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                                  Tersatto:prima di Loreto 

                                 (pagina collegata al 'Tour Croazia 2009')            

(a cura di dpnm)
  Premessa

I più antichi monumenti di Fiume non si trovano al centro della città, ma a Trsat, cioè Tersatto, località accovacciata su un colle ad est del centro cittadino, che si può considerare il grembo dal quale originerà la futura Rijeka. Contrariamente a quanto molti pensano, Fiume (Rijeka) non è in Istria ma ancora nella regione del Quarnero, nella contea Primorsko-Goranska. Di origini sicuramente preromane, l'illirica Trsat  fu nel Medioevo un' importantissima zona strategica fortificata. Da qui si poteva avere il controllo sia della costa istriana orientale, sia di quella croata occidentale, isole antistanti comprese. Una sorta di cerniera, che poteva anche collegare la costa con le zone interne croate. Possedimento della più potente famiglia di feudatari locali, i già citati Frankopan, vi avevano eretto un castello, preceduto da una chiesa dedicata a San Giorgio (tutt'oggi esistenti). Essi, per meglio controllare il territorio, avevano scelto di risiedere sull'isola di Veglia, mentre tutta l'area attorno a Fiume era costellata di fortezze: Crikvenica/Cirquenizza; Drivenik (dove già sorgeva un castello precedente), nel retroterra; Grobnik (anteriore al 1200), e altre che- pur essendo vicinissime a Fiume- appartengono di fatto all'Istria e a quella Contea.

Pare  quasi scontato che i Frankopan avessero stretto inevitabili contatti con l'ordine militare e religioso più potente dell'epoca:i Templari. Il perchè lo si può intuire:commerci, economia, questioni religiose, passaggio di pellegrini nelle terre della famiglia. A questo punto dobbiamo riflettere sul fatto che nel XIII secolo questa poteva considerarsi una zona super-controllata e allora cerchiamo di capire come mai proprio qui giunse la Santa Casa della Madonna dalla lontana Nazareth.

Tra storia e leggenda: una Casa contesa da due rive opposte

                                            

Chiaramente viene tramandata la leggenda del volo angelico che avrebbe depositato la casa intera a Tersatto la notte del 10 maggio 1291. Alla luce di fatti documentati, furono in realtà le truppe militari di stanza a Nazareth (Cavalieri Templari, forse aiutati anche dai Giovanniti) che si incaricarono della traslazione(nota 1). Sappiamo che a quel tempo il traffico di reliquie era affare di stato, nel senso che sia papi che re e imperatori facevano a gara per accaparrarsi una reliquia proveniente dalla Terrasanta (ciò comportava acquisizione di prestigio, potere e dava il via ad un fenomeno devozionale che portava denaro alle casse di un paese). I Crociati, avendo subito una cocente sconfitta ad Acri poco prima e avendo perduto i territori santi, che erano caduti in mano musulmana, temevano che la Santa Casa di Maria, cui erano particolarmente devoti, finisse distrutta in mano di coloro che consideravano "gli infedeli". 

Da qui l'idea di trasferirla in occidente. Ma dove? Perchè a Tersatto e non subito a Loreto, dove è ancora oggi? Questo non è chiaro ma forse le cose non dovevano andare come sono andate. Il fatto è che le pietre della casa, smontate, giunsero via nave da Nazareth a Tersatto e qui vennero nascoste in uno dei fittissimi boschi del territorio (ancora oggi la Dalmazia ne è piena). Però lì le trovarono dei taglialegna, il 10 maggio 1291, mentre appunto si apprestavano s volgere il loro lavoro alle prime luci dell'alba. Pare che, insieme alla casetta, vi fosse anche un'icona mariana. La narrazione, colorita di particolari pittoreschi, dice che trovarono già la casetta montata (ma avendo soltanto tre lati, appare impossibile, a meno che fosse accostata ad un muro di sostegno). Le pietre, dopotutto,  potevano essere state messe lì momentaneamente, in attesa di farne qualcos'altro, forse di rimontarle (come avvenne). Ma dove e quando? Esisteva già un progetto di portarla a Loreto, quella Casa? Molto probabilmente sì, infatti le pietre non avrebbero dovuto essere trovate. E' un'ipotesi..

Fatto sta che emerge un dettaglio non trascurabile: quando i taglialegna informarono il parroco, don Jurjevic, di cosa avevano trovato, quest'ultimo disse di sapere già di cosa si trattasse: della Santa Casa della Beata Vergine Maria di Nazareth! Appare chiaro che chi aveva deposto le pietre nel bosco di Trsat aveva giustamente e doverosamente dovuto avvisare (seppure con manovre che presumiamo assai caute e segrete)  le autorità, i Frankopan sicuramente, il papa allora regnante (Niccolò IV), il locale vescovo pure, e infine il parroco. Gli unici che erano all'oscuro di tutto erano, fino ad allora, gli abitanti. Anche se la storia ci racconta che Nikola Frankopan si dichiarò estraneo all'evento e, per rassicurarsi che si trattasse effettivamente di una reliquia tanto preziosa, andò personalmente a vedere le pietre, mandando poi una spedizione in Palestina per conoscere la verità: effettivamente da Nazareth la casa di Maria era scomparsa (nota 2).

