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Il Sogno di Unità Carbonaro

                                                                                  (di Roberto Gori)
                                                                                   wpe1.jpg (81533 byte)
  • Premessa

L’ 11 Marzo 1861 , Camillo Benso conte di Cavour, presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli affari esteri, presentava alla Camera dei Deputati un progetto di Legge, in virtù del quale il Re Vittorio Emanuele II°, assumeva per sé e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia . Fu nominato relatore di questo progetto il deputato Giorgini, che presentò la sua relazione alla Camera il 14 Marzo.

La Camera la discusse nella stessa tornata, e l ‘ approvò all’ unanimità con 294 voti. Nella Tornata del 26 Febbraio, il Senato aveva appena approvato il Regno d’Italia. La legge fu promulgata il 17 Marzo 1861, raccolta negli atti del Governo con il numero 4671, ed ufficializzata in pari data sulla Gazzetta Piemontese. Tale atto provocò immediate reazioni contro il Regno d’ Italia, tra le quali quella del Granduca di Toscana –inoltrata da Dresda il 26 Marzo ( appendice a); di Francesco V, inoltrata da Vienna in data 30 Marzo ( appendice b); della Duchessa di Parma – inoltrata dal Castello di Wartegg, Svizzera il 10 Aprile ( appendice (c)), come pure la Protesta della Santa Sede –inoltrata da Roma il 15 Aprile. Quest’ultima è particolarmente interessante per una pubblicazione apparsa il 13 Marzo 1861 su di un giornale del Regno ( quindi pochi giorni prima dell’annuncio dell’unità d’Italia ).

Napoleone III° in un suo discorso ( direi, abbastanza farneticante ) presso il Senato Francese il 4 Marzo dello stesso anno ,, perorando la causa dell’unità d’ Italia , propose che la città di Roma fosse debitamente divisa , "applicando alla Penisola il giudizio di Salomone". ( appendice d)

Successivamente alla proclamazione del Regno d ‘Italia , il quotidiano " La Perseverenza " (1) di Milano pubblicò l’accorato appello della Santa Sede. Questo è il Testo :

"Roma , 15 Aprile 1861.

Un Re cattolico , ponendo in oblio ogni principio religioso, sprezzando ogni diritto , calpestando ogni legge , dopo avere spogliato a poco a poco il Capo augusto della Chiesa Cattolica della più grande e florida parte dei suoi legittimi possedimenti , oggi assume il titolo di Re d ‘ Italia.

Con ciò egli vuol porre il suggello alle usurpazioni sacrileghe da lui già compiute , e che il suo governo ha già manifestato di completare a spese del patrimonio della Santa Sede.

Quantunque il Santo Pontefice abbia solennemente protestato ad ogni nuova impresa con cui si recava offesa alla sua sovranità, e viene oggi meno l’obbligo di fare una nuova proposta contro l’atto col quale si prende un titolo, lo scopo del quale è quello di legittimare l’ iniquità di tanti atti anteriori .Sarebbe superfluo ricordare la santità del possesso del Patrimonio della Chiesa ed il diritto del Sovrano Pontefice su questo Patrimonio, diritto incontestabile riconosciuto in ogni tempo e da tutti i governi , e da cui ne deriva che il Santo Padre non potrà mai riconoscere il titolo di Re d’ Italia , cui si arroga il Re di Sardegna , giacché tale titolo lede la giustizia e la sacra proprietà della Chiesa . Non solo non può riconoscerlo, ma ancora protesta nel modo più assoluto e più formale contro una simile usurpazione .

Il Cardinale segretario di Stato sottoscritto prega V. E. ( Vostra Eccellenza ) di voler portare a conoscenza del suo Governo questo atto fatto in nome di S. S. ( Sua Santità ) , tenendosi certo ch’ esso ne riconoscerà l’ assoluta convenienza , e che , associandosi ad una tale determinazione , contribuirà , colla sua influenza , a por fine allo stato di cose anormale che da così lungo tempo devastano la sventurata Penisola .

Coi sentimenti , ecc….

Cardinale Antonelli"

Dobbiamo anche collegare questo evento ad una pubblicazione apparsa l’anno successivo sulla Nazione del 3 Ottobre ( 1862) n° 276. Sulla stessa viene riportata una lettera , pubblicata due giorni dopo , ed esattamente il 5 di Ottobre, scritta da Camillo Benso Conte di Cavour nel Febbraio del 1860 , nella quale viene messo in evidenza il suo pensiero circa le annessioni . ( appendice ( e ) ) Non sappiamo a chi fosse indirizzata , presumibilmente allo stesso Napoleone III°. Con molta probabilità , l’Italia da lui concepita , non era l’Italia una ed indivisibile , bensì organizzata più o meno nel modo seguente :

Il Piemonte , la Sardegna , la Lombardia , le Venezie , il Veneto , l’ Emilia e Romagna , la Toscana fino a Firenze appartenente al Regno d’Italia .

Lo stato Pontificio.

Le due Sicilie.

In sostanza Vi era una certa analogia con il discorso di Chiaves pronunciato alla Camera .

Infatti . dagli atti a pagina 571 :

" ……Il Papato seguirà a sussistere, ed è pure una grande potenza, o signori…".

In sostanza , secondo Chiaves , un atto di aggressione nei confronti dello stato pontificio non poteva essere previsto …

Come risulta dagli atti ufficiali della Camera, sulla Gazzetta Piemontese n° 153 , alla pagina 593, nella Tornata del ‘ 11 Ottobre 1860 , Camillo Benso Conte di Cavour in un suo intervento affermò che la città eterna debba diventare la splendida capitale del Regno Italico …(?!!) (Testuali parole – appendice  f ).

E' interessante anche constatare come il popolo Italiano abbia risposto al Plebiscito del 1860 …, alla domanda di annessione o separazione .

I dati furono riportati sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia del 1861. Qui di seguito i risultati di alcune zone essenziali :

  • Formula del Plebiscito della Toscana – 11 e 12 Marzo 1860.

Per l’annessione alla Monarchia Costituzionale del Re Vittorio Emanuele II°: 366.571

Oppure per il regno separato: 14.925

  • Formula del Plebiscito dell’ Emilia .- 11 e 12 Marzo 1860

Per Annessione alla Monarchia Costituzionale del Re Vittorio Emanuele II° oppure per il Regno Separato.

Per l’annessione Voti 426.006

Per il regno separato Voti 756

  • Formula del Plebiscito delle Province Napoletane – 21 Ottobre 1860

Il Popolo vuole l’Italia una e indivisibile con Vittorio Emanuele Re Costituzionale e i suoi legittimi eredi ?

Si Voti .302.064

No Voti 10.312

  • Formula del Plebiscito della Sicilia – 21 Ottobre 1860.

Il Popolo Siciliano vuole l’Italia una e indivisibile con Vittorio Emanuele - Re costituzionale e i suoi legittimi discendenti ?

Si Voti 432.053

No Voti 667

  • Formula del Plebiscito delle Marche – 4 e 5 Novembre 1860

Volete far parte della Monarchia Costituzionale del Re Vittorio Emanuele II°

Si Voti 133.807

No Voti 1.212

Questa può essere definita la conclusione di un lungo cammino , ma la strada percorsa che ha condotto a questo evento è costellata da moltissimi fatti, molti sono piccoli fatti dei quali poco si parla altri... grandi fatti  molto conosciuti che occupano la maggior parte della nostra attenzione, altri ancora completamente sconosciuti, ma tutti perseguivano un grande sogno: il sogno di Unità

Tra questi ultimi, c’ è ne uno in particolare contenuto in un documento che presumibilmente venne compilato entro il primo quarto del XIX° Secolo ma per poter raccontare quello che fu il loro sogno di unità, e confrontarlo con ciò che effettivamente avvenne, dobbiamo tornare indietro nel tempo.

  • 1815 , con il congresso di Vienna, in Europa ed in particolar modo in Italia ,vengono ripristinati i vecchi regimi sconvolti dalla rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche.

Successivamente a questo evento , in certi ambienti , si cominciò a pensare , in modo concreto ,che tutti i popoli che abitavano la penisola Italica , per vocazione naturale avrebbero dovuto essere indivisi ed uniti in un solo popolo , tanto da anticipare ( secondo il loro pensiero ) quella che successivamente sarebbe dovuta diventare la costituzione della nascente nazione . 5

Questi uomini illuminati si chiamavano Carbonari …..; il loro sogno si chiamava Unità …., il loro pensiero era contenuto nel "Patto Sociale e costituzionale della Repubblica di Ausonia "

Anche loro fra i tanti , contribuirono affinché questo grande sogno , molti decenni dopo , si potesse realizzare …

Non fu certamente opera di un singolo carbonaro, fu forse il lavoro di molti o forse ancora di una elite della quale però non sapremo mai i nomi …

Anche se questo fu solo un sogno irrealizzato , è necessario che venga conosciuto , in moda da rendere giustizia a questi uomini che diedero molto, ma dei quali poco si parla …

Premesso questo , dopo avere attentamente esaminato i 58 articoli che compongono il testo, ho pensato di suddividerli in gruppi omogenei di appartenenza , secondo il seguente criterio :

  • 1) Principi Inderogabili.

a) Il Territorio

b) La Bandiera

c) Ordinamento Demografico, Governativo , legislativo ed esecutivo.

d) Norme inderogabili.

2) Norme Fondamentali

3) Norme Transitorie

4) Imposizione Fiscale.

5) Difesa

6) Giustizia

7) Norme Generali

8) Patto Con la Chiesa

9) I Sigilli

10) Conclusioni

3 - Norme transitorie

5 - Difesa

6 - Giustizia

7 - Norme Generali

8 - Patto con la chiesa

Data l’ampiezza degli argomenti contenuti nel testo, mi limiterò a trattare in maniera più descrittiva solo quelli che riguardano l’Ordinamento politico, ed esattamente :

Il Territorio, la Bandiera , l’Ordinamento Governativo, e l’aspetto fiscale

(2) Inizierò dalle " Norme Fondamentali "

Con i nuovi eventi l’Italia prenderà il nome di Ausonia.Tutte le elezioni dirette od indirette dovranno avvenire attraverso il popolo .Tutti i Cittadini della Repubblica nascono liberi , e rimangono liberi ed eguali nei diritti costituzionali. Gli stessi sono soggetti alle leggi emesse dall’Assemblea Sovrana o da chi per essa legifera. Tutti i cittadini, ricchi o poveri ,senza alcuna distinzione di sorta potranno aspirare a qualsiasi posto di lavoro , purché meritevoli per ingegno e serietà. Tutti i lavori saranno elettivi e temporanei . ( si intende per i lavori statali -quindi a tempo determinato). Nessun cittadino potrà essere rieletto ed occupare la stessa carica , se ne è stato lontano almeno per un tempo uguale al mandato che gli è stato conferito , potrà comunque beneficiare di tutti gli altri incarichi. Le offerte di lavoro Militare sono esentate da questa regola generale.

