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Programmi educativi tra Gurdjieff, Sitchin e la Disney       

                                                                       (di Maurizio Martinelli)

                        I parte

Il film, The Day the Earth Stood Still[1], aveva uno scopo, raccontava fatti reali, non inventati…”[2]. La frase mostra come sin dall’inizio degli anni cinquanta del ventesimo secolo studiosi indipendenti come l’antropologo, archeologo e channeler serbo-statunitense George Hunt Williamson[3], intuirono che i mezzi di comunicazione di massa venivano utilizzati come strumento di un programma educativo da parte di governi e organizzazioni governative.

Nel suo primo libro, sostanzialmente un rapporto su comunicazioni radiotelegrafiche interstellari che Williamson ed un piccolo gruppo di amici sostennero di ricevere nell’estate del 1952 tramite l’operato di un radioamatore, Lyman H. Streeter, da parte di esseri non terrestri, l’autore riporta anche una comunicazione in cui i suoi contatti spiegano che “… Il vostro governo sa che noi siamo qua[4]. 

Sempre nel 1952, esattamente il 20 novembre, avvenne il presunto incontro fra George Adamski[5] ed il cosiddetto Venusiano denominato “ Orthon “, in Desert Center, California, che Williamson, il quale si trovava con la moglie Betty Jane ed i coniugi Bailey, Alfred C. e Betty M. a circa 800 metri di distanza da Adamski, descrisse in un articolo sulla Phoenix Gazette del 24 novembre 1952. A questo riguardo č importante notare che nel 2008 venne prodotto un film di fantasia per bambini, “ Horton Hears a Who “, in lingua italiana  “ Ortone ed il mondo dei chi “, tratto dall’omonima favola del celebre e compianto autore di narrativa per ragazzi Theodor Seuss Geisel, che con lo pseudonimo di Dr. Seuss, sin dal 1955, ovvero solamente tre anni dopo il supposto incontro di Adamski con “ Orthon “, firmň numerosi libri che negli Stati Uniti vengono tuttora considerati dei veri e propri classici della letteratura dedicata ai bambini. Per i produttori e i registi, Jimmy Hayward e Steve Martin o degli Blue Sky Studios, tradurre fedelmente lo spirito della favola del Dr. Seuss significava mantenere intatto un concetto-chiave che infatti sta alla base di tutto il film : “ Una persona č sempre una persona, non importa quanto sia piccola ”. Una ferrea convinzione che il saggio elefante Ortone ha ben presente fin da quando, per la prima volta, sente provenire una flebile ma acuta voce da un minuscolo granello di polvere. Il che gli fa supporre che all’interno di quella piccola particella alberghino uno o piů esserini pensanti, anche se incredibilmente microscopici, che Ortone decide di mettere al sicuro tra varie vicissitudini.

  Si tratta di pratica dello stesso scopo della missione del cosiddetto extraterrestre “ Orthon “, che George Adamski avrebbe incontrato nel 1952, ovvero il tentativo intrapreso da un essere proveniente da un altro mondo o pianeta per aiutare esseri diversi da lui ( in questo caso noi come Homo Sapiens Sapiens ).  

 Programmi educativi contrapposti

 Il film “ Orthon “ puň essere inquadrato all’interno del progetto educativo di formazione delle coscienze sopra menzionato, tuttavia secondo Roberto Pinotti , giornalista aerospaziale, scrittore e sociologo, la figura piů rappresentativa dell’ufologia italiana nel mondo, esistono due programmi educativi e di formazione progettati da forze contrapposte.

Il primo dei due č stato denominato da Pinotti Pinotti, “Scolarizzazione planetaria “, ovvero il “ lento processo di “condizionamento alla coscienza cosmica “ con cui, attraverso un indiretto “ contatto silenzioso “ fatto di manifestazioni palesi ma anche discrete e comunque di calcolata assenza di un incontro collettivo, le intelligenze degli UFO si oppongono al “ grande gioco “ delle autoritŕ governative terrestri preparando la gente a un futuro contatto di massa con loro senza gravi conseguenze psicosocioculturali [6].

Il secondo č chiamato da Roberto Pinotti “acculturazione di massa “, per indicare “ l’approccio delle autoritŕ teso a preparare lentamente il pubblico ( alla presenza aliena ) mediante l’attivitŕ graduale di training e quella, piů o meno diretta, di rilascio di dati ( disclosure ), peraltro abbinata a quella di disinformazione ( con la “congiura della confusione” ). Pinotti ha definito questa attivitŕ un “ grande gioco “, espressione che “ indica l’insieme dei contraddittori dinamismi innescati nei confronti della gente, mediante operazioni di intelligence piů o meno palesi, dalle grandi potenze allo scopo di evitare il collasso socio-culturale globale attraverso un graduale condizionamento del pubblico mondiale atto a eliminare nel lungo periodo i rischi  “ dell’ “impatto del contatto “ fra l’umanitŕ e civiltŕ extraterrestri con una politica di “acculturazione “ nelle masse e secondo un programma di “ acclimatazione del pubblico [7]“.

