situati lungo l'asse della navata centrale.Noteremo subito un grosso sarcofago a destra dell'entrata, dal portalino laterale destro, ma non vi è nessuna scritta.Attenzione perchè non è il sarcofago attribuito a Teoperga,che è sul fianco sud.

Fontanella74.jpg (117390 byte)

 

Tramite informazioni successive,abbiamo saputo che vi sono almeno un paio di ipotesi circa l'attribuzione: sepolcro di monaci secondo alcuni;secondo altri si tratterebbe del sarcofago di un antipapa,Vittore IV, che l'Ordine di Cluny aveva riconosciuto come vero papa inizialmente, ma non l'intera Chiesa.Leggenda vuole che, tramite l'opera di san Bernardo di Chiaravalle, egli si riconciliasse con la stessa e venisse perdonato.Dopo un primo ritiro a Lodi, sarebbe giunto qui al priorato di Sant'Egidio, dove sarebbe morto.La storia però lo considera defunto in Lucca nel 1164.Dunque cosa c'è di vero? 

Il sarcofago a noi 'profani' non pare di epoca romanica,ma più arcaica(romana?Longobarda?). Va detto che la zona antistante la chiesa,cioè il sagrato,era usata anticamente per seppellire i monaci.

Prima di dedicarci alla chiesa, guardiamo un attimo alla nostra sinistra:c'è una costruzione -al limite del sagrato dell'Abbazia, evidentemente rimaneggiata- con residui di affreschi parietali (ingresso ovest),un orologio solare sulla parete sud e una grata alla finestra con teschi e ossa.Si tratta della cappella dei morti della peste manzoniana.

Torniamo a occuparci della facciata della chiesa e osserveremo la curiosa lunetta sopra il portale centrale, che è vuota(si nota il vetro apposto sicuramente in epoche posteriori alla costruzione).Si noterà che sull'architrave è stato collocato un manufatto non meglio decifrabile.

Nel dettaglio è costituito da tre elementi diversi,a nostro parere,che in origine non dovevano presentarsi così e forse assemblati in tal guisa in tempi imprecisati,forse perchè ritrovati nell'area dell'Abbazia? L'elemento più grande,semilunato,poggia su due supporti litici (frammenti di colonne?)ed è scolpito con dei motivi zoomorfi,che si trovano ai lati di un motivo centrale in cui si ravvisano tre figure romboidali ai lati di una colonna tortile(almeno così parrebbe).Cosa potrebbe essere stato?

 

L'architrave al di sotto,reca una scritta che contiene tre N inverse.

 

L'epigrafe è in latino e tradotta recita -più o meno -così: 

Antichissima chiesa parrocchiale Priorato Sant'Egidio Fontanella  

 

 Per visualizzare al meglio i dettagli,cliccare sull'immagine sottostante:

          

                                          Fontanella79.jpg (89604 byte)

Un particolare importante sono gli archetti sottogronda,che qui sono preceduti da un ulteriore motivo obliquo e che sono 'costanti'nell'edificazione muratoria Comacina romanica.Ne abbiamo documentati innumerevoli esempi in tutta Italia e anche all'estero.Qui terminano in modo molto semplice,senza motivi alcuni,ma non sappiamo se questa fosse la condizione originaria o se frutto di rimaneggiamenti successivi.Tali archetti corrono lungo tutto il perimetro della costruzione,comprese le tre absidi, come documentano le immagini.

(facciata,lato ovest)

(lato nord)

(lato sud)

(lato est,abside centrale)

LATO MERIDIONALE (SUD)

Prima di entrare in chiesa,facciamo un giro dell'edificio.Abbiamo visto il sarcofago a destra dell'entrata;ora scendiamo da quella parte e dirigiamoci verso il lato meridionale.Noteremo alcuni vecchi utensili appesi alle pareti della breve galleria e, addossato alla parete, un altro sarcofago:questo è quello che la tradizione attribuisce a Teiperga o Teoperga (e nei pressi dell'Abbazia c'è una via,che incuriosisce Via Regina Teoperga).

