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ANALISI ARCHEOASTRONOMICA DELLA CHIESA DI S. NICOLAO A GIORNICO E DI S. VITTORE A MURALTO  (TICINO - SVIZZERA)

                                                                                         (di Adriano Gaspani)

[Nota del webmaster: per poter comprendere pienamente gli argomenti trattati, si consiglia di consultare la sezione "Elementi di Archeoastronomia" in questo sito]

Le prime notizie relative alle chiesa di S. Nicolao in valle Leventina risalgono al 1202 circa, data in cui è possibile rilevare la prima citazione documentaria, relativa all'edificio sacro contenuta in una pergamena presente nell'archivio parrocchiale di Chironico. Su una pietra del timpano della porta d'entrata principale figurava la data 1168, ma non è detto che si riferisca all'epoca di edificazione dell'edificio sacro.

La dedicazione attuale (S. Nicolao) potrebbe aver sostituito in un'epoca imprecisata una precedente dedicazione ai santi Giacomo e Filippo. La chiesa pare facesse parte di un piccolo priorato benedettino dipendente dall'Abbazia piemontese di S. Benigno in Fruttuaria fondata il 23 Febbraio 1003 da Guglielmo da Volpiano, i cui monaci erano rinomati come abilissimi costruttori di edifici sacri. Il monastero  si estinse, per motivi ancora ignoti, intorno al XV secolo e in seguito tutti i manufatti e le strutture vennero completamente rimossi. Durante i secoli intervennero alcuni restauri alla struttura della chiesa che però non hanno introdotto sostanziali modificazioni all'orientazione dell'edificio rispetto alle direzioni astronomiche fondamentali.

La chiesa di S. Nicolao a Giornico presente nell'area della Val Levantina rappresenta un caso molto interessante in quanto abbiamo la possibilità di rilevare i criteri di orientazione applicati dai monaci costruttori continuatori delle idee dell'abate Guglielmo da Volpiano che probabilmente edificarono, nel XIII secolo, questo manufatto.

I restauri avvenuti successivamente non hanno modificato l'orientazione della pianta, per cui siamo in grado, mediante opportune misurazioni e opportuni calcoli, di formulare alcune ipotesi possibili sui criteri che anticamente furono connessi con l'edificazione di questo luogo di culto. L'orientazione della chiesa rispetto alla direzione nord del meridiano astronomico locale, è stata accuratamente misurata su immagini ottenute da satellite,  accuratamente georeferenziate e riferite all’ellissoide geocentrico standard WGS84.

 Le coordinate geografiche del luogo di culto sono:

 

                              Latitudine  = 46° 24' 02”,16  N

                            Longitudine = 08° 52' 27”,48 E

 

 riferite all'ellissoide geocentrico WGS84

La quota del punto rispetto alla superficie dei riferimento dell'ellissoide geocentrico WGS84 è 391.26 metri, mentre l'altezza del Geoide è 49.898 metri, calcolato mediante il modello NIMA-EGM96. Le misure di orientazione hanno interessato sia l'asse della navata sia quello delle due monofore absidali e di una terza praticata sulla parete meridionale del presbiterio, in prossimità dell'abside. Il rilievo del profilo dell'orizzonte naturale locale rappresentato dal profilo delle montagne poste intorno alla chiesa ha mostrato che l'altezza apparente rispetto all'orizzonte astronomico risulta essere mediamente dell'ordine dei 10°, valore questo che condiziona in maniera rilevante i punti  di visibilità del Sole alla levata ed al tramonto, osservato dal sito occupato della chiesa di San Nicolao.

  •                                   L'orientazione della navata

Esaminando i dati raccolti è stato possibile desumere l'orientazione dell'asse della navata il quale è caratterizzato da un azimut astronomico pari a 55° ± 0°,5 gradi nella direzione ingresso-abside e quindi 235°,0 ± 0°,5 nella direzione opposta che corrisponde alla porte d'accesso al  luogo sacro. L'accuratezza delle misure è dell'ordine di 0°,5 e si nota immediatamente che l'asse dell'edificio, nella direzione che parte dalla porta d'ingresso e continua verso l'abside, devia di ben 35° verso il nord rispetto alla linea equinoziale locale rappresentata dalla direzione est-ovest astronomica lungo la quale è possibile osservare la levata, ad est ed il tramonto, a ovest, del Sole nei giorni dei due equinozi, quello di primavera e quello di autunno, all'orizzonte astronomico locale.

