I 'circoli' di Li Muri
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                              Necropoli di Li Muri (Arzachena, OT, Gallura) di Marisa Uberti

A poca distanza dalla tomba dei giganti Li Lolghi, ancora con quelle immagini stampate negli occhi, ci apprestiamo a visitare un' altra necropoli, cronologicamente distante da quella e di molti secoli precedente, anzi di millenni.Con lo stesso biglietto si possono visitare entrambi i siti archeologici.

Secondo recenti studi queste tombe sono da far risalire al Neolitico Medio - IV millennio a.C.(cioè seimila anni fa!) - e ad una cultura che si denomina, in mancanza di altro, 'cultura dei circoli o Gallurese' (tuttavia la questione è ancora in discussione). Si tratterebbe di un fenomeno culturale autonomo, di cui non si hanno altri riscontri attualmente in altre zone sarde. Mentre pare che in Corsica e nei Pirenei (francesi e spagnoli) si conoscano monumenti simili. Informandoci un po' meglio, abbiamo saputo che in realtà esistono altre strutture del genere sull'isola (anche se la tipologia rimane rara), e probabilmente scoperte sempre nuove potranno portare ad un censimento di siti sui quali condurre analisi comparative e ricavare maggiori dettagli.

Per la precisione le tombe 'a circolo' sono quattro, perchè la quinta non ha le stesse caratteristiche delle altre, come vedremo. Ricoperte da un manto di vegetazione,esse erano camuffate da 'collinette' e restarono inesplorate fino al 1939, quando Michele Ruzzittu le scoprì, per poi venire scavate nel 1940-41 dal team guidato dal prof. Puglisi (ulteriore scavo nel 1994). Un ritrovamento importante perchè permetteva di cogliere sia materiale organico che fittile di quegli antichissimi progenitori, che avevano sepolto i loro morti in una cista litica o cassone di pietra quadrangolare, dotato di copertura (tipo 'dolmen'), sempre in pietra, situandola al centro di un perimetro circolare formato da file concentriche di lastrine di pietra infisse verticalmente nel terreno.Sopra vi avevano gettato un tumulo di terra e pietrame, in modo da occultare la sepoltura, ponendo però un menhir sopra la 'collinetta' così venutasi a creare, come a ricordare la memoria dei defunti.Un po' come oggi usiamo fare con le sepolture terragne.

Nella foto sopra si vede molto bene ciò che resta del cassone di pietra centrale di uno dei tumuli:esso aveva forma quadrangolare e originariamente era coperto da una lastra litica. Attorno, disposte a cerchi concentrici, si notano le lastrine infisse verticalmente nel suolo. I diametri esterni si aggirano tra i 5 e gli 8,5 metri circa, essendo i 'circoli' di dimensioni diverse. Essi risultano  tangenti tra loro e nella circonferenza più esterna di ognuna delle tombe è presente un piccolo menhir.

Tra un tumulo e l'altro sono state ritrovate alcune cassettine 'per le offerte', il cui interno era stato cosparso di ocra rossa. Essendo state ritrovate vuote, si teorizza che contenessero alimenti o materiale deteriorabile, che nel tempo è andato distrutto. Stessa cosa si è trovata nell'interno dei cassoni di pietra che contenevano i corpi, forse a simboleggiare il concetto di rinascita nell'aldilà.

Il cassone di pietra rettangolare,secondo gli studiosi, conteneva uno o al massimo due individui, che vennero deposti in posizione fetale, sempre stando alle ricostruzioni scientifiche, che però sono lacunose in quanto sono giunti a noi solo pochi frammenti di ossa lunghe e non scheletri integri.

Ancora dei bei 'primi piani' dell'antica cista di pietra che conteneva i defunti appartenenti a questa cultura ignota.Per la raffinatezza dei reperti ritrovati nelle sepolture,però,si è potuto affermare con certezza che dovevano essere personaggi di spicco.Sono state ritrovate lame di selce,piccole asce di pietra levigata, grani sferoidali di collana, inoltre altri pomi sferoidi in steatite verde, forse con valore apotropaico o indicativi di potere. Desta particolare attenzione "una rara coppetta dello stesso materiale con presa “a rocchetto”, confrontabile con esemplari cretesi e con tipi ceramici della Cultura di Diana della Sicilia e dell’Italia meridionale".

Sullo sfondo, dietro la recinzione lignea, si vede una delle 'postazioni' su cui si può salire per vedere dall'alto il complesso. E' da quella posizione in effetti che si può apprezzare appieno la pianta dell'insieme.

La tomba contrassegnata come n.5 per differenziarla dalle altre, ha una forma allungata e i circoli di pietre non la chiudono da un lato, lasciando aperto 'il davanti'. Questo determinò un riutilizzo della tomba, che divenne una sepoltura multipla rendendo necessario 'allungare' il cassone di pietra centrale, che prese forma di una tomba a corridoio coperto (o allée couverte).

Quanti misteri ci ha lasciato il passato! Cosa significava per queste genti seppellire i defunti in questo modo? La presenza dei cerchi concentrici di pietre che 'ruotano' attorno ad un 'centro' o fulcro che è la tomba vera e propria, allude alla 'spirale', al ciclo di morte e rinascita. E che dire di questi megaliti(foto sotto) posti fuori dal recinto delle sepolture ma nella medesima area 'sacra'? Essi presentano delle singolari concavità, come se fossero stati intenzionalmente 'modellati' da sfregamenti (forse perchè ritenuti per qualche ragione 'sacri' o taumaturgici, non sarebbe certo un caso infrequente).Si noti anche, dietro, in lontananza ma visibile, la sagoma straordinaria della cima granitica che contorna la zona.

Abbiamo anche notato una concavità simile ad un sedile (abbastanza stretto ma io ci sono stata comodamente!) su questa enorme pietra che sembra accogliermi come una gigantesca mano.

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                                                                             settembre 2007