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La lettura astronomica delle chiese romaniche, secondo Adriano Gaspani

                                                             (report a cura di duepassinelmistero)

Abbiamo seguito la conferenza dello studioso, svoltasi il 10 giugno 2008 presso il Planetario di Milano e riteniamo utile divulgarne un 'sunto' per permettere agli interessati di riflettere su alcune questioni circa il fatto che i costruttori medievali lasciassero poco (per non dire nulla) al 'caso', ma determinavano con grande precisione l'orientamento e la disposizione dei loro edifici e dei relativi elementi architettonici. Nonchè- come suggerito dallo stesso studioso- riteniamo utile osservare questi 'particolari' quando si visita una chiesa medievale: spesso è sufficiente una 'semplice' bussola ma soprattutto un grande spirito di osservazione, magari prolungata o svolta nei momenti più salienti della giornata (alba/ zenit e tramonto del sole) o dell'anno (Equinozi/Solstizi, feste religiose specifiche). Si potranno così ricavare interessanti e 'simpatici' risultati!

Preambolo
Le linee 'pure' usate dai costruttori in quel periodo che comunemente ci è noto come Medioevo europeo (che da dal V secolo d.C. circa fino -grosso modo- alla fine del XIV) permettono ancora oggi una "lettura" abbastanza coerente del contesto in cui vennero erette. Quelle dei periodi successivi e in particolare quelle Settecentesche e barocche, con uno stile molto ampolloso, non permettono invece più di distinguere eventuali tracce simboliche dei costruttori. Il prof. Gaspani ha puntato l'attenzione precipuamente sulle chiese romaniche erette tra l'anno1000-1100-1200 nell'area lombardo- ticinese, che come tutti sappiamo lasciano parlare le pietre e sono piene di capitelli scolpiti, agli esterni quanto negli interni. La decodificazione dei simboli presenti ha impegnato simbolisti e studiosi di ogni tipo, dicendo di tutto. Secondo Gaspani, il reale messaggio che è stato inserito in molti edifici risalenti a quel periodo, è rimasto incomprensibile perchè abbiamo perso sia le fonti che la chiave di codifica. Infatti gli artefici non lasciavano mai documenti scritti ma chi faceva parte di talune Corporazioni spesso aveva un patrimonio segreto di conoscenze. Gli edifici di culto dell'alto e basso medioevo (longobardo e pagano prima e poi cristiano), erano costruiti secondo criteri stabiliti. La chiesa romana aveva stabilito regole fisse che dovevano essere seguite ma non accadeva sempre così, perchè c'erano  le usanze delle popolazioni locali o delle tradizioni che stentavano ad essere dimenticate e accantonate. I longobardi stessi -dapprima 'pagani' - pare avessero assunto un cristianesimo 'di facciata' e continuassero a erigere le loro costruzioni in base alle proprie radici spirituali. Le chiese cristiane venivano orientate in maniera diversa, e anche in Irlanda (in cui era molto forte la componente celtica) si adottava una specifica regola che talvolta ha influenzato anche le chiese italiane. Questo perchè i sapienti e abili  monaci/costruttori irlandesi a cui erano state commissionate delle costruzioni, varcavano le Alpi per venire in Italia, dirigevano la costruzione e trasponevano nelle chiese le regole della loro cultura. Attualmente noi siamo nella situazione di riscoprire queste cose, ma come?
-Leggendo i documenti antichi
-Riscoprendo la metodologia con cui le prescrizioni 'canoniche' venivano poste in opera e quanto di bagaglio culturale personale dell'artefice vi è in determinati edifici.

Informazioni di tipo astronomico

In genere l'asse su cui si costruiva la chiesa medievale era E-O. L'architetto doveva però realizzarla secondo il proprio metodo, e ha lasciato la sua traccia nell'edificio. Come rinvenirla? Se ci poniamo come osservatori del cielo, avremo un Orizzonte davanti, una sfera celeste e la posizione di un astro è data dall'angolo di azimut (definito dalla direzione verso cui l'astro viene visto e  la direzione del nord astronomico; ad una certa ora l'astro può essere sull'orizzonte visibile a una certa altezza e questa corrisponde all'angolo di azimut). Importante perchè possiamo definire la direzione di orientazione di una chiesa sulla base della misura di questo angoletto, riuscendo a quantificare lo scostamento eventuale dell'asse della chiesa dalla direzione prescritta da una certa regola o criterio dettati dalla chiesa di Roma, se è una chiesa cristiana.