  • 1) Principi inderogabili.

(1/a) Il Territorio (Fig. 1)

La Repubblica di Ausonia comprenderà tutta la Penisola Italica.

( testualmente ) A Est sarà delimitata dal Mar Mediterraneo , a Sud dallo stesso mare fino all’isola di Malta , ad Ovest dalle Alpi, che dal Mediterraneo giungono alle più elevate vette del Tirolo , che la delimiteranno a Nord, dalla Baviera e dall’Austria .

Tutti gli Stati Veneti saranno compresi nella nuova repubblica fino alle Bocche di Cattaro ( quindi tutta la penisola Istriana e la Dalmazia). I suoi confini con la Turchia saranno rappresentati dai Monti della Croazia .

Tutte le isole dell’Adriatico e del Mediterraneo , situate a meno di 100 miglia dalle coste di questa nuova Repubblica , faranno altresì parte del suo territorio e verranno pertanto occupate dalle nostre truppe.

Verrà inoltre stabilito che tutti i governi esistenti e compresi nel suddetto territorio cesseranno le loro funzioni , immediatamente dopo la pubblicazione del presente Patto Sociale , e si sottometteranno a quello della Repubblica di Ausonia …

Chiunque si opponga a questa volontà irremovibile del popolo sovrano di Ausonia , sarà deportato a vita in una di quelle isole , che verranno destinate ad asilo dei nemici dello stato .

Non è azzardato supporre che attraverso questo articolo sia possibile datare il patto Sociale.

Se osserviamo la cartina politica dell’Europa dopo il Congresso di Vienna, ( Fig. 1 ) possiamo rilevare con una certa esattezza molte coincidenze tra gli ipotetici confini della Repubblica di Ausonia e quelli assegnati ai singoli stati dopo il 1815 .

 

                                                                                   wpe1E.jpg (79890 byte) Fig. 1

Infatti le più alte vette delle Alpi ad Ovest , coincidono con i confini del Regno di Sardegna , ed esattamente dalle montagne che dividono rispettivamente il Piemonte dalla Francia , ed analogamente il Piemonte dalla Svizzera.

Parte del territorio appartenente all’Austria ( Il Lombardo Veneto il Tirolo , il Friuli , le Venezia e quindi la penisola Istriana e Dalmata fino alle bocche di Cattaro , il cui confine con la Turchia è contrassegnato dai Monti della Croazia, sarà annesso alla nuova Repubblica di Ausonia .

Guarda caso , i confini sono esattamente quelli disegnati dal Congresso di Vienna , delineati dai monti croati che dividono il Territorio Austriaco dall’Impero Ottomano , fino all’Estremo Sud delimitato dalle Bocche di Cattaro.

Quindi possiamo concludere ( con una certa sicurezza) che il Patto sociale è di poco successivo al 1815 (annotazioni lettera g).

Supponendo che la suddetta datazione sia da ritenersi valida , (Fig. 2 ) per poter portare a termine il disegno di unificazione dell’Ausonia, deve essere sottratto all’Austria parte del territorio sotto il suo Dominio e non solo.

                     

In Italia tutti gli stati a lei soggetti, all’estero Il Tirolo l’Istria, la Dalmazia. Ed anche quelli non soggetti, come il Regno di Sardegna, lo Stato Pontificio, il Regno delle due Sicilie …

(1/b) La Bandiera ( Fig. 3-4-5)

                  

La Bandiera nazionale dell’Ausonia sarà triangolare (Fig. 3 ), una delle punte sarà flottante, mentre le altre due saranno fissate e tese sull’asta. Questo gran triangolo sarà formato da tre triangoli eguali ed uniti per un lato, dei quali il più elevato sarà quello fissato sull’asta stessa . Il suo colore sarà il blu del cielo, il triangolo più in basso sarà verde dell’erba mentre quello flottante sarà del colore dell’oro. Questi tre colori indicano il cielo, la terra, il sole e gli astri che compongono il sistema generale del mondo e dell’universo. Questa bandiera sarà la stessa per le truppe di terra e per quelle di mare, come pure verrà usata per la marina mercantile .

Unica distinzione sarà data dal contrassegno che comparirà sul triangolo colore dell’oro. Infatti ci sarà un aratro per le truppe di terra (Fig. 4), ed una ancora per quelle di mare e della marina mercantile (Fig. 5)E intuitivo che la bandiera che sarà issata sui pennoni degli edifici pubblici e governativi sarà quella senza contrassegni.

  • (1/c) Ordinamento Demografico - Governativo - Esecutivo e legislativo

Ordinamento Demografico ( Fig. 6)

Il territorio dell’Ausonia sarà suddiviso in 21 Province ad ordinamento federale. Ogni provincia invierà un proprio Rappresentante all’Assemblea Sovrana. Ognuna delle 21 Province avrà una speciale Assemblea Legislativa , che provvederà ad emettere a sua volta leggi adeguate al proprio territorio , purché tali leggi non siano in contrasto con le leggi della Repubblica..

Tutto ciò, naturalmente, dopo che i comuni che compongono tale provincia avranno approvato, ed a sua volta avrà dato la propria approvazione il governo centrale. Il governo della Repubblica provvederà inoltre , affinché tali leggi vengano rispettate e protette. Ogni Provincia sarà suddivisa in Dipartimenti , la cui popolazione non dovrà superare i 300.000 abitanti.

I suoi confini saranno quelli naturali, delimitati da fiumi , torrenti , montagne ,valle e grandi strade , senza prendere in considerazione le vecchie demarcazioni .

I Dipartimenti a sua volta saranno suddivisi in distretti , la cui popolazione non dovrà superare i 100.000 abitanti.

I Distretti in Cantoni , con non oltre i 10.000 abitanti .

I Cantoni in comuni, i quali non subiranno alcuna variazione di sorta .

Su loro specifica richiesta ( dei comuni) , l’assemblea Nazionale , valuterà se la eventuale variazione in deroga alle leggi , sarà dettata da assoluta necessità. Per i comuni , verrà stabilita individualmente una popolazione non superiore ai 300 abitanti.

Ordinamento Governativo (Fig. 7)

                                                                         wpe27.jpg (55044 byte) Fig. 7

I Dipartimenti saranno governati da un consiglio generale di 6 membri , presieduto da un Settimo.

I Distretti saranno governati da 2 membri , presieduti da un Terzo membro .

I Cantoni da un Presidente coadiuvato da un vicepresidente e da un segretario .

La nuova circoscrizione della Repubblica di Ausonia sarà concepita secondo la normativa riportata nel seguente patto sociale, fatta eccezione per le modifiche locali . che saranno proposte dai comuni all’Assemblea della Repubblica , le quali potranno essere confermate o respinte a maggioranza dei voti. Le Assemblee primarie nomineranno i loro funzionari municipalizzati, gli ufficiali e sottoufficiali delle guardie nazionali , e gli elettori delle assemblee Cantonali, le quali saranno composte da 50 membri delle assemblee primarie.Le Assemblee cantonali nominano i giudici cantonali (o giudici di pace) e, gli alti ufficiali superiori della guardia nazionale e gli elettori delle Assemblee Distrettuali.

Le Assemblee Distrettuali nomineranno :

I Giudici dei Tribunali di Primo Grado con sede nel capoluogo di ciascun distretto.

Gli alti ufficiali ( o Generali in capo) e lo stato maggiore delle Guardie Nazionali e gli elettori delle assemblee dipartimentali.

Le Assemblee dipartimentali , nomineranno i giudici dei Tribunali di Appello ( diremo di 2° grado ), il Generale Comandante e lo Stato Maggiore della Guardia Nazionale del dipartimento; i vescovi, i sacerdoti, i coadiutori, su una proposta di tre candidati scelti dalle autorità ecclesiastiche e presentati nel corso della Assemblea , ed infine gli elettori alle Assemblee provinciali.

Le assemblee provinciali nomineranno i membri delle Corti di Cassazione di 3° Grado, che decideranno in via definitiva su tutte le procedure non concluse in 2° Grado, meno quelle che concerneranno la sicurezza dello Stato, e che arriveranno all‘Alta Corte di Giustizia. Esse nomineranno inoltre , sulla tripla presentazione dei candidati delle Assemblee cantonali , distrettuali e dipartimentali, i consigli Generali permanenti di Dipartimento , Distretto e Cantone , e direttamente i sette membri che dovranno comporre il Consiglio (generale amministrativo e permanente) della provincia ; più il Ministro militare incaricato di tutto ciò che riguarda la direzione e l’organizzazione delle Guardie nazionali dei dipartimenti. Esse ( le assemblee provinciali ) sceglieranno l’ arcivescovo fra i vescovi di tutta la provincia ; agli stessi ( Vescovi ) sarà affidata la nomina dei canonici presentati, gran vicari , ed altri impiegati ecclesiastici. Saranno esclusi i superiori dei seminari e dei collegi o licei stabiliti nei capoluoghi di dipartimento e di provincia , la nomina dei quali sarà fatta dalle Assemblee rispettive di queste province e dipartimenti.

Infine le assemblee provinciali eleggeranno ciascuna un deputato all’ Assemblea Sovrana , che resta in carica per 21 anni.

Però ogni anno verrà eletto un nuovo deputato sorteggiato da ognuna delle Province che dovrà a sua volta prendere il posto di quello sorteggiato tra i 21 membri dell’Assemblea …

In tal modo per i primi 21 anni della Repubblica , sarà possibile eseguire il rinnovo annuale di tutti i membri.

In caso di morte, l’assemblea della sua provincia sarà immediatamente convocata in modo da poterlo rimpiazzare entro un termine massimo di tre mesi. A seguito di ciò, i pubblici ministeri e gli avvocati opportunamente preparati saranno in grado di regolamentare la giustizia ordinaria in modo da limitare le cause a seconda della loro importanza e delle esigenze locali.

