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I Calici con il Sangue di Cristo nella chiesa di Sant'Andrea Apostolo(MN)

               (di Marisa Uberti- Avvertenze/Disclaimer)
33 d.C. circa: Gesù è in agonia sulla Croce,circondato dai soldati romani.Uno di questi, denominato Longino(1),gli trafigge il costato con la punta di una lancia e il sangue misto ad acqua comincia a sgorgare.Improvvisamente risanato da un'infermità che lo affliggeva ( la cecità), costui si mette in ginocchio e si pente, rendendosi conto della potenza divina dell'Uomo sulla croce. Si affretta allora a  raccogliere la terra intrisa di alcune gocce di sangue cadute per terra, riponendola in una cassetta.Poi parte, portando con sè quell'inestimabile fardello.

                            

                    (Longino,dipinto murale nella chiesa)

36 d.C. circa: la tradizione vuole che Longino arrivi a Mantova con la reliquia (non si sa bene per fare 'che cosa' o per darla a chi).Pare che la città sia stata la prima in Occidente ad essere evangelizzata ma essendo epoca di persecuzioni, ed essendo divenuto apostolo del Signore, Longino viene sottoposto al martirio(per decapitazione), non prima di aver nascosto la reliquia sotto terra, presso il tempio romano di Diana. Secondo una tradizione posteriore sarebbe stato sepolto in una contrada della città denominata Cappadocia(2).Nel luogo dove Longino avrebbe interrato la preziosa reliquia, sorge oggi la cripta che contiene il Preziosissimo sangue di Cristo, nella magnifica  Basilica di Sant'Andrea Apostolo. Increduli? Avete letto bene: quel sangue raccolto da Longino sarebbe arrivato fino ai giorni nostri.

Questa balaustra delimita lo spazio corrispondente all'altare della cripta in cui si conserva la reliquia del preziosissimo sangue di Gesù.La scritta al centro dell'ottagono invita:

                                                  tu che passi 

                                            adora qui il prezzo 

                                           della tua redenzione

 

Dove era stato tenuto dalla morte di Longino?

Dove lui lo aveva nascosto. Nessuno pare lo avesse mai ritrovato.Fino a che...

804 d.C.: dopo un lungo arco di tempo, Carlo Magno(3) viene a conoscenza della leggenda di Longino e giunge a Mantova convocando il papa, Leone III (che eleva la città a sede vescovile, autenticando la reliquia). Forse venne ritrovata per caso la cassa di piombo sotterrata da Longino, ma la notizia si diffonde. Il luogo del ritrovamento era l’orto dell'Ospedale di S.Maddalena (su cui si impiantò l'oratorio di Sant'Andrea per ricordare l'avvenimento).La reliquia viene portata alla luce insieme ad alcune ossa, che giacevano poco distanti, e subito si attribuirono al centurione Longino, tutt'oggi conservate in un sarcofago all'interno della cappella omonima!

Il sarcofago contenente le ossa presunte dell'ex centurione,nella cappella di San Longino appunto.Qui vi sono alcune tele inerenti il tema della reliquia.La devozione popolare lo ritiene molto importante per la città di Mantova,che lo considera suo protettore(con il poeta Virgilio che qui ebbe i natali).Su molte monete prodotte dalle zecche mantovane compare la figura del cavaliere apostolo.Tuttavia non è il patrono cittadino,che è Sant' Anselmo.

La tradizione racconta che tutti i sovrani ebbero come aspirazione massima,quella di possedere le reliquie più importanti della Cristianità, perchè ritenute portatrici di potenza divina,tramite le quali sarebbero divenuti invincibili.

Di questa,Carlo Magno dovette acccontentarsi di una piccola porzione donatagli dal papa,e forse la portò in Francia. 

La reliquia si 'sdoppia' e il ricordo misteriosamente si perde

Ma perchè due reliquiari se in origine la terra raccolta da Longino era in un unico frammento?

Non sappiamo molto del destino della reliquia dal momento del primo ritrovamento in poi.Dove era stata conservata per oltre cent'anni? Di certo era venerata perchè le cronache dicono che, nel 923, per timore di una razzia da parte degli Ungari, il frammento di terra intriso del preziosissimo sangue, venne suddiviso in due contenitori (e/o forse -a titolo precauzionale- in diversi altri?) che vennero nuovamente interrati:uno nello stesso luogo del primitivo ritrovamento e l'altro fuori porta,nella città vecchia.Resta un mistero capire come mai la memoria dell'evento si perse e nessuno più ricordasse dove erano stati sepolti, fino a quando un mendicante cieco riceve in sogno una rivelazione:Sant'Andrea Apostolo gli indica il luogo in cui scavare per riportare alla luce il sangue di Cristo.Non viene creduto inizialmente dai signori del tempo,(Bonifacio di Canossa e Beatrice di Lorena) ma dopo altre due apparizioni del Santo,si convincono.

