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                                 TARA L'Antica Residenza dei Re d'Irlanda

                      Aspetti di Astronomia e Geometria Sacra antiche irlandesi

                                                                                             di Adriano Gaspani 

                                                                                     gaspani@brera.mi.astro.it

 

Temair toga na tulach, foatha Erin indradach, Ard-chatir Cormaic meic Airt, Meic chuind chet-chathaig comnairt.

(Temair, la piu' nobile delle colline Sotto la quale c'e' Erin dei solchi La altezzosa citta' di Cormac figlio di Airt Figlio del potente Conn dalle cento battaglie). (Dindshenchas, Poema 1:Temair I, 1-2)

Abstract: The early news about Tara (Temair) come from some manuscripts dating VI century A.D. The site, located nearly the town of Navan, (Co. Meath), was the most important early Irish royal settlement . Archaeological excavation in recent years has shed considerable light on the character of this royal site and it have increasingly assumed a critical role in contributing to a greater understanding of the Irish Iron Age as a whole. Archaeoastronomical investigation, carried out during 2003 August, showed the existence of several lines directed toward the point of rising and setting of the Sun, the Moon and the brightest stars, at the local skyline.

Riassunto: Le prime notizie relative al Tara (Temair) sono contenute in alcuni manoscritti redatti intorno al VI sec. d.C. Il sito, posto nei pressi della cittadina di Navan, nella contea di Meath, fu il piu' importante sito reale e la residenza del re supremo d'Irlanda durante l'eta' del Ferro e l'alto medioevo. I recenti scavi archeologici hanno permesso di fare luce sia sulle caratteristiche del sito in se stesso sia, piu' in generale, sulla problematica connessa con l'eta' del Ferro irlandese. Recenti indagini archeoastronomiche hanno messo in evidenza l'esistenza di linee astronomicamente significative codificate nelle numerose strutture presenti nel sito, dirette verso i punti di levata e di tramonto del Sole, della Luna e delle stelle piu' luminose, all'orizzonte naturale locale.

Introduzione

Le prime notizie storiche scritte relative a Tara (Temair) risalgono alla metà del VI secolo d.C. e sono per lo più contenute in manoscritti, in poemi, nelle vite di alcuni santi, soprattutto quella di S. Patrizio, in registrazioni annalistiche monastiche e nelle liste dei nomi dei re d'Irlanda. Il materiale documentario combina insieme, miti, leggende e fatti storici e il tutto spesso è difficilmente separabile nelle singole componenti per cui e' talvolta difficile riuscire a comprendere quali siano state le vicende storiche effettivamente avvenute a Tara. Una delle più grosse difficoltà incontrate dagli storici e dagli archeologi che si occupano dell'insediamento di Tara e' proprio l'estrarre quello che dovrebbe essere la verità storica, da questa massa di notizie mitologiche e leggendarie, soprattutto per quanto riguarda il periodo più remoto durante il quale Tara fu fondata e quando la maggior parte delle strutture oggi visibili, fu edificata.

 

Il sito di Tara (Co. Meath, Irlanda): particolare della Teach Cormaic e del Forrad

La collina di Tara è ubicata circa a metà strada tra le città di Dunshaughlin e Navan nella campagna della parte meridionale della contea di Meath, nell'Irlanda orientale.

Il sito

Il sito di Tara è molto complesso e comprende più di 30 strutture distribuite per circa 2 Km lungo il bordo di un basso altopiano ad una quota di circa 155 metri s.l.m. Ad ovest l'altopiano si interrompe con una scarpata e dal sito di Tara è possibile, guardando verso ovest, contemplare uno spettacolare paesaggio che permette di spingere lo sguardo per molti chilometri lungo il "Central Plain of Ireland" cioè l'altopiano centrale irlandese. La collocazione topografica fu di fondamentale importanza ai fini della scelta del sito dove edificare l'insediamento che sorge su una collina che anticamente fu di notevole interesse politico e rituale, ma soprattutto un importante luogo sacro.

Disposizione delle strutture che fanno parte del sito di Tara. Le denominazioni sono quelle che sono state tradizionalmente ricavate dall'analisi dei testi antichi, principalmente dal Dindshenchas metrico.

 

In Irlanda, ma anche in tutta l'Europa celtica, i luoghi elevati erano considerati luoghi sacri e venivano spesso utilizzati dai druidi per le assemblee e le cerimonie religiose. L'idea dell'utilizzo di un luogo elevato per facilitare il contatto tra l'uomo e la divinità è un concetto di derivazione indoeuropea che diventò successivamente anche un elemento tipico del Cristianesimo. Inoltre i luoghi sacri fortificati, che in ambito alpino italiano sono detti "santuari d'altura", avevano presso i Celti anche una funzione di reciproca intervisibilità, improntata ad esigenze di difesa contro gli attacchi esterni. Proprio a Tara questa caratteristica fu sfruttata, secondo la leggenda, da S.Patrizio, primo vescovo d'Irlanda, per prevalere sui druidi pagani del re Laoghaire, ma su questo ritorneremo più oltre. Ricordiamo anche che in Irlanda tutte le grandi necropoli neolitiche costellate di tumuli, quali Newgrange, Knowth, Dowth, Loughcrew etc. sorgono sulla cima delle colline o di altipiani. Nel caso di Loughcrew addirittura, le colline sono due e i tumuli preistorici sono distribuiti sui due cocuzzoli, peraltro visibili, in direzione nord-est, dalla collina di Tara, sulla Slieve na Calliagh, vicino a Oldcastle nella contea di Meath. Lo stesso avviene lungo l'orizzonte meridionale in direzione di Dublino dove le Wiklow Mountains ospitano svariate necropoli neolitiche ricche di tumuli a camera, quali Saggart Hill, Montpelier (the Hell-fire Club) and Seefin. Un po' più a nord sono ubicati i resti dell'antico monastero di Kells e dietro di esso si trova la Hill of Lloyd dove è possibile osservare i resti di alcune strutture murarie di origine preistorica. Nelle vicinanze esiste Teltown il luogo in cui è storicamente attestato lo svolgimento delle "Oenach Tailten", le assemblee presiedute direttamente dal re di Tara e dedicate al dio celtico Lug la cui data durante l'anno pare fosse definita dalla levata eliaca di Sirio o di Regolo e che corrispondeva alla festa di Lugnasad, all'inizio di Agosto. L'orizzonte nord orientale è occupato dalle Cooley Mountains, nella contea di Louth, teatro secondo la leggenda, delle gesta di Cu Chulainn, l'invincibile guerriero che e' protagonista del poema epico "Tain Bo Cuailnge" (il Furto del Bestiame di Cooley), che insieme ad altre leggende (remscela) costituiscono il corpus noto come "Il Ciclo dell'Ulster". Ad est si trova il sito di Fourknocks Hill in cui è possibile rilevare l'esistenza di molti tumuli a camera di epoca neolitica. Tornando a Tara si rileva che la maggior concentrazione di monumenti è posta sulla cima della collina e nei dintorni a qualche chilometro di distanza esistono altri 5 siti fortificati, che sono anche luoghi sacri, la cui posizione fu ritualmente scelta tutto intorno alla collina secondo alcuni criteri astronomicamente significativi, i quali avevano anche importanti risvolti di tipo rituale e sacro. Verso sud abbiamo Rath Maeve, a nord-est è posto Rath Lugh, a nord è posto Rathmiles, ad ovest è ubicato il Riverstown Enclosure e a sud-ovest troviamo il Ringlestown Rath.

 

Fotografia aerea dell'area in cui e' posta la collina di Tara e i "rath" che la circondano.