L’Alta Corte di Giustizia risiederà nella città designata come la Capitale della Repubblica. Essa dirimerà in via definitiva tutte cause concernenti la sicurezza dello Stato ; il suo potere decisionale è superiore alle corti di cassazioni provinciali Si comporrà di 1 Presidente , sei membri e 14 Supplenti. , scelti dall’Assemblea Sovrana. Inoltre l’Alta Corte di Giustizia sarà a conoscenza di tutte le cause , che saranno restituite da parte dell’esecutivo per l’archiviazione.

Inoltre l’Assemblea Sovrana della Repubblica ( Che rappresenta il massimo organo decisionale ) eleggerà 2 Re , che resteranno in carica per 21 anni.

L’Uno si chiamerà re del Mare , l’altro re della terra. Essi amministreranno , il primo la marina e i porti, il secondo gli affari interni della Repubblica. Essi dovranno comunicare tutti i loro atti , i quali non avranno valore senza il loro consenso unanime . In Caso di dissidenza , sarà fatto ricorso all’Assemblea Sovrana , la quale nominerà tra i suoi membri un re del popolo eletto ad hoc , il quale deciderà senza appello la questione in favore dell’uno o dell’altro re. Gli atti speciali , relativi a dichiarazioni di guerra e a spedizioni distanti dal suolo della Repubblica , siano essi relativi ad atti ostili od a questioni commerciali , non potranno essere eseguite senza l’approvazione dell’ Assemblea Sovrana. Tutti i dipendenti statali saranno impiegati in base alle risorse della Repubblica, la quale stabilirà la spesa annuale da mettere in bilancio.Tale spesa sarà valutata in base alla relazione presentata dal Re di terra e dal Re di Mare.

Non ci saranno ministri , ma solo direttori responsabili ,direttamente eletti dai Re , i quali avranno anche il potere di revoca nei confronti di coloro che non si dimostrassero all’altezza. I Re avranno pure il potere di nominare o revocare i generali della terra e del mare , nonché tutto il personale a loro facente capo compresi tutti gli amministratori militari. Verranno inoltre effettuate promozioni e avanzamenti di grado , le quali dovranno essere però ben motivate. Verrà tenuto conto inoltre del servizio militare prestato da parenti in linea diretta , o tuttora in servizio .Tali condizioni rientreranno nelle note di merito , che unite alle note di merito personale , favoriranno l’avanzamento di grado.Le famiglie dei re non avranno nessuna prerogativa e neppure nessuna distinzione sopra quelle dei semplici cittadini. I loro figli non avranno alcun diritto di successione , e inoltre per l’ interesse generale essi non si potranno presentare nelle liste elettorali. I capi dei poteri esecutivi saranno inviolabili , meno nel caso in cui essi volgessero le loro armi contro la loro stessa patria. In questo caso essi saranno considerati decaduti dal potere e giudicati dall’alta Corte , dopo che L’Assemblea Sovrana Centrale avrà emesso un regolare decreto di accusa.

Ordinamento Legislativo ed esecutivo – Sintesi ( Fig. 8 )

                                                                               wpe29.gif (26395 byte) Fig.8

  • Aspetto Legislativo.

L’Assemblea Sovrana vigila per l’osservanza ed il rispetto delle Leggi costituzionali.

Emette autonomamente nuove leggi.

Accetta e ricusa le leggi proposte dalle Assemblee Provinciali.

Le Province possono legiferare separatamente , secondo le proprie esigenze ed in particolare per il miglioramento del proprio ordinamento. ; però le proposte devranno essere avanzate all’ Assemblea Sovrana , che avrà il potere di convertirle in legge o ricusarle .

Le leggi proposte non dovranno essere comunque in contrasto con quelle di interesse nazionale.

  • Aspetto Esecutivo

L’Esecutivo sarà affidato ai Tribunali eletti dalle Assemblee Sezionali.

Le assemblee Cantonali istituiscono i Tribunali retti da Giudici di Pace , i quali cercheranno di conciliare le cause di poco conto.

Successivamente saranno i Tribunali di 1° grado , istituiti dalle Assemblee Distrettuali , che tratteranno le cause non risolte tramite il giudice di pace.

I Tribunali di 2° grado, istituiti dalle Assemblee dipartimentali , cercheranno a sua volta , di dirimere le cause non risolte in 1° Grado.

Ed infine il giudizio finale ( sul quale non si potrà ricorrere ) sarà affidato al Tribunale di 3° Grado istituito dalle Assemblee Provinciali , che fungerà pertanto da Corte di Cassazione.

Per tutte le cause che riguardano la sicurezza dello Stato, le suddette saranno affidate all’ ALTA CORTE DI GIUSTIZIA , i cui membri sono eletti direttamente dall’Assemblea Sovrana.

Le eventuali divergenze che dovessero insorgere con il Re di Terra ed il Re di Mare , nel caso si dovesse trattare di atti contro la sicurezza dello Stato, verranno giudicati direttamente dall’Alta Corte di Giustizia .

Per le divergenze che dovessero insorgere tra i due Re, sia esse di carattere interpretativo della legge ( che dovranno rispettare come ogni singolo e comune cittadino ), che per iniziative personali, verranno dibattute e risolte da un Tribunale speciale , affidato ad un Terzo Re , chiamato Re del Popolo, debitamente eletto dall’Assemblea Sovrana.

Le Entrate e le uscite dello Stato , saranno gestiste da un Consiglio Generale Amministrativo, retto da 7 membri , debitamente scelti tra i 21 membri presentati alle Assemblee Provinciali , rispettivamente dalle Assemblee Cantonali, Distrettuali e Dipartimentali, il quale dovrà relazionare e giustificare il suo operato presso le rispettive Assemblee Provinciali,  e le stesse a sua volta, si dovranno relazionare presso l’Assemblea Sovrana.

(1/d) Norme Inderogabili

Il Patto Costituzionale Sociale della Repubblica dell’Ausonia , liberamente accettato dalla Nazione nella sua Assemblea Primaria , sarà sotto la protezione dei cittadini e degli eserciti di terra e di mare.

Nessuno dei suoi articoli può essere modificato o rivisto, se non dopo ogni 21 anni. Gli emendamenti a questa costituzione, legittimamente proposti ed accettati, non potranno giammai, entrare in vigore, nel caso in cui dovessero essere sanzionati (o presentassero vizio). Nella successiva assemblea primaria di Ausonia saranno considerati cancellati e quindi decaduti.

  • (4) Imposizione Fiscale ( Fig. 9 )

                         

L’Imposta sarà progressiva , e conforme all‘ agiatezza dei cittadini proprietari o industriali . La tassa sarà applicata da giurati e uomini savi di ogni comune . Il più povero pagherà 1/7 della sua rendita, il più ricco ne pagherà 6/7 . Si osserverà la regola progressiva per le classi intermedie. (Fig. 9 ) A questo punto è opportuna una riflessione :

l’aliquota impositiva va da un minimo del 14,286% fino ad un massimo dell’ 85,715 %.

Su questo tipo di tassazione non è prevista la decurtazione dei vari oneri , quindi il sistema impositivo è molto alto per i redditi alti.

Se lo confrontiamo la moderna tassazione, rimaniamo alquanto turbati. Paghiamo il 23% (lordo) sul reddito minimo, fino a passare ad una tassazione del 33.90% -> 42,32% ed oltre sui redditi particolarmente alti.

Naturalmente le suddette imposizioni sono lorde, le stesse devono essere depurate degli oneri previsti dalla legge, pertanto la considerazione è presto fatta. Lascio a chi ascolta la riflessione su quanto legge.

Le diverse imposte dirette ed indirette, sia in Natura che in denaro, saranno stabilite dall’ Assemblea Sovrana e potranno variare da provincia a provincia, in base alla loro ricchezza ed al loro grado produttivo. Si terrà conto di alcuni fattori tra i quali :

-la Popolazione

-l’Estensione della Provincia

-la Qualità del suo terreno.

La diversità di questi parametri , creerà una diversa imposizione fiscale. Il Grande Tesoro dello stato (Fig. 10 ) incamererà i Nove/Decimi di tutte le tasse, attraverso le quali pagherà tutte le spese generali , stimate in Otto/Decimi delle intere entrate.

Un/decimo ( Il residuo tra i nove/decimi incassati e gli 8/10 utilizzati per le spese generali ) verrà messo a riserva in caso di guerra, in una banca nazionale che lo farà fruttare. Il suddetto corrispettivo si dovrà trovare sempre a disposizione dello Stato . Il Ministro del Tesoro e tutti i suoi dipendenti ( Fig. 11) ed assistenti saranno nominati dall’Assemblea Sovrana , i cui candidati saranno selezionati da due liste compilate da i due Re della Repubblica.

                                                   

Verranno pagati inoltre ( attraverso gli 8/10 che il tesoro ha incassato ), tutti i dipendenti dello Stato, civile amministrativo, ecclesiastico e militare. Un decimo dei proventi (Fig. 12 ) ( quindi l’ultimo/decimo a pareggio dell’intera tassazione ) , rimarrà presso ciascuna delle 21 province a disposizione del consiglio Generale per le spese locali. Il decimo del decimo , sarà accantonato anno per anno e affidato ad una piccola Banca provinciale , che andrà a beneficio della Provincia con le stesse modalità che per la Banca Centrale.

                        

La stessa procedura potrà essere stabilita per i dipartimenti (Fig. 13 ), distretti (Fig.14 ), e cantoni (Fig. 15 ).

                                                            wpe2E.jpg (52510 byte) wpe30.jpg (53263 byte) wpe32.jpg (67063 byte)

 

Di conseguenza queste banche non potranno reclamare una parte delle Entrate statali e si dovranno finanziare dalle sottoscrizioni volontarie. Tutti i comuni della Repubblica, (Fig. 16 – Fig. 17 ) si tratterranno 1/20 delle tasse generali , di qualsiasi natura esse siano , e lo impiegheranno per le loro spese locali.

                          

Il Calcolo verrà effettuato sul totale delle entrate dello stato , distribuito direttamente ai comuni dall’Erario , ma defalcato dalle spese generali. Pertanto la percentuale che verrà accantonata in tale voce (spese generali ) , non sarà di 8/10 , bensì di 7.5/10. I comuni stessi si amministreranno con parsimonia e diligenza , in modo da avere sempre una tassa a riserva. Essa dovrà essere utilizzata, a loro discrezione, per beneficenza, carità e per indennizzo per cause di sfortuna ( intese per calamità naturali o di forza maggiore ).

wpe38.jpg (36008 byte)(9) ( I Sigilli ) ( Fig.18 – Fig. 19 - Fig. 20).