Inizia la devozione popolare di massa

1048:la reliquia viene fatta cercare, trovata e sottoposta al giudizio del papa, che ne conferma ancora l'autenticità.Da allora non verrà mai più nascosta e anzi, per custodirla degnamente, furono costruite in successione, tre chiese(ciascuna nata sulle precedenti):un monastero benedettino già esistente,;della seconda(distrutta da Ludovico Gonzaga per erigere l'attuale) resta il bellissimo campanile gotico mentre la basilica che visitiamo oggi, iniziata nel 1472, è di Leon Battista Alberti, con cupola settecentesca di Filippo Juvara affrescata da Giorgio Anselmi, che vi raffigurò nella gloria S.Longino e la città di Mantova, in atto di reggere i due reliquiari contenenti il preziosissimo sangue di Cristo.Nella basilica lavorarono artisti come Correggio,Giulio Romano e Andrea Mantegna,che è sepolto nella prima cappella entrando,a sinistra.La reliquia fu meta di pellegrinaggi di massa,visitata da papi e imperatori.

Truppe d'invasione, nel 1848, asportarono i sacri vasi,di cui si persero le tracce(ma pare venissero sostituiti da altri che erano stati sapientemente approntati).Avrebbero anche potuto rubare dei falsi, dopotutto, mentre quelli 'veri' erano al sicuro nelle mani di qualcuno che aveva previsto tutto(in tempo di guerra è così).In ogni caso, l'originaria reliquia era stata a suo tempo suddivisa in diverse 'porzioni' cosicchè se ne serbò anche dopo  la depredazione del 1848.

Le 12 chiavi 

Le reliquie furono varie volte oggetto di tentato furto anche in seguito e per tale motivo si è escogitato uno strategemma difensivo a prova di ladro..Conservate nella cripta della Basilica di Sant'Andrea Apostolo, vengono tolte solo una volta all'anno. Il visitatore può accedere alla cripta, con guida, e può ammirare un altare con ai lati due 'calici' che sono comunque delle copie (foto sotto).

 

I  Vasi autentici sono contenuti nell'arca dorata custodita da statue allegoriche e per estrarli  si è ideato un sistema del tutto particolare e degno di essere menzionato.Infatti il venerdì Santo di ogni anno, si procede all'apertura del reliquiario, spostando il pannello metallico posteriore (vedi foto sotto) e mettendo in evidenza un meccanismo che prevede l'impiego contemporaneamente di 12 chiavi (detenute da dodici persone diverse, appartenenti a membri della società civile e religiosa).Se manca una sola persona, quindi una sola chiave, la serratura non si apre. Ingegnoso no? Altro che le trame alla Dan Brown! Scherzi  a parte, a questo punto i due Sacri Vasi vengono tolti dal loro riposo annuale ed esposti alla pubblica venerazione, portati processionalmente per le vie della città, come segno del sacrificio redentore di Gesù e richiamo alla Santa Messa, in cui il suo sacrificio si rinnova perennemente.Vengono quindi riposti nella loro dimora.

La cripta era stata pensata dai Gonzaga, signori di Mantova, come loro luogo di sepoltura ma, per alterne vicende, mai fu utilizzata per quello scopo.Rimangono singolari posti vuoti...

Scienza us Fede

 A livello scientifico mancano riscontri analitici eseguiti sul sangue (o tracce di esso) contenuto nei Sacri Calici.Al momento non risultano notizie in tal senso,perchè a quanto è dato sapere la Curia non ha mai concesso campioni ematici per studi biologici (dire 'comparativi' forse è troppo,ma si potrebbe almeno tentarne uno con quello rinvenuto sulla Sindone?).

Come abbiamo già avuto modo di dire in altre sezioni di questo sito,è solo la Fede il 'metro' con cui è  possibile affrontare tali spinose questioni.Per chi la possiede,questi sono i Sacri Vasi che contengono il Prezioso Sangue di Cristo(4).

Ricordiamo che un calice ritenuto il Santo Graal o Calice dell'Ultima Cena che avrebbe contenuto-secondo un'altra leggenda o tradizione apocrifa-  il sangue di Cristo raccolto da Giuseppe di Arimatea, è conservato nella Cappella del Santo Caliz a Valencia (Spagna),visitata da noi nel luglio del 2006.

 

Pagine correlate:

El Santo Caliz di Valencia
Misteri italiani
Index

 

Note:

1)-Tale nome compare nel Vangelo apocrifo di Nicodemo,in quanto la tradizione cristiana ufficiale non cita il nome di colui che trafisse il costato di Gesù.In seguito si confusero due figure, il soldato della lancia e il centurione romano che proclamò la divinità di Cristo morto sulla croce. Esisterebbero infatti due santi omonimi aventi destino, data e luogo di morte diversi (il centurione venne ucciso in Cappadocia, regione dell'Anatolia).

2)-Forse a ricordare come il luogo fosse divenuto il rifugio per i profughi provenienti da quella terra in lotta?

3)-Il fatto è narrato nelle "Cronache"della corte di Carlo Magno

4)-Da un punto di vista esoterico, Longino è una figura allegorica e rappresenta un simbolo, così come la sua lancia e gli elementi della tradizione che la accompagnano.Vedasi la sezione Il linguaggio dell'Alchimia.

Per la visita guidata della basilica e della cripta,rivolgersi ai Volontari di Sant'Andrea (prima cappella a destra,entrando).

 

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