Dal momento che ne vennero a conoscenza, è comprensibile che gli abitanti vollero tenerla nella città; così fu rimontata pietra su pietra, venne eretta una cappella iniziata nel 1307 per proteggerla, che divenne oggetto di una profonda venerazione. Ma il 10 dicembre 1294 i fedeli dovettero subire un vero shock poichè la reliquia scomparve, per riapparire dall'altra parte dell'Adriatico, a Loreto(a quel tempo sul soglio pontificio sedeva l'enigmatico papa Celestino V, ma solo pochi giorni dopo costui abdicò- forzatamente- e venne eletto Benedetto Caetani, con il nome di Bonifacio VIII). A tal proposito andrebbero fatte delle considerazioni di tipo politico che esulano dal nostro contesto ma, tanto per cominciare, il nuovo papa si sottrasse all'influenza angioina e ritrasferì subito la sede papale da Napoli (dov'era stata portata) a Roma.

Leggenda vuole che l'ennesima traslazione della Santa Casa nei boschi marchigiani avvenisse ad opera degli angeli, ma chiaramente la scienza è di tutt'altro avviso. Via mare quasi certamente, e probabilmente ancora con l'ausilio dei militi crociati. Il perchè è ancora poco chiaro. Sicuramente i prelati avranno avuto un bel da fare a spiegare e rispiegare ai devoti fedeli che la Provvidenza voleva così! Ma a quanto pare il popolo croato reclamava... giustizia! Questo a livello della fede popolare. E' ipotizzabile che a livello politico, invece, vi fossero altre ragioni che esigevano il trasporto di tale reliquia nell'area di Ancona.

Ma come potevano consolarsi i fedeli tersattiani senza la loro Santa Casa? Le proteste furono unanimi, tanto che non si placarono per decenni. Si sapeva che la Santa Casa era al sicuro a Loreto, e lì degnamente venerata;  i pellegrini dalmati si recavano incessantemente a farle visita, ma che disegno divino era quello, che prima aveva scelto Tersatto come luogo ideale per accogliere la Santa Casa della Vergine, Madre di Dio, e poi gliel'aveva tolta?

Arriva l''icona miracolosa che riporta la pace

Pare certo che una nutrita colonia croata fosse stanziata, all'epoca, ad Ancona (vicina a Loreto), che era considerato il porto papale più importante. In una delle visite dei fedeli croati a Loreto, per arginare le proteste, venne donata alla città di Tersatto un'icona mariana miracolosa, dal papa Urbano V in persona (era il 1367). Non sappiamo se si tratta di quell'icona che si trovava insieme alle pietre nel momento del ritrovamento oppure un'altra. Le più antiche 'cronache'del Santuario di Loreto (1468) narrano che insieme alla Santa Casa di Nazareth era giunta a Loreto un' icona dipinta su tavola, così descritta "una pittura tanto dolce e bella, bello il volto e un poco nero con colore rosso". Ad un certo punto a Loreto se ne perdono le tracce, e si dice che l'icona venne sostituita entro il 1530 da una statua lignea di abete rosso, 'variamente e delicatamente dipinta' (che si venererà come la Madonna Nera di Loreto).

Ci chiediamo se la tavola scomparsa da Loreto sia quella che il papa Urbano V concesse ai fedeli tersattiani...

Il Santuario e i fedeli

Comunque sia, l'immagine che Urbano V donò loro è quella che attualmente si ammira visitando il santuario di Tersatto. Perchè un santuario grandioso c'è tutt'ora nella cittadina, ma fu costruito molto tempo dopo i fatti del 1291. Il dipinto della Madonna con Bambino, detta 'Madre di Dio', rappresenta una reliquia di grande valore in quanto è da sempre stata ritenuta miracolosa: si riteneva infatti fosse stata addirittura dipinta da San Luca (non sarebbe la prima, poichè diversi manufatti sono stati per tradizione a lui attribuiti); tuttavia studi moderni l'attribuiscono ad un'opera di influenza veneziana del XIV secolo.