Tutta la vita politica e legislativa della Repubblica di Ausonia , sarà convalidata dai sigilli , che verranno apposti su documenti pubblici e privati, che l’Assemblea Sovrana approverà preventivamente …

Il Patto sociale non illustra quale forma avrebbero dovuto avere i suddetti sigilli , però a risolvere marginalmente il problema ci viene in aiuto un certo documento dello stesso periodo, denominato " Brevetto di Maestro Carbonaro per la Repubblica di Ausonia ." Sullo stesso sono riportati alcuni disegni ed icone , dalle quali possiamo rilevare importanti informazioni .Nell’ultimo disegno viene evidenziato un sigillo ( che potrebbe anche essere interpretato come a chiusura del documento ) , minuziosamente descritto fin nei minimi particolari , che dovrà essere utilizzato su tutto il territorio di Ausonia. Data la sua complessità , è facile supporre che la sua funzione riguardi solo sigillature importanti , e per la configurazione , da utilizzarsi solo a secco o a gommalacca Riporto testualmente una parte della descrizione :

"Ha la forma di un triangolo , riproducente la bandiera di Ausonia , ed ogni bordo del triangolo ( si intende ogni angolo ) è coperto da una corona d’ oro , e nel mezzo ( nel centro del sigillo ) un certo numero di turbanti ( pietre preziose ) verdi piumate in azzurro".

Altro non ci è dato sapere.

  • (10) - Conclusioni

(3) Norme transitorie

Tutti i titoli ereditari saranno aboliti. L’ Assemblea Sovrana potrà concedere onorificenze , così come altre distinzioni puramente personali, a vita o a tempo determinato come incoraggiamento o premio Nazionale. Questi titoli non possono essere trasmessi alle moglie di coloro a cui il governo le ha conferite su proposta del Potere Esecutivo. Tutti i diritti feudali saranno aboliti senza nessun indennizzo. Quei diritti derivanti dalla concessione di terreni saranno rimborsati al costo del capitale stabilito di un centesimo su 10 centesimi , e sarà pagato dal debitore in un arco di tempo non superiore ai tre anni , durante i quali il beneficio ( cioè la rendita derivante ) continuerà ad essere percepita dal proprietario . Quindi il valore di tali concessioni viene calcolate in ragione del 10% del valore effettivo dei terreni stessi . E comunque difficile comprendere il criterio di calcolo adottato per arrivare a questo risultato . I Re, i Principi ed i capi dei governi aboliti da questo patto sociale, dovranno vendere tutte le proprietà personali nello spazio di un anno, e trasferire il ricavato, loro stessi e le loro famiglie in altri climi. Nessuno dei loro discendenti potrà tornare in Ausonia prima di 100 anni; caso contrario vi potrà tornare però come un semplice cittadino, ed a proprie spese, rispettando tutte le leggi della Repubblica di Ausonia.

  • (5) DIFESA

Tutti i cittadini validi , dai 16 ai 64 anni di età , faranno parte della Guardia Nazionale . Tutti i cittadini dovranno fare il servizio militare nell’esercito regolare tra i 18 e i 25 anni di età . siano essi sposati e non , qualunque sia il loro stato sociale , professione e credo religioso. Dopo sette anni di servizio militare , i militari sia ufficiali che soldati saranno liberi di ritornare alle loro case , o continuare a servire ( nell’esercito ),per un determinato periodo di tempo , che verrà stabilito in anticipo. Non potranno però abbreviare la loro permanenza (nell’esercito) per qualsiasi motivo o circostanza . In caso di diserzione saranno passibili delle sanzione previste da questo tipo di reato (militare). La repubblica concederà ricompense pecuniarie o pensionamenti a vita per i militari di qualsiasi grado, che si saranno distinti con grandi gesta o per le ferite riportate, o per una lunga durata del servizio militare. Tutte le fortezze esistenti in prima, seconda e terza linea, se si trovassero sulle nuove frontiere della Repubblica di Ausonia, e se il governo lo riterrà necessario, attraverso un decreto sovrano dell’Assemblea Centrale, ordinerà che vengano riparate ed aumentate di numero. Sarà lo stesso per i porti marittimi esistenti, in quanto gli stessiper la posizione della penisola favoriranno gli interessi di coloro che si occuperanno di commercio e di marina. Saranno scavati grandi porti su tutte le coste , in particolare in quei punti strategici che offriranno la possibilità di un riparo sicuro alle grandi flotte. Inoltre tutti i cittadini saranno invitati , ad unirsi allo sforzo del governo con tutti i loro mezzi sia materiali che intellettivi , affinché questo patto sociale possa essere realizzato , e portare così la Marina d’Ausonia a livelli così alti da poter competere con le più grandi potenze del mondo.

L’Esercito regolare occuperà permanentemente i porti e le fortezze, e non potrà mai essere utilizzato per la difesa generale della patria. Un Settimo del suddetto esercito verrà rinnovato ogni anno in tutte le armi, e tale quota verrà distribuita in tutte le 21 province ed in tutti i corpi quasi in eguale proporzione, in modo tale che ogni cittadino di qualsiasi frazione della Repubblica Federale di Ausonia esso sia , la impari a conoscerla e ad apprezzarla. Ognuno pertanto si deve impegnare per la difesa del proprio territorio (federale ), staccandosi dal concetto generale di difesa comune della patria. I re non potranno giammai mettersi alla testa delle loro armate: essi ne conserveranno la direzione esclusiva, e affideranno il comando ai loro migliori generali o agli ammiragli più rinomati.

L’abitazione dei re sarà sempre quella dell’Assemblea sovrana permanente.

Essi non potranno uscire dal territorio della repubblica senza essere stati dichiarati decaduti dal trono. Una abitazione reale e magnifica sarà loro attribuita .Nessuna proprietà farà parte della corona; ciascuno Re avrà un appannaggio annuo di un milione di piastre forti, con le quale dovrà pagare le spese di Rappresentanza, della corte e della propria residenza .

Solo la Guardia nazionale avrà il privilegio di fare la guardia ai Re.

Tutte le Roccaforti esistenti all’interno della Repubblica, in aggiunta a quelle della prima, seconda, terza linea, sopra descritte avranno le loro fortificazioni rase al suolo un anno dopo la pubblicazione del patto sociale.

La rivoluzione d’Ausonia, tenderà a stabilire i propri limiti, l’entrata in vigore del Patto sociale e la notifica dello stesso attraverso Ambasciatori Straordinari a tutte quelle Potenze che erano già in relazione con i governi aboliti e già esistenti sul territorio della Repubblica .

Essi dichiareranno che la Nazione Ausonia , risoluta di far rispettare le nuove leggi e i limiti del suo territorio, rinuncia a ogni conquista, ma non permetterà di essere violata da alcun vicino, dovesse l’ intera popolazione seppellirsi sotto le rovine della patria.

Per reciproca convivenza , i cittadini di Ausonia non si ingeriranno mai della politica dei governi vicini , e lasceranno al tempo ed alla filosofia di chi regna la possibilità di renderli più popolari.

Le Navi della repubblica si riservano il comune diritto di commerciare in tutti i mari. ( i commerci saranno regolati solo da questa piccola clausola inserita nella Difesa del territorio).

Esse non disporranno di nessun potere decisionale , ma se le forze della

Repubblica dovessero essere attaccate, esse dovranno intervenire in legittima difesa in modo da far rispettare la propria bandiera.

  • (6) GIUSTIZIA

La pena di morte sarà abolita per qualsiasi reato commesso, ad eccezione dell’omicidio volontario ( Intenzionale ). Per tutti gli altri reati , la pena di morte sarà sostituita dalla deportazione in una isola della Repubblica. I colpevoli saranno tenuti sotto buona scorta, ma senza catene, ed impiegati per la coltivazione di terreni ed in altre opere industriali. I condannati per reati minori non saranno mai confusi ( mischiati ) con detenuti che avranno commesso crimini gravi ( per non essere corrotti ) in modo da poter essere reinseriti una volta scontata la pena nella Società. Per questi primi, quando la loro detenzione sarà superiore a tre mesi, saranno inviati in una isola vicino alla penisola.

I restanti detenuti, condannati ad un breve periodo di detenzione, saranno reindirizzati ( o permarranno ) alle case di correzione situate nelle principali città e saranno impiegati in vari lavori.

Per le punizioni da infliggere alle donne saranno applicati gli stessi principi ( degli uomini ). Esse saranno detenute separatamente dagli uomini, però, non saranno inviate nelle isole a scontare la loro pena, se non su loro esplicita richiesta e per diventare le legittime spose dei detenuti a vita .

  • (7) Norme Generali

Tutti gli Ospedali , ricoveri di accattonaggio, fabbriche pubbliche, collegi, licei, scuole secondarie e primarie, attualmente esistenti saranno mantenute e migliorate, ma saranno soggette, per ciascuna di esse, a regolamenti specifici che saranno adottati dall’Assemblea Centrale della Repubblica.

Essi saranno distribuiti in modo tale che tutti i cantoni, distretti, dipartimenti e province della Repubblica , avranno quelli insediamenti che risulteranno più idonei alle loro esigenze ed alle loro posizioni logistiche. ( geografiche )

Tutti gli ordini mendicanti saranno mantenuti ; ma i membri che ora affollano i monasteri saranno liberi di cambiare il proprio Stato (civile) , e di rientrare nella società entro un anno dalla Pubblicazione e dall’entrata in vigore di questo Patto Sociale.

In avvenire non potranno entrare nel chiostro se non dopo aver pagato il loro debito alla patria servendo lo Stato per sette anni , o almeno dopo essersi fatti sostituire da un militare dell’età di almeno 25 anni.

Essi potranno pronunciare i loro ultimi voti solo dopo 45 anni compiuti.

Dopo aver espletato tutti i loro obblighi saranno sempre liberi o di abitare nei loro monasteri o nelle proprie case .

Questa libertà non potrà sottrarli agli altri doveri della loro regola e all’ubbidienza verso i loro superiori.

Gli Ordini non mendicanti saranno tutti egualmente confermati .

I conventi potranno conservare terre sufficienti a produrre un reddito netto di 300 piastre per religioso professo , e 100 per un novizio o laico , oltre ad una sufficiente mobilia ( i cosidetti arredi mobili) .

Tutto il superfluo passerà al demanio della Repubblica.

Egualmente per i monasteri femminili .