 

Appare quindi evidente che Tara appartiene ad un sistema più ampio formato da almeno 6 siti tra loro collegati sia dal punto di vista politico e soprattutto da quello rituale per cui e' possibile aspettarci che la loro distribuzione spaziale e quindi le singole ubicazioni siano state definite in origine secondo particolari criteri che i rilievi eseguiti in loco dallo scrivente durante l'agosto del 2003 e la successiva analisi archeoastronomica hanno tentato, di identificare. Esistono molte leggende che narrano che anticamente da Tara partissero 5 grandi strade: "Slige Midluachra", "Slige Asail", "Slige Chualann", "Slige Dala" e "Slige Mor" che sarebbero magicamente apparse dal nulla nel momento della nascita di Conn Cetchathach, un mitico re supremo d'Irlanda. Di fatto, gli scavi archeologici hanno mostrato che a Tara convergono effettivamente 5 antiche strade, ma non e' ancora stato possibile stabilire quanto antiche esse siano e se abbiano qualcosa a che vedere con quanto narrato dalle leggende e dalle tradizioni. Tara è il più importante tra i "siti reali" d'Irlanda, compresi Dun Ailinne nel Leinster, Cruachain nel Connacht ed Emain Macha nell'Ulaid (Ulster), i quali furono le sedi dei "rig" che si combatterono ferocemente per secoli. Tutti i siti sono dotati di una o più strutture circolari delimitate da un vallo e da un corrispondente terrapieno, lunghe strutture lineari e fonti di acqua sacra. Tutti gli antichi "siti reali" irlandesi, non solo i piu' importanti citati poc'anzi, furono edificati su corrispondenti luoghi sacri e di culto preistorici, segno che la sacralità del luogo doveva essere riconosciuta e le veniva attribuita grande importanza ai fini della prosperità dei regni, e loro stessi erano luoghi sacri. L'evoluzione e la progressiva crescita delle strutture edificate nei siti reali veniva accompagnata da una corrispondente costruzione mitologica relativa alle credenze, alle tradizioni, tanto da far diventare sacri questi luoghi, oltre che luoghi di importanza militare e di governo delle varie province. A maggiore ragione a Tara dove l'intervento divino di Lugh, che secondo le leggende, fu re, fu una sua prerogativa. L'indagine archeologica di ciò che è rimasto ci dice che la collina di Tara fu principalmente un sito rituale, un luogo dove la gente andava a seppellire i propri morti e dove venivano celebrati gli eventi più importanti della comunità. Durante l'età del Bronzo e del Ferro, la collina fu protetta dai cinque siti fortificati, i quali erano anche luoghi sacri, i quali erano stati ubicati secondo un criterio rituale, sacro e astronomicamente significativo, intorno ad essa. Di fatto la collina di Tara era inizialmente priva di fortificazioni in quanto i cinque "Rath" satelliti che garantivano la difesa, ma soprattutto erano gli dei che provvedevano alla difesa della sacra residenza reale suprema. Se esaminiamo il "Rath na Rioch" cioè il sacro recinto reale osserviamo che si tratta di un recinto rituale destinato a delimitare uno spazio sacro più che un recinto edificato con funzione difensiva, in quanto il vallo è posto all'interno rispetto alla palizzata e non all'esterno come avviene, secondo logica, nel caso di tutti i siti fortificati di origine celtica. Lo stesso accade nel caso degli altri "siti reali" capitali delle altre tre province. Si tratta quindi di una struttura rituale non destinata a proteggere chi stava dentro da eventuali pericoli esterni, ma a difendere chi stava fuori da potenti forze ultraterrene che venivano in questo modo contenute e confinate all'interno del recinto sacro. Sulla collina di Tara esistono attualmente non meno di 30 strutture visibili e molte altre sono ormai invisibili, ma rilevabili dall'alto mediante prospezione aerea, soprattutto con tecniche all'infrarosso oppure mediante prospezione geofisica con tecniche georadar.

L'indagine GeoRadar, eseguite dagli archeologi irlandesi che facevano parte del progetto "Discovery Program", ha mostrato che nel sottosuolo della collina di Tara esistono strutture antiche attualmente non rilevabili a vista nemmeno con la prospezione aerea. In particolare si rileva l'esistenza di svariati recinti risalenti all'eta' del Bronzo e del Ferro che rendono il sito molto complesso da studiare.

Le strutture presenti sulla collina non possono essere datate di per se stesse. La collocazione cronologica è stata ottenuta per confronto con quella tipica di altre strutture simili. Attualmente le strutture che sono state scavate sono: la più antica, il "Dumha na nGiall" (il tumulo degli ostaggi), una tomba a tumulo di origine neolitica, mentre la struttura più recente, il "Rath na Seanaidh", è collocabile cronologicamente alla fine dell'età del Ferro irlandese, che contrariamente a quanto avviene per il resto dell'Europa, si spinge fino al 400 d.C. e termina con l'arrivo del Cristianesimo sull'isola, principalmente ad opera del diacono Palladio di provenienza gallica e da S. Patrizio. Per il resto il "Rath na Rioch" sembra risalire ad un'epoca posta tra il 400 a.C. e il 100 a.C.,quindi in piena età del Ferro irlandese, anche se una delimitazione circolare più piccola è stata rilevata nel sottosuolo e datata al Neolitico. Tale delimitazione, piu' antica, si rileva solo in pochissimi altri luoghi sacri e di culto neolitici in Irlanda e cioè a Knowth, nella contea di Meath, e a Lyles Hill, nella contea di Antrim in cui rileviamo la presenza di imponenti tumuli funerari costruiti durante il Neolitico. Il "Rath na Rioch" comprende la Tech Cormaich, la residenza reale di re Cormac mac Airt e il cosidetto "Forradh", che in antico irlandese significa "piattaforma". La sua struttura è di forma ellittica in cui il vallo è posto all'interno rispetto al terrapieno e alla relativa palizzata quindi si tratta di un sito rituale più che difensivo. Le dimensioni sono 300 metri per l'asse maggiore e 250 metri per quello minore. Nel 1953 gli archeologi scavarono una sezione dell'insieme fossato-terrapieno rivelando che il vallo a forma di "V" era stato scavato per 3.5 metri dentro il banco di roccia sottostante. La stratigrafia ha rivelato la presenza di abbondanti scorie ferrose che indicano che la costruzione del recinto deve essere collocata cronologicamente all'età del Ferro irlandese. La trincea di fondazione atta ad alloggiare i pali di legno che componevano la palizzata di recinzione arrivava a 2 metri di profondità lungo tutto il perimetro del terrapieno, rendendola difficilmente abbattibile, con i mezzi dell'epoca. La cosa interessante è, però, che la palizzata, anche se si tratta di una delimitazione sacrale, fu aggiunta a posteriori, rispetto alla costruzione del terrapieno, in un'epoca in cui esistettero necessità di difesa ed è singolare che questo avvenne quando l'avvento del Cristianesimo mandò in crisi il vecchio ordine pagano basato sulle credenze e sulle tradizioni custodite dai druidi e relative al grande rispetto dovuto ad un luogo sacro e prevalsero gli interessi politici e di conquista di ciascuna provincia nei confronti delle altre. All'interno del "Rath na Rioch" sono poste le due strutture circolari note con i nomi di "Teach Cormaic" e di "Forradh". Il primo è una struttura fortificata circolare di circa 70 metri di diametro la cui porta d'ingresso è esattamente allineata con quella di ingresso al "Rath na Rioch". La "Teach Cormaic", che risale al VI secolo, fatta edificare da re Cormac Mac Airt, è tangente verso sud-est con il "Forradh" il quale è un terrapieno circolare fortificato in cui la leggenda vuole avvenissero le investiture dei re supremi d'Irlanda. A sud del "Rath na Rioch" è posto il "Rath Laoghaire" cioè il recinto reale fatto costruire dal re Laoghaire Mac Neill che divenne famoso per la disputa con S. Patrizio relativamente al fuoco di Pasqua. Secondo la leggenda re Laoghaire, alla sua morte, fu sepolto da qualche parte ma dentro uno dei terrapieni che formano le strutture di Tara, posizionato in modo da guardare in faccia i suoi nemici: gli uomini del Leinster che vivevano a Dun Ailinne, quindi il suo cadavere fu orientato lungo la direzione meridiana, con la testa a nord. La struttura è un recinto circolare di 130 metri di diametro che al contrario delle altre strutture presenti sulla collina, mostra la sequenza vallo-terrapieno disposta secondo la logica difensiva, cioè con il vallo posto all'esterno del terrapieno su cui era edificata la palizzata. Nonostante la parte orientale sia andata distrutta, la prospezione georadar ne ha permesso la ricostruzione al computer e ha permesso anche di mettere in evidenza che anche Rath Laoghaire è caratterizzato dall'avere l'entrata posta ad est come si rileva nella stragrande maggioranza dei "Rath" (luoghi fortificati, ma anche sacri) irlandesi. La sede regale di Tara fu abbandonata definitivamente nel 1022 dall'ultimo "Ard-Ri", Mael Shechlainn 