 

Costei è citata nell'atto di donazione delle terre da parte di Alberto da Prezzate ai Monaci di Cluny.Egli in cambio dei terreni, chiedeva preghiere per sè, per Teiperga,, Isengarda e Giovanni.Chi fossero costoro lo si ignora, ma certamente si può supporre fossero suoi cari a cui lui dovesse tenere particolarmente. Teoperga era forse sua sorella ma una leggenda la mette in relazione al fatto che fu consorte del re Franco Lotario,ripudiata e fattasi monaca,molto benvoluta e oggetto di un vero e proprio culto locale.Principessa o regina,dunque.La statua dormiente reca in effetti sul capo una corona.

Fontanella9.jpg (75609 byte) Il monumento in origine non era in questa posizione; venne spostato con il restauro degli anni 1954-1963.E' costituito da una sorta di tempietto colonnato(con capitelli diversi tra loro)  coperto e rialzato.Conserva all'interno un sarcofago,recante su due lati dei motivi a bassorilievo(due stelle a otto punte davanti,una sul lato corto di sinistra;un motivo centrale che lo 'separa'dalle due zone rosa mentre il lato corto destro è totalmente abraso).Il sarcofago differisce dal coperchio(dunque NON sono abbinati pertinentemente, appartenendo molto probabilmente a due manufatti e due proprietari diversi!), che reca scolpita una giovane donna distesa, con il capo poggiante su un cuscino con nappine. Il sarcofago(datato al XV secolo) ha nel mezzo lo stemma con tiara vescovile, per cui doveva appartenere ad un vescovo,palese testimonianza che non era originariamente quello della donna.

Fontanella83.jpg (93226 byte) 

Una data scolpita sul capitello rivela 1479,che indicherebbe la traslazione del sarcofago dall'interno della chiesa all'esterno(non si conosce il motivo,forse per lavori).

Fontanella85.jpg (43851 byte) (per la verità,i numeri -in particolare il 4,sono incisi in maniera particolare).

Ci troviamo ora,se ci guardiamo attorno,in una zona interna al complesso abbaziale,in cui si trovava certamente il chiostro,di forma quadrangolare. Al centro,dove oggi c'è una fioriera,poteva trovarsi un pozzo.Un tempo era di dimensioni molto maggiori,giungendo al limite della facciata,oggi invece è relativamente esiguo.Secondo il Chiodi,i chiostri potevano essere perfino tre!

In fondo,dove vi sono i pannelli azzurri,c'è la Libreria dell'Abbazia,aperta la domenica.

             

(veduta dal lato sud-est)

Motivi intrecciati (simili a Nodi di Salomone)presenti su un frammento litico apposto sulla parete del lato meridionale dell'abbazia,forse facente parte di quella serie di reperti (secondo noi di epoca longobarda) che non trovano,a tutta prima,una spiegazione cronologica in questa sede,come l'elemento in lunetta.Come spiegare la presenza longobarda se notizie della fondazione monastica a Fontanella partirebbero dal 1080,infatti? O doveva già esistere un edificio di culto anteriormente a tale data o la zona non ha mai smesso di essere considerata 'sacra'da tempi immemorabili e quindi in questo luogo possono essersi succedute riedificazioni in diverse epoche.In tal caso,però,scavi archeologici avrebbero dovuto fornire dati utili per chiarire il dubbio.Attenderemo nuovi studi(al momento le pubblicazioni relative all'Abbazia sono in ristampa,ci ha detto il cortese addetto alla Libreria).

LATO ORIENTALE (EST)

Saliamo le scalette che seguono il profilo della chiesa e ci troveremo al cospetto di una ammirevole vista prospettica:la parte 'nascosta' dell'Abbazia! Infatti chi immaginerebbe, dal davanti, di trovare queste tre bellissime absidi semicircolari nella parte orientale? Ovviamente se si è amanti dell'Architettura Medievale lo si può sperare,perchè tale visione è veramente una sensazione di armonicità,di tenerezza quasi,che infonde benessere a chi le osserva.Senza contare che questa è la parte più antica e autentica della chiesa.Con una valenza astronomico/simbolica,come vedremo,che non va trascurata.

 

Contornate dal verde del prato,sembrano emergere da un percorso narrativo,fiabesco,irreale.Sembra perfino che lo scalpellino si sia 'divertito' a conferir loro dei particolari,quasi dei 'vezzi' tali da farle somigliare a soggetti parlanti,animati,dotati di 'anima' e degni del massimo rispetto.