L'orientazione rilevata è inusuale tenuto conto dei dettami che la Chiesa di Roma imponeva durante il medioevo e che prevedeva un'orientazione strettamente parallela alla linea equinoziale astronomica: il  già citato criterio "Sol Aequinoctialis", ma non e’ infrequente nel caso delle chiese distribuite lungo il territorio alpino e sub-alpino sia italiano che svizzero.

L'azimut di 55 gradi si pone praticamente vicino al limite settentrionale dell'arco ortivo del Sole in quanto alla latitudine di Giornico il punto estremo settentrionale  raggiunto dal sorgere dell'astro al solstizio d'estate all'orizzonte astronomico locale era pari a 53°,9 nel XIII secolo, all'alba del 15  Giugno secondo il calendario giuliano, che precedentemente alla riforma operata da papa Gregorio XIII, nel 1582, era comunemente in uso ed era quello ufficialmente adottato della Chiesa, anche se verso l'inizio del XIII secolo aveva accumulato un errore di quasi 8 giorni rispetto alla corretta datazione astronomica.

Il valore dell’azimut astronomico di orientazione dell’asse della navata della chiesa di San Nicolao è quindi molto prossimo al quello del punto di  levata del Sole al solstizio d’estate, all’orizzonte astronomico locale, durante il XIII secolo e questo sembra essere stato il criterio di orientazione che fu applicato in fase di edificazione del luogo di culto.

La direzione orientale dell’asse della chiesa, nella direzione che dall’ingresso conduce all’abside, interseca l’orizzonte astronomico locale in un punto in cui l’altezza dell’orizzonte naturale locale rappresentato dal profilo del paesaggio visibile sullo sfondo è dell’ordine dei 10°.

Questo implica che il disco solare sarebbe emerso da dietro le montagne di sfondo quando il suo azimut era prossimo ai 66°,3 quindi consistentemente spostato più a sud rispetto alla direzione lungo cui è allineato l’asse della navata della chiesa, questo ci conduce a formulare l’ipotesi che l’orientazione del luogo di culto non fu stabilita mediante la diretta osservazione della levata del Sole all’orizzonte naturale locale all’alba del giorno del solstizio d’estate, ma la direzione teorica di levata solare solstiziale fu calcolata dai monaci che eressero il luogo di culto sulla base di una metodologia geometrica basata sull’impiego di tecniche gnomoniche, cioè sfruttando il moto giornaliero dell’ombra proiettata da un palo verticale quando è illuminato dalla luce del Sole.

È quindi molto probabile che la metodologia pratica di orientazione abbia fatto uso della determinazione sperimentale della linea equinoziale e di quella meridiana utilizzando il Cerchio Indiano e poi la direzione della levata solstiziale solare estiva utilizzando il “Poligono di Dio” cioè  il decagono regolare inscritto nel cerchio  indiano, orientandolo in modo tale che due vertici opposti giacessero lungo la linea meridiana e considerando il punto medio del lato tra il secondo ed il terzo vertice del settore orientale. In questo modo era possibile pervenire facilmente a materializzare la giusta direzione solstiziale solare e quindi orientare la chiesa nel modo voluto.

La direzione occidentale dell’asse della navata mostra, con il suo azimut pari a 235° di essere coerente con la direzione di tramonto del Sole al solstizio d’inverno all’orizzonte astronomico locale, la quale poteva essere  sperimentalmente determinata utilizzando le medesime costruzioni geometriche utilizzate per determinare il punto dei levata solare solstiziale estiva, ma rivolgendosi dalla parte opposta, quella occidentale.

 

          Fig. 11

 

  •                                                  Le monofore

  Nell'abside della chiesa di San Nicolao furono praticate due monofore a doppia strombatura, ma entrambe sono poste nel lato detto "cornu epistolae", cioè a sud, mancando completamente la monofora posta sul lato detto "cornu  evangeli", cioè a nord, più una posta esattamente al centro dell’emiciclo absidale nel punto di intersezione con l'asse della navata.

Questi fatti indicano chiaramente che l’ubicazione delle due monofore praticate nell’emiciclo absidale è tale che la loro posizione e la loro orientazione siano state deliberatamente fissate sulla base di qualche criterio che quasi sicuramente fu di natura astronomica.

L'orientazione dei loro assi rispetto alla direzione settentrionale del meridiano astronomico locale è risultata secondo un azimut pari a 66° ± 0°,5 e 108°,0 ± 0°,5 rispettivamente, oltre a 55°,0 ± 0°,5 gradi che corrisponde alla monofora posta sull'asse della navata.