L'origine del toponimo 

L'antico nome di Tara, cioè Temair trova due possibili spiegazioni nel testo Sanas Cormaic redatto nel 908 d.C. e attribuito a Cormac mac Cuilennain, re e vescovo di Caisel, mentre invece i nomi dei vari siti che costituiscono le strutture interne furono citati per la prima volta nel Dindshenchas, testo redatto durante il XI secolo da un anonimo autore che aveva visitato quei luoghi. Egli però, nel testo, aveva indicato i nomi senza fornire l'esatta corrispondenza con le strutture presenti sul terreno. Questa corrispondenza fu stabilita da George Petrie nel XIX secolo, a seguito di un dettagliato studio del Dindshenchas da lui eseguito. Non sappiamo se questi nomi possano corrispondere o meno all'effettiva antica denominazione delle varie strutture, ma sono entrati nella tradizione ed in questa sede, ce ne serviremo, come è d'uso tra gli archeologi irlandesi, per identificarle univocamente. La prima spiegazione è che Temair derivi dall'irlandese antico "tea-mur", cioè il muro di Tea, la moglie di Eirimon un re mitologico di Tara. Secondo la leggenda la regina Tea, nativa di Tebe in Egitto, morì di nostalgia a Tara e fu seppellita sulla sommità della collina. L'altra spiegazione è in relazione con la posizione elevata dell'insediamento da cui si gode un'ampia vista lungo il paesaggio circostante. Entrambe le spiegazioni contenute nel Sanas Cormaic sono di origine mitica e sono solamente leggendarie. Il nome "Tara" è l'anglicizzazione dell'antico irlandese "Temair" attraverso il termine "Taueragh" utilizzato durante il XIII secolo come è registrato in numerosi documenti di redazione Anglo-Normanna. In realtà il nome Temair, secondo l'irlandese antico, pare connesso con l'alternarsi dell'alba e del tramonto e la definizione di uno spazio sacro, elementi tipici dell'antica sacralità irlandese in cui gli astri erano molto importanti.

Le origini mitiche e le leggende 

Tara fu la leggendaria residenza degli antichi re supremi d'Irlanda, di cui si trova traccia in numerosissime leggende; vediamo ora di fornire un'interpretazione tratta dalle fonti principali della mitologia celtica irlandese. Secondo le leggende esisteva anticamente luogo mitico che si chiamava Temair i cui abitanti erano persone comuni, alcuni erano più saggi, altri meno. Alcuni si ponevano domande, altri meno, ma tutti erano legati dall'amore per la loro terra, la loro collina. Un giorno, o forse una notte, nel momento in cui il giorno si incontra con la notte, e quindi non è né l'uno né l'altro: un tempo fuori dal tempo e dal mondo, una grande nube di nebbia avvolse Tara e in quella occasione comparvero degli esseri strani che dichiararono di essere della stirpe dei "Thuata De Danann", cioè il Popolo dei Dana, la mitica stirpe di origini divine che secondo la mitologia irlandese "venne dal nulla e scomparve nel nulla" (la citazione e' tratta dai "Miti delle Invasioni d'Irlanda"), e di venire dalle terre a nord del mondo. Gli abitanti di Tara fuggirono spaventati e per molto tempo si tennero alla larga da quegli strani esseri che abitavano la collina; ma i più saggi tra loro, incuriositi, si avvicinarono e accettarono di incontrarsi con loro. 

Da quegli incontri, e da quegli strani esseri, gli abitanti di Tara impararono molte cose: la Scienza, la Magia, l'Arte, l'Astronomia, l'Erboristeria, la Musica, la Medicina. Secondo le leggende quindi il sapere astronomico derivava direttamente da esseri dotati di prerogative divine. Ma i "Thuata De Danann" non si limitarono a questo: regalarono a quei primi uomini saggi, quattro doni i quali erano oggetti dotati di poteri soprannaturali che avrebbero costituito da quel momento in poi la dote dei re supremi d'Irlanda. I quattro doni erano: una coppa (identificabile secondo la tradizione nel Graal, mito che compare in tutte le antiche tradizioni del pianeta), una pietra, una lancia, tradizionalmente identificata con la lancia con cui il centurione Longino trafisse il costato di Gesù Cristo (si dice anche che la stessa lancia sarebbe appartenuta ad Hitler e che ora sia quella conservata al Museo di Monaco) e una spada che e' stata identificata con Excalibur, la mitica spada di Re Artù. 

La pietra, la Lia Fail, o "pietra del destino", fu usata per riconoscere, tra i vari pretendenti al trono, la persona degna di essere designata tra i vari candidati al trono supremo d'Irlanda; infatti al cospetto del vero "Ard-Ri", la pietra emetteva un grido. Secondo alcuni studiosi, la "Lia Fail", non avrebbe mai lasciato l'Irlanda e sarebbe quella attualmente posta alla sommità della "Teach Cormaic", secondo altri studiosi sarebbe stata oggetto di grandi contese e più volte trafugata e presa con la forza dalle varie fazioni. Per molto tempo una pietra identificata come la Pietra del Destino è stata a Westminster, sul trono dove incoronavano i re inglesi, poi, nel 1997, con una solenne cerimonia voluta dalla regina Elisabetta, e' stata riportata in Scozia, a Scone nel Perthshire, dove era conservata prima che Edoardo I la trafugasse. Con questi quattro doni iniziò la stirpe degli Alti Re d'Irlanda, gli Ard-Ri, e Tara ne divenne la dimora reale; iniziò così un'era di grande prosperità e benessere e Tara fu un esempio di regno illuminato per tutto il resto del mondo. I re di Tara, gli Ard-Ri, erano sovrani molto particolari: avevano la caratteristica comune di essere infinitamente generosi con chi era al loro fianco e lavorava per il benessere di Tara tanto che con questi, gli Ard-Ri dividevano ogni loro avere. Tara era un esempio di società giusta e democratica; in quel luogo si svolgevano le assemblee a cui presenziavano tutte le fasce sociali, e sia i Druidi che il Re si attenevano alle decisioni prese collettivamente. 

