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                                                            di  AleXandra Parsifal Templare (C.T.P.)

  ARCANI

ENIGMI TRA LE SACRE SCRITTURE

 

 

… e il santuario del tempio  di Yahweh che

è in cielo fu aperto, e

l’Arca del suo patto

fu vista nel suo tempio.

E ne seguirono lampi e

                                                                                                                                                           Voci e tuoni e

un terremoto e grossa

grandine …”

(S. Giovanni Apocalisse,

11-19)

 

“ … L’Angelo del Signore gli apparve in una fiamma

di fuoco in mezzo ad un roveto. Egli guardò ed ecco

il Roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non

si consumava…”

(Esodo 3, 2-3)

 

L’universo, il mondo, la storia, sono costellati di ‘arcani misteri’ che devono essere indagati, letti e interpretati. Molti libri contengono misteriosi enigmatici pensieri, come è il caso dei molti oscuri passi, contenuti all’interno di alcuni libri che formano la Bibbia, il testo sacro per eccellenza, in particolare tra quelli del Veterotestamento, meglio definito come ‘Pentateuco’, cioè i primi cinque Libri che formano la Bibbia. Nella sua intima definizione Pentateuco significa: dal greco Pente cinque e teuchos libro. In ebraico il Pentateuco è la Thorah, la ‘Legge divina’, la conoscenza della legge.

A motivo di questo pensiero ― che segue con un’indagine sul campo ― desidero evidenziare un percorso ‘ante litteram’ tra i passi biblici, come oscure linee, presenti tra i versi, come le definisco io. Non una ‘lettura esegetica’ quindi, come l’interpretazione ortodossa cristiana, e non solo,  segue e si prefige. Ma, una ricerca che solleva le ‘pietre del tempo’ ― oltrepassa la lettera ―  per entrare di fatto in un particolare mondo, quello di una lettura più esoterica del testo biblico! Alla ricerca di fatti, ed eventi troppo particolari, per essere trascurati, e che inducono a pensare ad interventi extra-storici, extraterrestri…!

A tal fine, e per rendere il racconto ancora più accattivante ed interessante, mi avvarrò, per spiegare meglio e con maggior dettagli, alcuni punti,  del pensiero di uno studioso del settore dell’insolita ricerca, lo scrittore Roberto Volterri, da anni impegnato sulla linea delle scoperte oltre ‘frontiera’. Un ricercatore che ha veramente spolverato suggestive idee e nuove ipotesi, per immergere i lettori in un’avventura, o meglio in molte avventure stile ‘Indiana Jones’. Come seguire un antico film sull’onda del surreale e del fantastico immaginario, alla scoperta di tesori nascosti, sepolti dalle sabbie del tempo, tra le pieghe di antichi manoscritti, o ancora tra i colori più affascinanti di un noto dipinto, e in oggetti d’insolito aspetto… Dove si nasconde il Sacro Graal? Dove ricercare il tempo perduto degli antichi dei?

Infatti in Narrano Antiche Cronache (Hera 2002, 2°ed. 2003), l’Autore Roberto Volterri, tende ad aprire la mente e l’immaginazione del lettore, attraverso attenti e approfonditi esami su vari enigmi , vari aspetti della realtà, del quotidiano che sono a portata di tutti, ma non facilmente svelabili a tutti, non sempre recepibili da chi giornalmente è preso dalla fugacità della vita, e dal frenetico correre, senza fermarsi, un solo momento, per riflettere, meditare, su molte mirabili cose, che la vita, l’universo circostante, l’arte, la stessa natura possono offrire…

Entriamo a questo punto nella dimensione atemporale ed esoterica del testo in questione, e della insolita mia Cerca … aprendo gli oscuri passi tra i molteplici versi, di un antico ‘codice’.

Un’Arca e la Santa Alleanza,
un ‘anomalo passo’… tra ‘anomali passi’ … biblici.