                                              

La navata di una chiesa (rettangolare) termina generalmente con un abside su un asse allineato secondo l'angolo di azimut (rispetto alla direzione nord del meridiano astronomico locale /direzione dove c'è il polo nord celeste). Non quello della bussola che le devia un pochino. Tutte le chiese antiche hanno l'abside a est e l'ingresso a ovest. Più o meno spostati di qualche grado. Questo ventaglio di orientazioni ha una ragione, non sono errori, ma riflettono l'impostazione culturale dell'artefice e talvolta una deliberata modifica per fare dispetto alla chiesa di Roma.

Ogni giorno il sole cambia il punto di levata e di tramonto all'orizzonte astronomico locale, raggiungendo culmine minimo e massimo agli Equinozi e ai Solstizi.
Le chiese cristiane sono state erette in base alla levata del sole agli Equinozi; quelle longobarde preferirò allineare la navata alla levata del sole al Solstizio (per retaggio di culto 'pagano').
Un monaco irlandese voleva trasporre -a sua volta- direzioni intermedie corrispondenti a giorni particolari in cui tutto il suo bagaglio culturale celebrava feste vive. La chiesa romana ha attribuito una controparte simbolica a precedenti date fissate per orientare gli edifici.  La liturgia cristiana ha assegnato :

Annunciazione (attorno al 25 marzo) all' Equinozio di primavera. La Pasqua romana  ha come regola astronomica di celebrarsi la prima domenica dopo il primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera.
Festa di S.Giovanni Battista (attorno al 24 giugno), Solstizio estivo
Annunciazione di Elisabetta (attorno 21 settembre), Equinozio di  autunno
 S. Natale (25 dicembre), Solstizio invernale

A queste si sovrappongono santi locali, S.Michele(equinozio di autunno), S.Giuseppe(equinozio di primavera), S.Brigida, etc. Alcune chiese sono orientate in modo che il sole sorga in un preciso punto il giorno della festa di questo santo. Esempio nel duomo di Sovana (Toscana), dedicato ai  SS.Pietro e Paolo (prima dedicato a S.Giovanni) che è allineato al solstizio estivo, si è visto che  nella monofora dell'abside entra il primo raggio di sole dell'alba proprio quello specifico giorno solstiziale, generando dei giochi di luce all'interno.

Meridiano astronomico locale. Dove c'è la montagna il paesaggio è ondulato e dunque rispetto all'osservatore il sole viene visto sorgere dietro la montagna più avanti e tramontare prima. Nelle vallate alpine le chiese sono allineate 'spostate' perchè allineate sul punto di effettiva visibilità del sole all'alba. Dunque nello studio bisogna tenere conto di questo. Direzioni spostate verso sud. Un'altra cosa è che l'asse terrestre è soggetto al moto di precessione e di cambiamento dell'obliquità dell'eclittica. Il primo si compie in 26.000 anni, descrive un cono e riguarda le stelle. Più importante il secondo fenomeno che fa spostare i punti di levata eliaca estremi (solstiziali) ma in tempi ancor più lunghi; dunque i fenomeni rilevati dagli artefici li troviamo tranquillamente ancora oggi.

La ricerca 'sul campo'

Si può fare in due modi, ci insegna il relatore:- molto sofisticata (misurare posizione satellitare, antenna adattata, fare calcoli astronomici, latitudine precisa, strumenti di collimazione per determinare l'asse della chiesa, riferito alla direzione nord del meridiano astronomico locale)- molto semplice (bussola, direzione allineamento). Correggerla per la declinazione magnetica del luogo, non parcheggiare auto vicino (almeno a 30 m di distanza per evitare interferenze del ferro contenuto nella carrozzeria).

Il dr.Gaspani ha quindi preso in esame alcune chiese da lui stesso indagate dal punto di vista astronomico. Ad esempio quella di S.Vittore (XII secolo) a Muralto (Canton Ticino), che è allineata secondo i canoni più precisi e i cui risultati verranno presto pubblicati in un libro di imminente pubblicazione. Senza entrare nei dettagli degli strabilianti risultati ottenuti dallo studioso, è per noi interessante chiederci come facevano i costruttori a raggiungere simile precisione, con i metodi dell'epoca?  I migliori e preparati si basavano su calcoli effettuati in base all'osservazione del sole, quelli più approssimativi usavano l'almanacco (facevano più errori).