I Conventi femminili godranno degli stessi vantaggi ed avranno le stesse regole previste per i conventi religiosi.

Solo le donne nubili in futuro, non potranno essere ammesse nel chiostro, se avranno superato l’età di trenta anni, nè tanto meno fare i voti perpetui dopo i 40 anni.

Le vedove senza prole anticiperanno i due termini di cinque anni (cioè a 25 e a 35 anni).

Tutte saranno libere di conformarsi , per coerenza di comportamento e di costumi , alle regole del proprio ordine.

Potranno vivere nei monasteri o risiedere vicino alle loro famiglie, come è d’uso in gran parte d’Italia dove la conduzione familiare è di solito loro affidata.

In tutto il territorio della Repubblica di Ausonia sarà vietato chiedere l’elemosina ( esattamente mendicare) .

In ogni regione , attraverso l’amministrazione comunale di competenza , alle persone indigenti ( povere ed inabili ) , sarà affiancato loro un abile senza lavoro.

Gli anziani , i malati , gli inabili riceveranno assistenza presso le proprie abitazioni.

Le persone senza fissa dimora , senza nessun sostentamento, e neppure senza una confessione ( inteso come senza professare nessuna fede?), riceveranno asilo presso quelle strutture riservate alle persone indigenti .

Inoltre durante l’anno, in ogni città del dipartimento saranno individuati gruppi famigliari, rispondenti ai suddetti requisiti ( che potranno usufruire dei  suddetti benefici ).

Le Tombe dei grandi uomini e dei benefattori della patria , saranno innalzate lungo le strade principali a spese dello stato.

I loro monumenti dovranno essere semplici , ma notevoli , in modo da attirare l’attenzione dei cittadini su di essi.

La statua del defunto dovrà essere posizionata sul Mausoleo stesso, in seguito ad un apposito decreto emesso dalle autorità competenti.Una breve descrizione , in lingua volgare (cioè in lingua Italiana), riporterà il nome, il paese dove è morto, il giorno mese ed anno della sua nascita e della sua morte, e le principali azioni che lo stesso ha compiuto, ed inoltre il nome delle autorità che hanno autorizzato il monumento funebre.

  • (8) Patto con la Chiesa

La religione cristiana, che un Concilio generale di tutti i vescovi rieletti o confermati della Penisola ristabilirà nella sua purezza

primitiva , sarà dichiarata la religione della maggioranza della Ausonia. Tutti gli altri culti vi saranno tollerati e ci potranno esserci chiese , ma la religione Cristiana sola vi potrà esercitare pubblicamente le proprie cerimonie religiose. Gli Arcivescovi , i vescovi , i sacerdoti, i ministri del culto, i Canonici e tutti gli altri facenti parte del nucleo religioso , saranno dignitosamente stipendiati dallo Stato proporzionalmente alle loro qualifiche . L’amministratore ( Direttore ) degli affari ecclesiastici , provvederà a regolarizzare i loro indennizzi mensili, il cui budget verrà messo generosamente a disposizione dal governo, conteggiandolo nel bilancio della Repubblica.

Il Concilio eleggerà un Patriarca per l’ Ausonia , e il suo trattamento sarà decuplo di quello degli arcivescovi.

Il Papa ( o il Patriarca ) attuale sarà pregato di accettare questa dignità. Riceverà inoltre, in compenso delle sue rendite temporali,  che saranno confiscate e riunite al tesoro della Repubblica, una indennità personale pagata annualmente vita natural durante, ma che risulterà sempre superiore al trattamento di cui potrà godere come Patriarca .

Alla sua morte tale rendita non potrà passare ai successori.

Il sacro Collegio Cardinalizio potrà risiedere nel territorio della Repubblica , finché sarà in vita il Patriarca regnante ed alla data successiva alla promulgazione della presenta Patto sociale. Dopo la sua morte , il suddetto collegio verrà sciolto , od al limite dovrà trasferire la sua sede fuori del territorio della Repubblica. Gli Edifici di culto , il loro mantenimento , le relative vie e piazze anche se pubbliche , l’annesso personale sia pubblico che ecclesiastico , ma attinente alle mansioni relative al culto ,sarà a totale carico dei singoli comuni. Per concludere, l’ultimo comma dell’articolo 58 recita testualmente :

Questo Patto Sociale con il popolo entrerà in vigore nel Primo anno di Libertà dell’Ausonia.

Purtroppo questo primo anno, arriverà solo molti decenni dopo ma il sogno Carbonaro, così come essi lo avrebbero voluto, non si realizzò mai...

Il 4 Marzo 1848 Carlo Alberto, Re di Sardegna concesse uno statuto che prese appunto il nome di "Statuto Albertino ".

Con l’Unità d’Italia tale Statuto divenne Carta Costituzionale della nascente nazione, restando in vigore fino all’approvazione della Costituzione della Repubblica Italiana . (Il Veneto sarà annesso nel 1866 , e lo stato Pontificio nel 1870) .

La ( Fig. 21) ci aiuta a comprendere quale fosse l’ordinamento governativo:

                                                                           wpe3A.jpg (71124 byte) Fig. 21

Lo Statuto Albertino definiva la Struttura di una Monarchia Costituzionale in cui il Re deteneva Il Potere Legislativo –Esecutivo ( e quindi decisionale sia in tempo di pace che in tempo di guerra ) e Giudiziario. Stabiliva la inviolabilità nella persona del Re, e la sua personale disponibilità Patrimoniale privata. Ed inoltre l’Ereditarietà del Regno secondo la legge Salica. ( tra le tante norme, primogenitura maschile con esclusione di quella femminile ). Dallo schema si può chiaramente osservare che il parlamento era composto da due Camere:

La " Camera dei Deputati "a nomina elettiva.

Il Senato a nomina Regia .

La Prima ( La Camera dei Deputati ) era a nomina elettiva.

Il diritto di voto era limitato ai soli Nobili , con esclusione delle donne.

Il totale dei votanti era pertanto compreso entro il 2% dell’intera Popolazione .

Essa poteva nominare i propri presidenti , vicepresidenti e Segretari.

Inoltre poteva nominare una Giunta , che aveva il compito di prendere in considerazione le eventuali proposte che pervenissero da ogni singolo cittadino di maggiore età.

La Seconda ( il Senato ) a nomina Regia.

Infatti il Re nominava tutti i ministri del Senato , i Presidente ed i Vicepresidenti , mente i Segretari potevano essere nominati dai membri del Senato.

Inoltre il Senato, poteva liberamente nominare la propria Giunta , che insieme alla Giunta del Parlamento avrebbe discusso le eventuali proposte che fossero pervenute da ogni singolo cittadino di maggiore età.

Una Volta discusse e concordate , sarebbero passare alla Camera dei Deputati che a suo volta ( dopo averle valutate ) le avrebbe inoltrate al Senato.

A sua volta il Senato le avrebbe inoltrate al Re , per l’approvazione od il rigetto.

L’alta Corte di Giustizia era nominata tra i membri del Senato , i quali una volta nominati avrebbero trasformato la loro carica da Politica a Giudiziaria.

Essa giudicava i delitti di tradimento , e le accuse mosse dai membri della Camera dei Deputati ai ministri del Senato.

Ed Inoltre il Re nominava giudici e magistrati di vario titolo.

Ci possiamo rendere conto quali diritti avesse acquisito il popolo , dall’osservazione dello Schema 20 D15

Il colore verde mette in evidenza i diritti ed i dovere del popolo ( ricordiamoci che a Votare erano solo il 2% , i votanti erano solo nobili e le donne venivano escluse ).

Il Colore Rosso Diritti e doveri del Re , in uno stato Monarchico in cui ordini cavallereschi e titoli nobiliari , non sono confermati , ma addirittura incoraggiati da nuove nomine. La ( Figura 22 e Fig 23 ) riporta la prima e l’ultima pagina dello Statuto Albertino. La (Figura 23), mette in evidenza la firma dei ministri che lo sottoscrissero.

                           

Vi si può leggere :

Dato in Torino addì quattro del mese di marzo l’anno del Signore mille ottocento quarantotto, e del Regno Nostro il decimo ottavo. La Firma di Carlo Alberto ed inoltre le firme di:

* Il Ministro e Primo Segretario di Stato per gli affari dell’Interno - BORELLI

* Il Primo Segretario di Stato per gli affari Ecclesiastici, di Grazia e di Giustizia, Dirigente la Grande Cancelleria - AVET

* Il Primo Segretario di Stato per gli affari di Finanze - DI REVEL 31

* Il Primo Segretario di Stato dei Lavori Pubblici, dell’Agricoltura, e del Commercio - DES AMBROIS

* Il Primo Segretario di Stato per gli Affari Esteri - E. DI SAN MARZANO

* Il Primo Segretario di Stato per gli affari di Guerra e Marina - BROGLIA

Il Primo Segretario di Stato per la Pubblica Istruzione - C. ALFIERI

Torino 4 Marzo 1848.

Dobbiamo comunque constatare che il Sogno di unità Carbonaro, precorse i tempi. Se lo dovessi collocare, direi senza ombra di dubbio che il Patto sociale sarebbe stato molto più vicino a noi di quello che non è stato lo Statuto Albertino…..

Il 22 Dicembre del 1947 l’ Assemblea Costituente approva il testo della Nuova Costituzione della Repubblica Italiana , controfirmata in data 27 Dicembre dello stesso anno . Il Primo Paragrafo delle disposizioni transitorie e finali recita:

" La presente costituzione è promulgata dal capo provvisorio dello stato ( Enrico De Nicola ). , ed entrerà in vigore entro 5 giorni da tale approvazione". Infatti il 1° Gennaio 1948 , l’Italia Repubblicana ha la sua costituzione liberamente scelta dal Popolo, lo statuto Albertino ha finalmente terminato il suo corso ….

 

                                                                                     APPENDICE

  • ( a ) Protesta del Granduca di Toscana

Contro il Regno d’Italia

Dresda , 26 Marzo 1861

Per due anni il Piemonte ha proseguito in Italia la sua opera sovversiva , non rifuggendo da alcun mezzo , e servendosi alternativamente della violenza e dell’l’intrigo . Calpestando i più sacri diritti , dimenticando il rispetto dovuto alla Maestà del Pontefice , attentando agli augusti interessi della Religione Cattolica , disprezzando i legami di parentela ricompensando il tradimento, portando la guerra negli Stati vicini senza previa dichiarazione , o senza aspettare la scadenza dei termini stabiliti per il corso delle trattative diplomatiche , rendendosi complice di una privata aggressione , da esso disapprovata prima che si averasse , ma esso glorificata subito che vi fu da trarre un profitto della medesima , il Piemonte ha espulso i Principi legittimi ed ha violato l’ integrità dei loro territori.