Pinotti dedica un intero capitolo, il quarto, “ Grande schermo e moniti dal cielo “ del suo libro “ Ali eni : un incontro annunciato “, per mostrare che esisterebbero negli Stati Uniti “ produzioni orientate , ovvero “ produzioni cinematografiche e televisive “ pilotate “ con cui l’intelligence USA tende a realizzare da Hollywood la politica di “ acculturazione “globale nel quadro del “ grande gioco “ con una strategia di lungo periodo e ai limiti del sublimale finalizzata ad acclimatare il pubblico per prepararlo alla rivelazione alla presenza aliena. [8]

            Riporto qui di seguito un elenco, ovviamente non esaustivo, dei principali film che sono stati prodotti sul tema di extra-terrestri ed alieni :

 

Riporto qui di seguito un elenco, ovviamente limitato, di alcune serie televisive che sono stati prodotte sul tema di extra-terrestri ed alieni

 

  • Il caso di “Topolino “

Oltre ai films sia per il grande schermo che per la televisione rivolti ai ragazzi, i programmi educativi utilizzano anche le produzioni di fumetti cartacei come “ Topolino “, il celeberrimo settimanale edito in Italia.  All’inizio del 2012, esattamente nel numero del 3 gennaio, con il testo di Fausto Vitaliano ed i disegni di Giorgio Cavazzano, da pagina 13 a pagina 71, viene presentata la storia “ Zio Paperone e la profezia a ritroso “, incentrata sull’ormai consueta questione degli avvenimenti che accadrebbero alla fine nell’anno 2012 della corrente era.

 

                                                     marti-01.jpg (266934 byte)            

                               Copertina di Topolino del 3 gennaio 2012

Il tema del fumetto č dunque la paura e le preoccupazioni dei personaggi per l’avvento di una presunta catastrofe a causa dell’avvicinarsi verso il pianeta Terra di una cometa, secondo l’interpretazione di una delle antiche previsioni dei Maya. La cometa sfiorerŕ il pianeta Terra ed “ il punto di distanza minima sarŕ proprio sopra il cielo dello Yucatan, nell’America Centrale “, spiega il famoso professore Pico De’ Paperis. Zio Paperone, fiutando un business anche in tali cataclismi, organizza pertanto una spedizione verso lo Yucatan per cercare di “frantumare la cometa e sventare la minaccia cosmica “, grazie all’impiego del “ Polveratox, polverizzatore di asteroidi[9]. Giunti nello Yucatan, mentre Zio Paperone predispone il Polveratox, il prof. De’ Paperis continua la decifrazione delle antiche iscrizioni Maya,spiegando nel contempo a Paperino il significato del termine “asteroide “, ovvero “…quanto rimane di un antico pianeta esploso in un’epoca remota del sistema solare[10] A questo appunto si presentano alcuni uomini di statura molto elevata, “ spilungoni “ li chiama Zio Paperone, i quali impediscono l’utilizzazione del Polveratox. Assieme alla loro principessa, la quale era giŕ presente nel racconto come giovane professoressa, spiegano ai paperi la loro storia.   

Il loro popolo si chiama “ Naboo “, essi sono estremamente pacifici ed evoluti.  “Le iscrizioni dei Maya raccontano la storia del loro pianeta, Minerva, che orbitava nel passato tra Marte e Giove. L’ambiente del pianeta era altamente inquinato, i Naboo, nonostante la loro elevata tecnologia non avevano rispettato e protetto l’eco-sistema ambientale, per cui il pianeta venne scosso da terremoti, eruzioni vulcaniche,maremoti, tifoni.     

La situazione continuň a peggiorare finché il pianeta Minerva esplose, per cui i suoi frammenti si dispersero, formando quella che č conosciuta oggi come la fascia degli asteroidi. I Naboo riuscirono a salvarsi disperdendosi nella galassia alla ricerca di nuovi pianeti abitabili. Uno dei loro gruppi arrivň sulla Terra entrando in contatto con i Maya ai quali insegnarono l’astronomia, la matematica e l’architettura, raccontando loro la propria storia prima di lasciarli.

Da allora i Naboo vissero tra i terrestri, cercando di occultare il loro vero aspetto per non essere perseguitati. La principessa spiega infine che l’asteroide che si avvicina alla Terra č il frammento piů grande rimasto del pianeta esploso, Minerva. I Naboo rimasti sul grande frammento del pianeta esploso hanno localizzato il gruppo che si trova sul pianeta Terra, per cui la colonia terrestre dei Naboo riuscirŕ a tornare su ciň che resta del pianeta, utilizzando lo ziqqurat/piramide Maya che altro non č se non un “arca spaziale “ Infine la principessa che guida i Naboo rimasti sul pianeta Terra spiega ai paperi che il loro aspetto giovanile č dovuto al fatto che per i Naboo il tempo non trascorre come per l’Homo Sapiens Sapiens, per cui essi, essendo presenti sul pianeta Terra sin dal tempo dei Maya, hanno vissuto per migliaia di anni.

La storia che ho appena presentato evidenzia alcuni questioni che riguardano sia la cosmogonia del nostro sistema solare, che l’origine dell’Homo Sapiens che le caratteristiche e la presenza degli esseri che avrebbero “ creato a loro immagine e somiglianza “ un nuovo essere, appunto l’Homo Sapiens Sapiens, implementando uno degli ominidi presenti sul pianeta Terra, nell’Africa Sud-orientale, l’Homo Erectus, intorno a 250.000 anni fa[11] .

In ogni caso, analizzo qui di seguito i punti salienti che ho estrapolato dall’analisi della storia “ Zio Paperone e la profezia a ritroso “      

  • Cosmogonia del sistema solare

Nella storia č presentata la teoria del cosiddetto “ pianeta esploso “, ricollegandosi dal punto di vista letterario a Inherit the Stars (1977), prima delle storie delle “Giants series “ libri scritte da  James P. Hogan a aprtire dagli annni settanta del ventesimo secolo. In esse il pianeta  Minerva [12]esplose a causa di una guerra fra due gruppi contrapposti di progenitori dell’Homo Sapiens Sapiens, formando dunque la cintura degli asteroidi[13]  50.000 anni fa. La teoria del “ pianeta esploso “ situato tra Marte e Giove affonda le sue radici nella formulazione di una formula empirica da parte dell’astronomo Daniel Titius[14] intorno al  1766 sulle distanze fra i sei pianeti allora conosciuti del sistema solare dal Sole, con la sola eccezione di un gap tra Marte e Giove, per cui un pianeta mancava. Questa intuizione venne pubblicizzata dall’astronomo Johann Bode[15] nel 1772 che la codificň come “ legge “, per cui oggi essa č conosciuta come legge Titius-Bode. Dopo che nel 1801 vennero scoperti due piccoli pianeti nel luogo dove avrebbe dovuto essere situato il pianeta mancante, l’astronomo Heinrich Olbers[16] annunciň che la mancanza di un pianeta era dovuto all’esplosione di un grande pianeta in tempi antichissimi, i cui frammenti sarebbero stati presto ritrovati.