Ricostruzione di come poteva essere l'Arca dell'Allenza

Il notissimo passo Biblico, della costruzione dell’Arca dell’Alleanza dell’Esodo 25, 10, descrive l’alleanza tra Dio, e il suo popolo eletto, in questi chiari enigmatici termini:

“… Questa Arca fatta era dello stesso prezioso legno di Settim, ma dentro e fuori vestita di fino oro … Un intaglio massiccio d’oro fatto a corona, sorgeva e correva intorno a tutto il suo labbro. Serravala un coperchio pieno pur tutto d’oro, su cui due Cherubini dello stesso metallo l’un contro l’altro su due estremi della lunghezza erano collocati …”

 

Nel frattempo…  nel deserto del Negev ― seguendo, brevi linee, il racconto di Narrano antiche cronache …123-141 ― all’Alba di un giorno del XIII a.C., Dio si rivolge a Mosè con queste determinate parole:

“Mosè vai e parla ai figli di Israele!

Dì loro che devono fare un’Arca di legno

D’acacia, la sua lunghezza di due cubiti e mezzo

E la sua larghezza di un cubito e mezzo, e la sua

Altezza di un cubito e mezzo …”

(Esodo 25, 10-12)

 

 Con queste parole, che descrivono come l’Arca deve essere costruita, da Mosè, nelle sue dimensioni, inizia una sezione importante del racconto biblico dell’Esodo, direi la questione centrale che pone in essere l’allenza, cioè il ‘patto’ tra Dio e l’uomo, o meglio il  Suo popolo. La parte che segue, descrive come realmente quest’ Arca deve essere realizzata. I materiali da usarsi, le sue rifiniture, e i due magnifici Cherubini che collocati sul coperchio devono quasi, enigmaticamente difendere l’Arca! Da chi? Da cosa? Forse dai curiosi, o da coloro che assolutamente non dovranno mai scoprire la ‘verità’ che ammanta di mistero l’Arca? La sua intima natura? Di quale intima natura si tratta? Quale ipotetica verità, terrena o ultraterrena? Una verità assoluta per tutti, o per i soli pochi eletti o gli adepti di un particolare accadimento, tra le pieghe dell’imperscrutabile tempo, che si prolunga nei lunghissimi eoni che vedono lo svilupparsi delle mitiche civiltà: Babilonese, Sumera, Egiziana, e non solo…

Per comprendere e svelare questa ipotetica verità, ritorniamo sui particolari passi del racconto menzionato, che ci accompagna un solo istante,  in questa particolare Cerca.

Secondo le suggestive ipotesi dell’Autore, l’Arca potrebbe essere molto di più di una semplice ‘scatola-armatura’. Allora, cosa mai potrà essere, quest’enigmatica Arca? Ma, vediamo direttamente cosa ci svela il libro Narrano Antiche… sfogliando alcune pagine che maggiormente catturano la curiosità e l’intuizione, puntando su una determinata teoria.

Ma leggiamo insieme:

Indagare alla ricerca di anomali strumenti, apparecchi, oggetti cultuali. Come, appunto, nel caso della nostra Arca del culto ebraico…”. L’Autore, afferma: “ osservando con un’ottica diversa simili oggetti, sembrerebbe supporre l’esistenza di ‘anacronistiche conoscenze tecniche’, o di … opportuni suggerimenti dall’alto”.

Narrano Antiche Cronache 123s-124 ―

Ed ora il nodo della questione, che si presenta molto interessante, da un punto di vista prettamente pratico ― seguendo il citato ― la descrizione che abbiamo dell’Arca, non può non  farci subito pensare ad un ‘condensatore elettrico’ di notevole capacità, costituito da due armature (lamine d’oro all’esterno e all’interno), separate da un dielettrico (il legno di Setim, cioè di acacia, legno resinoso). Assimilabile quindi, ad una sorta di gigantesca Bottiglia di Leyda, in grado di accumulare grandi quantità di elettricità statica. Infatti, come leggiamo nel passo biblico:

“ … Uzza stese ora la mano verso l’Arca del vero Dio e l’afferrò … allora l’ira di Yahweh, divampò contro Uzza, il vero Dio lo abbattè lì per l’atto irriverente. Così morì lì presso l’Arca .. “ (Secondo Libro Samuele, 6,7).