La proclamazione del Regno d’ Italia sancisce per ciascuno stato della penisola la distruzione della individuale autonomia indispensabile al benessere e alla tranquillità d’ Italia . Fondata sopra antiche abitudini, sulla profonda differenza dei caratteri , sulla diversità degli interessi locali , ed infine sulle belle ed antiche tradizioni che fan la gloria d’ Italia ; codesta autonomia , che è altrettanto cara quando necessita alle popolazioni, poteva e doveva conciliarsi con la grandezza d’Italia ricostruita sopra un piano federativo .

La proclamazione del Regno d’ Italia rovescia ogni organizzazione politica della Penisola ; viola i diritti delle legittime dinastie, distruggendo ad un tempo i trattati fondamentali , ai quali partecipano tutte le Potenze europee, ed infine è in contraddizione fragrante colle stipulazioni di Villafranca , le quali confermate a Zurigo con il concorso del Re di Sardegna , dovevano gettare la base del nuovo diritto pubblico italiano .

Nell’interesse dei diritti imprescrittibili della nostra dinastia ed in quello della della vera felicità dell’amata nostra Toscana e di tutta Italia , mentre ci riferiamo alle proteste anteriori del nostro amato Padre e di noi stessi , crediamo debito nostro di protestare , come protestiamo, nel modo più solenne contro questo nuovo attacco del Governo di Re Vittorio Emanuele. Abbiamo la ferma fiducia che le potenze europee , molte delle quali diedero a più riprese al Governo sardo pubblici segni della loro disapprovazione , non vorranno riconoscere un titolo, che è l’espressione della illegittima condizione in cui trovasi momentaneamente l’Italia .

Ferdinando

  • ( b ) Protesta di Francesco V°

Contro il Regno d’ Italia

( Da Perseveranza di Milano )

Noi Francesco V , Arciduca d’ Austroa , Este , Principe Reale d’ Ungheria e Boemia , per la grazia di Dio Duca di Modena , Reggio, Mirandola , Massa , Carrara , Guastalla ecc.ecc.ecc.

Il Re di Sardegna , essendosi fatto dare il titolo di Re d ‘ Italia da un’ Assemblea composta in gran parte di sudditi ribelli ai loro legittimi Sovrani ha messo il suggello 33

alla lunga serie di atti di usurpazione, contro i quali protestammo già in data 14 Maggio e 22 Giugno 1859 , noncjè in data 22marzo 1860.

Questo nuovo oltraggio fatto alle Sovranità legittime in Italia , e per conseguenza anche alla nostra , ci impone il dovere di nuovamente ed altamente protestare per la conservazione di diritti , che nessun atto estraneo sl voler nostro potrebbe mai pregiudicare od indebolire .

L’Europa vorrà rammentarsi che quegli, il quale conculca si indegnamente ed opprime lo Stato che ereditammo dai nostri maggiori, è lo stesso Sovrano che , mantenuto sul suo vacillante trono dal vincitore di Novara, raddoppiò d’ allora in poi le mene rivoluzionarie non solo contro di esso , ma ben anche contro tutti gli altri governi d’ Italia, con cui simulava d’altronde le più amichevoli relazioni.

Incapace dapprima di intraprendere conquiste , non fu che con l’aiuto di una armata straniera , da esso attirata in Italia , ed a cui devesi interamente il successo , che egli potè impadronirsi dei paesi , ai quali agognava da tanto tempo.

Vi era tra questi il nostro Stato, che , perduta la propria autonomia , divenne da allora in poi una provincia semplicemente contribuente agli oneri sempre crescenti d’imposte e debito pubblico ; e non conobbe oltre a ciò i dominatori attuali che per le vessazioni , le perquisizioni domiciliari , gli arresti arbitrarii , i seguestri dei beni , e le raddoppiate coscrizioni militari.

E se tutto ciò non bastasse ancora a qualificare il governo che si è imposto al nostro Stato , rammentando che esso è quel medesimo, che , in mezzo alla riprovazione generale degli uomini onesti , procedendo di sorpresa all’ invasione delle Marche e dell’Umbria, sopraffece i pochi, ma prodi soldati , accorsi dai diversi paesi cattolici in aiuto al Sommo Pontefice ; è quello stesso governo, che dando mano ad una banda di facinorosi d’ogni nazione che stava per soccombere , irruppe slealmente nello Stato del nobile e valoroso Re delle due Sicilie .

I feroci proclami , le crudeltà inaudite commesse in quel regno contro quanto, per sentimento di fedeltà al loro legittimo Sovrano , rifiutarono di sottomettersi all’ usurpatore , sono fatti di incontestabile notorietà.

A tante nequizie non va disgiunto il più perfido sistema tendente ad abbattere la religione ed a corrompere la pubblica morale , sistema sotto il quale , non meno che gli altri popoli d’ Italia , gemono i nostri sudditi, che si distinsero sempre nella loro grande maggioranza per ossequio alla fede cattolica e per attaccamento al loro legittimo Sovrano.

Profondamente dolenti di un tale stato di cose , sentiamo l’obbligo in noi di alzare di ben nuovo , anche in nome di questa stessa maggioranza , la nostra voce contro il recente atto del Re Vittorio Emanuele commesso in opposizione diretta a tutti i principii di onestà ed a tutti i trattati internazionali comprensivamente quello di Zurigo ; e facciamo un nuovo appello alle potenze amiche , le quali, vogliamo esserne certi , finiranno col vendicare tante ingiustizie.

Consci finalmente della validità dei nostri diritti sullo Stato affidatoci dalla Divina Provvidenza , ed ereditato dai nostri maggiori, e penetrati del pari di quanto dobbiamo ai nostri successori , ci dichiariamo risoluti di cogliere ogni occasione che ci si presenti propizia per rientrare in possesso , e ricondurvi coll’ ordine il nostro legittimo governo ; così richiedendo l’onere ed il dovere , non meno che il sentimento d’affezione la più sincera che serbiamo sempre al nostro paese nativo, ed ai nostri amatissimi sudditi , un gran numero dei quali non cessa di darci, con costanza veramente ammirevole , prove di fedeltà e di devozione.

Vienna , 30 marzo 1861 .

Francesco m.p,

  • ( c ) Proteste della Duchessa di Parma

Contro il Regno d’ Italia

Noi Luigia Maria di Borbone , reggente degli Stati di Parma per il Duca Roberto I°:

Per le nostre dichiarazioni datate da S: Gallo il 20 Giugno 1859 e da Zurigo il 28 Marzo 1860, abbiamo protestato contro l’usurpazioni degli Stati del nostro amatissimo figlio il Duca Roberto I° , usurpazione commessa da S.M. il Re di Sardegna e che si voleva far credere dal libero voto delle popolazioni .

Questa usurpazione essendosi estesa a quasi tutta la Penisola , il Re di Sardegna ha assunto il titolo di Re d’ Italia .

Contro quest’ultimo atto, che conferma tutte le usurpazioni compiutesi nel breve giro di due anni, a danno dei legittimi Sovrani d’ Italia, e che ha lesi nuovamente i diritti sovrani del nostro figlio , principe italiano, noi abbiamo il dovere di protestare , come solennemente protestiamo , facendo così un nuovo appello ai sentimenti di Giustizia , delle Potenze amiche , le quali certo non possono vedere con occhio indifferente gli oltraggi ripetuti alla fede dei trattati .

Dal Castello di Wartegg, in Isvizzera , addì 10 Aprile 1861.

Firmata : Luigia .

  • ( d ) Testo dell’Articolo apparso su di un giornale del Regno, relativo al Discorso che Napoleone III° pronunciò presso il Senato Francese il 4 Marzo 1861:

Tra le molte idee bislacche messe innanzi ai giorni nostri, singolarissima è quella del principe Napoleone, che nel Senato Francese, il 4 di marzo, dopo aver perorato tre ore buone per l’Unità d’Italia, con logica ammirevole proponeva di dividere Roma, e applicare alla Penisola il giudizio di Salomone.

Un cenno di questa famosa divisione si trovava già nel libro " Le Pape et le Congres" , al quale il Senatore Brignole , all’inizi del 1860 rispondeva nel seguente modo :

" ….Uomini ciechi, insensati politici ! Voi vorreste dunque applicare ai domini temporali della Chiesa il giudizio di Salomone, e pronunciare il famoso Dividatur (è errato non dividatur,  ma dividetur: che sia suddivisa )!

A Pio IX il Patrimonio di San Pietro, cioè la parte minore : il resto alla rivoluzione ! riflettete che la rivoluzione, questa matrigna dei popoli , applaudirà con entusiasmo alla vostra deplorabile sentenza , ma La Chiesa , che ne è la vera madre , non potrà, e non vorrà giammai acconsentirvi ….".

Ma dal 1860 al 1861 abbiamo fatto dei grandi progressi.

Allora si trattava di dividere in due parti gli Stati Pontifici , ora si tratta di dividere la stessa città di Roma.

E perché il Papa non vuole acconsentire , uscirà a giorni il Gueronière , funzionario dell’Impero , e dimostrerà che Pio IX è ostinato , ed è la causa prima dei danni di cui soffre la chiesa !

Il 7 Marzo il ministro degli affari esteri di Spagna in seno al Congresso dichiarava indegno di seria discussione il disegno di dividere in due la città di Roma .

Noi vorremmo sapere che cosa risponderebbe Napoleone III° e il suo cugino , a chi proponesse di dividere in due la città di Parigi? (sembra che il cugino a cui viene fatto riferimento sia l’irrequieto ed in dissoluto Napoleone Giuseppe Carlo Bonaparte, soprannominato Plon-Plon ). Anche questa ha la Senna chela divide in due parti , come il Tevere a Roma.

Noi conosciamo una sola divisione possibile di Roma, divisione che è già esistita per quattro secoli, e che potrebbe esistere ancora per un po’ di tempo. E sapete qual è? E Roma esterna, e Roma sotterranea, Roma delle catacombe. Durante la persecuzione della Chiesa, Roma era proprio divisa in due; gl’imperatori stavano nella città, i Papi sottoterra. Ma appena la persecuzione cessò, ecco che a Roma i Pontefici Romani ripresero il potere .