 

Pianeta

K

Distanza teorica

Distanza osservata

Mercurio

0

0,4 UA

0,39 UA

Venere

1

0,7 UA

0,72 UA

Terra

2

1,0 UA

1,00 UA

Marte

4

1,6 UA

1,52 UA

Cerere

8

2,8 UA

2,77 UA

Giove

16

5,2 UA

5,20 UA

Saturno

32

10,0 UA

9,54 UA

Urano

64

19,6 UA

19,2 UA

Nettuno
Plutone

128

38,8 UA

30,1 UA
39,5 UA

Eris

256

77,2 UA

67,7 UA

Il prospetto pone a confronto i valori forniti dalla legge di Titius-Bode e quelli realmente osservati:

  Alcuni anni piů tardi, intorno al 1810, l’astronomo italo-francese Louis Lagrange[17] utilizzň la teoria di Olbers per spiegare l’origine delle comete, la cui orbita estremamente allungata sarebbe dovuta ad un’esplosione. L’attacco alla teoria di Lagrange da parte del piů famoso Marchese di Laplace[18], comportň che la teoria del ”pianeta esploso “ venisse considerata con poco favore da parte del mondo accademico–scientifico sino alla seconda metŕ del ventesimo secolo.

Prima che il mondo scientifico riconsiderasse con favore la teoria del “ pianeta esploso “ fu ancora il giŕ citato George Hunt-Williamson a ri-presentarla durante gli anni cinquanta del ventesimo secolo, trattandola nei suoi libri, da “ The Saucers Speak“ a “ Other Tongues-Other Flesh “, a “ Road in the Sky”.  In “Other Tongues – Other Voices “, Williamson dedica un intero capitolo, “ Maldek and Malona “ ad un cosiddetto pianeta esploso, ricollegandosi fra i primi sia alle tavolette sumere che in particolare a vari libri della Bibbia. Egli chiama tale pianeta “ Lucifer o Maldek,“….Isaiah parlava in maniera del re di Babilonia  in relazione alla sua gloria ed al suo splendore, ma alla fine egli si riferiva alla distruzione di un pianeta conosciuto nei mondo antico come il “risplendente “. Lucifero e di suoi resti possono essere oggi osservati con il telescopio come La Cintura degli Asteroidi “, ancora, “ questo significa che Maldek era un mondo di iniquitŕ che esplose e bruciň ed era un pianeta nel nostro sistema solare[19].

In “ Road in the Sky “ Williamson, spiegando le antiche leggende degli indiani Navajos ed Hopi, riprende ancora lo stesso tema, soprattutto nel capitolo “ The other side of the Sky “scrivendo che “ …i Navajos potrebbero riferirsi al periodo appena seguente alla distruzione di Lucifer-Maldek…un’altra indicazione del fatto che i Navajos giunsero sulla Terra al tempo dell’Esodo e della distruzione di Lucifer-Maldek [20]“. Anche se Williamson pone la distruzione di Lucifer-Maldek al tempo dell’Esodo degli Ebrei dall’Egitto, dunque in un periodo infinitamente piů recente rispetto alle datazioni della teoria classica che si riferisce ad almeno 3 milioni di anni terrestri, č importante sottolineare che egli sosteneva che “ un pianeta che un tempo orbitava tra Marte e Giove venne distrutto in tempi antichi da un’esplosione termonucleare causata da una razza avanzata di umanoidi [21]“.

Nel suo progetto di biografia, Williamson sostenne di aver spedito durante gli anni sessanta allo scrittore russo di fantascienza Alexander Kazantsev[22] molte informazioni riguardo alle sue scoperte archeologiche, antropologiche, inclusa le sue congetture riguardo al pianeta esploso, per cui lo stesso Kazantsev assieme al professor Krinov[23] ( astronomo, geologo ed esperto di meteoriti ) ed al professor Zigel[24] ( professore all’Istituto aeronautico di Mosca) annunciarono durante gli anni settanta di aver trovato nuove conferme riguardo ad un pianeta esploso in orbita in tempi antichi tra Marte e Giove. Kazantsev popolarizzň la teoria del pianeta esploso nella novella “ Phaetae “ scritta nel 1974, riprendendo la teoria del pianeta esploso di Olbers, mentre Krinov ribattezzň il pianeta esploso con il nome di Phaeton, ricollegandosi alla storia greca di Fetonte[25].

Parallelamente alle intuizioni di George Hunt-Williamson ed agli studi condotti nell’URSS, nei mondo scientifico occidentale la teoria del “ pianeta esploso “ ritornň in auge, ci spiega in un  libro estremamente documentato l’astronomo statunitense Tom Van Flandern[26],  quando “ nel 1972 l’astronomo canadese Michael Ovenden[27] sviluppň una “ legge “ simile a quella di Bode, ma molto piů accurata, la quale riusciva a predire le distanze spaziali fra i pianeti cosě come quelle dei loro principali satelliti. Egli giunse inoltre alla conclusione che un pianeta mancava nell’area dove orbitano i pianeti minori. Ovenden predisse inoltre che avrebbe dovuto esserci un pianeta gigante dalle dimensioni di Saturno, molto piů grande di tutti i pianeti minori messi assieme. Questo fatto significava che l’evento il quale distrusse il pianeta avrebbe dovuto coinvolgere un’enorme energia. Significava anche che la maggior parte dei detriti esplosi sarebbe stati dispersi fuori dal sistema solare [28]“.