 

Ci si domanda a questo punto cosa sia la Bottiglia di Leyda. Necessario comprendere quest’aspetto tecnico, per entrare meglio nell’anomala visione dell’Arca, fin qui descritta. Che per altro, secondo il resoconto biblico, tale ‘armatura’, contiene in sé tutti gli elementi utili alla realizzazione della Bottiglia di Leyda, cioè: legno resinoso di acacia, oro, rame, lana, la struttura esterna e interna coinciderebbero, nella loro idealizzazione tecnica. Ma, veniamo subito ad una rapida descrizione.

Cos’è la Bottiglia di Leyda?

Bene vediamo insieme! Il più antico condensatore è la ‘Bottiglia di Leyda’. Il condensatore è un dispositivo in grado di immagazzinare cariche elettriche, realizzato mediante due conduttori di notevole superficie, separati da un mezzo isolante. All’interno del contenitore di vetro ―Bottiglia di Leyda― saranno disposti due fili di rame nudo. Abbiamo realizzato l’armatura tecnica che sarà collegata a terra. Per collaudarla si potrà utilizzare l’elettroforo di Volta ― e qui non entriamo in merito alla questione, di natura prettamente tecnica ― connessa a terra l’armatura esterna, si metterà più volte a contatto con la vite il disco metallico carico dell’elettroforo. Dopo alcuni contatti la bottiglia sarà carica, toccando con un dito la vite, si riceverà una scarica elettrica abbastanza forte, anche se non pericolosa. Ripensando all’Arca, e alla ‘morte di Uzza’, il collegamento viene spontaneo. Ipotizzando, quindi l’Arca come possibile armatura in grado di generare corrente ad alto voltaggio, visto anche i requisiti posseduti in fatto di materia con cui è statta realizzata! Quindi tutto coinciderebbe, come giustamente ci fa osservare il racconto del testo citato, che espone  questa particolare teoria…

Lasciamo ora questo passo del libro dell’Esodo, che abbiamo trovato interessante ed originale, nel modo alternativo di leggere il codice sacro, e di pensare all’Arca dell’Alleanza. Per vedere altri punti anomali sempre dell’Esodo, leggendoli da un punto di vista esoterico, alternativo, pur mantenendo il logo del rispetto cui si deve a questo ‘Libro’. E’ vero anche che sono presenti, come detto, qua e là, particolari versi che celano cose che inducono a pensare ad interventi ‘extra-terrestri’, o forze provenienti comunque dall’Alto, come anche diversi autori sostengono in varie opere e articoli. Tesi che possono essere più o meno condivise, ma che certamente inducono ad aprire ed intavolare nuove ipotesi, nuovi pensieri, e tentare di scoprire alternative possibili teorie, che rivoluzionerebbero le attuali conoscenze storiche, e letterarie in genere! Leggendo, magari, secondo la mia opinione, con una mente più aperta, e disposta ad accettare altre diverse ‘verità’, oltre quelle comunemente espresse e riconosciute, da anni e anni.

Ma, entriamo nel cuore della questione.

IL Mistero dell’Arca, enigmatico mezzo tra cielo e terra?

E la Lastra di Zaffiro!

Il racconto biblico della costruzione dell’Arca, è legato alla storia tra Dio -Yahweh, e il suo popolo eletto - Israele. Mosè è il profeta che opera da tramite tra Dio e il popolo. E’ lo ‘strumento’ per eccellenza, cui Dio manifesta la sua approvazione o tutto il suo disappunto verso il popolo, fedele o infedele. Ora, l’osservazione cui giungo è che l’episodio dell’Arca trova un nesso di congiunzione, è legato, cioè, al misterioso e occulto racconto del ‘Roveto ardente’, e successivamente alla idealizzazione del Pettorale sacro. Che vede Mosè venire a stretto contatto con la divinità, riceverne ordini e comandi precisi che devono essere eseguiti alla lettera. Ci troviamo nell’ arcano contesto di Esodo 3, 1-6:

“… Ora Mosè stava pascolando il greggie… Gli apparve

l’Angelo del Signore, in una fiamma di fuoco in mezzo

a un roveto. Egli guardò ed ecco il roveto ardeva nel

fuoco, ma quel roveto non si consumava… “

Mosè, preso da curiosità umana, si avvicinò di più e meglio per osservare con attenzione. Ma dal roveto Dio gli gridò:

“…. Mosè, Mosè… non avvicinarti!

Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu

Stai è una terra santa! … Io Sono il Dio di tuo padre,

il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe.

… Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare

verso Dio! …”

L’enigma, o la enigmatica questione, è perché Mosè ha timore di guardare verso il Signore? Perché un ‘roveto’ è avvolto da fiamme e non si consuma? Quale strano fenomeno vede realmente Mosè?

E’ mai possibile provare o solo ipotizzare  un possibile contatto alieno? O, è semplicemente un fenomeno della natura, dovuto all’elevate temperature e ai riverberi della luce tipica dei luoghi in prossimità di zone aride e desertiche, come quella in cui si trova il Sinai?

Ad una semplice e prima lettura biblica non è facile dare immediate risposte, fondate su certezze, ma non si esclude l’anomalia della descrizione, delle circostanze in cui si trova il profeta Mosè! Proseguendo avanti nella racconto, troviamo altri oscuri enigmatici passi… Che andiamo a leggere oltre la classica esegesi, quindi superando la lettera e lo spirito della stessa Scrittura. Cosa si cela al di sotto?

Mosè incontra Dio al Roveto ardente e con lui realizza un patto, il secondo della storia, il primo fatto con Noè, il giusto agli occhi di Dio nel racconto di Genesi (6,8) “ … Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore …”, la ―‘legge e alleanza noachica’ Genesi (9,9): “…Stabilirò la mia alleanza …”    legato agli avvenimenti del famoso ‘Diluvio universale’.

Il racconto del ‘Roveto’, per struttura stilistica si lega al racconto dell’Arca e dell’alleanza risalente ai tempi di Noè. Ma vediamo indagando tra gli ombrosi passi...

In Esodo 19, 3-5, si trova ancora un tratto interessante e misterioso:

“Mosè salì verso Dio (il Sinai), e il Signore lo

chiamò dal Monte dicendo: ‘ Questo dirai alla casa di Giacobbe

e annuncierai agli Israeliti, voi avete visto ciò che ho Io  fatto

all’Egitto, e come ho sollevato voi su ali di aquila e vi ho fatto

venire fino a me’ …”.

E ancora oltre, in Esodo 19, 9:

“… il Signore disse a Mosè: Ecco Io sto per venire

verso di te in una nube, perché il popolo

sente quando io parlerò con te e crederanno sempre

anche a te …”.

Riassumendo le ‘arcane, enigmatiche’ parole dette da Dio a Mosè: abbiamo letto che il popolo è stato sollevato e trasportato da Dio su Ali di aquila. Cosa si intende con quest’espressione? Possiamo ipotizzare che molti sono stati veramente trasportati su di un mezzo alieno, con ali come i nostri moderni aerei o cose simili? E la frase io ‘vengo a voi per farmi vedere’, enunciata da Dio, come dobbiamo leggerla, o meglio intenderla? La Bibbia non offre spiegazioni approfondite in merito, ma dalle descrizioni riportate dall’autore-redattore, è evidente che ci sia qualcosa di anomalo, che fa venire alla mente un certo ‘ordine tecnologico’, di fenomeni non pertinenti al classico mondo biblico. Come il passo che andiamo ora a vedere, sempre in Esodo 19, 10-17, in cui Dio si manifesta parlando attraverso una ‘Nube’. Si ode il suono tremendo come di tromba 19,16. E il Monte Sinai appare tutto fumante 19, 18-19:

“ … perché su di esso era disceso il Signore

 nel fuoco e il suo fumo saliva come il

fumo di una fornace: tutto il Monte tremava molto…

Il suono della tromba, diventava sempre più intenso.

Mosè parlava a Dio, egli rispondeva con voce di tuono…“

 

Vi è da parte di Dio il comando severo, nei confronti del popolo, il quale non deve vedere quando il Signore scende sul Monte! Perché questo divieto, e perché il rumore assordante e fuoco, il tutto contornato dal tremare del Monte e dal fumo che esce come da fonace?

