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5 Aprile 2006 (per gentile concessione dal sito http://www.dnamagazine.it/autopsia-falso.html )

L’AUTOPSIA ALIENA E' FALSA!
Sensazionale dichiarazione di Philip Mantle alla luce di un programma televisivo trasmesso in Gran Bretagna il 4 Aprile

di Philip Mantle 

Il 4 Aprile 2006 (in Gran Bretagna, N.d.R.) è stato tramesso lo show televisivo di SKY ONE TV intitolato “Eamon Investigates - Alien Autopsy”. Lo show inizia con Santilli che dichiara ancora di aver visto un autentico filmato di alieni e cho lo acquistò da un ex cameraman militare americano. Tuttavia, adesso la storia cambia. Santilli e il suo collega Gary Shoefield dichiarano che impiegarono due anni per acquistare il filmato e che, quando finalmente il filmato giunse a Londra, il 95% di esso si era “ossidato” e il restante 5% era in pessime condizioni. 
I due decisero allora di “ricostruirlo” sulla base di quanto Santilli ricordava e dei pochi fotogrammi utili rimasti. Per realizzarlo, assoldarono lo scultore inglese John Humphreys. Humphreys racconta di come abbia usato materia cerebrale di una pecora per il cervello e una zampa di agnello per l’articolazione di una gamba. 
Anche l’intervista al cameraman è falsa. L’uomo che appare è un tizio da loro letteralmente preso per strada e al quale diedero un copione perché lo leggesse. 

Santilli e Shoefield hanno ribadito che il filmato dell’Autopsia Aliena che tutti noi abbiamo visto è il frutto di un restauro, ma che in effetti è stato realizzato da John Humphreys. E cercano di giustificare la propria dichiarazione secondo la quale alcuni dei fotogrammi originali sopravvissuti sono visibili mischiati con quelli frutto della ricostruzione- restauro. Va notato che né Santilli, né Shoefield, né Humphreys hanno potuto indicare dove siano posti e quali siano questi fotogrammi, durante la visione del filmato dell’Autopsia Aliena. Santilli ha ammesso che i pannelli a sei dita nel filmato dei rottami sono il risultato di una “licenza artistica” e che egli stesso ha persino costruito una delle travi (I-beams) dal portabagli della sua automobile. Anche il filmato dei rottami è stato realizzato da John Humphreys. In effetti, Humphreys è il chirurgo del filmato, mentre l’individuo che si vede dietro la parete di vetro è un ex impiegato di Shoefield. Si tratta di Gareth Watson, un uomo che ho incontrato diverse volte nell’ufficio di Ray. Nick Pope ed io facciamo una breve apparizione in questo show e non oso dire quali commenti Nick possa fare in proposito. Per chiunque sia interessato al filmato dell’Autopsia Aliena, consiglio caldamente di assistere al programma, se possibile. Ho preso parte ad un altro programma per Channel Five in Gran Bretagna, ma non mi è consentito rivelarne il contenuto. Questa sera, dopo aver visto quanto ho visto, onestamente posso dire che non credo a una parola di quanto detto sia da Santilli sia da Shoefield e non ho alcun dubbio che il filmato non sia niente altro che un falso assoluto. Non esiste e non è mai esistito un filmato originale e non esiste e non è mai esistito un cineoperatore militare americano. Santilli e Shoefield avevano ben poca credibilità, ma adesso non ne hanno più nessuna. Il filmato dell’autopsia è morto e spero che possa riposare in pace, ora e per sempre, e al più presto. “Watch this space”.

Philip Mantle

  • Commento di Maurizio Baiata. Termina con questa frase sibillina, “Watch This Space”, “Guardate questo spazio”, la dichiarazione di Philip Mantle. Con Philip ho condiviso lunghi anni di collaborazione nello studio e nelle ricerche sul filmato dell’Autopsia Aliena. Ho avuto la fortuna e l’onore di esserne diventato amico e ne ho sempre apprezzato la sincerità, oltre che la perizia come inquirente e la serietà come ricercatore in campo ufologico e nel paranormale. Undici anni dopo la divulgazione del filmato, questa dichiarazione di Mantle non giunge inaspettata, per me. Risale a cinque mesi fa, circa, una conversazione telefonica con Philip nella quale Philip mi diceva di “essere certo” che il filmato, l’intero materiale, erano falsi. Alle mie rimostranze, per volerne sapere di più e poterne parlare pubblicamente, Philip rispondeva che al momento questo non era possibile, ma che gli erano noti i nomi delle persone che avevano partecipato alla colossale truffa, incluso quello del realizzatore tecnico dei trucchi. 
    Durante gli ultimi dieci anni ho continuato le mie ricerche sul filmato, collaborando con altri studiosi. Era mia intenzione raccogliere il tutto e farne un libro, scritto a quattro mani con Philip Mantle. Non ho potuto portarlo a termine, in quanto mancava di un finale e, in tutta coscienza, come giornalista, non ho ritenuto opportuno scrivere la parola “fine” ad un’inchiesta durata dieci anni, ma ancora priva di un epilogo, nonostante ormai nutrissi più che legittimi sospetti sull’intera questione. Il sospetto maggiore risiedeva nel fatto di aver incontrato, almeno due volte, il signor Gary Shoefield, all’epoca dirigente delle vendite internazionali della Polygram Video, negli anni 1992-1994 a Cannes, in occasione dei mercati internazionali MIP TV e MIPCom. Shoefield era un “venditore” di immagini, un esperto del mercato televisivo internazionale. La sua società, una multinazionale, tre anni dopo avrebbe provveduto a finanziare Santilli per l’acquisto dei filmati dal fantomatico “Jack Barnett”. Quindi, con Santilli e Shoefield, esisteva, prima della divulgazione delle immagini avvenuta nel 1995, una struttura di “video trade” che avrebbe consentito di raggiungere lo scopo. Questo era sospetto e lo avevo sottolineato a Philip Mantle, ma lui non aveva replicato. Ora, appare chiaro che la parola “fine” a questa storia debba essere messa. Anche se, ne sono sicuro, le polemiche non tarderanno a insorgere. Al momento, stranamente, sui siti ufologici via Internet non appare alcun commento. Il comunicato di Philip Mantle mi è giunto in via personale questa notte. 
    Appena possibile, altre notizie su questo stesso sito (http://www.dnamagazine.it, n.d.r.)

    Maurizio Baiata 

 

  • Chi è John Humphreys

    John Humphreys ha studiato scultura alla Royal Academy Schools, di Londra. Ha lavorato in numerosi film, programmi televisivisi e spot pubblicitari, scolpendo e creando effetti speciali e trucchi prostetici (anatomici). Il suo più importante successo è giunto con la realizzazione del personaggio Max Headroom. La sua finissima arte, surreale e iper realistica, è una vera e propria sfida alle percezioni convenzionali a 2-3 dimensioni dello spettatore. Le sue opere sono esposte ovunque nel mondo.