Nel libro Van Flandern propone un nuovo modello, denominato “ Meta Model “, che fornisce risposte soddisfacenti riguardo all’origine del nostro sistema solare ed in particolare sulla nascita della “ Cintura degli Asteroidi “, l’origine della comete e le ricerche sul cosiddetto Planet X o decimo pianeta del sistema solare (includendo Plutone prima che venisse declassato dallo status di pianeta ). La peculiare posizione di Van Flandern come astronomo all’interno di un sistema militare gli permise di accedere ad archivi, dati ed informazioni riservate, per egli studiň approfonditamente assieme ai suoi collaboratori la “ caccia “ ad un pianeta sconosciuto, appunto denominato X come decimo ( dalla numerazione romana ), oppure come ignoto [29]. Van Flandern, pur con tutte le cautele provenienti dalla sua posizione di militare, suggerě quindi che “ …la possibilitŕ che l’esplosione di un pianeta tra Marte e Giove tre milioni di anni fa potrebbe essere accidentalmente collegata con la prima apparizione dell’uomo sulla Terra a quel tempo. Il collegamento potrebbe essere stato passivo : il surplus di radiazioni cosmiche che raggiunsero la Terra potrebbero aver accelerato l’evoluzione . o qualche nemico naturale dei primati potrebbe esserne stato ucciso.  Oppure il collegamento potrebbe essere stato attivo : abitanti intelligente del pianeta morente potrebbero essere intervenuti direttamente nell’evoluzione della specie  sulla Terra in maniera da produrre qui una specie intelligente[30]    

Parallelamente alle intuizioni di George Hunt Williamson e prima degli studi di Tom Van Flandern, colui che ha introdotto il concetto di catastrofi verificatesi all’interno del nostro sistema solare č stato senz’altro lo psichiatra di origine russa, Immanuel Velikovsky, il quale sorprese la comunitŕ scientifica dell’epoca con le proprie tesi eterodosse espresse in alcuni libri pubblicati dopo la seconda guerra mondiale[31].

Tuttavia il concetto di una catastrofe iniziale avvenuta all’interno del sistema solare e di cui uno dei protagonisti fu proprio il nostro pianeta, la Terra, era stato proposto in precedenza da uno dei personaggi piů enigmatici e controversi del ventesimo secolo, George Ivanovic Gurdjieff[32]. Come sappiamo Gurdjieff non pubblicň in vita nessun scritto, salvo un saggio che venne immediatamente ritirato[33], per cui le informazioni da lui dischiuse apparvero solamente a partire dal 1950, quando le prime edizioni dei suoi libri[34] vennero pubblicate.

Anticipando dunque i recenti riscontri della scienza ufficiale, Gurdjieff, pur nel suo stile iperbolico, descrive in maniera dettagliata gli avvenimenti cosmici che formarono il nostro sistema solare “… A quel tempo, come Ti ho giŕ detto, quel sistema solare si era appena formato e non partecipava ancora pienamente a ciň che si chiama “ l’armonia di reciproco sostegno di tutte le concentrazioni cosmiche “. Solo piů tardi si seppe che, in conformitŕ a questa “ armonia di reciproco sostegno di tutte le concentrazioni cosmiche “, una cometa detta “a grande orbita “, che oggi esiste con il nome di cometa Kondur, doveva attraversare quel sistema. A quell’ epoca quella cometa era “ concentrata”, ma era la prima volta che percorreva la sua traiettoria definitiva. E alcuni Individui sacri ( ovvero Esseri Superiori, NDA ) competenti ci spiegarono piů tardi, in via confidenziale, che la traiettoria decritta dalla cometa doveva incrociare quella della Terra.

Dunque, in seguito a degli errori di calcolo di un Individuo sacro, esperto in materia di leggi della creazione e della conservazione del modo, i tempi in cui le due contrazioni cosmiche dovevano passare nel punto delle rispettive traiettorie, coincisero. In seguito a questo errore il pianeta Terra e la cometa Kondur entrarono in collisione, cozzarono cosě violentemente che per l’urto, come ti ho giŕ detto, dal pianeta Terra si staccarono due grandi frammenti che se ne andarono a volare nello spazioil pianeta Terra e la cometa Kondur entrarono in collisione :  cozzarono cosě violentemente che per l’urto, come ti ho giŕ detto, dal pianeta Terra si staccarono due grandi frammenti che se ne andarono a volare nello spazio. L’urto ebbe gravi ripercussioni, poiché quel pianeta si era appena formato e la sua atmosfera, che avrebbe dovuto servire da “ammortizzatore“, non aveva ancora avuto il tempo di costituirsi interamente…il piů grande dei due frammenti fu chiamato”Lunderperzo” e il piů piccolo” Anulios “ ; furono inizialmente chiamati cosě anche dagli esseri tricerebrali ordinari che apparvero in seguito sulla Terra. Ma piů avanti, secondo le epoche, ricevettero nomi diversi. Fu cosě che, non molto tempo fa, il frammento piů grande prese il nome di “ Luna “; il piccolo frammento invece fu a poco a poco dimenticato, tanto che gli esseri dei tempi attuali non solo non gli danno alcun nome, ma non sospettano nemmeno che esista  [35].