Il popolo eletto, dunque è interdetto da una certa area intorno al Sinai, e non può accostarsi o vedere quanto accade, tema la morte certa! Perché tanto mistero, perché tutti non possono vedere, tranne Mosè? La risposta biblica parla chiaramente in tale circostanza, e non stiamo qui a spiegarne letteralmente l’esegesi,  se non da un punto di vista di un’alternativa interpretazione esoterica, e le cose non ci sembrano chiare, o facilmente accettabili… Al contrario, ogni descrizione ci induce a riflettere sugli strani accadimenti che fanno venire ancora una volta, in mente, interventi dall’Alto, e comunque di natura ‘extra-terrestre’! Pensando l’atterraggio ― un mezzo di trasporto complesso e fuori del comune ― di un carro di fuoco dell’ipotetico ‘interlocutore’ di Mosè? Questo lo si potrebbe dedurre dalla descrizione del Monte che trema e manifesta rumori assordanti… Quindi elementi ancora una volta meccanici, ipertecnologici? Strane navicelle? Navicelle che atterrano proprio su di una piattaforma… Si ho detto così, lo si legge sempre in Esodo 24, 9-10:

“ … Poi Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani di Israele. Essi videro il Dio di Israele, sotto i suoi piedi vi era come un pavimento  in

lastra di Zaffiro, simile in purezza al cielo stesso… “

 

Ancora una volta, come fin ora osservato, le cose non sono semplici. Mosè, gli anziani videro ‘Dio’, e sotto i suoi piedi una piattaforma? Simile a lastra di zaffiro?

Tutta questa descrizione è chiaramente incisiva ed indicativa di un’area per ‘atterraggi alieni’! Luogo, dove Dio consegna a Mosè le Tavole della Legge, in pietra:

“ … Il Signore disse a Mosè: sali sul Monte e

rimani lassù io ti darò le Tavole di pietra

la Legge e i Comandamenti che Io ho scritto

per gli israeliti …”

(Esodo 24, 12-20)

 

Un’osservazione in merito al passo appena citato. Leggiamo in Ezechiele 1, 26:

“…Sopra il firmamento che

era sulla loro testa

apparve come una

pietra di zaffiro in

forma di trono, in alto una

figura dalle sembianze umane…”

 

ritorna il motivo della piattaforma di Zaffiro, che viene così non solo a coincidere con il passo di Esodo, ma confermerebbe una determinata ‘visione-contatto’ dall’Alto! Circostanze, casualità, quale possibile verità? Contemplando le parole di Ezechiele: “ … in alto una figura dalle sembianze umane …”?

Riflettendo bene, su quanto fin ora descritto, viene alla mente ancora una circostanza biblica, che per le modalità è simile al racconto di Esodo, ove il popolo  viaggia su ‘Ali’

Sicuramente, è il famoso passo di Ezechiele ‘trasportato sul carro di fuoco’.

Ma si la ‘visione’ cui parla il racconto biblico di Ezechiele 1, 1-28. Si dice che, il profeta fu sollevato in alto! Verso il cielo da un ipotetico ‘fantastico carro di fuoco’; passo che come detto ci riconduce al discorso dell’ ‘aquila’ che soleva membri del popolo per essere collocati in altro luogo!…

Quindi ulteriormente ci troviamo dinanzi un mistero non facile da risolvere, presente tra le oscure linee bibliche. Vediamo in modo approfondito, seguendo alcune linee  del citato libro, Narrano Antiche Cronache ― 62-81, in particolare 63 ― :

“ … Ora avvenne nel trentesimo anno, del quarto mese,

 il quinto giorno del mese, mentre ero

in mezzo alla gente esiliata

presso il fiume Kebar che i cieli si

aprirono … E vedevo … c’era un vento

impetuoso che veniva dal Nord, una

gran massa di nuvole, e fuoco guizzante e

aveva fulgore tutt’intorno, e in mezzo ad

esso era qualcosa di simile all’aspetto

dell’elettro (lega metallica). E di mezzo ad esso

c’era la somiglianza di quattro creature viventi.

E ciascuna aveva quattro facce e ciascuna

 d’esse quattro ali …”

Questa la descrizione ― veramente straodinaria ― di Ezechiele e del suo ‘carro di fuoco’. Che nulla toglie di pensare e poterlo assimilare ad un vero contatto con una strumentazione tecnologica aliena! …

A tal proposito, questo libro, rimanda la curiosità dei lettori, a quanto scienziati della Nasa hanno svolto in merito. Tra cui, in particolare l’ingegnere Joseph F. Blumrich, progettando in base alle conoscenze d’ingegneria spaziale, un veicolo che corrispondesse alle descrizioni bibliche.