Tara era anche il posto dove si formavano sia i druidi che i guerrieri, perché era un luogo sacro e una fortezza dove i guerrieri si preparavano alle battaglie e dove i druidi mantenevano aperta la porta del "Sidhe" cioè l'"altro mondo", il mondo degli eroi, degli esseri mitici e degli dei. Secondo una leggenda fu proprio a Tara che Merlino, il druido, trovò le pietre adatte per erigere il suo grande tempio, e le trasportò, con la sua magia, fino nel sud dell'Inghilterra costruendo il complesso megalitico di Stonehenge. Sulla collina di Tara risiedevano gli esseri invisibili, con tutte le loro caste e gerarchie, da quelli burloni a quelli che davano un aiuto concreto agli abitanti. Ai re di Tara i druidi dei "Tuatha de Danann" insegnarono a riconoscere i posti magici dove incontrare gli esseri invisibili, gli spiriti della natura, poiché questi esseri non stavano ovunque, ma si incontravano in luoghi ben precisi. I re di Tara avevano un'insegna, una spilla magica, che era stata loro consegnata dai "Tuatha de Danann" quale simbolo del loro regno. Era un oggetto di grande potenza il cui significato veniva trasmesso di re in re; con questo oggetto magico essi proteggevano tutta la nazione e da esso traevano forza per il loro regno. Un gioiello prezioso, decorato con filigrana d'oro, ambra e smalti, risalente all'VIII secolo, è stato effettivamente rinvenuto nel 1850 sulla spiaggia di Bettystown, poche miglia a sud della collina di Tara. Il reperto è stato identificato come la mitica spilla di Tara, "the Tara Brooch", ed è attualmente conservato al National Museum di Dublino. 

Quando i Tuatha de Danann se ne andarono sparendo del nulla, avvenne tutto in una notte, o meglio nuovamente nell'incontro tra giorno e notte (per gli irlandesi antichi e più in generale per le popolazioni celtiche, i momenti di transizione erano ritenuti di pertinenza divina, quindi l'alba e il tramonto erano ritenuti momenti particolarmente importanti). Nessuno se ne accorse: se ne andarono nel nulla, come dal nulla erano venuti. Si dice che parte di loro tornò nelle Terre a nord del mondo, e che altri invece si rifugiarono nel "Sidhe", l'Altro Mondo; ma gli Ard-Ri avevano ormai imparato ad usare i quattro doni, e Tara restò ancora per molto tempo un esempio di società giusta e progredita, un esempio per tutta l'umanità. Quando il mondo piombò nelle barbarie, fu necessario proteggere l'esperienza di Tara per preservarla per le umanità future. Apparentemente tutto si disperse: dei quatto doni nacquero ogni sorta di dicerie e di superstizioni e tutto si tramutò in un mito. Il Graal fu visto in ogni parte del mondo, la pietra cambiò decine di volte posto e possessore, la lancia fu identificata con la lancia che ferì Gesù Cristo, la spada diventò Excalibur, la spada di Artù. La spilla di Tara venne ritrovata secoli e secoli dopo sulla spiaggia delle terre nei pressi dell'antico regno, e degli antichi abitatori di Tara si perse ogni traccia, ma secondo la tradizione locale in realtà gli Ard-Ri e il loro popolo non andarono da nessuna parte, sono ancora lì, a Tara, nel mondo invisibile che sta accanto al nostro.

Secondo numerose leggende, Tara fu governata per lungo tempo da esseri divini i più importanti dei quali furono il dio Lugh e la dea Medb. Lugh è il più importante degli dei del pantheon celtico ed il termine significa "brillante" o anche "luminoso". I suoi attributi principali erano le competenze nel campo militare, artigianale e sacerdotale: praticamente Lugh era abile in qualsiasi cosa, concetto che in antico irlandese si traduce in "samildanach". Lugh rappresenza la derivazione divina del regno di Tara che si manifesta attraverso le "grida" della "Lia Fail" (la pietra del destino) che emetteva suoni quando veniva toccata da un individuo degno di aspirare al regno di Tara. Nel testo mitologico Cath Maige Tuired (la Battaglia di Moytura) è descritto l'arrivo di Lugh sotto le mura di Tara. Egli arrivò a Tara, quando la città era governata dal re Nuadu, indossando una corona regale, portando una lancia la cui punta rifletteva costantemente l'immagine del cielo stellato, e accompagnato da una banda di stranieri. Il portinaio, che non lo riconobbe, chiese a Lugh cosa sapesse fare (nessuno che non praticasse un'arte o un mestiere poteva entrare a Tara) e il dio elencò le sue abilità nei vari mestieri, ma il portinaio le respinse tutte, una per una, dicendo che persone abili in ciascuno di quei mestieri erano già presenti nella città. Allora Lugh disse al portinaio di chiedere al re se esistesse in Tara una singola persona capace di svolgere abilmente tutti i vari mestieri, contemporaneamente. Il re Nuadu ammise che non esisteva in Tara una persona simile e permise a Lugh di entrare nella città; quando lo vide, riconobbe il dio e gli cedette il trono; Tara quindi ebbe un re divino. La leggenda ebbe una sua funzione infatti la presenza di un re-dio legittimava la supremazia del re di Tara nei confronti di tutti gli altri re dei vari regni d'Irlanda in quando tramite con gli dei. Al fine di legittimare questa caratteristica in maniera pubblica, l'investitura del re seguiva un particolarissimo cerimoniale che non è però storicamente documentato. Esiste però una descrizione di esso contenuta nel testo "Baile in Scail" (la Visione del Fantasma) che risale al IX secolo d.C., che racconta la cerimonia dell'investitura. 

Nel racconto è Lugh stesso che agendo come un profeta predice il nome di una serie di futuri re di Tara che appartengono alla dinastia degli Ui Neill provenienti dall'Irlanda settentrionale e centrale. Lui ordina ad una giovane donna, probabilmente la dea della sovranità, di offrire a Conn Cetchathach, una bevanda contenuta in una coppa d'oro, in questo Conn diventa il primo re capostipite della dinastia degli Ui Neill. La sovranità di Tara impersonata da una giovane donna e' chiaramente in relazione alla dea Medb, nome che, curiosamente, in antico irlandese di riferisce all'avvelenamento. Di fatto la leggenda riferisce che il re dopo aver bevuto dalla coppa si addormenta in un sonno artificiale indotto dalla dea, che dorme con lui simboleggiando un rito di fertilità e l'unione tra il re e la terra di Tara che dovrà governare. Nel caso mancasse un candidato adatto a ricoprire la carica di re cioè il "ri Temro" è la stessa Medb che governa Tara fintanto che era possibile identificare il personaggio adatto a diventare re. La dea aveva l'abitudine di apparire come una vecchia megera al possibile candidato e chiedergli di essere baciata. Così avvenne, secondo la leggenda, nel caso di Niall Noigiallach (Niall dai Nove Ostaggi) e si suoi fratelli. La leggenda, risalente al XI secolo d.C., "Echtra mac nEchdach Mugmedoin" (le avventure dei figli di Eochaid Mugmedon), ci racconta come tra tutti i figli di Eochaid Mugmedon, solo uno, Niall accettò di baciare la vecchia strega; dopo il bacio la megera si trasformò nella dea Medb e Niall ebbe il regno di Tara.