Gaspani ha dichiarato che in realtà i costruttori impiegavano un metodo relativamente semplice e atavico(in uso tra gli Egizi, nell'India antica, in Nord America, etc.): il cerchio indiano (citato già da Vitruvio). L'artefice andava nel luogo concordato all'alba di un dato giorno; piantava un bastone verticale per terra, che fungeva da gnomone, all'alba il sole sorgendo a est proiettava un'ombra verso ovest seguendo l'iperbole di declinazione prevista teoricamente per quel dato giorno. A un certo punto, supponendo che l'ombra si sia proiettata in quel dato punto quella mattina, si segnava, si tirava un cerchio centrato nello gnomone, con corda e paletto legato estremità, si aspettava che l'ombra al pomeriggio andasse a lambire ancora il cerchio, si segnava il secondo punto, si tirava una linea che passava in quei due punti, ottenendo la linea EST-OVEST astronomica, determinando la posizione dell'asse della navata della chiesa. Quella perpendicolare che passava per il piede dello gnomone era la NORD-SUD: in questo modo era possibile ricavare le direzioni astronomiche in modo rigoroso e accurato. Dopodichè la direzione delle monofore venivano ottenute disegnando il decagono regolare ottenuto secondo uno schema geometrico che derivava dalle operazioni precedenti (che non stiamo a descrivere). Gaspani ha anche detto che alcune chiese sono 'orientate' non sul sole ma sulla luna; chiese 'lunari' sono poche ma ci sono. In base ai calcoli che sono stati fatti, emerge il Numero d'oro, 1,618, o sezione aurea! Esprimeva tutte queste direzioni astronomiche e conferiva 'armonia' all'edificio.
L'astrolabio (che comparve in architettura attorno al 950-960 d.C.) permetteva calcoli astronomici in maniera analogica per calcolare e risolvere i problemi di levata e tramonto, calcolato secondo la latitudine del luogo Prima non si usava, c'era la gnomonica (la sapevano fare solo i più bravi, chi aveva studiato). L'erezione di una chiesa seguiva un cerimoniale ben specifico. Il vescovo -per consacrarla successivamente- eseguiva un complicato rituale di consacrazione dell'altare, venivano tracciate per terra delle diagonali e lì messe cenere e sabbia, il vescovo inseriva tutte le lettere dell'alfabeto greco e latino, si facevano canti, etc. Era la.sacralizzazione delle direzioni astronomiche, trasposizione simbolica del cielo sulla terra, immagine cosmica tradotta nell'universo simbolico chiesa. Il simbolo del  crismon - a detta di Gaspani - non è altro che la stilizzazione simbolica delle direzioni meridiana, equinoziale, solstiziale, che dava potere all'edificio.

Sono stati quindi esposti i risultati delle analisi effettuate dallo studioso su alcune chiese lombarde (alcune le abbiamo visitate anche noi): S. Egidio in Fontanella (BG), S.Giulia a Bonate Sotto (BG), S.Faustino a Grosio, San Tomè in Lemine (BG), San Tomè a Carvico (BG), S.Sigismondo a Rivolta d'Adda (CR)...

Inoltre ha ribadito come alcune chiese equinoziali sono state costruite con meno precisione, e lui ritiene che gli artefici si siano avvalsi dell'almanacco, che non forniva calcoli precisi. Il  21 marzo o il 21 settembre si recavano in loco, determinavano la levata solare a vista e stabilivano la direzione ma non sapevano che il calendario giuliano aveva accumulato un errore rispetto al vero computo astronomico. Pertanto abbiamo questo errore dentro l'orientazione:se la chiesa è stata allineata all'Equinozio di primavera tendenzialmente, il sole era passato all'Equinozio un po' di giorni prima e quindi troviamo orientazioni che non sono 90 ° ma 92-93-94 e lo spostamento proporzionale all'epoca di consacrazione; se sono state orientate sull'equinozio di autunno troveremo invece 102-103-104° perchè il sole se ne stava già andando.

Conclusioni

Il consiglio del relatore è di andare a vedere l'effetto prodotto dal sole sulle chiese romaniche citate (o anche altre), ancora presente dopo mille anni. Riconoscere i dettagli, le differenze chiese dopo chiesa, leggere i simbolismi sui capitelli, fino a capire se sono stati i Comacini, gli Intelvesi o i seguaci di Mastro Jacques, ciascuna corporazione con la propria simbologia astronomica che li contraddistingueva. Ma questo sarebbe argomento di un'altra conferenza.

                       

                                                                

Per gli interessati si consiglia di scaricare il file audio dell'intera conferenza, dal sito ufficiale del Planetario al seguente indirizzo internet: http://milkyway.comune.milano.it/doc/08/06/gaspani10062008.mp3

 

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