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Ragno e simbologie associate

Rare volte nell'arte e nella cultura un soggetto ha assunto un significato tanto contrastanti come il ragno.Nelle diverse epoche e di civiltà è stato visto come forza negativa, diabolica ma anche positiva, generatrice di vita.

Il contrasto deriva dalla diversa visione che gli uomini hanno avuto-e hanno-nei confronti del ragno visto sotto due aspetti fondamentali: il predatore silenzioso e inquietante da una parte e il mirabile, paziente e instancabile costruttore di tele,dall’altra.
Nel antico testamento, mentre il ragno è il simbolo dell’instabilità,la ragnatela viene usata da Dio per compiere un miracolo:Davide,perseguitato da Saul,si rifugia in una caverna vicino a Gerusalemme dove Dio invia un ragno che tesse la sua tela all’entrata,impedendo in questo modo l’ingresso del futuro re.
Un episodio del tutto simile a questo è citato anche nel Corano e riferito a Maometto.
Per il Cristianesimo,il ragno è il simbolo del male, del diavolo tentatore che tende la sua rete per catturare l’anima degli uomini attratti da ogni tipo di vizio.
Un ragno e un calice sono gli attributi di San Norberto,vissuto nell’ XI sec.e fondatore dei Premonstratensi:secondo una leggenda,avrebbe trangugiato un ragno velenoso caduto nel suo calice,assieme al contenuto del calice stesso,senza riportarne alcuna conseguenza.
Nell’icnografia delle Arti Liberali,a volte la Dialettica può essere raffigurata come una giovane donna intenta a tessere una tela.
In alcune culture,il ragno assume una valenza positiva e simboleggia la Grande Madre che determina il destino attraverso la tessitura.
Nell’Antico Egitto,Neth è la dea tessitrice del mondo,fortemente legata alla figura del ragno.
Nella Grecia Classica,le Parche presiedevano al corso della vita umana concepita come un filo che Cloto, la più giovane,filava, Lachesi misurava e Atropo recideva.
Nella mitologia degli Indiani d’America,la Spider Woman (donna ragno) diventa la fonte e l’origine di tute le cose,tesse un filo per dare forma all’oriente,all’occidente,al settentrione e al meridione.La Donna Ragno utilizza l’argilla tratta dalla terra nelle sue varie tonalità –rossa,gialla,bianca e nera-per creare l’umanità. A ciascuno applica un filo della tela,il cui bandolo risiede in cima al suo capo.
Un mito simile si ritrova in Africa collegato alla figura di Anansi,un uomo ragno.
La natura misteriosa e la profonda simbologia del ragno, ha ispirato molti artisti del Simbolismo.
In alcuni oggetti d’uso quotidiano possiamo ritrovare l’inconfondibile ‘silhouette’del ragno,con le sue lunghe e sottili zampe.
Nelle cosiddette ‘nature morte’possiamo,aguzzando la vista, scoprire qualche ragno che si cala con il suo filo di seta da una foglia o che avanza tra i fiori.Questi dipinti raffigurano con impressionante precisione fiori e frutti e anche gli animali sono ritratti a grandezza naturale.
(Ass.It.di Aracnologia-Mostra allestita fino alla fine di luglio presso il Museo di Scienze Naturali di BG).



Nel suo libro,la Vita-la Grande Opera ( di E.Danese)troviamo scritto,a proposito del ragno:

"Nella leggenda del labirinto di Cnosso, Arianna era la fidanzata di Teseo(1) . Il Maestro insegna che «Arianna è una forma di airagne (ragno), per metatesi della i. In spagnolo, la ñ si pronuncia gn; arákhne (araignée, airagne) si può dunque leggere arahné, arahni, arahgne. La nostra anima non è forse il ragno che tesse il nostro corpo?
Questa parola richiede ancora altre derivazioni. Il verbo airo significa prendere, cogliere, trascinare, attirare; da esso deriva aírem, ciò che prende, attira, coglie. Quindi aírem è la calamita, la virtù racchiusa in quel corpo chiamato dai Saggi nostra magnesia. Proseguiamo, nel dialetto provenzale il ferro è chiamato aran e iran secondo le varie inflessioni. È l’Hiram massonico, il divino ariete, l’architetto del tempio di Salomone. I felibri chiamavano il ragno aragno e iragno e anche airagno , i piccardi, aregni(2). Accostate tutte queste parole al greco Síderos, ferro, calamita. Questa parola ha ambedue i significati. E non è tutto. Il verbo arýo significa anche l’alzarsi di un astro che esce dal mare : da esso deriva aryan, l’astro che esce dal mare, che sorge; aryan o ariane è quindi l’Oriente, per la permutazione delle vocali. Se ora esaminiamo Síderos, da cui deriva il latino sidus, sideris, stella, riconosciamo il nostro aran, iran, airan provenzale, il greco aryan, il sole sorgente».


1)-Teseo, oltre all’artista, interpreta anche il soggetto dei saggi, Fulcanelli scrive che «in questo caso Teseo, Thes-Elios, luce organizzata, manifestata, che si separa da Arianna, il ragno che è al centro della sua tela».
2)-Nei vari dialetti italiani è chiamato pure macicaragno, cioè il magico-ragno della gnosi o conoscenza antica. E la voce popolare assicura che «ragno è guadagno».