Il profilo dell'orizzonte naturale locale è anche in questo caso elevato di circa 10° rispetto alla linea dell'orizzonte astronomico locale a causa delle montagne poste dietro l'abside, e quindi si verificheranno i corrispondenti spostamenti verso sud del punto di prima apparizione del Sole alle varie date lungo l'anno rispetto al suo punto di sorgere all'orizzonte astronomico locale.

I calcoli astronomici mostrano che nel XIII secolo, al solstizio d'estate il Sole sorgeva secondo un azimut pari a 54 gradi (centro del disco solare) all'orizzonte astronomico locale, cioè ad un’altezza angolare apparente pari a zero, ma dopo aver percorso un tratto di traiettoria apparente sulla sfera celeste rimanendo nascosto dietro le montagne fino a raggiungere un’altezza angolare apparente pari a 10°, emergeva da dietro di esse  secondo un azimut astronomico pari a 66°,30 , gettando la sua luce  all'interno dell'abside della chiesa di San Nicolao a Giornico, attraverso la  monofora "cornu epistolae", quella caratterizzata da un’orientazione pari a 66° rispetto alla direzione nord del meridiano astronomico locale, all'alba del 15  Giugno del calendario giuliano, il solstizio d’estate secondo il computo solare vero.

Anche in questo caso siamo di fronte ad una scelta deliberata operata da chi progettò il luogo di culto e che richiese tutto un lavoro atto a determinare la corretta data astronomica del solstizio senza fare uso dell'almanacco che avrebbe introdotto un consistente errore di orientazione dell'asse della monofora, che invece, non è stato sperimentalmente rilevato.

Anche in questo caso l'unica via da seguire fu probabilmente legata ad un metodo gnomonico oppure più semplicemente determinando, giorno dopo giorno con l’osservazione la posizione di emersione del disco solare da dietro il profilo delle  montagne di sfondo e determinando sperimentalmente il giorno dell’anno in  cui l’astro nascente  raggiungeva la massima digressione settentrionale.

Prendiamo ora in esame la monofora più meridionale, cioè quella allineata a 108°,2 gradi di azimut rispetto alla direzione del meridiano astronomico locale.

Il calcolo astronomico mostra che il Sole sorgeva lungo tale direzione nella terza decade di Febbraio e durante la prima decade di Ottobre ed in quei giorni  la luce solare entrava nel presbiterio della chiesa di San Nicolao.

Questa monofora non sembra abbia rivestito particolari significati simbolici di rilievo a giudicare dall’orientazione del suo asse rispetto alle direzioni astronomiche fondamentali, ma piuttosto abbia svolto una funzione di semplice illuminazione dell’interno della chiesa.

 

Fig. 12 - Linee astronomicamente significative presenti nella chiesa di San Nicolao a Giornico (vedi testo).

 

                                                                  La chiesa di S. Vittore a Muralto

Le origini della chiesa romanica di S.Vittore a Muralto, presso Locarno si collocano intorno al V-VI secolo  d.C.

Essa sorge sull’area dove un tempo esisteva una villa romana che in  epoca medievale, intorno al XI-XII secolo d.C., fu trasformata in basilica e nel 1152 la chiesa è documentata come collegiata.

L’intitolazione a San Vittore, la cui devozione trae origine dal culto diffuso a Milano, testimonierebbe  che il cristianesimo giunse nell’area di Locarno provenendo soprattutto da sud, attraverso le vie di navigazione sul Lago Maggiore.

La collegiata di Muralto divenne la chiesa di tutta la pieve che comprendeva oltre a Locarno, i villaggi posti lungo le rive del lago dal Gambarogno a Ronco, la piana di Magadino e le valli del Locarnese e tale rimase fino al 1816.

La chiesa è caratterizzata da una struttura a 3 navate, la navata centrale termina con un abside in cui sono state praticate tre monofore di cui quella centrale allineata lungo l’asse, mentre le due navate laterali, parallele alla principale, terminano con un’absidiola ciascuna in cui è presente una monofora a doppio strombo parimenti allineata lungo la direzione equinoziale astronomica.

L'orientazione della chiesa rispetto alla direzione nord del meridiano astronomico locale, è stata oggetto di una sessione di misura, condotta nel 2003, anche in questo caso, da Francesca Selcioni.