Le ricorrenze sacre e le feste rituali 

L'esistenza, durante l'anno celtico, di molte festività è un fatto noto e ben documentato dai reperti archeologici, dalla storiografia antica e dalle tradizioni che ancora oggi vengono celebrate in svariate località dell'Irlanda. Tra le ricorrenze in corrispondenza delle quali venivano celebrate alcune feste durante l'anno, quattro di esse rivestivano un particolare significato sia dal punto di vista della solennità che della ritualità. Tali ricorrenze erano, in ordine cronologico lungo l'anno celtico irlandese, Samain , Imbolc, Beltaine e Lughnasa, e in corrispondenza di tali ricorrenze, in svariati luoghi dell'Irlanda, si celebravano le feste politico-sociali-religiose note con il nome di "oenach" e presiedute dai vari re provinciali. A Tara la festa presieduta dall'Ard-Ri era nota con il nome di "Oenach Tailten" in quanto veniva celebrata a Lughnasa nella vicina localita' di Tailten (attualmente Teltown). La ricorrenza di Samain, corrispondeva all'inizio dell'anno ed inaugurava il periodo durante il quale era la notte a prevalere sul giorno. Le altre tre ricorrenze corrispondevano ciascuna alla celebrazione di una ben determinata divinità venerata dalle popolazioni celtiche dell'età del Ferro irlandese. La festa di Imbolc era dedicata alla dea Brigit, nome che in irlandese antico aveva il significato di "luminosa", ispiratrice delle arti e dei mestieri. Durante la festa di Beltaine era stabilita l'inizio della stagione estiva, e venivano festeggiate divinità con prerogative di tipo medico. La festa di Lughnasad era ritenuta la più importante di tutte in quanto la divinità celebrata era Lugh, considerato la maggiore divinità venerata dagli irlandesi dell'età del Ferro come testimoniano molti reperti archeologici. Il termine Lughnasa significa "raduno di Lugh" e tale festa coincideva generalmente con le grandi "Oinech" che venivano celebrate nei vari regni dalle varie tribù facenti capo alle varie residenze reali irlandesi. Sappiamo che le date di celebrazione delle feste antico-irlandesi erano decise dalla levata eliaca di 4 stelle, Antares (Samain), Aldebaran (Beltaine), Regolo (Lughnasa) e le stelle della costellazione di Pegaso (Imbolc), come avveniva in tutto il mondo celtico, salvo il fatto che in Gallia la stella indicatrice di Imbolc era Capella, che essendo circumpolare in Irlanda, non tramontava mai e quindi non poteva andare in levata eliaca, ma anche dalla posizione di levata del Sole, all'orizzonte naturale locale, in concomitanza con le levate eliache delle stelle citate; questa pare essere un'usanza esclusivamente antico-irlandese, testimoniata dai numerosissimi allineamenti che è stato possibile rilevare nei siti archeologici risalenti all'età del Ferro, e che ha poi condotto durante la cristianizzazione dell'isola, ad opera di S.Patrizio e dei suo seguaci durante l'alto medioevo, alla "solarizzazione" delle feste agganciandole artificialmente ad alcune date convenzionali fisse del calendario giuliano: 1 Febbraio (Imbolc), 1 Maggio (Beltaine), 1 Agosto (Lughnasad) e 1 Novembre (Samain), durante le quali la declinazione del Sole era 16 gradi sopra l'equatore (Beltaine, Lughnasad) e 16 gradi al di sotto di esso (Samain, Imbolc). Ricordiamoci che nell'Irlanda dell'eta' del Ferro era in uso una sfera celeste di tipo autoctono in cui erano presenti costellazioni diverse da quelle tipiche del mondo greco-romano le quali non avevano ancora fatto il loro ingresso nell'ambiente culturale irlandese. In questo particolare contresto la stella Antares era nota con la denominazione "an Dam Allaid" cioe' "il Cervo Selvaggio", Regolo era "an Coran" cioe' "il Falcetto", Aldebaran era nota come "an Tarb" cioe' "il Toro" e le stelle che fanno parte della costellazione di Pegaso, per gli irlandesi protostorici definivano l'asterismo di "an Coire" cioe' il "Calderone". E' comunque emblematico che il clero cristiano irlandese abbia mantenuto in uso le ricorrenze di origine pagana, ed in più, molte chiese monastiche ed oratori distribuiti sul territorio della verde isola siano orientate verso il punto di levata del Sole in quei quattro particolari giorni dell'anno.

La georeferenziazione del sito 

Dopo aver tracciato a grandi linee il complesso panorama mitologico e sacrale che ha a che fare con la collina di Tara, ci occuperemo di quanto è risultato dai rilievi archeoastronomici eseguiti durante l'agosto 2003. Prima di eseguire lo studio archeoastronomico di un sito archeologico è necessario però eseguire la cosiddetta "Georeferenziazione" che consiste nel misurare la posizione geografica (coordinate) e la quota altimetrica secondo un ben determinato sistema di riferimento, il cosiddetto "Datum". La georeferenziazione del sito di Tara e i relativi rilievi di orientazione rispetto alla direzione del meridiano astronomico locale sono stati eseguiti, da A. Gaspani, il 6 Agosto 2003. La georeferenziazione è consistita nell'eseguire rilievi di posizionamento satellitare GPS ottenendo le coordinate geografiche e la quota altimetrica per ciascuna delle strutture che costituiscono il sito. L'incertezza raggiunta nel posizionamento planimetrico è stata inferiore ai 10 cm, mentre nella valutazione dell'altimetria l'incertezza è dell'ordine del metro. Poiché il sito di Tara è molto esteso, circa 2-3 Km, gli azimut geodetici di orientazione degli allineamenti sono stati ottenuti semplicemente sulla base delle coordinate planimetriche dei vari punti di stazione GPS, così come le loro reciproche distanze. Le coordinate geografiche riferite all'ellissoide geocentrico WGS84 della cima della Teach Cormaic, nel punto dove attualmente e' posta il monolito noto con il nome di "Lia Fail" sono:

LAT. = 53° 34'.719 N LON. = 6° 36'.729 W Quota = 163.0 metri

L'analisi archeoastronomica 

Durante l'analisi di un sito condotta alla ricerca, degli allineamenti che potrebbero individuare direzioni astronomicamente importanti ci si chiede spesso quale segnificativita' possano avere gli allineamenti rilevati. In altre parole ci si pone la fondamentale domanda di conoscere la probabilita' che un allineamento possa essere accoppiato con successo ad una direzione connessa con il sorgere o il tramontare o la visibilita' nel cielo di un oggetto celeste. La connessione per essere valida deve essere caratterizzata dall'avere almeno una ragionevole probabilita' che la disposizione degli elementi che individuano l'allineamento, siano essi pietre, buche di palo o altro, non sia casuale, ma possa corrispondere effettivamente a qualcosa di visibile all'orizzonte in quel periodo. Il rilievo topografico del sito permette di stabilire un certo numero di direzioni che potrebbero essere astronomicamente significative. Ciascuna direzione e' caratterizzata dal suo particolare azimut di orientazione A e dal suo errore s(A) valutabile in fase di analisi delle misure topografiche. Definendo "p" la probabilita' geometrica che tale allineamento possa individuare una direzione astronomicamente significativa potremo scrivere: p = m S(A)/360° in cui m e' il numero di simmetrie dell'allineamento (ad esempio: m=1 se si prende in esame un verso solo, oppure m=2 se i versi considerati sono entrambi). Se in un sito si rilevano n=N(N-1) allineamenti possibili definiti da N marcatori (monoliti o buche di palo o altro) indipendentemente posizionati e ciascun allineamento che deriva dalla loro combinazione a 2 a 2 ha una probabilita' "p" di essere allineato verso un punto dell'orizzonte astronomicamente significativo allora la probabilita' P(x) che x allineamenti possano essere significativi sugli n possibili segue una distribuzione Binomiale e quindi la valutazione della probabilita' P(x) puo' essere valutata secondo le usuali formule proprie di tale distribuzione. Nel caso si verifichi , come accade spesso nei siti archeologici di rilevanza astronomica, che il numero degli allineamenti e' basso, allora la distribuzione Binomiale pertinente al sito e' meglio trattabile approssimandola con una opportuna distribuzione di Poisson la quale in questo caso offre migliori prestazioni. Nel caso che gli x allineamenti valutati possano essere considerati indipendenti l'uno dall'altro (ad esempio le orientazioni degli ingressi dei singoli "rath" indipendentemente l'uno dall'altro) allora la probabilita' globale puo' essere valutata mediante la formula: P(x) = x p**(x-1). Tale metodologia e' quella seguita durante l'analisi archeoastronomica. 