Sebbene il formale dominio temporale dei Papi non dati dalla così detta donazione di Pipino , tuttavia a far data dall’Impero di Costantino, ossia dalla pace della Chiesa , i Pontefici Romani incominciarono ad esercitare una civile giurisdizione e un’ influenza nel governo temporale , come venne dimostrato da Alfonso Muzzarelli.

Donazione di Pipino o " comunemente citata come "Promissio Carisiaca" (nota anche come Donatio Carisiaca, , fa riferimento al trattato di Quierzy o donazione di Quierzy) .

Tale sarebbe stato un atto (testimoniato da alcune fonti, ma la cui esistenza è incerta) con il quale Pipino il Breve nel 754 avrebbe promesso a Papa Stefano II la restituzione delle terre strappate alla Chiesa dal re Longobardo Astolfo.

Il territorio ( oggetto del trattato in questione ) corrispondeva per lo più all' Esarcato e alla Pentacoli bizantine, oltre ad alcune terre della Chiesa, ma includeva anche terre ad essa mai appartenute in precedenza. In particolare, alla Santa Sede dovevano ritornare il ducato di Spoleto e quello di Benevento, le terre dalla Lunigiana a Parma e a Monselice e, infine, la Corsica e la Venezia. Comunque lo stato normale del Cattolicesimo è che il Papa sia Re, e tutte le volte che il Papa cessò di essere Re per brevissimo tempo, corsero per la Chiesa giorni di sanguinosa e crudele persecuzione. Se si dovesse dividere Roma in due parti , dovremmo ricacciare il Papa , tutti i Cardinali, tutti i Vescovi , tutti i preti , tutti i cattolici nelle catacombe.

Il Conte di Cavour si sta illudendo, o cerca di illudere gli altri, in quanto ci viene riferito che cerca di tenere i piedi su due staffe; da una parte sta lavorando a Torino per un suo Governo trionfante in Roma, dall’altra per Pio IX pontefice in Vaticano.

Allo stesso tempo il Conte di Cavour ha avuto la baldanza di supplicare qualche cardinale ad indurre il Pontefice ad accontentarsi della piazza di San Pietro, e cedere il resto al Piemonte.

Castelli in aria, Signor Conte (Cavour)! Se volete andare a Roma, dovete gettare la maschera, e imprigionare il Vicario di Gesù Cristo. Voi dovete fare col Vescovo di Roma ciò che già eroicamente faceste coi Vescovi di Pisa, di Fermo, di Piacenza e d’Avellino.

O il Papa è Re, solo Re, Re assoluto, o il Papa è prigioniero.

O regna al di qua e al di là del Tevere, o soffre nelle Catacombe aspettando che Iddio onnipotente giudichi la sua causa.

Cercate e ricercate quanto volete, studiate, fate studiare il principe Napoleone, vostro amico, e non troverete che Roma possa dividersi altrimenti: o tutto al Pap , o tutto a voi, e il Papa nelle catacombe!

La rivoluzione del Signor Zanolini arriverà a questi estremi . Quel Signor Zanolini che tenne la presidenza provvisoria della Camera come decano d’età, l’ 11 marzo. Nel cederla ad Urbano Rattizzi pronunciò un discorso che suonava come un intimazione nei confronti del Papa :

Il Papa doveva preparare le sue stanze nelle Catacombe.

Ecco alcuni passi del suo discorso (di Zanolini) :

" - Roma è essenzialmente all’Italia; Roma deve essere la capitale di un gran regno, e non di un piccolo dominio. La missione del Pontefice è nobilissima , suprema la dignità , ma la sua sovranità temporale è una delle più meschine grandezze di questa terra che lo rende soggetto a questo o a quel monarca più potente di lui , e gli fa disconoscere l’altezza della sua missione (a queste parole nel Senato si grida: bene!). Senza la sovranità temporale il Capo supremo dei Cattolici sarà superiore a tutti, venerato da tutti, e non soggetto a nessuno "

Il lettore ammirerà la logica del povero Zanolini. Perché il Papa non sia soggetto, vuole che cessi di essere Re e divenga suddito! Perché il Papa gode di un piccolo dominio e la sua sovranità è piccola, il Zanolini la vuole distruggere interamente. Ma in quale momento osò dire il Zanolini che il Papa-Re è soggetto a questo o a quele monarca più potente di lui? In un momento, in cui Pio IX resiste solo a Napoleone III*! In un momento , in cui gli italianissimi gli cedono una parte d’ Italia, e Pio IX non gli vuol cedere nulla!

In un momento, in cui tutto il mondo è pieno della nobile ostinazione e della sublime resistenza del Papa!

Il Zanolini vuole che " la nazione italiana si consolidi, si fortifichi , si compia , si glorifichi , riponendo in Roma la capitale del Regno".

Noi crediamo invece , che quando la rivoluzione sarà entrata in Roma , finirà per destare la collera di Dio e perdersi da sé. Racconteremo al Signor Zanolini una storia , un po’ antica , ma molto istruttiva. Una volta gli uomini dissero fra loro : " - Venite , facciamo una città ed una torre , di cui la cima arrivi fino al cielo ( la Torre di Babele ) , e illustriamo il nostro nome prima di andar divisi per tutta quanta la terra.

Ma il Signore discese a vedere la città e la torre che fabbricavano i figlioli d’Adamo. E disse : "Ecco questo è un popolo solo unito, ed hanno tutti la stessa lingua; e tutti hanno partecipato per costruirla, e nessuno desisterà dal suo impegno finchè non l’avranno portata a termine".

Dunque scendiamo e confondiamo il loro linguaggio, affinchè l’uno non capisca ciò che l’altro dice . Così il Signore li disperse in ogni angolo della terra, lasciarono incompiuta la costruzione della torre nella città. A questa fu dato il nome di Babel, perché ognuno parlava un linguaggio diverso , in tal modo li disperse per tutte le nazioni " (dalla Genesi, Capitolo IX)

Coloro, che vogliono dividere Roma , facciano molta attenzione , poiché il Signore può dividere loro e disperderli in ogni parte del mondo .

Il principe Napoleone troverà nelle memorie della propria famiglia esempi eloquentissimi di questa divisione (si riferisce al suo predecessore Napoleoni I°). Napoleone I , dopo avere diviso Roma dal Papa, e i Cardinali dai Cardinali, finì poi per essere disperso in Russia, diviso dalla Francia e relegato a Sant’ Elena, e i suoi discendenti restarono divisi per moltissimo tempo. E Dio di Pio IX° è il Dio di Pio VII°, è il Dio che confondeva e disperdeva gli orgogliosi figli di Adamo nella terra di Sennaar. La torre di Babele fu edificata cento venti anni dopo il diluvio nelle pianure del Sennaar, o Babilonese, dai figli di Noè prima che andassero ad abitare le varie parti del mondo.

  • ( e ) Lettera del Conte di Cavour

Contro le annessioni .

Torino 1° Febbraio 1860

Mi reco a premuroso debito di comunicarvi le quattro posizioni fatte dall’Inghilterra alla Francia, delle quali ricevetti ieri partecipazione. Nell’intento di dare assetto alle cose italiane avrebbe convenuto:

1°) Che la Francia e l’Austria non interverrebbero colla forza negli affari interni della Penisola, eccetto che ne fossero invitate dal consenso unanime delle cinque grandi Potente d’Europa.

2°) Che in conseguenza di questo accordo l’ Imperatore dei Francesi prenderebbe gli opportuni concerti con Santo Padre per il ritiro da Roma delle truppe francesi .Quanto al tempo ed al modo di questo ritiro, dovrebbesi procedere in guisa da lasciare al governo pontificio tutta l’opportunità di provvedere al presidio di Roma mediante truppe di Sua Santità , e di adottare necessarie precauzioni contro il disordine e l’anarchia – L’Inghilterra crede che , mercè siffatti partiti e le precauzioni convenienti, la sicurezza di sua Santità possa essere posta interamente in salvo. Saranno presi inoltre gli opportuni concerti per lo sgombero dell ‘ Italia del Nord dalle truppe francesi in un periodo di tempo conveniente .

3°) Il governo interno della Venezia non formerà oggetto di negoziati per le potenze d’Europa:

4°) La Gran Bretagna e la Francia inviteranno il Re di Sardegna ad assumere l’impegno di non mandare truppe nell’Italia centrale prima che i diversi Stati e Province che la compongono, non abbiano solennemente espressi i loro voti intorno ai loro destini futuri, col mezzo di una votazione delle loro assemblee rielette. Nel caso in cui questa votazione riuscisse in favore dell’annessione al Piemonte , la Gran Bretagna e la Francia non richiederanno più oltre che le truppe sarde si astengano da entrare negli Stati e nelle province prementovate. Queste sono le proposte dell’Inghilterra , le quali vennero in massima accettate dalla Francia. L’Imperatore dei Francesi fece soltanto una riserva intorno all’articolo su Venezia , la causa della quale egli intende di perorare e difendere co’ suoi buoni ufficii. L’Imperatore vuole per altro che le sue intenzioni circa le surriferite proposte non vengano fatte pubbliche prima di aver fatto pervenire a Vienna accomodate spiegazioni , ed avere avuto tempo d’ invitare le corti di Berlino e di Pietroburgo ad accedervi, affinché il nuovo assetto dell’Italia trionfi , sancito dalle due grandi potenze del Nord. La Francia raccomanda pure caldamente che , durante questi ultimi e definitivi negoziati, niun atto si compia o s’ intraprenda , il quale possa in forma alcuna alterare lo stato attuale delle cose. Condizione unica dell’annessione si è un nuovo voto delle popolazioni, consultate non già col suffragio universale , ma per mezzo di nuove assemblee elette nella forma che si reputerà più acconcia. 38 Rispetto alla loro riunione il governo del Re ha aperto pratiche a Parigi e a Londra . delle quali io vi ragguaglierò a suo tempo. Queste avventurose notizie , che non senza profonda commozione dell’animo vi partecipo, provano che l’annessione può dirsi oggimai un fatto compiuto , e che è raggiunta la meta dei comuni desiderii.

Gradite ecc..

Camillo Cavour

  • ( f ) Intervento alla Camera dell' 11 Ottobre 1860

Cavour cambia parere sulla città di Roma.