Le coordinate geografiche della chiesa sono:

 

                       Latitudine  = 46° 10' 22”,10 N

                       Longitudine = 08° 48' 18”,36 E

 

 riferite all'ellissoide geocentrico WGS84

La quota del punto rispetto alla superficie dei riferimento dell'ellissoide geocentrico WGS84 è 207 metri, mentre l'altezza del Geoide è 49.261  metri, calcolato mediante il modello NIMA-EGM96. Le misure di orientazione hanno interessato sia l'asse della navata sia quello delle due monofore absidali e di una terza praticata sulla parete meridionale del presbiterio, in prossimità dell'abside, oltre che le aperture poste nelle absidiole laterali.

 

  •                         L'orientazione della navata principale

 

Esaminando i dati raccolti è stato possibile desumere  che l'orientazione dell'asse della navata principale della chiesa di S.Vittore a Muralto è caratterizzato da un azimut astronomico pari a 90 gradi, lungo la direzione ingresso-abside.

L’accuratezza delle misure di orientazione è dell'ordine di 1 grado in più o   in meno.

Si nota immediatamente che l’asse della navata è allineato lungo la direzione equinoziale locale rappresentata dalla direzione est-ovest astronomica lungo la quale è possibile osservare la levata, ad est ed il tramonto, a ovest, del Sole nei giorni dei due equinozi, quello di primavera e quello di autunno, all'orizzonte astronomico locale.

L'orientazione rilevata è molto in linea con i dettami che la Chiesa di Roma imponeva durante il medioevo e che prevedeva un'orientazione strettamente parallela alla linea equinoziale astronomica: il criterio "Sol Aequinoctialis", appunto.

L’orientazione strettamente equinoziale della navata faceva si che il Sole in levata nei giorni di equinozio gettasse i suoi raggi, attraverso la monofora absidale a doppia strombatura, all’interno della navata illuminando il  primitivo altare. Il fenomeno avveniva solamente agli equinozi che durante il XI secolo avvenivano nei giorni 14 Marzo (equinozio di primavera) e 17 Settembre (equinozio di autunno) secondo il calendario giuliano, che precedentemente alla già citata riforma operata da papa Gregorio XIII, nel 1582, era quello comunemente in  uso.

A quell’epoca però tale calendario aveva accumulato un errore di quasi 7 giorni rispetto alla corretta datazione astronomica. Le date equinoziali non corrispondono a quelle attuali (21 Marzo e 23 Settembre rispettivamente per i due equinozi) a causa del lento movimento, sulla sfera celeste, dei punti g  ed W cioè delle intersezioni tra l'Eclittica e l'Equatore celeste,  le quali precedono di circa 50” d’arco annui lungo il cerchio dell’Eclittica. L’orizzonte naturale locale lungo la direzione dell’asse della navata della chiesa mostra una ridotta elevazione rispetto all’orizzonte astronomico locale, quindi il punto di levata dell’astro diurno non veniva influenzato in modo rilevante e questo può essere anche uno dei motivi per cui la chiesa di

 S. Vittore a Muralto dovrebbe essere stata orientata con rilevante facilità secondo un criterio equinoziale che con rilevante probabilità fu ottenuto mediante un metodo gnomonico quale ad esempio il già citato “cerchio indiano”.

 

  •                                                      Le monofore

Nell'abside principale della chiesa di San Vittore a Muralto furono praticate tre monofore a doppia strombatura, quella centrale è posta lungo l’asse della navata e ne conserva quindi l’orientazione equinoziale, mentre le altre due sono poste una a sud sul lato detto"cornu epistolae", e l’altra sul lato detto "cornu evangeli", cioè a nord.

Questi fatti indicano chiaramente che sia la loro ubicazione lungo l'abside che la loro orientazione sia stata deliberatamente fissata sulla base di un   criterio astronomicamente significativo. L'orientazione dei loro assi rispetto alla direzione settentrionale del meridiano astronomico locale è stata misurata in fase di rilevamento ed è risultato che essi sono allineati secondo un azimut astronomico pari a 53 gradi nel caso della monofora"cornu evangeli", 90 gradi nel caso di quella centrale e 124 gradi nel caso di quella "cornu epistolae". Il profilo dell'orizzonte naturale locale è  in questo caso non molto elevato rispetto alla linea dell'orizzonte astronomico locale a causa delle montagne  poste in lontananza dietro l'abside lungo la linea equinoziale le quali sono piuttosto distanti  oltre il lago e quindi contrariamente a quanto accade nel caso della chiesa di S. Nicolao a  Giornico, già presa in esame in precedenza, non si verificheranno rilevanti spostamenti verso sud del punto di prima apparizione del Sole alle varie date lungo l'anno rispetto al suo punto di sorgere all'orizzonte astronomico locale.

