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Report di visita alla mostra:”IL TEMPO ED IL SOLE. Dall’orologio di Ötzi alle chiese gotiche -indagini archeologiche per 5.000 anni di astronomia (di Marisa Uberti)

Allestita  nel Salone dei Cavalieri, di Viale Giolitti 7 a Pinerolo (TO), la mostra si compone di pannelli o Tavole  illustrative che mirano a divulgare recenti scoperte compiute in una delle branche più ‘spinose’ della Scienza: l’archeoastronomia. Con tale termine si intende la disposizione non casuale di monumenti (ma anche graffiti rupestri, tombe, castellieri, chiese e cattedrali, etc.), che antichi artefici hanno realizzato in base a precise (spesso sorprendenti) conoscenze astronomiche e prendendo come riferimento il sorgere o tramontare degli astri (Sole, Luna, levata eliaca di alcune stelle) o ‘fissando’ eventi fondamentali dell’anno come gli Equinozi e i Solstizi, in maniera che proprio queste ‘tracce’ -rinvenibili nelle costruzioni stesse - permettono agli studiosi anche di risalire all’epoca della loro realizzazione, specialmente laddove manchino documentazioni ausiliarie.

La mostra è stata realizzata dalla città di Pinerolo e dal  CeSMAP, Centro Studi e Museo d’Arte Preistorica, dal Museo Civico di Archeologia e Antropologia di Pinerolo, e curata da Piero Barale e Giuseppe Brunod, collaboratori scientifici del CeSMAP e delle  Società Astronomiche Italiane – SAIt – SIA. Le misure delle chiese sono state effettuate da Adriano Gaspani dell’ Osservatorio Astronomico di Brera. Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni:

  1. Archeoastronomia, principi generali e casi esemplari. Dopo alcune spiegazioni in merito alle ‘premesse’ dell' archeotronomia, vengono presentati alcuni casi rappresentativi nell'arte megalitica (menhir o antichissimi templi di osservazione celeste, che ha sempre affascinano e spinto l'uomo a sondarne i misteri) e alcuni simbolismi riscontrati nell’arte rupestre (Valcamonica, Alpi piemontesi,etc.), evidenziando come essi fungessero da ‘orologi solari’ o ‘stagionali’, ben lontano da quella ‘casualità’ e astrazione di cui per molto tempo sono stati accusati. Templi megalitici 'orientati', presenti in molte parti del pianeta terra, indicano che chi li ha tracciati era dunque ben consapevole del proprio operato e dimostra che quelle società disponevano di conoscenze avanzate, frutto di osservazioni e misurazioni. Di alcune di queste sorprendenti conoscenze messe in risalto dall’archeostronomia ci è capitato di parlare nella sezione dedicata ai Camuni. Passando i secoli, l'uomo ha continuato a interrogarsi sui misteri del cosmo e sul movimento degli astri, legato alla ciclità della vita, osservando e studiando,calcolando e sbagliando, ripensando e riformulando ipotesi e teoremi, dando di volta in volta spiegazioni che hanno contribuito a fondare una Tradizione Sapienziale, che è passata attraverso i millenni .Essa in passato racchiudeva diverse e le più importanti branche del Sapere, che è stato trasposto in opere che in alcuni casi sono giunte fino a noi. Nel medioevo si diffusero importanti Testi a carattere filosofico,che riprendevano in parte le teorie dei loro illustri predecessori, rapportandoli alla loro società contemporanea. Compendi di Sapere affluivano immancabilmente in un luogo preciso, il monastero, dove potevano essere copiati, trascritti, tradotti e mantenuti 'vivi' (seppure talvolta con imprecisioni,omissioni o aggiunte dei revisori) da una categoria ben precisa: gli amanuensi. Tali opere trovarono spesso accoglimento nelle biblioteche dei conventi, divenute pertanto uno scrigno dello scibile umano. Non sorprende quindi che sia proprio nelle chiese, nelle cattedrali o nelle abbazie che-attraverso uno studio approfondito- si riscontrino delle geometrie 'armoniche' e un orientamento non dovuto al caso, ma secondo un intento astronomico che rispecchiava un'ideale simbolico. E' noto infatti che le absidi delle chiese cristiane siano quasi sempre rivolte a est, verso la nascita del Sole, identificato con Gesù Cristo, la Luce verso cui il fedele, entrato a occidente sede delle tenebre (dove il sole tramonta), deve tendere. Abbiamo avuto modo di parlarne nella sezione dedicata al Medioevo. Nell'architettura vennero inserite anche occulte correlazioni astronomiche. Si sviluppò il concetto di microcosmo e macrocosmo, come se la mappa celeste potesse essere trasferita anche in terra. E oggi, tramite misurazioni strumentali, gli studiosi lo possono provare.