Vediamo il testo: “Blumrich, partito da una posizione di scietticismo totale nei confronti di un’interpretazione ‘ufologica’ della celebre visione, si convinse piano piano che il biblico profeta non aveva avuto un’esperienza mistica, seppur strabiliante, ma era stato protagonista di un vero e proprio ‘incontro ravvicinato di III tipo’  … ― Ripose la sua  teoria in un interessante libro edito molti anni or sono, anche in Italia ed intitolato: “ … e il Cielo si aprì “ (ed MEB, 1976, in Narrano Antiche Cronache,  63) “.

Dopo questo fantastico ed incredibile evento ― che fa meditare e non poco sugli ineusaribili misteri, che costellano lo spazio tra cielo e terra ― rientriamo nell’onda del testo di Esodo, per le conclusioni! …

Il passo successivo del racconto dell’Esodo 25, 10-29, è quello relativo alla costruzione della mitica e fantastica Arca dell’Alleanza, della quale ho dato principio a questa quanto mia ‘insolita Cerca’, tra gli anomali passi, ‘linee oscure’ all’interno dei racconti biblici.

Ma non è che l’inizio d’infiniti altri insoliti ‘arcani misteri’, che l’antico testo sacro contiene al di sotto delle sue lettere ispirate!

Le cose celate ai sapienti e svelate ai semplici e ‘puri di cuore’

Al termine di questo mio quanto insolito ‘viaggio esoterico’, tra i misteri insoluti che le molte linee oscure della Bibbia tiene occultate, vorrei riprendere ancora un momento il discorso intorno ad un particolare tema, o meglio nuove ipotesi di pensiero, che molti autori sostengono da vario tempo, in vari campi del cosiddetto ‘sapere-conoscenza’ alternativa! Le cui particolari ricerche si sono diramate cercando di comprendere particolari ‘passi’ biblici, e non solo, non in un’ottica religiosa, ma in chiave prettamente ‘tecnologica’, come si è potuto brevemente far cenno, nel testo su menzionato, senza per questo manifestare forme o aspetti irriverenti, in vari campi dello scibile. Nel pieno rispetto del sempre sano ‘principio dell’economia delle cause’, come qualcuno ben sostiene, a ragion di vedute:

“ … E devi fare il Pettorale del giudizio … Dev’essere

quadrato quanto si piega in due … E lo devi riempire

di un incastonatura di pietre; essendovi quattro file

di pietre.  Una fila di rubino, topazio e smeraldo è la prima fila…”

( Esodo 28, 15-20)

 

Ma, di questo affascinante strumento e della sua enigmatica spiegazione, rimando al racconto in una dimensione diversa, in altra suggestiva futura Cerca, dove la suggestione è ancor di più rapita dall’arcana magia delle ‘sacre pietre’, che un giorno adornarono il ‘Pettorale Sacro’, di un antico sacerdote del Tempio di Dio.

Forse, anche in questo caso uno strumento, o mezzo per diverse comunicazioni, tra il divino e l’umano? O ancor di più tra la terra e il sovrastante occulto cielo?

Avvalendomi magari, ulteriormente, del riflesso del pensiero di alcuni Autori, come per esempio Graham Hancock, Mario Pincherle, Sitchin Zecharia, Däniken Erich von, Collins Andrew, per citarne solo alcuni, ma che sicuramente possono ben fornirci suggestive idee per i retroscena di una,  mille storie alternative, tra cielo e terra, di pensiero in pensiero,  di eone in eone…

Tra passato e futuro, tra il conoscibile e l’inconosciuto… oltre l’orizzonte umano.

9 Giugno 2007-AleXandra Parsifal Celia (C.T.P.)

*La d.ssa Celia ha conseguito diverse Lauree: Filosofia, Teologia, Scienze Ecclesiastiche Orientali, e un Dottorato di specializzazione in Patristica e Spiritualità- Dogmatica Orientale. Ha insegnato svariati anni materia umanistica al Liceo Classico.Ha recensito libri per una Pontificia Università di Roma, con tematiche Spirituali e Patristiche. Collabora con siti web e riviste che trattano argomenti esoterici.

 

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