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LEGGENDO IL CATASTO FAVENTINO

                                    (di Giuseppe Sgubbi)

Difficilmente sarà trovato il catasto  della centuriazione Faentina, ma considerata l’attuale  situazione, fotocopia di lontani tempi,  se venisse trovato,  più o meno troveremo   citate alcune di queste  presumibile notizie. Prendendo in considerazione solamente  il lato occidentale di questo Ager, cioè la parte che conosco abbastanza bene,  ed avendo la certezza  che in questo territorio i quintari sono stati tracciati con lo schema “secondo Frontino”, azzardo  qualche suggestiva  ipotesi.

Dal cardine massimo faentino, il Naviglio, alla via Lunga, vi sono 13  strade centuriali di cui  4 sono quintari.

Dal decumano massimo,  via Emilia , andando verso  il mare, vi sono  almeno  26  strade centuriali e 7 quintari.

Vediamo, sempre immaginando  di leggere il catasto, ove sarebbero ubicati gli agglomerati  ed i santuari

All’incrocio del Cardine Massimo e del Decumano Massimo, troveremo naturalmente Faventia con un tempio dedicato a Giove, edificio che successivamente diventerà la cattedrale di S. Pietro.

Vediamo cosa potremmo trovare nei  quintari decumani:

nel primo,  cioè la via Emilia, troveremo una mansio per cambio cavalli, già ricordata nella Tabula Peutingeriana,  con la denominazione Simniun, nome preso dal fiume Senio. Considerato che nei pressi del ponte,  fu in epoca alto medioevale eretta la pieve di S. Procolo, quasi sicuramente troveremo citato anche  un santuario .    

Nel secondo quintario,  troveremo un tempietto  ove era venerato il dio Termine, di possibile origine etrusca, poco  distante,  nei pressi del fiume Saternus, (Santerno), troveremo pure il vicus Quinto, ove nel 536 fu ucciso il re dei Goti Teodato.  

Nel quinto quintario,  troveremo un santuario ove successivamente è stata eretta la pieve di S. Stefano in Panicalis (Cotignola).

Nel sesto quintario, troveremo un tempio  dedicato alla  Dardanica Bona Dea (l’evirata),  ove successivamente è stata edificata la pieve  della altrettanto “evirata” S. Agata.

Nel settimo quintario  troveremo  un tempio ove erano venerasti i Potiti, sacerdoti Dardanici del culto di Ercole, dopodichè è stata eretta la pieve di S. Potito.

Vediamo cosa potremo trovare nei quintari cardini.

Nel primo quintario, che poi è anche il cardine massimo, troveremo un santuario ove successivamente sarà eretta la pieve di S Andrea in Panicalis, attuale S. Andrea sul Naviglio.

Secondo Quintario, un santuario ove si  venerava  Giove,  da cui la pieve di S. Pier Laguna.

Nel terzo quintario,   un tempio  ove si venerava  un dio fluviale, poi  santuario della Salute, poco distante un  altro tempio pagano ove successivamente è stata eretta la pieve di S. Stefano in Barbiano.

Quarto quintario, l’antichissima via Lunga che segna il confine occidentale dell’Ager Faentino. Quì troveremo  un vico di cui è ancora  ben visibile l’ellissoide, a poca distanza, sul corso dell’antico Santerno, un santuario  ove era venerato un dio fluviale, non a caso nei pressi  è stata eretta una chiesa dedicata a S. Giovanni Decollato. Dopo un paio di chilometri troveremo un vico, contrassegnato anche questo da un  ben visibile ellissoide, futura Bagnara Vecchia. Ancora su questo  quintario, un altro santuario, ove poi è stata eretta la pieve di San Martino in Sablusi (Villa S. Martino).

Chissà se veramente tutto questo sarebbe  possibile trovarlo nel catasto, ho buone ragioni per essere fiducioso.

Al riguardo della utilità della ricerca dei quintari: lunghissimo sarebbe l’elenco delle chiese parrocchiali e dei castelli che si trovano su dette vie. Tutte coincidenze?

(Autore: Sgubbi Giuseppe,  Solarolo, RA, Ottobre 2010)

 

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