www.duepassinelmistero.com

 

TEMATICHE:

Aggiornamenti

Alchimia

Antiche Civiltà

Archeoastronomia

Architetture

Colonne e Nodi

Due passi nell'Italia nascosta

Due passi nei misteri esteri

Fenomeni Insoliti

Interviste

L'Uomo e Dio

Maestri Comacini

Medioevo e...

Mistero o Mito?

Personaggi

Simbolismo

Simbologia e Cultura Orientale

Storia e dintorni...

Templari "magazine

Ultimi Reports

UTILITY:

Archivio reports

Bacheca

Collaboratori

Extra sito

Libri del mese

Links amici

Ricerca veloce titoli per argomento

SERVIZI:

FORUM

Newsletter

Avvertenze/ disclaimer

 

 

 

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
  • Tra l’uomo e la pietra esiste da sempre un "legame"indissolubile,speciale,avendo egli compreso che essa gli sopravviveva e ad essa poteva pertanto affidare il proprio messaggio corrispondente-di epoca in epoca-alla civiltà in cui si trovò a vivere: nei tempi più remoti,spesso la pietra assume il significato di un simbolo fallico per rappresentare l’energia attiva ed eterna del cosmo,o di un simbolo materno:le meteoriti,ad esempio,erano collegate con l’origine della vita.Inoltre osservando il ciclo immutabile del sorgere e tramontare del Sole,delle fasi lunari e del cambiamento delle stagioni,si delineò nell’uomo una forma di ‘spiritualità’,la consapevolezza di ‘qualcosa’ o ‘qualcuno’che ‘agiva’dietro le ‘quinte’dell’Universo,per regolarne i moti e quindi la vita stessa,in una ‘fusione’tra macrocosmo e microcosmo..nella preistoria e fino al Medioevo,oltre che nell’ermetismo alchemico,la terra non è considerata solo sul piano fisico e materiale,ma spirituale. (i dolmen starebbero a significare proprio la consapevolezza di una vita 'oltre'la morte)

    I CELTI,di cui sui libri di scuola forse oggi si iniziano a trovare notizie, oggi sappiamo che si diffusero in tutta l'Europa e avevano dei sacerdoti chiamati DRUIDI,i quali erano una sorta di ‘saggi’,tale nome significa infatti "sapientissimi"che trasmettevano soprattutto oralmente il ‘sapere’ed il loro principale insegnamento era la conoscenza della natura,delle sue energie telluriche e cosmiche,delle sue leggi e dei suoi ritmi.Essi insegnavano che esiste un dio unico ed inconoscibile che si esprimeva tramite tre grandi Forze:Nerz:la Forza-Volontà-Potere;Skiant,il sapere-Conoscenza Saggezza;Karantez(o Karedween):l’Amore-La Creatività-Produttività,questa venerata sia come DEA BIANCA(la LUNA NUOVA)che come DEA NERA(la LUNA VECCHIA).I Celti basavano la vita sociale secondo lo schema di espressione della divinità.I DRUIDI erano i "maestri di saggezza"che conoscevano la grandezza della terra e del cosmo e la volontà degli dei,insegnavano le loro conoscenze nei boschi sacri e nelle grotte e asserivano l’immortalità dell’anima e la sopravvivenza dopo la morte.Il contatto con il DIVINO,per i Celti si realizzava nei boschi, (bosco= nemeton,da nemed=sacro e ton=luogo),ritenuti sacri,sulle alture o i promontori rocciosi incombenti le vallate,presso i laghi o gli stagni,le sorgenti, vene sotterranee,fiumi,di cui avevano un rispetto religioso,nelle grotte, permettevano di avvicinarsi al grembo della Terra.In questi luoghi venivano fatte offerte votive. Sono stati ritrovati dei rudimentali santuari costituiti da quattro pali,corrispondenti ai 4 punti cardinali,organizzati intorno ad un palo centrale.Questo denota l’esigenza spirituale dei Celti di un punto di riferimento,di un ‘centro’ spirituale che fungesse da ordinatore del mondo contro il caos(la sicurezza dell’ordine sul caos)..Per i Celti,quindi,grande rispetto per la NATURA,considerata madre sacra di tutti i viventi,per cui si può comprendere che per essi non si operava una distinzione tra sacro e profano,materia e spirito,corpo e mente,poiché il "molteplice di cui fanno esperienza i sensi potesse essere ricondotto ad un principio unita".Ne consegue,che per i Celti la morte era un ‘passaggio’dal piano del mondo fisico -attraverso delle ‘prove’(e questa tradizione celtica è tra l’altro alla base delle leggende sul GRAAL,di cui è fiorita una enorme produzione letteraria),a quello ‘spirituale’.Questa sorta di ‘ciclicità’ha fatto ritenere che i Celti credessero nella reincarnazione ma più vista come un’esperienza -da parte di alcuni maestri che definiremmo ‘illuminati’- dei diversi stati di coscienza dell’Oiw,da quello più elementare a quello più elevato.Emblematico è il "calderone celtico dell’abbondanza’,identificato come l’immagine simbolica di un recipiente con proprietà miracolose in grado di produrre un’infinità di alimenti,benefici e vantaggi di ogni genere e addirittura come ‘luogo della trasformazione’che permetteva ai vivi di ‘morire’e ai ‘morti’di rinascere(a diversi livelli di coscienza).La ‘caldaia’sembra simboleggiare le forze di trasformazione e di germinazione,riportandoci al crogiolo alchemico.Ma il collegamento del recipiente-tesoro dei Celti ci porta all’Ultima Cena di Gesù,con il calice in cui Cristo consacrò il vino,divenuto il suo sangue,che dette da bere agli Apostoli. 