I calcoli astronomici mostrano che nel XI secolo nel giorno del solstizio d'estate il Sole sorgeva in un punto il cui azimut astronomico era pari a 54 gradi (centro del disco solare)  all'orizzonte naturale locale, mentre agli equinozi la levata solare avveniva ad un azimut astronomico pari a 90 gradi e  al solstizio d’inverno il Sole sorgeva ad un azimut pari a 124 gradi, cioè in perfetto accordo con l’orientazione degli assi delle tre monofore presenti  nell’abside della navata principale. In particolare se la monofora centrale riceveva la luce del Sole nascente agli Equinozi, la monofora "cornu evangeli" riceveva i primi raggi solari alla mattina del solstizio d’estate, mentre la monofora "cornu epistolae" li riceveva all’alba del solstizio d’inverno.

All’epoca della fondazione della chiesa di S.Vittore a Muralto, il solstizio d’estate avveniva il 16 Giugno del calendario giuliano e quello d’inverno avveniva il 15 Dicembre sempre in accordo con lo stesso calendario.

Anche in questo caso siamo di fronte ad una scelta deliberata operata da chi progettò il luogo di culto e che ha richiesto tutto un lavoro atto a determinare la corretta data astronomica dei solstizi e degli equinozi senza però fare uso dell'almanacco che avrebbe introdotto un consistente errore di orientazione dell'asse delle tre monofore, che invece, anche in questo caso, non è stato rilevato.

Anche in questo caso l'unica via da seguire fu probabilmente legata ad un metodo gnomonico atto a determinare la linea est-ovest astronomica lungo cui orientare la navata principale  e la monofora centrale dell’abside e poi mediante l’applicazione del “Poligono di Dio” fu facile stabilire sul terreno le direzioni solstiziali richieste per allineare le altre due monofore.

 

 

Fig. 13 - Linee astronomicamente significative nella chiesa di San Vittore  a Muralto (vedi testo).

 

  •                                                        La Cripta

Al di sotto del presbiterio della chiesa di S.Vittore a Muralto esiste una cripta nel cui abside è ricavata una singola monofora a doppia strombatura allineata lungo la linea equinoziale la cui apertura angolare, pari ad oltre 70 gradi risulta essere piuttosto elevata rispetto alla media delle monofore generalmente presenti negli absidi delle chiese romaniche lombarde e ticinesi.

Tale valore risulta essere dell’ordine di grandezza dell’amplitudine ortiva del Sole cioè l’ampiezza del settore di orizzonte percorso dal punto di levata dell’astro tra il solstizio d’estate e quello d’inverno (e viceversa).

Questo fatto, che difficilmente può essere imputato ad una motivazione casuale, ma è molto probabile che derivi da una scelta deliberata operata in fase di costruzione dell’edificio, permette ai raggi del Sole nascente di entrare nella cripta durante tutto il corso dell’anno proiettando il relativo fascio di luce lungo diverse direzioni in un settore che va da 235 gradi fino a 306 gradi e che corrisponde, nel settore orientale, all’amplitudine occasa del Sole, cioè al settore di orizzonte interessato dal moto del punto di  tramonto dell’astro tra il solstizio d’estate e quello d’inverno e viceversa.

Questa particolare struttura costruttiva, unita alla sua orientazione equinoziale fa si che i raggi del Sole che sorgeva si proiettassero all’interno della cripta secondo svariate angolazioni che dipendono dal giorno dell’anno andando ad illuminare, a turno,  per due volte durante i corso dell’anno, i 22 capitelli che sono presenti sulle colonne e lungo le pareti della cripta.

 

 

Fig. 14 - Linee solari presenti nella cripta della chiesa di S. Vittore a Muralto la quale costituisce un vero e proprio calendario astronomico/simbolico.