Guardiamo ad esempio la seguente monofora dell'abside laterale sinistra(che è destra dall'interno ovviamente):pare che abbia delle imposte scolpite ai lati,che ricordano finestrelle con le ante aperte.Come a lanciare un messaggio di 'apertura' verso il mondo esterno.Le absidi laterali hanno una sola monofora,quella centrale tre,in totale di cinque (ad altezze diverse)che potrebbe equivalere ad un riferimento numerologico (pentalfa o stella a cinque punte) ricalcando l'Uomo/Cristo che risorge come la Luce a est-dove ci troviamo.L'asse  centrale che divide la chiesa appare in pianta leggermente deviato a destra,a ricalcare il capo reclinato di Cristo sulla croce(particolare abbastanza frequente nelle costruzioni cristiane  medievali).

 

La monofora è sormontata da una ghiera scolpita con innumerevoli sferette circolari.Se osserveremo bene le absidi, in effetti, noteremo che recano scolpiti molti simbolismi interessanti.

 

 

La prima monofora dell'abside centrale(foto sotto) reca vari simboli spiraliformi ai lati,superiormente e,nell'archivolto,una croce in centro,mentre ai lati della stessa vi sono elementi indecifrabili,che ricordano una lettera alfabetica B (due segni uguali affrontati a due a due).

 

Nella successiva monofora,separata dalla precedente da una colonna incassata,troviamo altri motivi 'decorativi' geometrici o simbolici:rombi con un elemento centrale interno e,sull'archetto della monofora, vi sono altri elementi in rilievo( vedi le due foto sotto).

 

Il medesimo motivo della presunta "B" è ripetuto anche nella terza e ultima monofora dell'abside centrale,però come elemento a parte,non proprio della monofora stessa,ma esterno ad essa,come si vede dalla foto.Il simbolo qui appare più somigliante ad una C che ad una B,e sta ai quattro angoli di una croce,che costituisce così l'elemento centrale del motivo rappresentato dallo scultore.

Sopra la monofora,nell'archetto,ancora simboli spiraliformi,che ricordano quelli che-nella prima monofora-erano esterni alla stessa,come se in qualche modo le cose si fossero invertite e lo scultore avesse scelto di mettere gli stessi elementi ma in ordine inverso,chissà se è solo un'impressione di chi scrive e cosa possa dirci.

Infine,accanto alla stessa monofora,troviamo un elemento simbolico che non è presente in nessuna delle tre absidi e che rappresenta due dischi concentrici(attorno cui pare di vedere ancora motivi spiraliformi).Nel cerchio più esterno vi sono delle 'tacche'(è cioè suddiviso in tanti spicchi,probabilmente 15 )e in quello più interno c'è una croce.Secondo il sito del priorato,questo simbolo sarebbe un sole e troverebbe un significato nella seguente lettura simbolica:

 

"Questo ordinamento apparentemente casuale risponde,oltre a necessità pratiche e architettoniche,ad un insieme di prerogative simboliche.Il sole,sorgendo a est dietro il crinale della collina della località detta Montalbano,penetra-con il suo raggio di luce-la prima a destra delle tre finestrelle dell'abside maggiore. All'esterno, accanto all'archivolto di questa piccola apertura,sono infatti incisi il sole (a destra)e una croce(a sinistra)con un richiamo evidente a quanto si è detto sulla simbologia dell'orientamento.Nel suo corso giornaliero da est a ovest,il sole lasciata la prima monofora,arriva e penetra di volta in volta tutte le successive finestre dell'abside centrale,nell'absidiola di destra del lato di mezzogiorno e per tramontare dopo aver illuminato la chiesa delle finestre della facciata".

Fontanella29.jpg (132116 byte)(clicca sulla foto per vedere l'ingrandimento)

Bisognerebbe anche indagare su dove si proietti il fascio di luce all'interno della chiesa,nei momenti cruciali del giorno(Alba,Zenit e Tramonto) e dell'anno (Equinozi/Solstizi).Molto è stato stravolto,è vero,al punto che forse non si potrebbe più rintracciare un 'percorso' intenzionalmente creato dai giochi di luce e di ombre al tempo della primitiva costruzione,ma bisognerebbe verificare.Comunque anche gli affreschi delle absidi interne(con il Cristo pantocratore contornato da Sole e Luna) non fu creato a caso. 