Alla tornata del 11 Ottobre del 1860, Camillo Benso Conte di Cavour prese per ultimo la parola (dagli Atti ufficiali della Camera,  n° 153 alle pagine 593 e 593 possiamo rilevare il suo intervento):

" ….. Un uomo di Stato, per essere degno di questo nome, deve avere certi punti fissi che sieno, per così dire, la stella polare direttrice del suo camino, riservandosi di scegliere i mezzi o di cambiarli a seconda degli eventi; ma sempre tenendo rivolto lo sguardo sul punto che deve servigli di guida. Durante gli ultimi dodici anni, la stella polare di Re Vittorio Emanuele fu l’aspirazione alla indipendenza nazionale. Quale sarà questa stella riguardo a Roma? ( Movimento di attenzione). La nostra stella, o signori, ve lo dichiaro apertamente, è di fare che la città eterna, sulla quale venticinque secoli hanno accumulato ogni genere di gloria, diventi la splendida capitale del Regno italico (una nota giornalistica riferisce che a queste affermazioni sono seguiti strepitosissimi e "prolungati applausi "). Ma forse questa risposta non appagherà pienamente l’Onorevole interpellante (Ferrari Giuseppe ), il quale chiedeva quali mezzi avremo noi per raggiungere questo scopo.

Io potrei dire: risponderò se voi prima mi direte in quali condizioni saranno fra sei mesi l’Italia e l’ Europa (dalla stessa nota giornalistica del tempo, viene sottolineate che a queste affermazioni viene fatto seguito ilarità e segni adesione); ma se voi non mi somministrate questi dati, questi termini del problema, io temo, che né io, che nessuno dei matematici della diplomazia potrà riuscire a trovare l’incognita da da Voi cercata (sempre dalla stessa nota giornalistica, tale affermazioni suscitarono ilarità generale )…Il problema di Roma a mio avviso non può essere sciolto con la sola spada; la spada è necessaria, lo fu e lo sarà ancora per impedire che elementi eterogenei vengano a frammentarsi nella risoluzione di questa questione; ma, o signori, il problema di Roma non deve essere sciolto, con la spada sola; le forze morali debbono concorrere al suo scioglimento…Io credo che la soluzione della questione romana debba essere prodotta dalla convinzione che andrà sempre più crescendo nella società moderna, ed anche nella grande società cattolica; esser la libertà altamente favorevole allo sviluppo del vero sentimento religioso (seguono, sempre dalla stessa nota giornalistica" (bene, bravo ) …".

  • ( g ) Alcune considerazioni circa la datazione e la paternità del "Patto Sociale e Costituzionale della Repubblica di Ausonia"

In una mia recente ricerca riportai un documento datato 1813, indirizzato dalla Carboneria al Dipartimento Inglese circa una presunta bozza di "Progetto Sociale "; il che potrebbe ancora una volta far supporre che il "Patto Sociale e costituzionale della Repubblica d’Ausonia " sia la continuazione del "Progetto Carbonaro", e che la data del primo sia giustamente imputabile al 1816. Anche se vengono riscontrate alcune differenze tra i due documenti, dobbiamo tuttavia constatare che tra i due atti intercorrono tre anni ….tre fatidici anni che cambiarono molte carte sul tavolo della storia….

Un cronista del tempo, un certo M.S Edme, ci descrive minuziosamente gli eventi che caratterizzarono i successivi avvenimenti . Pur riscontrando che il contenuto non rispetta quello spirito critico che un cronista dovrebbe avere (dobbiamo comunque rilevare che siamo agli inizi del XIX° sec.), credo tuttavia che sia particolarmente interessante, ai fini della nostra ricerca, riassumerne alcuni passi .

"………Il ruolo che venne giocato dai carbonari , sia a Napoli che in Piemonte, avrà un riscontro determinante nella storia, tanto è vero che diviene obbligo conoscere le caratteristiche di questa congregazione " (così il cronista definisce la Carboneria - successivamente la chiamerà movimento (!?)…) .

E sempre il cronista che descrive: "Tali importanti informazioni ci vengono fornite da persone, la cui credibilità e serietà è del tutto insospettabile. E' vero che, come è stato detto più volte, l’idea del movimento carbonaro al momento della sua fondazione era encomiabile e mosso dai più nobili principi, è altrettanto vero che fu anche il primo ad opporsi al giogo di ferro del Bonaparte ed a strappare all’umiliante predominio di suo fratello Giuseppe il Regno di Napoli….".

Successivamente il cronista incorre in un banalissimo errore, imputando la fondazione della Carboneria alla Regina Carolina durante la Costituzione della Repubblica di Napoli , mentre la leggenda vuole che tale privilegio dovesse essere assegnato a Francesco I, promulgatore e sostenitore del movimento carbonaro.

Ma tutto ciò è comprensibile. Il cronista è un contemporaneo….

"….A quel tempo i congiurati prendevano il nome di Unionisti, poiché la loro aspirazione era quella di unire tutta l’Italia sotto una unica bandiera e sotto il Motto "Indipendenza…".

Il cronista a questo punto, fa riferimento alla Costituzione ed al massimo grado della Carboneria.

"…..Tutte le potenze continentali, sono così occupate al mantenimento della propria salvaguardia, che hanno ridotto in uno stato di oppressione i propri sudditi, tanto è vero che i membri carbonari sono dovuti ritornare in Inghilterra……"

E il 26 Dicembre del 1813, uno dei principali dirigenti (?!) degli unionisti (o Carbonari), fu inviato a Londra, portando un proclama da presentare attraverso il proprio rappresentante ...Cominciamo col dire che l’esecutivo di San Giacomo ricusò immediatamente la proposta, poiché il Re doveva essere il promotore di questa singolare iniziativa. Infatti egli avrebbe dovuto sostenere ed affermare che "[...] la Rivoluzione francese aveva presa così tanta voga che tale concetto venisse elaborato, creando formule altrettanto famose….."

Considerazione del cronista:

E stato detto che questo progetto fu presentato il 26 Dicembre 1813, nel momento stesso in cui il mito di Napoleone stava per crollare.  Perché i carbonari non vanno allora alla corte di Palermo?"

Analizzando quindi il contenuto vero e proprio e le clausole del " Progetto Carbonaro", possiamo stabilire se esistono effettive analogie tra i due documenti :

Il primo progetto si compone di 11 articoli che in sostanza sono molto simili ai primi articoli del "Patto sociale", che come abbiamo visto, fu successivamente ampliato, corretto, e portato a 58 articoli.

I suddetti 11 articoli sono così riassumibili :

Noi abbiamo decretato e decretiamo quanto segue :

1) L’Italia sarà libera ed indipendente .

2) I confini di questo Impero saranno i tre mari e le Alpi.

3) La Corsica, la Sardegna , la Sicilia , le sette isole e tutte le altre al largo delle coste del Mar Mediterraneo, del Mar Adriatico , del Mar Jonio , costituiscano una parte integrante dell’ Impero Romano.

Secondo la costituzione tutte le lingue Italiane , dovranno formare non un Impero Romano, ma una Repubblica sotto iul nome di Repubblica d’Ausonia.

4) Roma sarà la capitale dell’Impero e la sede del potere costituito (

La sede dei Cesari ).

5) Le armi , le bandiere , gli stendardi saranno gli stessi dell’antica Roma .

Vale a dire : un' aquila schierata ( cioè ad ali retratte ) , artigliante una spada da un lato e dall’altro un globo rappresentante il mondo. I colori saranno il bianco e il rosso , gli stessi cioè della toga romana.

6) Subito dopo che i francesi avranno lasciato il territorio di Ausonia, si procederà alle elezioni del nuovo imperatore.

Esso dimorerà presso la casa Reale di Napoli, della Sardegna e d’Inghilterra.

In questo paragrafo viene fatto esplicito riferimento ad

cambiamento sostanziale ; forse per compiacersi il re d’Inghilterra?

7) L’ elezioni dell’Imperatore sarà sancita dal popolo e dall’esercito.

Questi due poteri , allo stesso tempo , proclameranno la costituzione che riterranno la più idonea.

Il cronista commentando , si esprime in modo dubitativo.

8) L’ Illiria costituirà uno stato particolare che sarà donato al Re di Napoli , quale indennità della Sicilia.

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L’Illiria era uno stato dell’Impero Austriaco che la stessa conservò dal 1816 al 1849.

E localizzabile tra la slovenia , l’Istria , e la Venezia Giulia.-

9) Sarà istituito un comitato speciale , composto da un Presidente , un Vice presidente e di 50 capi sezione, appositamente incaricata alla corrispondenza segreta .

Il cronista commentando , si esprime in modo altrettanto dubitativo.

10) L’Esercito sarà composto da 50 legioni, delle quali 42 saranno Legioni Romane , le residuo 8 legione saranno ausiliare.

Ciascuna di queste sarà composta da 5.000 uomini in tempo di pace e 7.000 in tempo di guerra.

Il cronista commenta :

Certe infrazioni alla costituzione risulteranno alquanto improbabili.

La stessa costituzione richiede categoricamente la presenza di corpi estranei (!?) , che dovranno essere inseriti nella compagine dell’esercito.

11) Oltre questo contingente , sarà costituito un corpo di 50.000 uomini ed una flotta di 25 bastimenti leggeri che saranno sempre pronti ad intervenire per sostenere o sedare una eventuale ribellione negli Stati vicini.

Successivamente ( circa 9 anni dopo) sulla Gazzetta di Francia del 25 Aprile 1821 , apparve il seguente articolo :

"… Quando il rifiuto del governo inglese fu palese , convito che tale movimento fosse nella impossibilità di portare avanti il suo progetto , esso cercò di realizzarlo con la forza attraverso macchinazioni segrete……"

Pur essendo antecedente agli eventi di cui parliamo ,"…. la rivoluzione spagnola diede nuovo vigore alle idee carbonare (è un chiaro riferimento all' insurrezione spagnola del maggio 1808 che prende nome dal quartiere madrileno dal quale ebbe origine – Aranjuez - El Motìn de Aranjuez " o "la rivolta di Aranjuez " ), tanto è vero che dopo essere stati i peggiori nemici dei liberali e dei Bonapartisti, nel più breve tempo divennero i più fedeli alleati…….."

(Autore: Roberto Gori)

Note:

1) La perseveranza , era un Quotidiano fondato a Milano il 20 Novembre 1859 ( pochi giorni dopo l’annessione della Lombardia al regno di Sardegna ; da un gruppo di persone appartenenti alle famiglie patrizie milanesi più in vista. Il capitale versato fu di 300.000 Lire ( somma considerevole per quel tempo e per l’entità dell’Impresa ).

 

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