  •                    Conclusioni

  L’analisi delle chiese di S. Nicolao a Giornico e S. Vittore a Muralto eseguita secondo un’ottica archeoastronomica ha mostrato che nonostante le differenze topografiche ed orografiche del territorio in cui sono ubicati i due luoghi di culto, i criteri di orientazione furono di tipo astronomico, in particolare di tipo esclusivamente solare, e tesi a codificare nei due manufatti le direzioni astronomiche fondamentali in modo che la luce del Sole nascente agli equinozi ed ai solstizi potesse penetrare all’interno dei due edifici sacri realizzando particolari e ben studiate ierofanie, cosa che appare molto suggestiva soprattutto nel caso della cripta della chiesa di S. Vittore a Muralto dove potremmo ipotizzare l’esistenza di un vero e proprio calendario simbolico a ciclicità semestrale o annuale basato sulla proiezione dei raggi del Sole nascente che penetravano nell’unica monofora presente nel vano criptale, in quasi tutti i giorni dell’anno.

L’analisi dei due edifici sacri ha messo in evidenza che entrambi furono edificati da personale di grande abilità ed esperienza il quale era grande conoscitore sia dell’Astronomia medioevale sia delle tecniche astronomiche di osservazione, sia gnomoniche che geometriche di orientazione dei manufatti.

Con rilevante probabilità l’architetto che edificò la chiesa di S. Nicolao a Giornico apparteneva all’ordine monastico benedettino cluniacense e con altrettanto rilevante probabilità appartenne a quei monaci che raccolsero l’eredità spirituale dell’abate Guglielmo da Volpiano.

Nel caso della chiesa di S.Vittore a Muralto, il cui nucleo primitivo di colloca cronologicamente in corrispondenza di un’epoca antecedente, non è possibile avanzare alcuna ipotesi anche perchè al contrario di quanto avvenne nel caso di Giornico, la chiesa di Muralto non fece parte di un’installazione monastica.

/Autore: Adriano Gaspani)

 Bibliografia

  • A. Gaspani: "L'Orientazione Astronomica dei Luoghi di Culto in AltaValle  Brembana", la Rivista di Bergamo, No.15, Ottobre-Novembre-Dicembre 1998.

  • A. Gaspani, 2000, "GEOMETRIA E ASTRONOMIA NELLE ANTICHE CHIESE ALPINE"  Collana Quaderni di Cultura Alpina, No.71, Priuli e Verlucca Editori  (Pavone Canavese, TO).

  • A. Gaspani, 1997, "Sulla Reale Significatività degli Allineamenti Ritenuti Astronomicamente Significativi", Nihil Sub Astris Novum, No. 12, Settembre 1997.

  • A.Gaspani, 1997, "Altezza e Azimut di Prima Visibilità delle Stelle",   Nihil Sub Astris Novum, No. 13, Novembre 1997.

  • A. Gaspani, 1999, "L'Orientazione della Chiesa di Valnegra" in "VALNEGRA", di G. Medolago e L. Reguzzi, Comune di Valnegra, Valnegra. - Corponove editrice Bergamo.

  • A. Gaspani, 1999, "L'orientazione della chiesa (di S. Ambrogio in Brivio " pag. 14-16, in Gabriele Medolago  "L'ex Chiesa già Parrocchiale di Sant'Ambrogio in Brivio Bergamasco" in  "Comunità in dialogo”, novembre- dicembre 1999, pag. 13-19.

  • A. Gaspani, 1998, "Il Potere Risolutivo ad Occhio Nudo", Nihil SubAstris Novum, No. 15, Febbraio 1998.

  • A.    Gaspani, 1998, "L'Obliquità dell'Eclittica nell'Antichità", Nihil Sub Astris Novum, No. 16, Marzo 1998.

  • A.    Gaspani, 2001, "Analisi dell'orientazione delle chiese di San Gregorio e San Dionigi" in: G.Medolago "San Gregorio di Cisano Bergamasco", Parrocchia di San Gregorio Magno in Cisano Bergamasco A.D. 2001, pag. 190-191.

  •   A. Gaspani, 2004, "Il monastero di Reask e l'orientazione dei luoghi di culto cristiani nell'Irlanda medioevale", Atti del XXII Congresso Nazionale di Storia della Fisica e dell'Astronomia, a cura di M. Leone

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  • A. Gaspani, 2004, "Analisi dell'orientazione della chiesa parrocchiale di Bordogna", in "La Chiesa gia parrocchiale di Santa Maria assunta e San Giorgio martire in Bordogna di Roncobello" di G. Medolago e R. Boffelli, Ed. Comune di Roncobello, Ferrari Editore, 2004.

  • Vitruvio, "De Architettura", I,6,6.

  • Gerberto D'Aurillac "De Geometria".

  • G. Romano, 1992, "ARCHEOASTRONOMIA ITALIANA" ed. CLEUP,  Padova

 

 

 

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