Apparentemente pochissime persone si sono soffermati su questa importante comunicazione. A mia personale conoscenza solamente tre persone ne hanno scritto, uno dei biografi di Gurdjieff, James Moore, il quale ne accenna velocemente nella sua ampia biografia[36],  lo studioso Phil Teerta Mistlberger [37] e Ralph Metzner from Green Earth Foundation [38].

 In effetti Mistlberger si č reso conto che Gurdjieff ha preceduto di circa cinquanta anni le informazioni che  Zecharia Sitchin[39], ha divulgato all’Homo Sapiens Sapiens a partire dal suo primo libro pubblicato nel 1976. Mistlberger, citando alcune parti de “ I racconti di Belzebů “, ne fornisce una chiara spiegazione “…il libro č un’allegoria che riguarda un angelo denominato Belzebů il quale in gioventů si rivoltň contro evidenti ingiustizie nel progetto e nell’organizzazione dell’universo. Egli tentň di risolvere i problemi da solo, ma ne scaturě un enorme disastro dovunque, per cui venne punito con l’esilio nel sistema solare “ Ors “, il nostro sistema solare dove visse su Marte con la possibilitŕ di effettuare viaggi inter-planetari. Altri suoi compagni in esilio vennero inviati sulla Terra, alcuni di loro ( i quali ricordano i Nefilim, i “ Giganti “ o gli “ angeli caduti “ del vecchio Testamento ) crearono problemi interagendo con le civiltŕ umane. Questi angeli rimasti sulla Terra alla fine chiesero di essere aiutati a Belzebů, che si trovava su Marte, da dove aveva iniziato le sue acute osservazioni riguardo all’umanitŕ…Esaminando alcune fra le interpretazioni di Sitchin riguardo agli antichi documenti Sumeri, rimasi colpito da alcune similitudini fra le sue affermazioni e le idee cosmologiche proposte da Gurdjieff in “ Belzebů .

 Ovviamente non č in discussione chi sia stato il primo. Sitchin nacque solo nel 1922, il suo primo libro, che riscosse grande successo, “ Il dodicesimo pianeta “, venne pubblicato nel 1976. Da allora egli scrisse una serie di opere delineando le sue teorie. Non esiste prova che Sitchin abbia mai conosciuto le opere di Gurdjieff. Le correlazioni sono sorprendenti, č interessante anche notare che Gurdjieff sosteneva che la Fratellanza Sarmoung ( la leggendaria societŕ esoterica che lo avrebbe istruito ) sia nata in Babilonia intorno al 2.500 A .C., mentre Sitchin ha sempre scritto che le sue fonti erano i documenti Sumeri che hanno quasi la stessa data [40]“.

Zecharia Sitchin, basandosi su un’interpretazione “ letterale “ delle tavolette “ Sumere “ ritrovate nella Mesopotamia a partire dal diciannovesimo secolo da varie missioni gestite dai paesi occidentali ed in particolare dagli Stati Uniti tramite The Oriental Studies Departments of the University of Pennsylvania grazie agli studiosi  Ephraim Avigord Speiser[41] e Samuel Noah Kramer[42], ha iniziato nel 1976 la pubblicazione di una serie di 14 libri, nei quali presenta sia una coerente ricostruzione degli accadimenti verificatisi sul pianeta Terra negli ultimi 450.000 anni circa, sia una plausibile spiegazione della formazione del nostro sistema solare intorno a 3.9 miliardi anni fa.

E’ importante notare che Sitchin, secondo quanto riportato in un articolo pubblicato il 10 gennaio 2010 dal New York Times[43], si trasferě a New York nel 1952.

  Oltre alla evidente similaritŕ nella spiegazione della formazione del nostro sistema solare tra Gurdieff e Sitchin, esiste un’altra importante correlazione positiva tra i due studiosi relativa ad un intervento esterno sull’Homo Sapiens Sapiens oppure sull’Homo Erectus secondo Sitchin. Infatti fra le pagine di “Belzebů“ emergono le prove di un intervento genetico effettuato da Esseri Superiori nei confronti dell’Homo Sapiens, tramite l’installazione nella sua colonna vertebrale di un organo speciale (chiamato da Gurdjieff “kundabuffer “). Questo fatto generň delicate ed importanti conseguenze nella cosiddetta “evoluzione “ dell’Homo Sapiens Sapiens, come spiega Gurdjieff, “…Cosě caro figliolo, l’Altissima Commissione decise di impiantare a titolo provvisorio un certo organo nella presenza generale degli esseri tri-cerebrali di laggiů , questo organo aveva proprietŕ tali che da lě in poi essi (l’Homo Sapiens Sapiens, NDA ) avrebbero percepito la realtŕ “alla rovescia “ ,ed inoltre ogni impressione ripetuta di origine esterna avrebbe cristallizzato in loro i dati necessari all’apparizione di alcuni fattori atti a provocare le sensazioni di “ piacere “ e di “soddisfazione [44]“.

Purtroppo per l’Homo Sapiens Sapiens le conseguenze dell’installazione dell’organo “ kundabuffer “ rimasero intatte anche dopo la sua eliminazione, come spiega ancora Gurdjieff, “…Ora figliolo, per comprendere i risultati che derivarono dalle proprietŕ dell’organo inventato e realizzato dall’incomparabile Angelo Luisos – sia benedetto il suo nome nei secoli dei secoli – dovresti conoscere le svariate manifestazioni degli esseri tri-cerebrali di quel pianeta, sia durante il periodo in cui possedevano l’organo kundabuffer, sia dopo la sua distruzione , infatti, anche se le proprietŕ di questo organo sbalorditivo scomparvero come tali insieme ad esso, tuttavia, per diverse ragioni, le loro conseguenze avevano giŕ cominciato a cristallizzarsi nella loro presenza [45]