    Quando il cristianesimo inizia a diffondersi,la popolazione di area celtica non è  restia ad associarsi alla nuova religione: le Triadi erano presenti nella tradizione celtica,e quindi presentare la Trinità non costituiva un problema, ma essi non riuscivano a  convincersi che ora dovevano trovare  il contatto con il divino,in una dottrina basata sul trascendente.

    Dapprima la Chiesa si adoperò con consigli per convertirsi,poi con divieti,man mano cresceva il potere autoritario e la diffusione della Chiesa cristiana.Il Concilio di Arles,nel 452,abolì l’adorazione di alberi(definito ‘sacrilego’ nel 568 con il Concilio di Nantes),delle fonti d’acqua,e dei megaliti.Ma nel 789 troviamo ancora denunce(segno che i culti pagani persistevano)che così dicono:"gli insensati che praticano ogni sorta di superstizione presso gli alberi,le fonti,le pietre".Ne ritroviamo ancora in fonti di cronisti del XIV°sec.!. Quindi,considerata vana ogni forma di opposizione da parte della Chiesa,si giunse ad una ‘integrazione’e nei luoghi sacri ai Celti sorsero santuari,monasteri,cattedrali;sulle pietre megalitiche vennero piantate o scolpite croci,il segno della fede in Cristo,ma simbolo che era già presente presso i Celti.Le fonti vennero consacrate alla Vergine Maria e a lei attribuito il potere taumaturgico. Il Monachesimo irlandese(l'Irlanda è considerata la 'patria'dei Celti) richiama ,almeno nelle sue prime fasi,il modello spirituale orientale più che quello occidentale.Vi fu quindi una certa fusione tra la religione dei Celti e la nuova religione Cristiana. Una figura spicca tra tutte,quella di San Colombano,che nel 600 arrivò dall'Irlanda all'Italia per fondare il monastero di Iona,nel Trevirato e porta con sè una Regola,che per molti versi assomiglia  a quella Benedettina.Egli era Druido ed era stato educato dai Druidi. Il Papa Gregorio I comprende bene che il druidismo e il cristianesimo hanno una differenza solo formale e quindi -modificandone leggermente la forma senza intaccarne lo 'spirito'ci potrebbe essere la fusione.Da lì in poi, la diffusione ad opera dei monaci missionari si estenderà a tutte le Gallie  e confluirà nell'unione delle due 'regole'in una regola comune la cui applicazione-molto intelligentemente-è lasciata in facoltà  dei  vescovi,secondo le regioni. Fu un monaco,  Bernone,nell'880, porta con sè novecento manoscritti eruditi,e 'il cervello' si sposterà a Cluny,che rimarrà il centro dell'Ordine fino alle crociate.

     Tratto dalla pagina di questo sito http://www.duepassinelmistero.com/le_cattedrali_del_mistero.htm

    in cui è citata anche la Bibliografia.