La terza abside presenta parallelepipedi a scacchiera. Subì distruzioni e rifacimenti successivi,come documenta questa foto,apposta nell'abbazia stessa a testimonianza dei lavori di restauro e consolidamento eseguiti a cavallo degli anni '50-60.

 

LATO SETTENTRIONALE (NORD)

Proseguendo il giro dell'edificio,non ci resta che dare uno sguardo al lato nord,quello tradizionalmente delle tenebre.Qui si potrà notare un adattamento edilizio posteriore o restaurato alla bell'è meglio(non si capisce come mai quegli archetti siano in quella posizione).Al di sotto,sembrerebbe di vedere un residuo di ingresso ora murato.Infatti qui era stata addossata una sacrestia

Fontanella35.jpg (128246 byte)(cliccare)

Più avanti,c'è un passaggio coperto,sotto il quale vi è l'ingresso settentrionale alla chiesa;il portalino- moderno-reca due croci in rilievo e -sulla lunetta- una croce posta centralmente.

Fontanella34.jpg (63659 byte) (cliccare)

In questo lato non vi sono finestre(infatti è il punto cardinale delle tenebre).

Torre campanaria

E' tempo di dedicarci al campanile,che ci ha seguito in questo percorso perimetrale,come a dirci di riservare uno sguardo anche a lui.Anzitutto,come già ribadito all'inizio,esso è singolare nella sua presenza che prorompe dall'asse della navata centrale,su cui poggia.E' come se il corpo della chiesa lo sollevasse ed elevasse in un simbolico slancio verso il divino,quale convogliatore di forza virile in grado di sovrastare le piccolezze umane,ma al contempo affidandogli le umili preghiere della chiesa intesa come comunità di persone,affinchè possano salire fino al Cielo. La torre campanaria ha una struttura quadrata(la dimensione terrena) fino alla sommità,su cui si impianta un cono sestile(dimensione spirituale o celeste) rifatto nel 1911, in mattoni di terracotta,contornato da quattro pinnacoli (ciascuno dotato di una croce sommitale). Abbiamo già notato,se pur di sfuggita, che ogni lato della cella campanaria ha due colonnine di sostegno, a formare una bella trifora.Ognuno dei capitelli presenta motivi diversi, che sono ripresi anche nei capitelli dell'interno, per quanto ci è dato capire da un paragone iconografico, che risulta arduo per l'altezza a cui sono posti i capitelli del campanile ovviamente I due motivi del lato occidentale, però, quelli che danno sulla facciata per capirci, sono in assoluto i più curiosi e interessanti,nonchè frutto di una ricostruzione con pezzi originali:il capitello di destra mostra due personaggi dalle mani enormi che sembra si abbraccino, quello di sinistra è ancora da decifrare.

                                   

 

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Passeggiando...

Ora scendiamo per le scalette che si trovano a destra della parte orientale(dove ci sono le absidi).

Un bellissimo scorcio ci invita a percorrere la gradinata e ci permette di arrivare ad una zona più bassa rispetto alla chiesa,ma in cui si trovano porzioni del complesso.Si possono vedere i segni dei restauri,ma è evidente che un tempo i locali dovevano essere collegati da un unico progetto architettonico.

Si incontrerà una sala per conferenze,con grandi vetrate. Sull'arcone non mancate di degnare d'attenzione una solitaria testolina,che spunta  dal muro (se non si osserva bene non la si vede).Forse un uomo barbuto( uno scultore volle lasciare la propria impronta di sè? Spesso accadeva che scolpissero volti sulle loro costruzioni,i Muratori Medievali),o forse un Cavaliere con cotta di maglia che gli cinge il volto?.

 

Superiamo l'arcone e voltiamoci a osservare la bella lavorazione delle pietre d'arco e,più in alto,accanto alla finestra 'gotica', le due scacchiere a forma di scudetto appeso,all'interno di un rettangolo (differiscono nell'elemento superiore).

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Ammireremo ancora la bellezza naturale del paesaggio che circonda l'Abbazia,che in questo punto è nascosta dalla vegetazione e dalle altre costruzioni che vennero create attorno.Si incontra un pozzo,nel prato antistante la scaletta che conduce al sagrato.

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E poi si torna a rivederla,ora già familiare,ed è tempo di vedere cosa riserva il suo interno.

Visita interni

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