Parallelamente Sitchin ha spiegato nei propri libri, anche alla luce delle scoperte della scienza ufficiale riguardo all’ingegneria genetica, che Esseri Superiori ( denominati da Sitchin Anunnaki secondo la terminologia dei Sumeri ) operarono due successive manipolazioni genetiche su un essere esistente sul pianeta Terra, l’Homo Erectus, “ I testi Sumeri della Creazione descrivono dettagliatamente il processo grazie al quale Enki ( il manager della Terra per gli Anunnaki, NDA ) e Ninharsag ( la manager del settore genetico, NDA ) crearono l’Uomo. I testi descrivono un processo di ingegneria genetica – implementare l’ominide che (nelle parole di Enki ) “ giŕ esisteva “ aggiungendo geni degli Anunnaki per permettergli di diventare un Uomo Sapiens; quindi tramite una seconda operazione di ingegneria genetica, il “Serpente“ ( il biblico Serpente, ovvero Enki, NDA ) introdusse nell’ibrido la possibilitŕ di procreare [46]. Continua Sitchin, …Il Te’ema – l’Essenza della Vita o Personalitŕ di un dio – ciň che oggi definiamo come il suo DNA genetico – venne “ mescolato “ con l’essenza di un Essere trovato ( scrivono i testi ) nell’area “ proprio sopra l’Abzu[47] “. Mescolando i geni estratti dal sangue di un dio con l’” essenza “di un essere terrestre allora esistente, venne creato “ l’Adamo “ tramite un’operazione di ingegneria genetica. [48]“..

Tuttavia lo scopo di quei cosiddetti Esseri Superiori consisteva nella creazione di un Essere abbastanza intelligente per poter eseguire gli ordini che gli venivano impartiti, ma non abbastanza da poter raggiungere né il livello di conoscenza, né la longevitŕ dei suoi Padri. Pertanto la trasmissione dei geni degli esseri Superiori venne deliberatamente gestita in maniera da porre un “ blocco “ alle capacitŕ del nuovo essere, colui che si č definito, l’Homo Sapiens Sapiens. Ancora Sitchin, “ “ Sappiamo da testi antichi come l’Atra-Hasis ed altri che il Lavoratore Primitivo ( ovvero il nuovo essere scaturito dall’implementazione dell’Homo Erectus , NDA ) venne immediatamente portato a lavorare nelle miniere…La Bibbia, sebbene molto succintamente, riporta lo stesso concetto . “E Yahweh Elohim prese l’Adamo – dal luogo dove era stato creato – e lo portň nel giardino dell’Eden, per coltivarlo e custodirlo[49].

La sostanziale convergenza fra le informazioni dischiuse da Gurdjieff e quelle da parte di Sitchin, pur nell’enorme differenza linguistica - infatti Gurdjieff parlava principalmente in turco ed armeno meglio del russo, non scriveva ma dettava, mentre Sitchin ebreo Azero ha scritto in inglese anche se non si trattava della sua lingua madre – č ancora rimarcata da Mistlberger :

“1.Comparazione relativa ad uno scontro avvenuto nel lontano passato fra un grande pianeta e la Terra

·         “Gurdjieff: Molto tempo fa, Kondoor, un grande corpo con una vasta orbita, entrň nel nostro sistema solare che si stava allora formando

·         Sitchin: Molto tempo fa, Nibiru, un grande corpo con una vasta orbita, entrň nel nostro sistema solare che si stava allora formando

·         G: Kondoor si scontra con la Terra

·         S:le lune di Nibiru si scontrano con Tiamat ( la Terra nel passato)

·         G: Quando Kondoor colpisce la Terra, essa si spezza in due parti, una piů grande ed una piů piccola.

·         S: La Terra č colpita due volte e la seconda volta si spacca in due parti

·         G. Il sistema Terra-Luna nasce direttamente dall’interazione con Kondoor.

·         S: Il sistema Terra-Luna ( metŕ di  Tiamat e Kingu, il principale satellite di Tiamat) nasce direttamente dall’interazione con Kondoor.

2. Comparazione relativa ad u intervento da parte di Esseri Superiori nella creazione dell’attuale Homo Sapiens 

·   G. in origine una catastrofe ( scaturita dall’interazione tra Kondoor e la Terra ) crea una situazione per la quale una speciale sostanza ( askokin ) viene estratta dalla Terra allo scopo di stabilizzazione (tra la Terra e le sue Lune con le grandi concentrazioni cosmiche )

·   S. in origine una catastrofe ( scaturita dall’interazione tra Nibiru e le sue lune con Tiamat/Terra ) crea una situazione per la quale una speciale sostanza ( oro ) allo scopo di viene estratta dalla Terra allo scopo di stabilizzazione ( la situazione ambientale in Nibiru )

·   G. la razza umana č creata ed gli č permesso di evolversi con il solo scopo di generare una speciale sostanza ( askokin )

·   S. la razza umana č create con il solo scopo di ottenere velocemente l’ottenimento di una decisiva sostanza ( oro )

·   G.  la razza umana č semplicemente funzionale,  una “ ruota dentata cosmica “, che non venne creata per alcun particolare divino scopo

·   S. la razza umana č puramente funzionale, una razza guidata, pianificata in origine allo scopo di operare per servire a duna scopo piů importante ( gli Anunnaki o Nephilim, i Biblici “ Angeli Caduti “ )

·   G. Alcuni fra gli Ispettori ( La Commissione Principale ed un Arcangelo )  ritengono che l’umanitŕ sia incapace e non sia in grado di comprendere lo scopo fondamentale della loro esistenza sulla Terra. I fatti reali vengono occultati con gravi conseguenze