 

Nel sito di Tara e nelle vicinanze sono presenti numerosi allineamenti astronomicamente significativi

Prendiamo inizialmente in esame il recinto reale noto come Rath na Rioch, esso è caratterizzato da una forma ellittica i cui assi sono orientati in modo tale da essere astronomicamente significativi. L'asse maggiore del recinto ellittico passa per la sommità della "Teach Cormaic", esattamente dove e' attualmente posta la Lia Fail e più a nord, esattamente per la sommità del "Dumha na nGiall", il "Tumulo degli Ostaggi", andando poi ad intersecare l'orizzonte naturale locale, presso le Cooley Mountains (mitologicamente note per essere state il luogo in cui avvennero gli avvenimenti narrati in una parte del "libro di Leinster" meglio noti con la denominazione di Tain Bo Cualinge) nel punto in cui, durante l'età del Ferro, era visibile le levata della stella Deneb (nota dai testi altomedioevali irlandesi con il nome di "an Eala", cioe' "il Cigno"). Alla latitudine dell'Irlanda, Deneb era circumpolare, ma siccome l'altezza dell'orizzonte naturale locale rispetto a quello astronomico è, in quella direzione, dell'ordine dei 6 gradi, la stella era vista sorgere non molto lontano del punto cardinale Nord. L'asse minore del recinto ellittico e' risultato essere allineato verso il punto di punto di levata della stella Spica ("an Oigbhean" cioe' "la fanciulla"), fenomeno visibile, prima dell'alba, dalla prima decade di Ottobre in avanti lungo l'orizzonte naturale locale un poco più a sud dell'attuale localita' di Kopestown Church, . Il calcolo delle probabilità ci mostra che la particolare orientazione del "Rath na Rioch" potrebbe essere casuale solamente con un livello di probabilità pari al 4.3% quindi con un livello del 95.7% l'orientazione del recinto ellittico è stata deliberatamente e consapevolmente stabilita, durante la seconda metà del I millennio a.C. Prendiamo ora in esame la coppia di strutture "Teach Cormaic", cioè la residenza di re Cormac e il "Forradh", cioè la sala delle udienze reali. I centroidi dei due terrapieni subcircolari, definiscono una linea astronomicamente significativa, nel senso che ponendosi sulla sommità della Teach Cormaic poteva essere osservata la levata di Sirio esattamente sopra il centro geometrico del Forradh, dalla prima decade di Agosto, quando l'astro era in levata eliaca, in concomitanza con la festa di Lughnasad celebrata in onore del dio Lugh, in poi. Sirio andava in tramonto acronico all'inizio di Dicembre, in levata acronica nella prima decade di Gennaio e il suo tramonto eliaco avveniva nella prima decade di Maggio. A questo proposito è interessante notare che, come già messo in evidenza in precedenza, nelle vicinanze e' posta Teltown il luogo in cui proprio a Lughnasa si svolgevano le "Oenach Tailten", le assemblee presiedute direttamente dal re di Tara e dedicate al dio celtico Lugh. La cosa interessante è la peculiare collocazione geografica di Teltown la quale è posta lungo l'allineamento verso il punto di levata di Sirio (an Madra, "il Cane da compagnia"), ma dalla parte opposta rispetto a Tara, in modo tale che da Teltown la levata di Sirio fosse visibile esattamente al di sopra della collina di Temair. E' interessante rilevare che la prima visibilità della stella poteva essere rilevata dai druidi che davano inizio alla cerimonia in onore di Lugh, non appena l'astro diveniva visibile sopra la collina di Tara, esattamente sopra la residenza del re Cormac, la "Teach Cormaic". Il calcolo delle probabilità ci mostra che le linee astronomicamente significative potrebbero essere dovute al caso solamente con un livello di probabilità pari allo 0.7%. Il "Forradh" o più semplicemente la sala delle udienze reali, e' un terrapieno di forma circolare, di circa 60 metri di diametro, che mostra la peculiarità di avere il suo centro geometrico posto sulla linea che passando per il centro geometrico del "Rath na Seanaidh" percorre esattamente tutto il terrapieno orientale del "Teach Miodchuarta" cioè la mitica "sala del banchetto" ed interseca l'orizzonte naturale locale nei pressi della necropoli preistorica di Slieve Breagh, nel punto dove durante l'età del Ferro era visibile la levata di Capella, che alla latitudine dell'Irlanda era circumpolare, ma siccome l'altezza dell'orizzonte naturale locale rispetto a quello astronomico è dell'ordine dei 4 - 5 gradi, la stella sorgeva e tramontava in prossimità del punto cardinale Nord astronomico locale.

Il"Teach Miodchuarta", la cosiddetta "Sala del Banchetto" secondo la tradizione. Sullo sfondo si vedono le strutture interne al Rath na Rioch, "il Recinto dei Re". Accanto al "Teach Miodchuarta", a destra, si intravede il Dorca, un piccolo tumulo di origine neolitica preesistente.

Considerata la latitudine di Tara, tale direzione risulta deviante di soli 2 gradi verso est rispetto alla direzione del meridiano astronomico locale. Appare quindi chiaro che la collocazione del "Forradh" non è casuale, ne rispetto alla "Teach Cormaic" ne tantomeno rispetto alle altre strutture presenti nel sito, ma anche il "Teach Miodchuarta" risulta esattamente allineato, con i suoi 200 metri di lunghezza lungo una direzione che devia di pochissimo rispetto a quella del meridiano astronomico locale. La probabilità che il "Forradh", il "Rath na Seanaidh" e il "Teach Miodchuarta" siano stati allineati a caso è talmente bassa da essere trascurabile, mentre invece la probabilità che tale linea sia connessa con il punto di levata di Capella, solo per ragioni casuali è pari al 2.9%, quindi anche in questo caso con un livello di probabilità superiore al 97%, la linea astronomicamente significativa fu deliberatamente scelta e definita dai druidi di Tara. I "Claoin-Fhearta" (letteralmente "trincee pendenti") sono due strutture a terrapieno circolare rispettivamente di 70 e 40 metri di diametro che, secondo le leggenda, franarono parzialmente nel momento in cui il re Lugaid Mac Conn, che vi risiedeva, emise un verdetto sbagliato durante un sessione di giustizia, dimostrando così il risentimento degli dei per la sentenza errata. La loro ubicazione spaziale è a nord-ovest del "Rath na Rioch", a circa 180 metri ad est del "Teach Miodhcuarta" e i loro centri geometrici sono posti con ottima approssimazione lungo la linea del meridiano astronomico locale. All'interno delle due strutture circolari sono posti cinque tumuli di probabile origine neolitica, due nel "Claoin-Fhearta" meridionale e tre in quello settentrionale. Anche in queste strutture si rilevano alcune direzioni astronomicamente significative. Consideriamo il "Claoin-Fhearta" meridionale, i due tumuli sono allineati lungo una direzione che interseca l'orizzonte naturale locale, nella direzione delle Cooley Mountains nel luogo in cui era possibile osservare la levata di Deneb (an Eala), all'orizzonte naturale locale elevato circa 6 gradi rispetto a quello astronomico locale. La probabilità che l'allineamento sia casuale vale solamente il 1.4%. I tre tumuli posti nel "Claoin-Fhearta" settentrionale definiscono due direzioni astronomicamente significative, la prima di tipo solstiziale solare, corrispondente al punto di tramonto del Sole al solstizio ("grian tairisem", in antico-irlandese) d'estate, a nord ovest, nella direzione della Hill of Lloyd, del monastero medioevale di Kells e della cittadina di Teltown, e dalla parte opposta, al punto di levata del sole solstiziale invernale, all'orizzonte naturale locale, ma anche al punto di levata di Antares (an Dam Allaid) la quale alla sua levata eliaca che avveniva nella terza decade di Novembre segnalava il tempo adatto alla celebrazione delle feste associate alla ricorrenza di Samain, che stabiliva l'inizio della stagione invernale, il "Geamradh", e piu in generale del "Bliadain" dell'anno celtico irlandese. Questa direzione dopo aver percorso 300 metri incontra con rilevante precisione il "Dorca" un tumulo posto ad una cinquantina di metri ad ovest del "Teach Miodhcuarta". La probabilità che tale linea derivi da fattori casuali è pari allo 0.7%. L'altra direzione astronomicamente significativa concorda molto bene con il punto di prima visibilità della stella Sirah (detta anche Alpheratz) che faceva parte della costellazione di "an Coire" cioe' "il Calderone (della rinascita)", la cui levata eliaca che avveniva nei primi giorni di Febbraio, quando i druidi celebravano la festa di Imbolc, nella direzione della attuale cittadina di Bellewstone. La probabilità che tale linea derivi da fattori casuali è pari allo 0.6%. Un'altra linea astronomicamente di grande interesse è quella che congiungendo due dei tre tumuli posti internamente al "Claoin-Fhearta" settentrionale e passando per un terzo tumulo posto isolato poco ad ovest del "Teach Miodhchuarta" interseca l'orizzonte naturale locale nel punto dove sorgeva il Sole nei giorni della ricorrenza di Samain, che per gli irlandesi indicava l'inizio della stagione invernale che durava fino alla successiva ricorrenza di Beltaine. Sulla stessa linea, ma nella direzione opposta tramontava il Sole nel giorno della ricorrenza di Beltaine, che indicava l'inizio del "Samradh" cioe' della stagione estiva, la quale sarebbe terminata alla successiva Samain. In questo caso la probabilità di casualità è così bassa da essere del tutto trascurabile. Poco discosto dai due "Claoin-Fhearta", a circa una cinquantina di metri ad est, è posto il "Rath Grainne" che è una struttura a terrapieno circolare che mostra nel suo centro la presenza di un tumulo. La direzione della congiungente i centri del "Claoin-Feartha" meridionale e la sommità del tumulo all'interno del "Rath Grainne" concorda molto bene con il punto di levata della stella Regolo ("an Coran"). La sua levata eliaca che avveniva all'inizio della seconda decade di agosto, nel periodo in cui i Druidi celebravano le "Oenach" connesse alla ricorrenza di Lugh. La probabilità che tale linea derivi da fattori casuali è pari allo 2.6% Il "Rath Grainne" mostra anche un'altra coppia di linee astronomicamente significative, molto importanti per la ritualità antico-irlandese. Dal tumulo centrale posto nel "Rath Grainne" può essere condotta una linea che passando per il tumulo più prossimo posto nel "Claoin Fhearta" settentrionale, interseca l'orizzonte naturale locale nel punto in cui il Sole tramontava nei giorni delle Oenach, mentre la linea che dal centro del "Claoin Fhearta" meridionale passa per il tumulo centrale del "Rath Grainne", interseca l'orizzonte naturale locale nel punto in cui il Sole tramontava nel giorno della stessa importante festività celebrata dai druidi di Tara.