Per rimettere un po' di pace, ai tempi della traslazione della Santa Casa a Loreto, vennero concessi dei privilegi speciali.  Il primo viene concesso nel 1419 da Papa Martino V, cui seguirono 16 lettere nelle quali il papa concedeva ai Frankopan di erigere un santuario, che avrebbe dovuto essere gestito dai Frati Francescani Minori con il compito di custodi della sacra icona. Nei secoli la potente famiglia eseguì periodici ampliamenti e abbellimenti, in particolare ci fu una ricostruzione nel 1614 in forme barocche, ancora visibili, mentre l'attuale santuario è ottocentesco. Accanto vi sorge il convento francescano, poichè questi frati sono ancora i custodi del santuario che conserva la preziosa icona della Madonna con Bambino, ritenuta miracolosa e oggetto di venerazione ininterrotta. Da più di cinque secoli vivono qui i guardiani del Santuario tersattiano. Tra i tesori del convento figurano opere eccezionali e di grande valore, quadri, reliquiari, lampade, calici, e parametri liturgici.

Forse ancor più che a Loreto, ci ha colpito la forma di profonda devozione che permea il luogo sacro di Tersatto. Non vi sono fiumane di fedeli come là, almeno nel giorno dove siamo capitati noi, un normale giorno feriale, estivo, ma sappiamo che questo santuario è noto il tutto il mondo per le sue proprietà miracolose. Nel giorno dell'Assunta, il 15 agosto, si svolge un pellegrinaggio da Fiume a Tersatto con una solenne celebrazione alla quale partecipano pellegrini provenienti da ogni dove. La popolare festa è chiamata Vela Gospa (Grande Madre) e molti fedeli percorrono a piedi i 118 scalini che dal basso (dal ponte del fiume Eneo) conducono al santuario (situato a 140 metri s.l.m.), taluni anche in ginocchio, fermandosi alle varie cappelle lungo il percorso.

L'icona mariana è protetta da una cancellata, ma è ben visibile. Sommessamente i fedeli si avvicinano, si inginocchiano e la pregano. Questo Santuario è ritenuto il più importante della Croazia e gode di privilegi pellegrini, tra cui quello di basilica minor insignito nel 1930 da papa Pio XI.

Noi abbiamo visitato l'edificio accorgendoci che la tomba di uno dei Frankopan, Nikola, il promotore del santuario, è qui sepolto. Sotto il santuario c'è una cripta (non visitabile) che ha avuto funzione di sepoltura per gli appartenenti alla sua famiglia. Appena fuori, nel chiostro, c'è un'atmosfera che cambia, è meno mistica perchè lontana da quella dei chiostri medievali. E' stata infatti concepita come luogo di ristoro e di riposo per i pellegrini. Ma dopo pochi passi si giunge al cospetto di qualcosa di impressionante: sotto due cappelle ardono incessantemente ceri su ceri, candele, lumini, che nel loro sciogliersi sembrano bianche stalattiti. La cera infatti, solidificandosi, raggiunge la base e si riversa a terra, e cera su cera, candela su candela preghiera dopo preghiera, invocazione dopo invocazione, si è formato qualcosa di incredibile (vedi foto).

All'interno della Cappella dei doni votivi si trovano raccolti moltissimi ex- voto: dai quadri con gli episodi per i quali è stata richiesta la grazia alla Madonna, a offerte di vario tipo per 'grazia ricevuta'. Numerose stampelle appese testimoniano di chi, nutrendo fiducia nell'intercessione mariana, ha avuto la guarigione.

Un fenomeno sociologico comune ad altri luoghi di culto, sempre interessante da osservare, misterioso da comprendere e sicuramente da rispettare.  Non vogliamo entrare nel merito di questi discorsi, che sono appannaggio della Fede, ma certamente il santuario di Tersatto offre un momento di raccoglimento e riflessione.

Quella stessa che deve aver provato papa Giovanni Paolo II quando lo ha visitato in forma privata nel 2003. A lui è stato dedicato un monumento, che è collocato nel giardino antistante l'ingresso principale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

                            Per tutte le informazioni visitare il sito ufficiale: http://www.rijeka.hr/Default.aspx?sec=531

Nota:

1)-Oggi si sa che quegli 'angeli' erano la nobile famiglia Angeli, o de Angelis, che regnava sull'Epiro. Un documento del settembre 1294 che è stato recentemente scoperto, attesta che il despota Niceforo Angeli diede la propria figlia Ithamar in sposa a Filippo di Taranto, che altri non era che il quarto figlio di Carlo II d'Angiò, re di Napoli (nonchè Conte di Provenza). Gli Angioini avrebbero mirato a subentrare al trono croato-ungherese, venendo in questo appoggiati dal papa e dai Frankopan stessi, ai quali si dovrebbe la diffusione del culto mariano in Croazia (cosa che alla Chiesa non poteva che fare piacere).

2)-Abbiamo già ampiamente discusso in merito al fatto che le indagini archeologiche confermano molti punti in comune tra le pietre conservate a Loreto (la Santa Casa) e i resti in situ a Nazareth. Vedi il nostro precedente report http://www.duepassinelmistero.com/Santa_casa.htm

 

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Tour Croazia 2009:
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