·   S. E’implicito che alcuni fra gli Ispettori ( Anunnaki ) considerano che l’umanitŕ sia inferiore ( a loro, NDA ) ed incapace di comprendere le sue vere origini e dunque ritengono che non sia degna di essere realmente libera. I fatti reali vengono occultati con gravi conseguenze [50]

 (Autore: Maurizio Martinelli)

Fine prima parte - Continua-


[1] Si tratta di un famoso film americano di fantascienza prodotto nel 1951, diretto da Robert Wise, liberamente tratto dal racconto Addio al padrone (Farewell to the Master, 1940) di Harry Bates. Nel film un visitatore extraterrestre in forma umanoide giunge sulla terra con un potente robot per avvisare l’Umanitŕ con un ultimatum

[2] George Hunt Williamson “ The Saucers Speak. A documentary report of Interstellar Communication by Radiotelegraphy“, pag. 72, Neville Spearman, London , 1963

[3] Su George Hunt Williamson, ( 1926-1986 ) , il quale mutň nome in Michel D’Obrenovic, consulta i due capitoli a lui dedicati in Maurizio Martin elli “ APU – AN , il ritorno del sole alato “, Verdechiaro Editore, Baiso, 2011 ed un libro di prossima pubblicazione dedicato interamente a Williamson scritto da Michel Zirger assieme a Maurizio Martin elli

[4] George Hunt Williamson “ The Saucers Speak. A documentary report of Interstellar Communication by Radiotelegraphy“, pag. 75, Neville Spearman, London , 1963

[5] George Adamski ( 1891 – 1965 ) nato in Polonia, successivamente cittadino statunitense  fu per sua stessa definizione un “ insegnante itinerante “. La sua celebritŕ deriva dal supposto incontro con un essere extra-terrestre, piů tardi denominato da Adamski “ Orhon “ ed in seguito con altri esseri sempre extra-terrestri. Il racconto del primo incontro venne inserito nel celebre libro scritto nel 1952 assieme al nipote di Winston Churchill, Desmond Leslie, “ Flying Saucers have landed “.  

[6] R. Pinotti Ali eni : un incontro annunciato “,Arnoldo Mondatori Editore Spa, Milano, 2009,  pag. 393

[7] R. Pinotti Ali eni : un incontro annunciato “,Arnoldo Mondatori Editore Spa, Milano, 2009,  pagg. 344, 369-70

[8] R. Pinotti Ali eni : un incontro annunciato “,Arnoldo Mondatori Editore Spa, Milano, 2009,  pag. 387

[9] Topolino, numero del 3 gennaio 2012, pagg. 36-37

[10] Topolino, numero del 3 gennaio 2012, pag. 50

[11]  Attualmente la spiegazione piů coerente, almeno per quanto riguarda il cosiddetto “ Occidente “, riguardo all’origine dell’Homo Sapiens Sapiens ed agli avvenimenti succedutisi sul pianeta Terra negli ultimi 250.000 circa, č stata proposta da Zecharia Sitchin (1920- 2010 ) nei suoi 14 libri scritti fra il 1976 ed il 2010. 

[12]  Minerva, figlia di Giove e Metide, nella fu la Maestra/Dea romana della guerra, della saggezza e la protettrice degli artigiani. Da un punto di vista mitologico, la figura di Minerva deriva da quella di Atena, suo corrispettivo nella mitologia greca

[13] La fascia principale degli asteroidi una regione del sistema solare compresa fra le orbite di Marte e Giove, che contiene la maggiore concentrazione di  asteroidi del sistema solare. Il termine generico fascia degli asteroidi č a volte impropriamente utilizzato come sinonimo, e puň invece riferirsi a una qualunque regione dove si concentrano asteroidi  con orbite simili, detta cintura asteroidale

[14] Johann Daniel Titius (Chojnice, 2 gennaio 1729Wittenberg, 11 dicembre 1796) č stato un astronomo tedesco xhe insegnava scienze naturali a Wittenberg

[15] Johann Elert Bode (Amburgo, 19 gennaio 1747Berlino, 23 novembre 1826) č stato un astronomo tedesco, noto soprattutto per la sua riformulazione e divulgazione della legge di Titius-Bode e per il suo contributo nella determinazione dell'orbita di Urano, per il quale suggerě anche il nome.

[16] Heinrich Wilhelm Matthäus Olbers ( 11 Ottobre  1758 –  2 Marzo  1840 ) fu un fisico ed astronomo tedesco

[17] Joseph-Louis Lagrange, nato Giuseppe Lodovico Lagrangia o ancora Giuseppe Luigi Lagrangia o Lagrange (Torino, 25 gennaio 1736Parigi, 10 aprile 1813), č stato un matematico e astronomo italiano per nascita e formazione e attivo nella sua maturitŕ scientifica per ventuno anni a Berlino e per ventisei a Parigi.

[18] Pierre-Simon Laplace, marchese di Laplace (Beaumont-en-Auge, 23 marzo 1749Parigi, 5 marzo 1827), č stato un matematico, fisico e astronomo francese. Fu uno dei principali scienziati nel periodo napoleonico.

[19] George Hunt-Williamson, “ Other Tongues – Other Voices “, Amherst Press, Amherst, 1953, pag. 154 e 158

[20] George Hunt Williamson, “ Road in the Sky “, Neville Spearman, London , 1959, pagg. 214-15.

[21] A pagina 16 di un progetto di biografia di Williamson, il cui manoscritto l’autore ha ricevuto dall’Ing. Stefano Breccia

[22] Alexander Petrovic Kazantsev ( Akmolinsk, Impero Russa, l’odierna Astana in Kazakhstan, 1906 – Peredelkino, Russia, 2002)  fu uno dei pionieri dell’ufologia Russa, scrittore di romanzi e di fantascienza.  