Modello digitale del terreno in cui sono ubicati i Claoin Fhearta e il Rath Grainne ottenuto dagli archeologi irlandesi del team di Discovery Program.

La probabilità che tali direzioni siano dovute a fattori casuali è talmente ridotta da essere del tutto trascurabile. Intorno al sito di Tara esistono altri 5 "rath", cioè insediamenti fortificati, posti in luoghi strategici, tutto intorno alla collina; la loro particolare disposizione spaziale segue certamente un criterio strategico, ma soprattutto un criterio rituale. Durante l'Agosto 2003 sono stati eseguiti i rilievi GPS di ciascuno di essi ottenendone, in maniera molto accurata, le coordinate geografiche e le quote altimetriche. I 5 "rath" sono: Rathmiles, Rath Lugh, Rath Maeve, Ringlestown Rath e il Riverstown Enclosure; essi sono posti tutto intorno alla collina sacra di Tara: Rathmiles è posto a 1954 metri a Nord-Nord-Ovest, Rath Lugh è ubicato a 2576 metri in direzione Nord-Est, Rath Maeve si trova a 1242 metri in direzione Sud-Sud-Est, Ringlestown Rath è posizionato a 2439 metri verso Sud-Ovest e il Riverstown Enclosure e' a 1727 metri in direzione Ovest-Sud-Ovest. L'indagine archeologica ha mostrato che tutti i siti sono caratterizzati dalla tipica disposizione fossato-palizzata che, analogamente a quanto avviene nel caso del sito di Tara, indica una destinazione rituale delle strutture, più che un utilizzo militare. Le varie strutture sono caratterizzate da una forma circolare, in un singolo caso (Rathmiles), oppure ellittica, come avviene nei rimanenti 4 "rath", in questi casi, è presente un'asse maggiore di orientazione. Le dimensioni dei vari "rath" sono 365 338 metri nel caso di Rath Maeve, 250 231 metri nel caso di Ringlestown Rath, 269 262 metri nel caso del Riverstown Enclosure, 154 metri di diametro nel caso di Rathmiles e 173 150 metri nel caso di Rath Lugh; ricordiamo, per confronto, che il Rath na Rioch di Tara è un ovale di 346 281 metri lineari, e quindi è la struttura maggiormente eccentrica tra le 6 esistenti. Le strutture di Rath Maeve, Ringlestown Rath e il Riverstown Enclosure, sono caratterizzate dall'avere l'asse maggiore allineato lungo il meridiano astronomico locale, mentre quello di Rath Lugh è allineato lungo la linea equinoziale, cioè la est-ovest astronomica, con rilevante accuratezza. Ricordiamo che il Rath na Rioch di Tara è invece allineato verso il punto di levata di Deneb all'orizzonte naturale locale.

Il profilo circolare di Rath Maeve, uno dei 5 "rath" posti a difesa di Tara e' ancora attualmente ben visibile nella campagna della contea del Meath.

L'analisi dell'ubicazione reciproca dei vari "rath" ha mostrato che i siti sono posti su nodi atti ad individuare linee astronomicamente significative (le "forrach" in antico irlandese), durante l'età del Ferro, tanto che un druido posizionato nel Riverstown Enclosure avrebbe osservato la levata di Arcturus ("an Claiomh" cioe' "la Spada della Luce"), astro che andava in levata eliaca nella seconda decade di Settembre, dietro Rathmiles posto a circa 2.5 km di distanza in direzione Nord-Nord-Est, nonché la levata di Regulus (an Coran), dalla seconda decade di Agosto in poi, sopra Rath Lugh a 4.2 km a Nord-Est; questo fenomeno era visibile nel periodo in cui i druidi di Tara celebravano le Oenach. Risulta non privo di interesse rilevare che il punto dell'orizzonte naturale locale dove sorgeva Arcturus fosse coincidente con la grande necropoli megalitica di Knowth, la cui collina era visibile all'orizzonte. Sempre dallo stesso sito era possibile osservare la levata di Procione, dalla fine di Luglio in poi, sopra la collina di Tara posta a poco più di 1700 metri di distanza, in più era possibile osservare la levata di Rigel sopra Rath Maeve posto a 2.2 km. 