  2.  Esposizione scientifico-divulgativa dei risultati delle ricerche storico –architettoniche e delle misurazioni di carattere geo-astronomico delle Chiese di Santa Maria di Staffarda, di San Giovanni e di Santa Maria (Cattedrale) in Saluzzo. Questi edifici sono stati oggetto dello studio condotto dagli Autori citati in apertura. I parametri di posizione dei suddetti monumenti (cioè la loro latitudine, longitudine e altezza) nonchè il loro orientamento, sono stati ottenuti tramite un sofisticato sistema satellitare militare geostazionario a 20.000 Km di altezza. Il sistema si ausilia (prego si scusi la mia sinteticità) di

  • Ricevitore GPS che localizza le chiese rispetto all'ellissoide geocentrico

  • Bussola topografica di precisione Wilkie a collimazione prismatica

  • Binocolo azimutale avente una bussola topografica all'interno

Quindi, prima è stata raccolta una serie di dati che sono stati elaborati, raccolti e divulgati in questa mostra (cui probabilmente seguirà la pubblicazione di un catalogo). Per la chiesa di San Giovanni di Saluzzo, tanto per fornire un esempio, si è desunto che sull'asse della navata centrale sorgeva la costellazione del Cigno. Nel 1460 (data della costruzione) essa era sorgente all'orizzonte, in posizione orizzontale con le stelle Deneb (Alpha Cigni) a Nord e Albireo (Beta Cigni) a Est. La chiesa diventa in tal modo uno strumento di calcolo per determinati eventi astronomici, che si 'fissarono' nell'edificio al momento della sua realizzazione! Molto indicativo è il sottotitolo dato all’esposizione, che è “Le macchine del tempo: geometrie di luce. Archeoastronomia nelle chiese del Marchesato di Saluzzo". Se Dio ha creato il macrocosmo, l'uomo può creare un microcosmo in cui far rivivere la stessa 'armonia'. Nell'Ideale medievale questo assunto aveva un'importanza direi fondamentale. Gli studiosi hanno da tempo compreso che lo schema costruttivo delle chiese medievali romaniche e gotiche era frequentemente basato sulle eleganti proprietà matematiche e geometriche del decagono regolare inscritto in un cerchio, chiamato anche 'Poligono di Dio'. Questo fatto sembra ben palese nella cattedrale di Santa Maria di Saluzzo in cui, per esempio, sull'asse dei colonnati che sostengono le navate sorge il sole al Solstizio d'Estate; sull'asse del rosone centrale posto in facciata tramonta il sole al Solstizio d'inverno. Correlazioni che non parrebbero proprio trovate per puro e semplice caso. Essa è tra l'altro situata tra il 45° e il 50° parallelo Nord, cioè al centro dell'Europa, fascia in cui sorsero innumerevoli cenobi, chiese romaniche, cattedrali...

Vengono poi presentati gli studi relativi all'abbazia cistercense di Staffarda (frazione in provincia di Revello,Torino), che racchiude messaggi astronomici degni di attenzione e scientificamente provati.

  • Sull'asse della monofora centrale corrispondente all'asse della navata, sorge il Sole agli Equinozi

  • Sull'asse della monofora destra sorge la Luna alla sua minima declinazione

  • Sull'asse della monofora sinistra sorge la Luna alla sua massima declinazione

Va sottolineato che l'abbazia è l'unica costruzione cistercense a presentare absidi semicircolari e non rettangolari, come consuetudine dell'architettura omonima.

       3 .    La “Rosa di Staffarda”, esposizione dei risultati degli studi su di un affresco labirintico, geometrico e simbolico, dipinto nella Chiesa dell’ omonima Abbazia. A questo punto, è stato d'obbligo che ci recassimo a Staffarda per vedere dal vivo sia il complesso abbaziale che il misterioso affresco labirintico studiato da Brunod e Barale. Non sveliamo dunque le conclusioni a cui sono giunti i due astronomi, che molto probabilmente verranno pubblicate a breve. A chi volesse saperne di più consigliamo di recarsi alla mostra (a patto di far presto, dura ancora pochi giorni) o seguire i nostri due passi nell'Abbazia di Staffarda...

La Mostra è visitabile dal 19 Gennaio al 10 Febbraio 2008 (salvo proroghe)
Orari: Venerdì – Sabato – Domenica ore 10,30 – 12,30 / 15 – 18 – Ingresso libero.
Visite guidate per scuole e gruppi: tutti i giorni – prenotazione obbligatoria Tel 0121 794382
Sito di riferimento:
www.cesmap.it

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                                                                          febbraio 2008