[23] Yevgeny Leonidovich Krinov ( 1906 – 1984 ), oltre alla sua attivitŕ di ricerca astronomica e geologica, Krinov partecipň a spedizioni ri ricerca per risolvere l’enigma della cosiddetta esplosione di Tunguska, avvenuta nel 1908

[24] Felix Zigel ( 1920 – 1988 ), docente universitario, ritenuto il fondatore del movimento ufologico russo, fece grande sensazione  nell’Urss nel 1967, spiegando per la prima volta in televisione l’evidenza del fenomeno degli avvistamenti Ufo nell’URSS

[25] Nella storia greca, Fetonte, figlio del Dio Sole, rubň il carro del padre per poterlo guidare, ma precipitň sulla Terra nel fiume Eridano, l’attuale fiume Po in Italia

[26] Thomas ( Tom ) Van Flandern ( 1940 – 2009 ), astronomo statunitense ed autore di studi specialistici sulla nella meccanica celeste. Van Flandern diresse il “ Celestial Mechanics Branch del Nautical Almanac Office del U.S. Naval Observatory, oltre ad essere un consulente del Jet Propulsion Laboratory, dunque un esperto integrato nel sistema scientifico-militare degli USA. 

[27] Michael William Ovenden ( 1926 – 1987 )

[28]  Tom Van Flandern, “ Dark Matter, Missing Planets and New Comets “, North Atlantic Books, Berkeley, 1993, pagg. 158-59

[29] Un’analisi esaustiva della storia della ricerca del Planet X č stata scritta recentemente in due brillanti e documentati saggi dal titolo “ American Armageddon “ ( 2009 ) e “ Apocalisse dallo Spazio “,( 2011 ) dal ricercatore indipendente Luca Scantamburlo.per i tipi della Lulu.Press Inc.

[30] Tom Van Flandern, “ Dark Matter, Missing Planets and New Comets “, North Atlantic Books, Berkeley, 1993, pagg. 340-41

[31] I. Velikoksky, “ World in collision”( 1950), “ Ages in Chaos “( 1952 ), “ Earth in Upheaval “ ( 1955 ), “ Oedipus and Akhenaton ( 1960 ) “.

[32] La difficoltŕ a comprendere il pensiero e la sua personale storia č testimoniata anche dal fatto che se la data della sua č conosciuta esattamente, 29 ottobre 1949, non esiste nessun accordo sulla data di nascita, che spazia addirittura dal 1866 al 1877 secondo i vari ricercatori

[33] G.I. Gurdieff, “ The Herald of the Coming Good “ Holmes Publishing Group, 1933

[34] In lingua italiana sono stati pubblicati, “ Incontri con uomini straordinari “,  “ I racconti di Belzebů al suo piccolo nipote “, “Vedute sul mondo reale “,” Il nunzio del bene venturo 

[35] G. I. Gurdjieff, “ I racconti di Belzebů al suo piccolo nipote “, Neri Pozza, Vicenza, 2009, pagg. 74-75

[36] James Moore, “ Gurdjieff, anatomia di un mito “,Edizioni il punto di incontro, Vicenza, 1993, pagg. 396-97

[37] P.T. Mistlberger, “ An Abridge Essay from Appendix  III of “ the Three Dangerous Magi “. Vedi anche il suo sito internet  http://www.ptmistlberger.com/

[38] Consulta il commento laciato da Metzner nella rete il 17 luglio 2007 alle 23:43

[39]  Zecharia Sitchin ( Baku 1920 - New York 2010 ) ha pubblicato il suo primo libro nel 1976. In esso sono giŕ contenuta la maggior parte dei temi trattati in seguito nei suoi libri. Evidentemente Sitchin era stato incaricato di seguire un piano di divulgazione che partiva da questioni generali per giungere alle verifiche empiriche  

[40] P.T. Mistlberger, “ An Abridge Essay from Appendix  III of “ the Three Dangerous Magi “.

[41] Ephraim Avigord Speiser, ( 1902 – 1965 ), uno dei principali studiosi delle civilizzazione del Medio Oriente

[42] Samuel Noah Kramer, ( 1897 – 1990 ) č considerato il padre degli studi sulla civilizzazione Sumera.  

[43] Z. Sitchin, “ There were Giants Upon the Earth “,Bear & Co., Rochester , 2010, pag. 153

[44] G. I. Gurdjieff, “ I racconti di Belzebů al suo piccolo nipote “, Neri Pozza, Vicenza, 2009, pag. 80

[45] G. I. Gurdjieff, “ I racconti di Belzebů al suo piccolo nipote “, Neri Pozza, Vicenza, 2009, pag. 80-81

[46] Z. Sitchin, “ The Earth Chronicles Handbook “, Bear & Co., Rochester , 2009, pag. 87

[47]Per i Sumeri l’Abzu era la zona dell’Africa del Sud dove venivano effettuate le operazioni di estrazione dell’oro. Pertanto la zona “ sopra “ l’Abzu  denota l’area geografica della Tanzania , Kenya ed,Ethiopia in cui sono stati ritrovati i resti di ominidi ed in cui si trovava la “ Prima Eva “, cosě come dimostrato grazie al  Dna Mt dai moderni genetisti e portato alla conoscenza del grande pubblico. Vedi ad esempio la mostra realizzata a Roma dal genetista Luca Cavalli Sforza tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012.

[48] Z. Sitchin, “ There were Giants Upon the Earth “,Bear & Co., Rochester , 2010, pag. 149

[49] Z. Sitchin, “ There were Giants Upon the Earth “,Bear & Co., Rochester , 2010, pag. 153

[50]  P.T. Mistlberger, “ An Abridge Essay from Appendix  III of “ the Three Dangerous Magi “.

 

 

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