Spostiamoci ora a Rathmiles da cui era possibile osservare la levata di Spica, dall'inizio di Ottobre in poi, sopra il sito di Rath Lugh distante 2.4 km verso est. Spostiamoci ora a Rath Maeve; un druido posto in quel luogo avrebbe potuto osservare la levata eldi Arcturus, durante la seconda decade di Settembre, sopra Rath Lugh posto a 3.5 km di distanza. Posizioniamoci ora nel sito di Ringlestown Rath, in quel luogo era possibile osservare la levata di Deneb, sopra il sito di Rathmiles posto a 3.8 km di distanza. Dallo stesso luogo era possibile osservare la levata di Aldebaran, dalla seconda decade di Giugno e due giorni dopo quella delle Pleiadi, sopra il sito di Rath Maeve posto a 2.2 Km di distanza. Dal punto di vista dell'orizzonte naturale locale i punti di levata di Aldebaran e delle Pleiadi (queste ultime note in antico-irlandese con il nome di "Crannarain", ma anche di "Griglean") corrispondevano alla posizione in cui e' posta la necropoli megalitica di Fourknocks, con i suoi numerosi tumuli. Oltre ai "target" stellari sono stati rilevati anche 3 linee lunari, la prima congiunge il Riverstown Enclosure con Rath Maeve e nella direzione sud-est interseca l'orizzonte naturale locale nei pressi del punto in cui la Luna ("Re'" in antico irlandese) sorgeva al lunistizio tale che la sua declinazione fosse pari a (-e+i), mentre nella direzione opposta la linea congiungente i due siti era consistente con il tramonto della Luna al lunistizio tale per cui la declinazione dell'astro fosse pari a (+e-i), all'orizzonte naturale locale dove è visibile la collina su cui sono posti i tumuli del sito neolitico di Louhgcrew. Nel periodo in cui i "rath" erano attivi, l'angolo di obliquità dell'eclittica era pari a 23.71329 gradi, mentre il valore medio dell'inclinazione dell'orbita della Luna era pari a 5.14 gradi. 

La terza linea lunare partendo da Ringlestown Rath passava per Rathmiles ed andava ad intersecare l'orizzonte naturale locale nel punto in cui la Luna, sorgeva, ogni 18.61 anni solari tropici, nel punto di massima disgressione settentrionale corrispondente al lunistizio estremo superiore in cui la declinazione dell'astro raggiungeva il valore estremo pari a (+e+i) in cui "e" è l'angolo di obliquità dell'eclittica (cioè l'inclinazione dell'asse di rotazione della Terra, rispetto alla normale al piano orbitale) ed "i" e' l'inclinazione dell'orbita lunare rispetto a quella terrestre. Nuovamente questa direzione corrisponde alla direzione dove è posta la grande necropoli neolitica di Knowth. Un solo allineamento solare solstiziale è rilevabile nei vari siti, e cioè la levata solstiziale estiva dietro Rath Lugh se osservata dalla collina di Tara, mentre sono da rilevare alcune linee solari importanti connesse con le date di svolgimento delle feste rituali antico-irlandesi. In particolare un druido posto nel "Rath na Rioch" di Tara poteva vedere la levata del Sole nel giorno della ricorrenza di Beltaine dietro il profilo di Rath Lugh, mentre ad Imbolc il Sole ("an Grian") poteva essere visto tramontare dietro il Riverstown Enclosure, sul Central Plain of Ireland. 

Per finire bisogna anche rilevare che il druido poteva vedere tramontare Antares dietro Ringlestown Rath, Spica dietro il Riverstown Enclosure e sorgere Denebola ("an Cu" cioe' "il Cane da Caccia") dietro Rath Lugh. Un fatto interessante emerso dall'analisi archeoastronomica è che sulla collina di Tara esiste una codifica molto accurata della direzione del meridiano astronomico locale. La linea che partendo dal centro geometrico del "Rath Laoghaire", cioè la residenza del re Laoghaire, edificata verso la fine dell'età del Ferro e l'inizio della Cristianizzazione dell'isola, passando per il centro della "Teach Cormaic", dove ora è posta la "Lia Fail", e più oltre per il "Dorcha", un piccolo tumulo posto poco ad ovest del "Teach Miodhchuarta", risulta essere accuratamente coincidente con il meridiano astronomico locale, cioe' l'asse Tuais-Deis secondo lo schema di ripartizione dello spazio antico-irlandese. Tenendo conto che, il tumulo è di origine neolitica, appare chiaro che la "Teach Cormaic" fu posizionata per ultima, in modo tale da essere esattamente a sud del tumulo, dentro il "Rath na Rioch", ma anche in modo da rispettare l'allineamento astronomicamente significativo che si genera con il "Dumha na nGiall". Successivamente fu posizionato il "Forradh" sulla base di un'altra linea astronomicamente significativa. Oltre un secolo prima il "Rath Laoghaire" fu posizionato esattamente sul meridiano astronomico passante per il piccolo tumulo neolitico. La disposizione meridiana dei siti, cioe' lungo l'asse Tuais-Deis, è decisamente tipica dell'insieme delle strutture poste sulla collina di Tara. Ma quale fu il metodo utilizzato per determinare la linea del meridiano astronomico locale? probabilmente non lo sapremo mai con precisione, però va rilevato che la lingua antico-irlandese prevede il termine "an Gaelin" per indicare la stella polare e che si traduce letteralmente: "il Fascio di Luce che Indica la Via di Casa" e si riferiva alla stella Kochab nell'Orsa Minore, mentre il Polo Nord Celeste era noto come "an Mol Thuaidh" cioe' "la Pietra del Nord" oppure "la Pietra che indica il Nord".

Nell'Irlanda protostorica Polo Nord Celeste era detto "an Mol Thuaidh" (la Pietra del Nord), mentre la stella polare di quei tempi era Kochab nell'Orsa Minore ed era denominata "an Gaelin" cioe' "il Fascio di Luce che indica la Via di Casa".La costellazione dell'Orsa Minore era nota come "Drag Blod" (Coda di Fuoco), l'Orsa Maggiore era "an Camcheachta" cioe' "l'Aratro", il Boote era "an Claiomh" cioe' "la Spada". Lo zenit era detto "Buaic".

Uno dei fatti più eclatanti è che: alla latitudine di Tara le stelle Capella, Vega e Deneb rimanevano circumpolari e la loro culminazione inferiore avveniva molto bassa sull'orizzonte settentrionale - in particolare Capella arrivava a culminare a circa 4 gradi di altezza rispetto all'orizzonte astronomico locale, mentre Deneb arrivava a 3.3 gradi e Vega a poco meno di 3 gradi -. L'osservazione della culminazione inferiore di queste stelle avrebbe potuto fornire ai druidi un validissimo mezzo per determinare la direzione nord del meridiano astronomico locale, permettendo quindi di orientare le strutture che dovevano essere allineate lungo quella particolare direzione. La collina di Tara è un sito di estrema complessità, in cui sono codificate numerose linee astronomicamente significative, aggiunte secolo dopo secolo, druido dopo druido. A questo va aggiunto il sistema dei 5 "rath" che circondano la collina con i loro complicati sistemi di allineamento. L'analisi probabilistica risulta essere quindi di rilevante complessità, ma non impossibile. Il calcolo ha mostrato che il livello di casualità sia nella disposizione dei "Rath", sia negli allineamenti che ne derivano, è talmente piccolo da essere praticamente nullo; quindi, sia l'ubicazione di Tara che quella dei 5 "rath" che le stanno intorno, non è per nulla casuale. E' anche molto interessante rilevare che i druidi oltre ad applicare alcuni criteri basati sull'osservazione del cielo e degli astri visibili, decisero di utilizzare come marcatori, anche i tumuli neolitici presenti sulla collina, volendo in questo modo riconoscere e rispettare la sacralità di quelle antiche vestigia che anche dopo qualche millennio non era venuta meno.

Bibliografia

Gaspani A., 2003, "Applicazione di Tecniche Satellitari GPS al Rilievo Planimetrico di Siti Archeoastronomici", Atti del I Convegno Nazionale di Archeoastronomia, Astronomia Antica, Culturale e Astronomia Storica, pag.33-35.
Raftery B., 2000, "PAGAN CELTIC IRELAND, The enigma of the Irish Iron Age", Thames & Hudson Ltd. London.
 

(Autore:Adriano Gaspani)

 

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                                                                                                     Settembre 2011